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BOEMONDO travaglia gli Stati di fuo fratello Amalfi, e Capua fi follevano; ed origine delle Crociate.

LA

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A morte di Gregorio portò difordini graviffimi alla Chiefa di Roma, poichè imbarazzati i Romani nell' elezione del fucceffore, a cagion che l' Antipapa Guiberto s'era impadronito d'alcune Chiese di Roma e voleva farfi riconofcere per legit timo Papa; finalmente dopo un anno fi determinarono eleggere per fucceffore Defiderio celebre Abate Caffinefe, fecondo ciò che Ildebrando ifteffo avea configliato, che dovendofi ricercare per gli bifogni della Chiefa un Papa, che aveffe mano co' Prin cipi del Mondo, non s'appartaffero da Defiderio. Ma quefti s' oppofe in maniera, e con tal resistenza, che finalmente quafi per forza ; e fuo malgrado lo acclamarono Papa fotto il nome di Vittore III. nell' anno 1086. Ma repugnando egli ostinatamen te, fu di meflieri che fi ragunale in Capua un Concilio, ove furono anche invitati i Principi Normanni, perchè s' impiegaffero a far accettare il Ponteficato a Defiderio. Fu in quell' occafione l'opra di Ruggiero Duca di Puglia così efficace, che riduffelo ad accettare ; e condottolo in Koma tolfe a forza a Guiberto la Chiefa di S. Pietro, e fece ordinar Vittore nell'anno 1087. (a) Ugone Vefcovo di Die Legato di Gregorio VII. e promoffo all' Arcivescovado di Lione, pretendeva parimente il Ponteficato, e fu uno di coloro, che più fortemente s' opposero all' ordinazione di Vittore (b). I Romani del partito di Guiber1087. to fi pofero di nuovo in poffeffo della Chiesa di S. Pietro, (6) Petr. e dopo molti atti di oftilità Vittore fu costretto a ritirarsi nel Diac. 1. 2. c. fuo Monaftero di Monte Cafino, del quale ufci nel mese d'A 72. Vid.Fleury Hift. Eccl. gosto per tenere un Concilio in Benevento, compofto di Vescovi della Puglia e della Calabria, e de' Principati di Salerno, di Capua, e di Benevento, nel quale fece un difcorfo contro Guiberto e di nuovo fcomunicollo. Vi fcomunicò parimente l' Arcivescovo di Lione, e Riccardo Abate di Marfiglia; e vi rinnovò i divieti di ricevere le Inveftiture de' Beneficj per le mani de' Laici. Ma nel tempo, in cui tenevasi questo Concilio, Vittore infermoffi, il che l' obbligò a tornarfene in fretta a Monte Cafino, dove morì il dì 16. di Settembre di quest' anno 1087.

(a) Petr. Diac. 1.3.. 65.66.67. & feqq.Rom.

Saler. an.

2.63.c.33. Murat. an. 1087.

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dopo

dopo aver deftinato Ottone Vefcovo d' Oftia per fuo fucceffore (a).

Ricadde pertanto per la morte di Vittore di bel nuovo la Chiefa Romana in anguftie per l'elezione del fucceffore. Finalmente i Romani eleffero per Papa Ottone, ch' era un Franzefe di Chastillon della Diocefi di Reims, il quale tolto dal Monaftero di Chugni per effere Cardinale avea prestata una gran fervitù a Gregorio VII. che l'avea inviato Legato in Alemagna contro Errico. Fu eletto nell' anno 1088. in un' Adunanza di Cardinali e di Vefcovi tenuta in Terracina, e nomato Urbano II. (b)

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(a) Petr. Diac. 4.3.6.

72.73.

(d) Malater. 1.4.c.10.Vid. Peregr. ad Lup. Prot. n. 1089. (e) Pellegr. ad Lupum Prot. A.

(b) Petr. Diac. 4.4.c.2. Questo Papa fopra tutti gli altri fu il più ben affezionato a' Rom- Salern. Normanni. Egli vedendo che Boemondo mal foffriva, che Rug- an. 1087. giero fuo fratello fi godeffe tanti Stati in Italia, e che ritornato in Otranto avea moffa perciò nuova guerra al fratello fi frappose fra loro, e gli accordò con queste condizioni, che Boemondo, oltre di quello che poffedea (c), avrebbe di più le 4.4.4.Rom. () Malater. Città di Maida, e di Cofenza; ma dapoi commutarono queste Saler. an. Città, ed a Boemondo in cambio di Cofenza fi diede Bari, 1088. rimanendo Cofenza al Duca Ruggiero. (d) Portoffi in queft' anno 1089. Papa Urbano in Melfi (e) coll' occafione di celebrarvi un Concilio, ove espose il progetto della gran Crociata, e fu conclufa la lega contro gl' Infedeli. Il Duca Ruggiero ivi andò ad onorarlo, e da Urbano fugli confermata l' Inveftitura, ficcome i fuoi predeceffori aveano fatto a Roberto di lui padre (ƒ). Intanto effendofegli ribellata Cofenza, il Duca ricorfe al Conte di Sicilia fuo zio, il quale tofto la ridufle; ed allora fu che Ruggiero, riconoscente di tanti beneficj ricevuti dal zio, gli donò la metà della Città di Palermo, ove il Conte d'allora cominciò a farvi innalzare il Caftello, che oggi giorno s' appella fin. il Palazzo Regio (g). Cosi regnando l'uno Ruggiero in Sicilia, (f) Romuald. l'altro in Puglia, vennero a flabilirfi col volger degli anni que- Saler. an. fti due Regni, che fra lor divisi ciafcuno colle fue proprie 1999. Vid. leggi ed iflituti, e co' proprj Uffiziali fi governavano.

1089. Vid. am. eund. Peregr. ad

Falc. Benev. an. 1114. in

Vid. etiam

Pagi Crit. an. 1089. II Conte Ruggiero, il quale per la morte di due fuoi fi(g) Malater gliuoli, Goffredo, e Giordano (h), erafi renduto padre infelice, lib. 4. c. 17. al Mondo, ebbe in queft' anno 1092. la gioja di veder nafcere dalla Contessa Adelaida fua ultima moglie un altro figliuolo, che Simone appelloffi. Ciò che lo mife in iftato di poter paffare più deliberatamente in Calabria per reprimere un nuovo tumulio, Kk 2

che

Rom. Saler. an. 1153.

(4) Malater. 2.4.6.14. 18.

Rom. Saler.

an. 1092.

L. 4. c. 20. 21.

(a) Malater. che cominciava a forgere nella fua famiglia (a). 1.4.c. 18. 19. Il Duca Ruggiero fuo nipote avea fatta un' illuftre alleanza in ifpofando Adala nipote di Filippo I. Re di Francia, e fi(A) Malater. gliuola di Roberto Conte di Fiandra (b). Egli n' avea avuti Lib. 4. cap.20. due figliuoli, Guifcardo, e Luigi, che doveano effere fuoi fuc ceffori. Ma effendofi il Duca non molto tempo dapoi ammalato gravemente in Melfi, erafi fparfo ancora rumore, che foffe morto. Boemondo, che allora dimorava in Calabria, non afpettò altri riscontri immantenente prende le armi, ed invade le Terre di fuo fratello, proteftando nientedimeno, che lo faceva in favore de' figliuoli del Duca, infino a che foffero in età di governare. Il Conte di Sicilia, ch' ebbe quefto zelo per fofpetto, e che fi fdegnò perchè ofaffe di dar quefti paffi fenza configliarmelo, v' accorfe con una potente armata, e fubito che vi fu giunto, obbligò Boemondo a ritirarfi. Intanto il Duca eTendofi avuto con perfetta falute contro ogni fperanza, Boemondo fi portò incontanente in Melfi per dimoftrargliene gioja, e per rimettergli tutto il paese, di cui erafi impadronito, giuftifican(e) Malater. do quanto gli fu poffibile la condotta, ch' egli avea tenuta (c).: Ma non finirono qui le turbolenze; un'altra affai più peri colofa se ne scoverfe in Amalfi. Il Duca Ruggiero fidando troppo de' Longobardi per la confiderazione di Sigelgaita fua madre, ch' era di quella Nazione, come quella che fu forella dell'ultimo Principe di Salerno, non faceva difficoltà di commettere il governo delle fue Piazze a' Longobardi fteffi a' quali egli e fuo padre l' avean tolte. Fra l'altre diedero Amalfi in guardia de' Comandanti Longobardi, i quali vollero ben tollo profittare de' difordini accaduti poco prima in Cofenza; poichè applicati il Duca ed il Conte fuo zio a reprimere la fellonia de' Cofentini, effi cacciarono da Amalfi tutti i partegiani del Duca, e trapaffando ad aperta ribellione ricufarono di ricevere lui medefimo. Il Duca fortemente irato di tanta fellonia, per ridurre la Città pensò allettar Boemondo fuo fratello, pregandolo a preftargli foccorfo, ficcome quefto Principe lo fece con tutta la fua milizia, che dalla Puglia e dalla Calabria teneva raccolta. Invitò il Duca anche Ruggiero Conte di Sicilia a foccorrerlo; ed (d) Malater. in fatti in queft' anno 1096. venne il Conte con ventimila SaL.4.c.24.Lup. raceni, e con infinita moltitudine d'altre Nazioni a porre l'affeProtofpan. dio ad Amalfi (d). La Piazza fu inveftita da quefti tre Principi Peregr. con tutte le loro forze, e l' affedio fu così ftretto che fe non

1096. & ibi

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foffe

(a) Malat. foffe ftata l'imprefa attraverfata da congiunture affai ftrane, cer lib.4.cap.24. tamente Amalfi fi farebbe refa.

Petr. Diac.

Guil. Tyr. L.

1. c. 15. Vid.

(b) Petr.

Ciò che l'obbligò a fcioglier l' affedio, fu una nuova impre. lib.4.c.11. fa che fi offerfe a Boemondo, ed a' fuoi foldati, i quali scordatifi dell' impegno nel quale erano, in un fubito fi voltarono Fleury Hift. altrove. Fu ciò la pubblicazione delle prime Crociate, l' inven- Eccl. l. 64.n. zion delle quali deve ad Urbano II. primo lor Autore (a). 31. & feqq. Quefti nell' anno 1095. avendo ragunato in Francia nella Città Diac. loc. cit. di Chiaramonte un Concilio, animò tutti i Principi d' Europa Guil. Tyr. all'imprefa di Terrafanta; e fu tanto l'ardore di quefti Princi- . 1. c. 17. pi, flimolati anche dal Solitario Pietro, che pofero, per accin- Rom. Saler. gerli a si gloriofa imprefa, in ifcompiglio tutta l'Europa. Ma fo- an. 1097. pra tutte le altre Provincie, l'Italia, e la Francia abbondò di (c) Summongente, che anelavano di farfi crocefignare, e di prender l'armi Pirri in Chroper questa espedizione. S' armarono il Grande Ugone fratello di nogr. Reg. Filippo I. Re di Francia, Roberto Duca di Normannia Gof- Sicil. pag.13. fredo Buglione Duca di Lorena, ed i Conti di Fiandra e di (d) rico Vital. lib. 9. Tolofa (b). Ma fra i noftri Principi Normanni, Boemondo col Hist. Eccl. fuo nipote Tancredi figliuolo del Duca Ruggiero natogli da A- Tancredus Odala fua prima moglie, come fcrivono Pirri, ed il Summon- donis Boni

te L. 1. c. 13.

lius, & Co

te (c) (poichè Orderico Vitale (d), e l' Abate della Noce (e) Marchifii fiportano Tancredi (f) figliuolo d' una forella di Boemondo (g)), mes de Rollifurono i più accefi per queft' imprefa. Boemondo, fia flato vero volo cum fuis zelo, o dolore di non effere a bastanza distinto in Italia, ovve- fratribus. ro per disegno di continuare le conquiste, che avea cominciato Bern. Thefaur.de acquif. con fuo padre in Oriente, immantenente lafciato l'affedio d'A- Ter. Sanc.c.9. malfi fi mife la Croce roffa fopra i fuoi abiti, e fattofi recare 2.7. Rer. Ital. de' mantelli di porpora, con gran apparecchio in minuti pezzi(e) Ab.de dividendogli, ne fegnò anche i fuoi foldati. Il fuo efemplo,e la Nuce ad Chr cura, che fi prendeva a promovere quefta fua divozione, fece Caf. lib.4. si che a lui, ed a Tancredi fi uniffe un gran numero di gente (f) Vid.tam. per feguirgli in queft'imprefa. Furon feguiti fopra tutti gli al- Murat. Praf. tri da molti Pugliefi, Calabrefi, Siciliani e d'altre Regioni d'l- in Radulf. Catalia, tanto che tofto ne fu compofla una groffa armata, dom. 1.5.Rer. Ital. & Ann. cegli giurare con effo lui ful campo di non fare niuna guerra contra de' Criftiani, infino che non fi folle conquistato il paefe degl' Infedeli (h). Il Duca Ruggiero, il quale fi vide cosi ad

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e fe

un

cap.11.

an. 1096. (g) Radulf. Cadom. Gefta Taner. Princ. c. 1. 20

& feqq. (4) Malater. .4.c.24.Petr. Diac.l.3.c.11. Lup.Protofp. an. 1096. & ibi Peregr.Mur. an.1096. & in Praf.ad Bern. Thefaurar. 1. 7. Rer. Ital.

Salern. an.

1096.

un tratto abbandonato in Amalfi, e che la nuova Crociata gli avea tolta la più bella parte delle fue truppe, fu neceffitato con gran rammarico e indignazione contra Boemondo, col quale non valfero rimproveri, nè fcongiuri, coprendofi fotto il manto del la Religione e del zelo, a togliere l' affedio per avanzato che fi foffe. Il Conte Ruggiero vedutofi ancora abbandonato da' fuoi, non parendogli impedirgli per una efpedizione così fpeziofa, s' (a) Malater. ebbe pazienza, e pien di meftizia tornoffene in Sicilia (a). Allib.4.cap. 24. l'incontro Boemondo e Tancredi meffifi alla tefta de' loro PuDux in ApuLiam fecedit, glieli e Calabrefi, e d' infinito numero d' altre nazioni, imbarComes in Si- catifi in Bari, cominciarono a navigare verfo Oriente. Il noeiliam rever- ftro incomparabile Torquato nel fuo divino poema, valendofi di itur. Rom. quella licenza a' Poeti conceffa, fa Tancredi Capitano di ottocento uomini a cavallo, che finge aver feco condotti dalla Campagna Felice preffo Napoli. Ma in quefti tempi nè a Boemondo, nè a Tancredi ubbidiva quella Regione, tanto è lontano che quindi aveffe potuto raccorgli. La Campagna Felice in gran fua parte allora era al Ducato Napoletano fottopofta, che fi reggeva da Sergio Duca e Confole fotto l' Imperador Aleffio Comneno. Solo Averfa nuova Città era in potere de' Normanni, ma d' altro genere, come fi è detto , non già della razza di Tancredi Conte d'Altavilla, da cui difcendevano Boemondo e Ruggiero. E Capua in quefto mentre trovavafi efferfi già ribellata da' Principi Normanni; poichè morto in Piperno nell' anno. (6) Lup. 1090. (b) il Principe Giordano I. ancorchè aveffe lafciato Riccardo fuo figliuolo di tenera età per fucceffore al Principato (c), nulladimanco i Longobardi Capuani, fubito che furono avvisati della morte di Giordano, cofpirarono contro Riccardo 1091.& Mur. tro la Principeffa fua madre, ed avendosi poste in mano le fortezze della Città, ne difcacciarono tutti i Normanni; tanto che (c) Paul. fu d'uopo a Riccardo, ed a fua madre per afilo ricovrarfi in Diac. lib. 4. cap. 10. Ma- Averfa, ove fi trattennero infino che dal Duca di Puglia, e da lat. 4. 4. 6. 26. Ruggiero Conte di Sicilia non furono foccorfi, e reftituiti in Capua .

Prot. an.

1090. Vid.

Lam. Rom.

Saler. an.

cod. an.

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e con

Quefto famofo Eroe, dapoi che fi levò dall'affedio d'Amalfi, ritornato in Sicilia, non pensava ad altro, che di stabilire più fermo il dominio nella fua famiglia con illuftri parentele. più grandi Principi della Cristianità ricercavano a gara là fua amicizia e la fua alleanza. In fatti erano già più anni, che la fua prima figliuola nell' anno 1080. fu maritata a Rai

,

mon

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