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ringrazio: e v'è il foglio desiderato del Baldinucci (1). Il resto hanno ad essere bagattelle. Scrivo questa sera al S. Malacarne, per chiedergli se posso prevalermi dello stesso canale per inoltrare a V. S. Ill.ma alcuni miei fogli stampati l'anno passato.

Mi raccomando nella sua buona grazia e sono costantemente

Torino, 25 di gennaio 1800.

Di V. S. III.ma

Div.mo Obbl.mo Serv. ed Amico Vero
Il B. Vernazza di Freney.

XIV. (*)

Ill.mo Sig. Sig. P.tone Col.mo

Ebbi prontamente la desiderata lettera di V. S. Ill.ma degli XI di febbraio: e dopo allora non ebbi più nuova alcuna di lei. Anche di questa consolazione mi priva la infelicità dei tempi. Nè venute ancor sono la dissertazione sui viaggiatori Veneziani (2), е l'opera del cardinal Valiero (3).

Vidi la lettera sopra i Ms. di Novara e di Vercelli: ed ebbi molto piacere che il venerato di lei nome avesse quell'omaggio da un letterato illustre qual è l'abate Andres (4). All'onor dell' Italia importa grandemente che V. S. continui la sua biblioteca Manoscritta (5): onde le auguro che possa attendervi comodamente.

La illustrazione della vita e della stamperia dei tre Manuzi è argomento degno ap

(1) Probabilmente il foglio di qualche opera di Filippo Baldinucci (n. 1624; m. 1696), noto autore delle Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua (1290-1670).

(2) È la nota Dissertazione intorno ad alcuni Viaggiatori eruditi Veneziani poco noti, del MORELLI, pubblicata la prima volta nel 1803 per nozze Manin-Giovanelli, e riprodotta nelle Operette, a cura di B. GAMBA, vol. II (Venezia, 1820), pagg. 3-139.

(3) Memoriale d'Agostino VALIERO, vesc. di Verona poi Cardinale, a Luigi Contarini Cavaliere, sopra gli studii ad un Senatore Veneziano convenienti, pubblicato in occasione dell' ingresso di S. E. il sig. Card. L. Flangini.... alla sua sede di Patriarca di Venezia. Venezia, 1803; pagg. x1x-64, in-4, e preceduto da una Prefazione di J. MORELLI (pagg. V-XIX).

(4) Cioè la Lettera dell'ab. GIOVANNI Andres sopra alcuni codici delle Biblioteche Capitolari di Novara e di Vercelli. Parma, Stamp. Reale, 1802; in-8. La Lettera dell'ab. Andres è appunto indirizzata a J. Morelli.

(5) Cioè la nota, importante opera del MORELLI, Bibliotheca manuscripta graeca et latina, il cui I vol. era stato pubblicato a Bassano, pei tipi Remondiniani, nel 1802. Che il Morelli attendesse di poi alla compilazione del II volume, non è dubbio. Nella prefazione, ad es., premessa, alcuni anni dopo, a ALDI PII MANUTII, Scripta tria longe rarissima (Bassani, 1806), il Morelli scriveva (pag. XII): «Non huic tamen operi [cioè al promesso Commentario sui Manuzii] manus admovere constitui, nisi tomum secundum Bibliothecae meae Manuscriptae Graecae et Latinae ad finem perduxero; cui iamdin inchoato quantum temporis ab occupationibus superest, tantum impendo ». Ma questo secondo tomo (malgrado i voti fatti qui dal Vernazza) non vide mai la luce. I materiali raccolti per esso si conservano nell' Archivio Morelliano' della Marciana: Morelli, Illustrationes codicum mss, latinorum pro II volumine Bibliothecae ms. (codd. già Riserv. LXXVII-LXXVIII).

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punto di lei, e di lei sola, perocchè non si può fare senza apparato di vastissima erudizione (1). Ebbimo nel 1565 in Piemonte un Gioanni Mannuccio, professor di legge. Egli era Francese; ma non dubito che derivasse da famiglia Italiana. Quel Bernardo Roèro, nel cui funerale, secondo Apostolo Zeno (XLVI) Aldo recitò la orazione (2), è interlocutore in un dialogo con rellatione della peste di Venetia nelli anni MDLXXV et MDLXXVI, il quale dialogo si suppone scritto nel 1577 nella terra di Asolo. È Ms. nella pubblica libreria della Regia Università di Torino. Catal. II, 456 (3). Ivi gli editori voleano aggiugnere il Roèro al sillabo del Rossotto (4); ma credo che s' ingannassero.

Avrei curiosità di sapere se quel Domenico Bevilacqua (5), il quale stampava (Zeno XIX) sotto gli ordini di Paolo Manuzio usasse per divisa la fortuna catenata, col motto superanda omnis fortuna preso da Virgilio, come l'usò poi Niccolò e in Venezia e in Torino.

V. S. mi parla del Panzer; e mi nomina il tomo undecimo. Veda come noi siamo

(1) Anche per altre testimonianze è noto che il Morelli si proponeva di stendere una compiuta illustrazione della vita e della stamperia dei tre Manuzi. Nella prefazione premessa a ALDI MANUTII, Scripta tria longe rarissima... denuo edita et illustrata (Bassano, 1806), il Morelli scriveva (pag. XII): « Si quando, quod animo volvo, commentarium de Manutiis conficere et emittere licuerit; de vita et studiis eorum, deque libris ab iisdem scriptis, aliorumve editis, multa necdum cognita ut afferam, multaque ab aliis perperam ut emendem, facile erit ». Fra le sue carte si trovano non pochi appunti che ad essa si riferiscono, come ad es. negli inserti 106 e 107 dell' Archivio Morelliano', cosí indicati nel Catalogo degli studi e carteggi del fu bibl. della Marciana ab. Jacopo cav. Morelli, esistenti presso l'Ill,mo e R. Mons. FR. PIETRO DOTT. PIANTON..., dei quali i proprietari vogliono fare la vendita. Venezia, 1847, pag. 9. Fasc. n.o 106: Studii sopra le Vite e gli studii dei Manuzii, e sopra le Accademie Aldina e della Fama. Fasc. 107: Descrizioni ed illustrazioni bibliografiche di edizioni Aldine, disposte con ordine cronologico, in varie schede. Questi due inserti sono ora realmente contrassegnati coi n. 107 e 108.

(2) Cfr. [A. ZENO], Notizie leterarie (sic) intorno a i Manuzj stampatori, e alla loro famiglia, premesse a: Le Epistole famigliari di CICERONE, già tradotte, & hora in molti luoghi corrette, da ALDO MANUTIO. Venezia, 1736, tom. I, pag. XLVI, ove però il nome, scritto ripetutamente 'Bernardo Rottario', dovrà correggersi in 'Bernardo Roèro o Rovèro'.

(3) Il ms. torinese, qui accennato dal Vernazza, ed ora distrutto, è cosí descritto da Jos. PASINI, Codices mss. Bibliothecae Regii Taurinensis, Atheanei, tom. II (Taurini, 1749), pag. 456, col. 2, cod. CXCIX [degli ' Italici']: « Chartaceus, constans foliis 39, saec. XVI. Athenaei, Historiam exhibet pestis, quae annis 1575 & 1576 Urbem Venetiarum misere depopulata est, in modum dialogi inter Bernardum Roverium, Sabaudiae Ducis apud Venetos Legatum, & Audinum Genutium, eidem Roverio a secretis. Novae editioni Rossotti addendus erit ROSSOTTO. Bernardus Roverius ».

(4) Cioè al Syllabus scriptorum Pedemontii seu De scriptoribus Pedemontanis, di ANDREA RossOTTO, Monteregali, 1667, in-4.

(5) Cfr. [ZENO], Notizie leterarie cit. sui Manuzj, ibid., tom. I, pag. XVI; « .... la soprantendenza della stamperia fu commessa al zelo e alla perizia di esso Manuzio [Paolo], che sotto di sè aveva altri stampatori, uno de' quali era Domenico Bevilacqua». La divisa o impresa di Domenico Bevilacqua non figura nell' Inventaire des marques d'imprimeurs et de libraires, di P. DELALAIN: 2me édition. Paris, 1892, che registra soltanto (pagg. 260-61) quella di Niccolò Bevilacqua, che era appunto, come qui scrive il Vernazza, la Fortuna incatenata, col motto Superanda omnis fortuna.

qui ben avanzati nelle cognizioni. Io tengo i soli cinque primi tomi (1): e l'opera non si trova in Piemonte. Se con gli ultimi tomi si può dar chiarimento al seguente quesito, prego V. S. che voglia darmene riscontro.

Il Panzer nel tomo III, al numero 255 delle edizioni Venete, indica una Somma Angelica, stampata nel 1476 da Cristoforo Arnoldo (2). So che l'Arnoldo stampava in Venezia anche prima di quell'anno. Il catalogo Pinelliano di V. S. me ne fa sicuro. Nè avrei difficoltà di accettar per buono l' indizio del Panzer: ma gradirei di esserne sicuro. La biblioteca da lui allegata è quella dei Cisterciesi di Lilienfeld. A me fa molta meraviglia che una edizione cosi rara e stimabile, e che sarebbe la princeps della Somma angelica, non sia da Lilienfeld passata alla biblioteca Cesarea di Vienna. Il Denis (pag. xIII) dice così: Coenobia asterisco notata, e fra essi è quello di Lilienfeld, interea diem suum obierunt, vetustis eorum editionibus in bibliothecam Caes. Vindob. maximam partem receptis (3). Ho voluto fare il registro di tutte le edizioni della Somma Angelica: ed ho trovato, secondo il solito, che non è facile il verificare i detti degli scrittori.

È notabile che di esso libro siensi in Venezia terminate nell'ottobre del 1487 due ristampe: l'una il dì 22; l'altra il dì 30. Testimonio della prima è il Fossi (I, 551), il quale aveala sotto gli occhi nella Magliabechiana (4). Testimonio della seconda è il Denis (1781), il quale oltre ad altri sei esemplari, ne cita uno che potea esser veduto da lui nella Università di Vienna (5). Benchè non si possano mettere in dubbio le testimonianze del Denis e del Fossi, converrebbe nondimeno far paragone dell'una e dell'altra edizione. Perocchè non sarebbe mirabile, che Niccolò da Francoforte, e Giorgio Arrivabene stampassero in società la Somma Angelica; e fatta divisione delle copie, ciascheduno ponesse il suo nome sulla porzione che gliene apparteneva.

Per compiacere ai librai Reycends ho dovuto scrivere nuovamente di quella Bibbia che ha la lettera R, e ch'essi vorrebbero poter vendere (6). Sono poche pagine di stampa

(1) Gli Annales typographici del Panzer abbracciano, com'è noto, undici volumi, il primo dei quali pubblicato nel 1793, l'ultimo (XI) nel 1803. Il tom. V fu pubblicato nel 1797. (2) Cfr. PANZER, Annales typogr., tom. III (1795), pagg. 119-20. In calce alla indicazione tipografica dell'edizione, si legge : « Bibl. Coenob. Campil.» (= Lilienfeld). Questa edizione 1476 della Summa Angelica, che, se esiste, sarebbe realmente rarissima, non fu vista neppure dal HAIN (n.o 5381), che la registra su la fede del Panzer; e manca pure ai Supplementi del Copinger e del Reichling, ed al Catalogo degli incunabuli delle biblioteche di Francia, della PELLECHET. I dubbi qui affacciati dal Vernazza sembrano quindi assai fondati, tanto piú che esiste un'edizione della stess'opera di dieci anni dopo (1486).

(3) Cfr. MICH. Denis, Annalium typographicorum v. cl. M. Maittaire Supplementum. Vienna, 1789, vol. I, pag. xIII.

(4) FERD. Fossi, Catalogus codicum saec. XV impressorum qui in publica Bibl. Magliabechiana Florentiae asservantur. Florentiae, 1793, tom. I, col. 549-51. In fine dell'ediz. descritta dal F., si legge: Venetiis impressa per Georgium de Rivabenis Mantuanum alias Parentem. Anno dni 1487. XI Kal. Novembris.

(5) Deve forse correggersi 1787, perché tale è la data della Prefazione di quest'opera, pubblicata nel 1789. Cfr. M. DENIS, op. cit., vol. I, pag. 227. I sette esemplari, di cui parla qui il Vernazza, sono indicati dal DENIS con sigle (pag. 227), spiegate poi nella Prefazione (pagg. XIII-XVIII). In fine dell'edizione citata dal Denis, stampata da 'Nicholaus Franckfort germanus', si legge: Anno salutis 1487 Kal. 3 (sic) Novembris.

(6) Cioè lo scritto: Bibbia vendibile in Torino dai fratelli Reycends e Compagnia. Memoria di M. VERNAZZA, stampato a [Torino), presso Bernardino Barberis, appunto nel 1804 che manderò a V. S. con prima occasione. Manderò anche due dissertazioni che si stampano attualmente, del signor abate Cavaliere Gioachino Grassi di Santa Cristina, canonico in Mondovi, sopra due punti istorici della sua patria; cioè l'università e la tipografia (1). Quello ch'è sulla tipografia è ristampa. La prima edizione era alquanto difettosa: e tuttavia la manderò.

La memoria del Conte Napione sopra gli scrittori militari Italiani si è stampata qui nell'ultimo tomo della Reale Accademia delle scienze (2). Pel tomo che succederà egli ha già preparata una dissertazione lunga assai, sopra la patria di Cristoforo Colombo (3). Credo che in Pisa, per cura del Cavaliere di Priocca, ultimo ministro di Stato per gli affari esteri in Piemonte, si stampi presentemente il volgarizzamento fatto dal Conte Napione delle Tusculane di Cicerone, con lunga prefazione (4).

È qui comparso da Genova l'elogio dell'abate Gaspero Luigi Oderico. È scritto dall'abate Francesco Carrega suo nipote (5).

Stanco delle cose attuali, già mi era disposto di andare a Roma circa il principio di agosto. Ora intendiamo che il nostro buon Re n'è partito verso Gaeta. Ancor non siamo sicuri s'egli si fermerà in Ischia, ovvero se anderà in Corfù. Oh! sarei pure contento di venire a Venezia a riverire V. S. Ill.ma, e ricevere da lei qualche direzione per continuare il viaggio. Intanto, per intraprenderlo, mi è necessario saper lo stato delle cose politiche nell'Adriatico. Se aspetto di saperlo dalle gazzette, posso rinunciare al

(pagg. 8, in-8). La prima memoria del V. su codesta Bibbia era stata stampata nel 1790: Descrizione di una Bibbia stampata nel sec. XV, ora posseduta dai fratelli Reycends, librai in Torino. Cfr. ARMANDO, Bibliogr. Vernazza, n. 98.

(1) GIOACH. GRASSI, Dell'Università degli studi in Mondoví. Dissertazione; e Della tipografia in Mondovì. Dissertazione.... Seconda edizione. Mondovi, 1804, parti 2, in-4. La 1a edizione della Dissertazione sulla tipografia aveva visto la luce nel 1801, fra le Veglie dei Pastori della Dora.

(2) G. FRANC. GALEANI-NAPIONE, Notizia de' principali scrittori di arte militare italiani; in Mémoires de l'Académie des sciences, littérature et beaux-arts de Turin, pour les a. X et XI. Littérature et Beaux-Arts. Turin, 1803; pagg. 446-64.

(3) La Dissertazione del GALEANI-NAPIONE, Della patria di Cristoforo Colombo, « letta li 26 piovoso anno XII » (1804), fu infatti pubblicata nei Mémoires de l'Académie Impériale d. sciences, littérature et beaux-arts de Turin, pour les a. XII et XIII (1804-05). Littérature et Beaux-Arts. Turin, 1805; pagg. 116-264. Il medesimo GaleAni-NAPIONE pubblicò poi altri lavori sul Colombo negli anni 1808 e '09, intesi tutti a dimostrare il grande scopritore originario del Monferrato.

(4) Le Tusculane di Cicerone tradotte in lingua italiana, con alcuni opuscoli del Traduttore [GIO. FR. GALEANI-NAPIONE], furono infatti stampate, non in Pisa, ma a Firenze, presso Molini, Landi & C., 1805, voll. 2, in-8. Il tom. I è preceduto da una lunga Prefazione del GALEANI-NAPIONE Al Siguor C.... D.... di P. [Cavalier di Priocca] (pagg. III-XCVI), e da una risposta dello stesso C.... D.... Al signor Gianfrancesco Galeani-Napione (pagg. xcvii-clxxv). Questa stessa traduzione del GALEANI-NAPIONE fu poi ristampata, proprio in Pisa questa volta, nel 1813; voll. 2, in-8.

(5) FRANC. CARREGA, segretario dell' Istituto Nazionale della Liguria, Elogio storico di Gaspero Luigi Oderico. Genova, 1804; pagg. 64, in-8. L'Oderico (n. 1725; m. 1803) fu bibliotecario della Università di Genova.

viaggio. Prego V. S. Ill. ma che voglia scrivermi per mio regolamento: e si fidi pur della posta; sostituendo nella soprascritta il 'Monsieur' al‘Cittadino '.

Ho l'onore di essere con amore ed ossequio

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Ho passati tre mesi in Gaeta: ed è probabile che dentro il presente settembre anderò a Napoli; senza sapere nè quando moverò poi di là, nè verso dove. Prima che io mi disponga al viaggio, V. S. III. ma e Carissima permetta che io la riverisca da questo scoglio. Volendo onorarmi con sua lettera, la diriga a Roma. Ivi è persona incaricata di levar le mie lettere dalla posta, ed inoltrarle alla mia residenza.

Non prima della settimana passata ebbi occasione di scrivere al signor Cavaliere Camillo Spreti, per ringraziarlo del suo libro sui musaici e sulla pigneta di Ravenna e sulla repubblica delle api (1): libro che per mezzo del nostro abate Gaetano Marini è venuto, son pochi giorni, a trovarmi. Non ho mancato, sebben conoscessi esser tardi, di significare al signor Cavaliere il desiderio che V. S. mi espresse di avere il suddetto suo libro. Ciò feci secondo l'ordine da lei datomi nella sua cara lettera de' 16 di febbraio. Il riscontro che di essa le diedi, fu per mezzo del signor Gamba; il quale, scrivendogli a Bassano in data di 2 di marzo, pregai che riverisse V. S. e la ringraziasse per le due correzioni che si era compiaciuta di fare alle mie osservazioni sul Glim e sul Beggiamo.

Il signor Gamba mi avea scritto in maniera che parea voler fare uso pubblico di esse osservazioni (2). Se ancora non l'ha fatto, gradirei che nel mio scritto s'inseriscano

(1) CAMILLO SPRETI, Compendio istorico dell'Arte di comporre i Musaici, con la descrizione de' Musaici antichi, che trovansi nelle basiliche di Ravenna, e con due brevi Ragionamenti, l'uno su la Ravennate Pigneta, l'altro su la Repubblica delle Api. Ravenna, per Roveri e Casali, 1804; pagg. VII-244, in-8.

(2) Cioè le Osservazioni tipografiche sopra libri impressi in Piemonte nel sec. XV del Barone VERNAZZA. Bassano, 1807, che furono appunto fatte stampare da B. Gamha, con dedica a J. Morelli. Come si vede dalle note tipografiche (1807), le Osservazioni non erano, allora, ancora stampate, poiché videro la luce solo due anni piú tardi, ma, ciò malgrado, il desiderio qui espresso dal Vernazza non fu appagato. Infatti, della prima osservazione circa ' il segno delle due p minuscole collegate' non si trova traccia nel libro. La seconda, sulla interpretazione delle iniziali H. G., fu smozzicata (pag. 41); e della terza, sugli esemplari imperfetti delle antiche edizioni, il Gamba non pubblicò che le prime due o tre linee, appropriandosele. Leggesi, infatti, in fine della nota (*), a pag. 41 : « .... Questi minuti riscontri servono

(*) BIBL. MARCIANA, ‘Arch. Morelliano, 'n. 120.

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