Opere di Niccolò Machiavelli: Discorsi1797 - 2 pagine |
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... che io ho con voi , è tale senza dubbio , quale ha potuto Nic- colò Machiavelli mandarvi maggiore . Per- chè in quello io ho espresso quanto io so , quanto io ho imparato per una lunga pratica é continua lezione delle cose del mondo . E ...
... che io ho con voi , è tale senza dubbio , quale ha potuto Nic- colò Machiavelli mandarvi maggiore . Per- chè in quello io ho espresso quanto io so , quanto io ho imparato per una lunga pratica é continua lezione delle cose del mondo . E ...
Pagina 20
... che furono date da Licurgo agli Spartani ; al- cune le hanno avute a caso , ed in più vol- te , e secondo li accidenti , come Roma . Tal- chè felice si può chiamare quella Repubbli- ca , la quale sortisce uno uomo si prudente , che le ...
... che furono date da Licurgo agli Spartani ; al- cune le hanno avute a caso , ed in più vol- te , e secondo li accidenti , come Roma . Tal- chè felice si può chiamare quella Repubbli- ca , la quale sortisce uno uomo si prudente , che le ...
Pagina 25
... chè quasi nessuna Repubblica può essere di tanta vita , che possa passare molte volte per queste mutazioni , e rimanere in piede . Ma bene interviene che nel travagliare una Repubblica , mancandoli sempre consiglio e forze , diventa ...
... chè quasi nessuna Repubblica può essere di tanta vita , che possa passare molte volte per queste mutazioni , e rimanere in piede . Ma bene interviene che nel travagliare una Repubblica , mancandoli sempre consiglio e forze , diventa ...
Pagina 27
... che li potesse condurre alla perfezione . Per- chè Romolo e tutti gli altri Re , fecero mol- te e buone leggi , conformi ancora al vi- vere libero ; ma perchè il fine loro fu fon- dare un Regno e non una Repubblica , quan- do quella ...
... che li potesse condurre alla perfezione . Per- chè Romolo e tutti gli altri Re , fecero mol- te e buone leggi , conformi ancora al vi- vere libero ; ma perchè il fine loro fu fon- dare un Regno e non una Repubblica , quan- do quella ...
Pagina 41
... che nessuno si ' poteva dolere ; quelli che dipoi vi vennero ad abitare , trovando lo stato fermo e termi- nato , non avevano cagione nè comodità di fare tumulto . La cagione non v'era , per- chè non era stato loro tolto cosa alcuna ...
... che nessuno si ' poteva dolere ; quelli che dipoi vi vennero ad abitare , trovando lo stato fermo e termi- nato , non avevano cagione nè comodità di fare tumulto . La cagione non v'era , per- chè non era stato loro tolto cosa alcuna ...
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Opere di Niccolò Machiavelli: cittadino e segretario fiorentino, Volume 5 Niccolò Machiavelli Visualizzazione completa - 1798 |
Parole e frasi comuni
accidenti acquistare adunque ajuto alcuno antichi artiglierie assai assaltare Atene autorità avendo aves avesse avessino Belloveso blica buoni cagione CAPITOLO Cartaginesi ch'egli chè ciascuno città cittadi cittadini Consoli corrotta danari debbe Decemvirato deliberazione dice difendere dipoi discorso disordine Dittatore diventa erano esempio esercito essendo Etoli facilmente fare fece fecero Fiorentini fortezza fortuna forze Francesi furono fusse fussero fussino giudicare governo guer guerra imperio ingiuria intervenne laude leggi libera Licurgo Livio luogo magistrato mandato mantenere medesimi modochè moltitudine nacque nasce necessario necessità NICCOLÒ MACHIAVELLI nimico Nobiltà nuovo opinione ordini pericolo pigliare Pisistrato Plebe popolo possono potenti potere Principe Privernati provincia prudenza quan Regno Religione Repub Repubblica Repubblica Romana rimedio riputazione Romani rotto rovina Sanniti sarebbe Senato Sidicini simili soldati Svizzeri tantochè tenere Tito Livio torità Tribuni Tribuni della Plebe trovare uomini uomo vede veggendo venire virtù virtuosi vivere voglio volendo Volsci volte ZANOBI BUONDELMONTI zuffa
Brani popolari
Pagina 66 - ... imperio, il quale reggendosi sotto quel nome,6 non permetteva che gli scrittori parlassono liberamente di lui. Ma chi vuole conoscere quello che gli scrittori liberi ne direbbono, vegga quello che dicono di Catilina. E tanto è più biasimevole Cesare quanto più è da biasimare quello che ha fatto che quello che ha voluto fare un male.
Pagina 11 - ... vera cognizione delle storie, per non trame leggendole quel senso né gustare di loro quel sapore che le hanno in sé.
Pagina 252 - Non so adunque se io meriterò d'essere numerato tra quelli che s'in'gannano, se in questi miei discorsi io lauderò troppo i tempi degli antichi Romani, e biasimerò i nostri . E veramente se la virtù che allora regnava , e il vizio che ora regna, non fussino più chiari che il Sole, andrei col parlare più rattenuto , dubitando non incorrere in quello inganno di che io accuso alcuni.
Pagina 69 - E se a volere ordinare bene una città si avesse di necessità a deporre il principato, meriterebbe quello che non la ordinasse, per non cadere di quel grado, qualche scusa. Ma potendosi tenere il principato e ordinarla, non si merita scusa alcuna.
Pagina 250 - ... regni antichi, che variavano dall'uno all'altro per la variazione de" costumi, ma il mondo restava quel medesimo. Solo vi era...
Pagina 78 - La prima è che, per gli esempi rei di quella corte, questa provincia ha perduto ogni divozione ed ogni religione : il che si tira dietro infiniti inconvenienti e infiniti disordini; perché cosi come dove è religione si presuppone ogni bene, così dove ella manca, si presuppone il contrario.
Pagina 61 - ... al bene, potrebbe il suo successore usare ambiziosamente quello che virtuosamente da lui fusse stato usato. 9 Oltre a di questo, se uno è atto a ordinare, non è la cosa ordinata per durare molto quando la rimanga sopra le spalle d'uno, ma sì bene quando la rimane alla cura di molti, e che a molti stia il mantenerla.
Pagina 76 - Perché nessuno maggiore indizio si puote avere della rovina d'una provincia, che vedere dispregiato il culto divino. Questo è facile a intendere, conosciuto che si è in su che sia fondata la religione dove l'uomo è nato. Perché ogni religione ha il fondamento della vita sua in su qualche principale ordine suo.
Pagina 22 - Quelli che sono buoni, sono e' soprascritti tre: quelli che sono rei, sono tre altri, i quali da questi tre dipendono; e ciascuno d'essi è in modo simile a quello che gli è propinquo, che facilmente saltano dall'uno all'altro: perché il Principato facilmente diventa tirannico; gli Ottimati con facilità diventano stato di pochi; il Popolare sanza difficultà in licenzioso si converte.
Pagina 79 - E veramente alcuna provincia non fu mai unita o felice, se la non viene tutta, alla ubbidienza d'una republica o d'uno principe come è avvenuto alla Francia ed alla Spagna. E la cagione che la Italia non sia in quel medesimo termine, né abbia anch'ella o una repubblica o uno principe che la governi, è solamente la Chiesa...