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e di rancori. Per tanto parergli che sarebbe stato di maggior pace nel clero, più decoro a' vescovi, che a loro si fosse steso quello che si prescriveva a' padroni delle parrocchie; cioè, che eleggesser persona la quale a giudicio degli esaminatori dovesse poi esser dichiarata idonea; altramente l'elezione cadesse a voto. E per torre ogni sospetto che gli esaminatori approvasser gl'inabili in grazia dell'ordinario, tali esaminatori, oltre a legarli di giuramento, non potesser mai esser suoi famigliari.

Melchiorre Avosmediani, vescovo di Guadix, ulcerato, come riferisce ne'suoi atti il vescovo di Salamanca, per l'offesa ricevuta da quelli ch'essi chiamavano romani, preso destro dal convenirgli di favellar sopra l'Ordine, e avvisandosi ora di star coperto col parapetto dell'oratore spagnuolo quivi presente, s'argomentò di riscuotersi. E pigliando materia da quella voce, gratuitamente, intorno alla provvisione de'vescovadi, della qual voce s'era parlato dal cardinal di Loreno e da altri in varia sentenza, fece un discorso focosamente invettivo contra gli ufficiali di

Roma, portando la nota di ciò che a lui era convenuto pagare segnatamente a ciascuno per conseguir le sue Bolle. Il che si come parve dettato dalla passione e non dal zelo, così dispiacque molto agli altri Spagnuoli e al conte medesimo: considerando che non valeva se non a rendere odiosa in concilio la lor nazione.

Ma Paolo Giovio vescovo di Nocera,che senza mezzo segui a parlare, disse che quel di Guadix aveva ragionato secondo coscienza, non secondo scienza, non essendo lecito di sottrarre i suoi diritti, e ciò che bisogna per la sua convenevole sostentazione al pastor universale di tutte le chiese. Che, si come sarebbe accusato di lesa maestà chi affermasse, doversi levare a'principi secolari i loro tributi; così di molto più grave ingiustizia è reo chi vuol torre al principe della Chiesa e vicario di Cristo i frutti che a lui son debiti dalle chiese particolari, secondo la ragione, l'equità, e la consuetudine.

Giambattista Sighicelli bolognese, vescovo di Faenza, forte s'oppose al rivocare l'esenzioni de' capitoli, dicendo che se fossero state in Ispagna di sì gran danno

come amplifica vano i prelati spagnuoli, non le avrebbe tollerate nè Calisto nato in Ispagna, nè Adriano vescovo già in Ispagna: certamente riuscir elle ad utilità in Germania e in Francia, perchè la prevaricazione d'un vescovo nella fede non bastasse a sovversione della sua chiesa.

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Il Vanzio vescovo d'Orvieto, confutando quel di Guadix, ricordò, che gli ufficii vendevoli in Roma erano antichissimi e prima del pontificato, come si vedeva negli ultimi libri del codice leg. prima S.nec castrense, de collatione bonorum, et leg. fin. cod. de pignoribus, et leg. fin. cod. de silentiar. et leg. omni modo S. impetrare Cod. de inofficios. test. Averli donati poi Costantialla sede apostolica, secondo il canone Constantinus 96 distint. e'l canone futurum 16 q. 3. Oltre a ciò essersi prescritto da Innocenzo III, che le lettere apostoliche ricevessero compimento da certi ufficiali per sicurarsi dalle fraudi, cap. dudum, et cap. licet de crimine falsi. A questi doversi la mercede per la loro fatica. Ad altri ministri onorarii darsi una porzione delle annate ch'eran debite al papa eziandio secondo il diritto civile, authent. de san

ctissimis episcopis §. iubemus: il quale perciò ne può disporre a suo arbitrio. Sopra il ventesimo primo appartenente alle prime instanze, fu desideroso che si eccettuassero e le cause delle persone miserabili, a cui è permesso d'instituire il primo giudicio nella gran corte secondo la celebre legge unica, e le persone chiarissime secondo la legge prima cod. ubi senal. vel clar., e tutti i curiali, come statuisce la legge prima cod. de curial. urb. Rom., e le cause beneficiali, salvo le leggiere cap. per venerabilem S. igitur, qui filii sint legit.

Fra Vincenzo Giustiniani, general dei predicatori, molto disse intorno al quarto, che toglieva a'regolari la libertà di predicare. Esser ella data loro dal concilio ecumenico di Vienna, secondo la Clementina dudum de sepult. non indurre ciò pregiudicio a'vescovi, i quali poteano rimuoverli e punirli quando predica vano errori: nè doversi chiuder la bocca a chi per essa sparge la parola di Dio. Nel nono ripugnò alla proposta intorno al penitenziere, dando a considerare che niuno avrebbe ardito d'andare a tal confessore per non palesarsi reo delle colpe più gravi e a lui riservate.

Ultimo parlò Diego Lainez, il quale a'due d'ottobre fu inteso. Ammoni, che per niun rispetto si tralasciasse la particella di cui era stato consigliatore l'arcivescovo d'Otranto: salva l'autorità della sede apostolica. Quella santa sede in due modi esser conosciuta : secondo lo spirito, e secondo la carne; cioè come stanza di carità e di religione, e come fonte d'utili temporali. L'uno e l'altro pregio doverlesi mantenere per conservarla in estimazione anche presso gli imperfetti; poichè il secondo aiutava e disponeva all' esercizio del primo. Due veder esso gli zeli verso di lei: l'uno, come quello di san Bernardo, l'altro, come quello degli eretici. Il primo unire e ricondurre le cose traviate al suo capo: il secondo separare dall'unità, ed allontanare. Tre qualità desiderar egli generalmente ne' decreti proposti: maggior brevità, minor correzione de' canoni antichi, e ordinamenti di più agevole esecuzione. Quanto apparteneva all'ultima, in questo esser differenti la legge che fa Iddio, e quella che fanno gli uomini; che nella prima non è mestiero di tanta moderazione, però che lo stesso

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