Della perfetta poesia italiana, Volume 2S. Coleti, 1748 |
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Parole e frasi comuni
affai alcuni Amor antichi Autori bafta bella bellezza bifogno Boccaccio buon Carlo Maria Maggi ch'io Chiufa Cicerone Ciel cofa coftei coftumi colla Componimento confiderare conofcere d'effere Dante dice diffe diletto dire dirfi dolce effa effendo effere effi faggio fapere favella fcrivere fe fteffo fecolo fecondo fegue femplice fempre fenfo fentimenti fenza fervire ficcome fieno Filofofia fimili Fiorentino foffe fofpiri folo fomma fono fopra forfe Franzefe ftato ftima ftudio fuggetto fuono gloriofa Gramatica gran Greci Gufto guifa infieme Ingegno ingegnofi Italiana l'ufo lafcia Latino leggiadria Lingua Italiana Lingua Latina lode Maeftri medefimo moftra Mufica nafcita neceffario noftra offervare onefti paffi palefe parlare parole penfieri penfo perciocchè perfone Petrarca poco Poefia Poeti Poetica pofcia poffono pofto prefente pure quafi quefto queſto quì ragione Scrittori Sonetto Tofcani Tofcano tofto Tomo 11 ufato verfi Virtù Vizj voftro Volgare
Brani popolari
Pagina 465 - Quando avvien che un zeflretto per diletto bagni il piè nell'onde chiare, sicché l'acqua in sull'arena scherzi appena, noi diciam che ride il mare. Se giammai tra fio.r vermigli, se tra gigli veste l'alba un aureo velo, e su rote di zaffiro move in giro, noi diciam che ride il cielo.
Pagina 432 - Tempo cede che i piani inalza e che l'altezze atterra. Roma in Roma non è. Vulcano e Marte la grandezza di Roma a Roma han tolta, struggendo l'opre e di Natura e d'Arte. Voltò sossopra il mondo, e in polve è volta : e fra queste ruine a terra sparte in se stessa cadeo morta e sepolta. d
Pagina 459 - 1 cor profondo. Or, quanto a me, non ha più un bene ai mondo, E tutto quel di lui, che giova e piace, Ad un col tuo mortai sotterra giace. Quasi stella del polo chiara e ferma Ne le fortune mie sì gravi, e '1 porto Fosti de l'alma travagliata e stanca : La mia sola difesa e...
Pagina 254 - Mentre l' orecchie i' porgo Ebbro di maraviglia al Dio facondo, Giro lo sguardo e scorgo Del Rio superbo inaridito il fondo, E conculcar per rabbia Ogni armento più vil la secca sabbia.
Pagina 355 - Odi gli spirti casti Gridarle: Assai tardasti; Ascendi, o fra di noi tanto aspettata, Felice alma ben nata! Si volge ella a dir pur ch'altri la siegua, Poi si mesce fra i lampi e si dilegua. Canzon, se d'ardir troppo alcun ti sgrida, Digli che a te non creda, Ma venga infinchè puote egli, e la veda. Per la nascita del principe di Piemonte.1 Vidi l...
Pagina 462 - Sì ch' io sparga la tomba ? o sacro Spirto, Che qual a' tuoi più fosti o di salute, O di trastullo, agli altri o buono, o saggio, Non saprei dir ; ma chiaro e dolce raggio Giugnesti in questa fosca etate acerba, Che tutti i frutti suoi consuma in erba. Se come già ti calse, ora ti cale Di me, pon dal ciel mente com' io vivo Dopo 'l tu' occaso in tenebre e in martiri.
Pagina 394 - Dice lo core agli occhi : per voi moro , Gli occhi dicono al cor : tu n...
Pagina 411 - ... n brev'ora entr'al mio dolce hai misti tutti gli amari tuoi, del mio cor esci: torna a Cocito, ai lagrimosi e tristi campi d'inferno: ivi a te stessa incresci. Ivi senza riposo i giorni mena, senza sonno le notti, ivi ti duoli non men di dubbia che di certa pena. Vattene: a che più fera che non suoli, se '1 tuo venen m'è corso in ogni vena, con nove larve a me ritorni e voli?
Pagina 453 - Sotto le alpine Nevi si stan sepolti Semi che al suolo gli arator commisero: Che dirai nel vedere i campi incolti Sotto il rigor delle gelate brine ? Non dir che misero Sia quel terreno, ed infelici i solchi Cui tanto i forti travagliar bifolchi Con le dure armi loro : E bench' eterno — Ti sembri il verno, Appresta ricco agli arator tesoro.
Pagina 350 - Il nome suo, col vostro stile ornato che fa scorno agli antichi, invidia a noi, a mal grado del tempo, avreste voi dal secondo morir sempre guardato.