E li chiamano disabili

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Bur, 29 giu 2012 - 272 pagine
'L'handicap - scrive Candido Cannavò - è un motore di cui non si conoscono i limiti.' Nulla vieta però di provare a conoscere l'ebbrezza di una velocità che non si calcola in chilometri orari, ma in centimetri annui rubati alla paralisi; di una potenza che non si misura in cavalli, ma in determinazione; di una ripresa che non si assapora in qualche secondo, ma in un solo respiro. Nulla vieta poi di ammirare la carrozzeria che circonda quel motore e di scoprirla armoniosa, completa, efficiente. Così com'è. Attraverso sedici storie di straordinaria non rassegnazione, con il rigore del cronista e il fascino narrativo dello scrittore, Candido Cannavò ci accompagna nel suo viaggio in un territorio spesso ignorato, addirittura cancellato, eppure popolato di individui coraggiosi, tenaci, e appassionati, ma soprattutto capaci di ordinari grandi successi. Uomini e donne che non hanno alcun bisogno di pietismo e compassione, ma che chiedono piuttosto l'accoglienza e l'attenzione dei conformisti della normalità.
 

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Informazioni sull'autore (2012)

Candido Cannavò (1930-2009) è stato direttore della “Gazzetta dello Sport” dal 1983 al 2002. Per Rizzoli ha pubblicato il best seller Una vita in rosa (Premio Chianciano 2003, sezione autobiografica), Libertà tra le sbarre (2004), E li chiamano disabili (2005, BUR 2007) e Pretacci (2008, BUR 2009).

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