Epistolario, Volume 1Le Monnier, 1892 |
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Epistolario: con le inscrizioni greche triopee da lui tradotte e le lettere ... Giacomo Leopardi Visualizzazione completa - 1849 |
Epistolario: con le iscrizioni greche triopee da lui tradotte e le ..., Volume 1 Giacomo Leopardi Visualizzazione completa - 1861 |
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 42 - Ella dice da maestro che il tradurre è utilissimo nella età mia, cosa certa e che la pratica a me rende manifestissima. Perchè quando ho letto qualche Classico, la mia mente tumultua e si confonde. Allora prendo a tradurre il meglio, e quelle bellezze per necessità esaminate e rimenate a una a una piglian posto nella mia mente, e l'arricchiscono e mi lasciano in pace.
Pagina 412 - Venerdì 15 febbraio 1823 fui a visitare il sepolcro del Tasso e ci piansi. Questo è il primo e l'unico piacere che ho provato in Roma. La strada per andarvi è lunga , e non si va a quel luogo se non per vedere questo sepolcro ; ma non si potrebbe anche venire dall...
Pagina 497 - Io non ho scritto in mia vita se non pochissime e brevi poesie. Nello scriverle non ho mai seguito altro che un'ispirazione (o frenesia), sopraggiungendo la quale, in due minuti io formava il disegno e la distribuzione di tutto il componimento. Fatto questo, soglio sempre aspettare che mi torni un altro momento, e tornandomi (che ordinariamente non succede se non di là a qualche mese), mi pongo allora -a comporre, ma con tanta lentezza, che non mi è possibile di terminare una poesia, benché brevissima,...
Pagina 216 - Contuttociò ella lasciava per tanti anni un uomo del mio carattere, oa consumarsi affatto in istudi micidiali, oa seppellirsi nella più terribile noia, e per conseguenza, malinconia, derivata dalla necessaria solitudine, e dalla vita affatto disoccupata, come massimamente negli ultimi mesi.
Pagina 240 - Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere, né muovermi, altro che per forza, dal luogo dove mi trovassi.
Pagina 243 - ... se non quei molti che restano fanciulli tutta la vita. Mio caro amico, sola persona ch'io veda in questo formidabile deserto del mondo, io già sento d'esser morto, e quantunque mi sia sempre stimato buono a qualche cosa non ordinaria, non ho mai creduto che la fortuna mi avrebbe lasciato esser nulla.
Pagina 128 - Questa ed altre misere circostanze ha posto la fortuna intorno alla mia vita, dandomi una cotale apertura d'intelletto perch'io le vedessi chiaramente e m'accorgessi di quello che sono, e di cuore perch'egli conoscesse che a lui non si conviene l'allegria, e, quasi vestendosi a lutto, si togliesse' la malinconia per compagna eterna e inseparabile.
Pagina 201 - E mi pare che l'esempio recentissimo delle altre nazioni ci mostri chiaro quanto possano in questo secolo i libri veramente nazionali a destare gli spiriti addormentati di un popolo e produrre grandi avvenimenti. Ma per corona de' nostri mali, dal seicento in poi s'è levato un muro fra i letterati ed il popolo, che sempre più s'alza, ed è cosa sconosciuta appresso le altre nazioni.
Pagina 260 - ... dall'Alfieri n'abbiamo uno solo; l'eloquenza poetica, letteraria, e politica, la filosofia propria del tempo, la satira, la poesia d'ogni genere accomodata all'età nostra; fino a una lingua ea uno stile ch'essendo classico e antico, paia moderno e sia facile a intendere e dilettevole così al volgo come ai letterati.
Pagina 218 - È piaciuto al ciclo per nostro gastigo che i soli giovani di questa città che avessero pensieri alquanto più che Recanatesi, toccassero a lei per esercizio di pazienza, e che il solo padre che riguardasse questi figli come una disgrazia, toccasse a noi.