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liarorum Scudacolli fil. Ildebrandini Guillelmini, & Bononis fil. Villani, & Palmerii quond. Malagallie, & Ugonis quond. Erigoli Folchi consensu judicum & Notariorum nobilium donamus vobis Florentinis Consulibus Abbati de Lambarda, & Cavalcanti vestrisque successoribus in perpetuum ad vicem totius Florentini Populi, & Civitatis in perpe

tuum necnon vice sociorum vestrorum Consulum Cottenaccii Forisis, Iniemmatii Roggierii Joanni Donati, Filocarus. D. Tornaquinci, Baldovinus Ugonis Juda Jacoppi, Berlengherius Simeonis videlicet in integram medietatem de omnibus Domibus, Plateis, terrisque nos & prædicta Civitas Senensis, habet, & tenet, & quoquomodo competit in Castro Podii Bonizzi vel in ejus. dum ..... ad nos pervenit per cartam donationis a comite Guidone Civitati facta. A&tum Senis in Ecclesia B. M. signa manum Bellincionis fil. Berte Sclatte fil. Gerardini Uberti, Burgundionis Ugonis Jude, Berlingarii del.. Ugonis Angelotti Ca rotiis filius Fantonis, Bigalli Gerardini Bualli, Arlotti fil. Ranuccini de Hotaio, Rinieri fil. Ca

· secun

valcantis, Filignis fil. Guidonis Morentani, Riccobaldi Bencivenne fil. Gregorii, Bernardini Falli.

Ego Ildebrandus Not. Rog.

Vi è anche all'iscesso Libro 26. de' Capitoli a cart. 2. l'Istrumento di possesso della predetta Donazione quale è il seguente.,, In Christi nomine, anno 1176., Actum apud Plebem S. Marcellini Episcopatu Aretino Conicat. Florentiæ in presentia Abbati de Lambarda, & Cavalcanti &c. Arlotti Squarciasacchi, & Bernardi fil. Adimari, & Importuni, & Samueli Judici Senensium tunc, & Alberti similiter Judicis Senensis, & Nɔtario pro Comune, & Ciampoli, & Avigoli fil. Arinzoli & Mariani, & Ildebrandini Antonini, Guarnellotti de Torciano, Bonifatii de Licignano, Renucci ni Feralmi de Broile & aliorum multuorum utriusque Civitatis, & Castellanum..... Foranus & Rustichinus Senenses tunc Consules pro se, & pro Sociis eorum, & pro comuni totius Civitatis finierunt, & refutaverunt hominibus & homines pubblice a prædicta Plebe liberaverunt, & sbrigaverunt in may nibus Florentinorum Consulum totum ter

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renum Burna

Renerio

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in Arbiam, & usqué

ad stagnum Aretinum & præceperunt qui erat tunc Consul Castri... signa manum Rinaldi Mala prise Prinelli fil, Albericoli & Rolandi de Çintoja.

Ego Bellotus Not.

Dall'anno 1176. fino all'anno 1189. non abbiamo alcuna memoria che ci avvisi dei Consoli che governarono in quelli anni; nel 1180. si trovano Uberto Uberti, e Lamberto Lamberti.

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E nel 181. furono Consoli sopra i fatti di Giustizia Ubertino, Ormanno, e Marcello, e Console Giudice ordinario Ristoradanno, come si deduce da una carta esistente nell' Archivio del Capitolo Fiorentino, e Consoli Provveditori Arlotto, e Renuccino. Nell' anno 1182. goderono il supremo onore del Consolato Bonanno Amidei, e Uberco Infangati. Nell' anno 1183. Bonfantino di Bogolese, e Donato di Caponsacco. Nell' anno 1184. Vecchietto Vecchietti ë Gianni Uberti i quali nel mese di Ottobre come dimostra un' Istrumento ésistente all' Archivio delle Riformagioni lib, dei capit. 26. a car. 60. é lib. 29. a

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car.

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car. 66. riceverono il giuramento dagli uomini di Mangona, e sua corte di eseguire i Comandamenti dei Consoli di Firenze, di offerire ogni anno alla Chiesa di S. Gio. Batista nel dì della festa un cero di una libbra, di dare ogni anno ai Consoli libbre una di oro puro, ed una Albergaria ogni anno a dodici Consoli. Nell' 1185. Scolajo, Scolai e Ugolino Fifanti nel 1186. Pietro di Bosticco, Uguccio di Uguccione, e Ugo d' Ugo, nel 1187. Caponsacco Caponsacchi, e Accorro Ubaldini, nel 1188. Rustico, Abbati, Gioco Giochi, e Ugo d' Albizzo Galligari, nel 1189. Uberto Macci, Cagnetto Campiobbesi, e Tinioso Uberti, nell' anno 190. Mariano della Toşa, e Bambarone de Sizi, nell' anno 1191. Manfredo Ponzetti, Gianni Fifantie Schiatta Uberti, e nell'anno 1192. M. Tegrino dei Conti Guidi, e Gian ni Fifanti.

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Questa diversità di numero nel breve corso di 91. anno, che tanto passa dall' anno 1101. all' anno 1192. rende più difficile il sapere quanti fossero i Consoli nel loro principle, e se in seguito ne fossero aggiunti. L' Ammirato trat⇒

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tando all' anno 1204. del Governo di Firenze, dice che non può assicurarsi del numero preciso dei Consoli, trovandone quando più, e quando meno, le sue precise parole son queste.,, Del numero dei Consoli non mi assicuro, " già trovandone quando più, e quando meno, e pure doveva essere determinato. Io per altro m' induco volentieri a credere che due soli fossero nel cominciamento della Repubblica, e che per qualche anno seguitasse questo numero, imperocchè osservo, che nell' anno 1138. due soli Consoli troviamo notati, come pure un egual numero si trova nel 1172. e nel 1173. se in questi tempi le pubbliche scritture non ci danno contezza, che di soli due Consoli, non sò vedere per qual motivo si debba credere, che un numero maggiore fosse eletto al Governo, tanto più che nell' anno 1174. non mancano le carte di quel tempo di avvisarci che otto furono i Consoli della Città. Non mi parrebbe errore il pensare, che i Fiorentini nell'istituire il Magistrato del Consolato eleggessero solamente due Consoli per imitare così l'esempio de' Ro

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