Le mie memorie artistiche di Giovanni Pacini

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G. G. Guidi, 1865 - 148 pagine
 

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Pagina 73 - Siam navi all'onde algenti Lasciate in abbandono: Impetuosi venti I nostri affetti sono: Ogni diletto è scoglio: Tutta la vita è mar.
Pagina 64 - Ma mi sia permesso fare osservare che quanti in allora erano miei coetanei, tutti seguirono la stessa scuola, le stesse maniere, per conseguenza erano imitatori, al par di me, dell'Astro maggiore. — Ma, Dio buono! come si faceva se non vi era altro mezzo per sostenersi? Se io era dunque...
Pagina 77 - ... Gli artisti, destinati all'esecuzione di questo altro mio parto, furono la Mariani, cantante di singolari mezzi, la Carobbi esordiente di bellissima voce, il tenore Gentili, pieno d'anima ed attore perfetto, ed il bravo basso Alberto Torre. La prima sera che si aprì il teatro fu il 12 gennaio (5), e ciò perché la sala nella parte decorativa non potè esser più presto in ordine. Il pubblico si affollò nel teatro fin dalle ore cinque, ma lo spettacolo non ebbe principio che alle ore dieci,...
Pagina 81 - Questa sublime donna si ripiena di talento mi produsse tale impressione quando 1' udii la prima volta nella Gazza ladra che fu forza trascinarmi fuori della sala di S. Carlo, imperocché io dava dal palco in cui era un secondo spettacolo ! Mai, confesso il vero, provai simile emozione nel sentire una cantante.
Pagina 25 - M' invita a sedere, dopo ch'io ebbi pronunciati pochi accenti di doveroso rispetto, e mi dirige la parola nel modo seguente : « Ditemi , giovane maestro, conoscete voi la musica di Paisiello e di Cimarosa? ...» — Eminentissimo sì, risposi. — « Or bene, ( soggiunse,sua Eminenza) quale dei due compositori vi va più a genio?
Pagina 85 - II mio strumentale non è stato mai abbastanza accurato, e se qualche volta riuscì vago e brillante, non accadde per riflessione, ma bensì per quel naturale gusto che Iddio mi concesse. Trascurai sovente il quartetto degli strumenti ad arco, né mi curai gran fatto degli effetti che ritrar si potevano dalle diverse famiglie degli altri strumenti. Ebbi sempre però in mira la parte vocale più d'ogni altra cosa, e soprattutto cercai d...
Pagina 114 - ... io non potei ricusarmi. Mi si concessero per la parte istrumentale trenta viole, nove violoncelli, otto contrabbassi, tre arpe, sei flauti, quattro oboe, due clarinetti, quattro fagotti, non che quattro corni , due trombe , quattro tromboni , un bombardone, un timpantono e un timpano. Degli strumenti a corda e di quelli a busso feci uso per il coro, di quelli a squillo per accompagnare Eupompo , al qual personaggio volli dare un carattere profetico. D...
Pagina 120 - Sofocle, mi posi in mente di scostarmi affatto (per quanto l' arte italiana dei suoni lo permette giacché, ripeto ancora una volta, senza melodia non si faranno che degli accordi), di scostarmi, dico, da ogni formola seguendo l'azione, ed esprimendo coi suoni le diverse passioni ei diversi caratteri dei personaggi. A Merope destinai il canto appassionato ; ad Egisto il canto energico e concitato ; a Polifonte il canto represso, dissimulato. Ciò mi occupai di fare lusingandomi di ottener lode ;...
Pagina 97 - Cartagenova1 specialmente era diventato lo zimbello dell'udienza.* Non si voleva sentirlo, ed io riflettevo che, per l'appunto il primo pezzo, doveva essere eseguito da quell' eccellente artista si mal veduto!
Pagina 40 - un uomo di qualche ingegno, ma la miseria era sua indivisibile compagna, talché per il di lui carattere, affliggente oltre ogni dire, spirava melanconia al solo vederlo»19.

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