Ocere teatrali del Sig, Volumi 39-40Stampe di A. Zatta e figli, 1794 |
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Parole e frasi comuni
Ajuto alfin amor anch anch'io Andate Arcifanfano avete bella Belt Beltrame Bernardino Bert Bertoldino Bertoldo Bravo briccone buon cara sposa CARLO GOLDONI Carlotto CE N A Cecco ch'è ch'io ciel Clarice Cleante conte Caramella contento Contessa conviene credo cuor d.Em d.Fa dice dite don Fabrizio Donna Emilia Dorina Ecclitico Ecco Eccolo Evviva fate Ferrante Floro gelosia Ghitta Girardino l'amor l'ho Lesbina Lindora Lisetta luna madama Marchese Marinetta Menghina Merlina minchione mondo mondo della luna Ohimè Olà padrone parlar pazzi piace piacer pietà poco quà Rosina Rosmira sarà SCENA sento servi servitore siete signor dottore sperar spirto sposa tamburo Tolomello Vado vede venuto voglio Volesse il ciel vorrei vuol Zitto
Brani popolari
Pagina 301 - Coldani ec. non vi esser cosa alcuna contro la Santa Fede Cattolica, e parimente per Attestato del Segretario Nostro , niente contro Principi , e Buoni Costumi , concediamo Licenza ad Antonio Z»tta Stampator di Venezi...
Pagina 201 - Bertoldino, in strada cantare questo Strambotto Ciascun mi dice, ch'io son tanto bella. Che sembro esser la figlia d'un Signore, Chi mi assomiglia alla Diana stella, Chi mi assomiglia al faretrato Amore. Tutta la Villa ogn'or di me favella, Che di bellezza porto in fronte il fiore. Mi disse l'altro giorno un giovinetto: Perché non ho tal pulce nel mio letto?
Pagina 194 - V'apprezzo come re di questo impero Ma come uomo non vi stimo un zero RE Dunque, s'io non regnassi, Meritar non potrei da te rispetto? BER. Signor, vi parlo schietto: Tutti nudi sian nati, Tutti nudi morremo; Levatevi il vestito inargentato, E vedrete che pari è il nostro stato.
Pagina 30 - A Lion la Contessa la Cra. A Paris la Marchesa la Gru. A Madrid la Duchessa del Bos. In Inghilterra Miledi la Stos. In Germania ho le mie Baronesse. In Italia le mie Principesse. E conosco le femmine ancor Nel Serraglio del Turco Signor.
Pagina 142 - Dunque lei l'ha veduta? CEC. Signor si. Una macchina abbiamo, Da cui spesso vediamo Quel che si fa laggiù nel basso mondo; E il piacer più giocondo Che aver possano i nostri occhi lunari, È il mirar le pazzie dei vostri pari.
Pagina 152 - Un avaro suda e pena E poi crepa e se ne va. Un superbo senza cena Vuol rispetto e pan non ha. Un geloso è tormentato, Un corrente è criticato Quasi tutti al vostro mondo Siete pazzi in verità.