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che secondo le Costituzioni del priore Gerardo del 1278 ne ritroviamo il ricordo perfino nel rito funebre da osservare per la sepoltura di un eremita camaldolese: << la salma con gran solennità si porti dal monastero di Fontebona all'eremo di

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Camaldoli: gli eremiti si facciano incontro, ad aspettare il loro fratello, sulla porta dell' Eremo: quivi la salma si componga su di una scala e cosí si porti processionalmente fino alla chiesa per celebrarvi il solenne ufficio dei morti »> (1); se

(1)« Si autem in monasterio Fontisboni obierit, et non suam aliter ordinavit sepolturam, ipsius corpore cuculla et cappa et aliis condecentibus diligenter composito, reverenter et decenter ad eremum deferatur, et cum fuerit iuxta portam eremi, ponatur in scala, quod fit exemplo Maldulo viri sanctissimi, qui in visione, ubi nunc est ecclesia eremi, vidit excelsam scalam caelos tangentem, per quam splendentium atque albescentium videbatur ascendere multitudo. Tunc enim fratres, qui remanserint in eremo, debent usque ad portam eidem obviam ire etc. ». Codex Camaldul., in Annal. Camaldul., VI, 215.

l'episodio fu spesse volte frescato nei portici dei conventi o nelle tavole d'altare (1), pure la via aurea e la scala che si eleva fino al cielo tutta corrusca di lampade, cosí vividamente descritta dal Ravennate, non si dimenticano più! (Continua).

GUIDO VITALETTI,

CORRIERE DELLE BIBLIOTECHE

BOLOGNA LA BIBLIOTECA COMUNALE DELL' ARCHIGINNASIO NEL 1918. Come feci l'anno scorso e più volte per il passato, aderendo all' invito che il Direttore di questa Rivista ha rivolto cortesemente ai capi delle Biblioteche italiane, invio alcune notizie su quanto di più importante si è compiuto in questa Biblioteca durante lo scorso anno 1918.

Lasciando da parte ciò che si attiene al personale della Biblioteca e a certe altre peculiari condizioni, che poco interessano gli studi e la cultura bibliografica e biblioteconomica in generale, comincio da quel che tocca degli acquisti e dei doni per fermarmi poi più a lungo sui lavori compiuti e su alcune istituzioni che, come la Casa Carducci, sono strettamente unite all'Archiginnasio.

Dati i momenti straordinari, pur rimanendo invariata la disponibilità consueta del bi

(1) Quante volte il sogno di Maldolo, divenuto ben presto sogno di San Romualdo, non fu rappresentato da pittori ne' portici affrescati o nelle chiese e oratori di camaldolesi? Il LISIO, op. cit., pag. 23, trovò notizie di affreschi, tavole da altare o predelle di quadri del secolo XIV in cui è raffigurato San Romualdo, vestito di bianca cocolla, mentre sogna ai piedi di una scala altissima che tocca il cielo con la sua sommità, e su cui salgono frati camaldolesi vestiti anch'essi di bianco, e ricordò un quadro esistente nella parrocchia di S. Andrea da Orrano vicino Bologna, un altro a Pisa in S. Michele in Borgo, un altro a Firenze in S. Maria degli Angeli. Quanti ne avrà distrutti il tempo di età anteriore? Cfr. Annal, Camaldul., 1, 348, G. GRANDI, Op. cit. Dissertat. III. 43 e segg. E per alcuni affreschi del sec. XV, Annal, Camaldul., I, 277 e segg.

E giacché siamo in tema di iconografia, ricordiamo che il Damiani è rappresentato ora con una disciplina in mano, per indicare la sua vita austera e la parte che egli prese nella propagazione di quel genere di mortificazione, ora con le sembianze di un solitario, come San Girolamo, ora con le insegne del cardinalato, benché non fossero al tempo suo quelle che sono oggi, o ancora in costume di pellegrino, e con una bolla o un diploma, per esprimere le sue diverse legazioni. Qualche volta lo si vede anche con una cintura di ferro.

Una tavola in legno dei primi anni del secolo XV si conservò sino alla fine del secolo scorso nella sacristia di Santa Maria foris partam di Faenza, ma poi non se ne ebbero più notizie. Fu riprodotta dal LADERCHI, l'ita S. P. Damiani in sex libros distributa, tribus tomis comprehensa, Roma, apud Petrum Oliverium e rappresentava il santo vestito pontificalmente in atto di benedire, con un'aureola dorata intorno al capo, nella quale leggevasi in giro S. Petrus Damianus. Cfr. LANZONI, S. P. Damiano a Faenza, pag. 104.

Una delle più antiche immagini è quella di S. Esuperanzio di Cingoli, la quale per molto tempo fu tenuta dai monaci avellaniti. Il Turchi, che la ricordò nella annotazione XXXVIII al Sacramentarium di Frontale (Ann. Camald., II, appendice, col. 367) così la descrive: Antiqua pariter imago Sancti Petri Damiani labente saeculo XIII coloribus expressa in tabula principis arae Sancti Exuperantii Cinguli.... hirsutam et brevem barbam exhibet, similem illi, quae saepe forcipibus detruncatur. E finalmente ricordiamo la celebre Pala Ostiense, nell'Accademia di Brera a Milano.

lancio, la qualità e la quantità dei libri e delle opere han dovuto subire delle modificazioni. La Commissione direttiva, che non ha potuto convocarsi, ha tuttavia di volta in volta, con la espressione del desiderio dei singoli membri, contribuito al buon procedimento degli acquisti, i quali si limitarono quasi esclusivamente a pubblicazioni italiane; cosa che ha avuto un vantaggio di lasciar completare riviste e opere nostre, che da lungo tempo aspettavano.

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Una parte speciale, e ciò per deliberazione della stessa Commissione, fu data alle opere riguardanti la nostra guerra, e non poteva essere altrimenti, giacché non si poteva, non si doveva vivere fuori dell'ambiente che si era creato, e che è ambiente per natura sua storico, sociale. Questa collezione infatti ha potuto, e per gli acquisti e per i doni, accrescersi, e quantunque in un lato ben determinato per non creare inutili duplicati con altre ben più cospicue e complete raccolte, ha potuto raggiungere una consistenza e rappresentazione di qualche in

teresse.

Fra gli acquisti più notevoli o per mole o per importanza ricordiamo: Collezione Diamante Barbèra, voll. 115; TOMMASINI O. La vita e gli scritti di N. Machiavelli, voll. 3; Blocco di opuscoli riguardanti Bologna, Siena e loro Istituti, storia, letteratura, diritto pubblico, questioni d'insegnamento ecc., opuscoli 769; RASCHA J. C. Lexicon rei nummariae veterum. Lipsia, 1862-64, voll. 3; ISAMBERT M. Anecdota de Procopio. Parigi, 1856, voll. 2; WEIL H. Les dessous du Congrès de Vienne. Parigi, 1918, voll. 2; MIGNE J. P. Summa aurea. De laudibus B.mae Vis Mariae, voll. 13; MIGNE J. P. Scripturae Sacrae cursus completus. Parigi, 1859-67, voll. 28; MIGNE J. P. Opere complete di Boudon. Parigi, 1856-57, voll. 3; Ephemerides liturgicae (sei prime annate). Roma, 1887-1891, voll. 5; HOLZWARTH I. F. Weltgeschichte. Magonza, 1884-86, voll. 6; Sammlung histor. Bildnisse. Friburgo, 1874-79, voll. 14; MEYERS. Volksbücher, Lipsia, voll. 6; Biblioteca scolastica di classici italiani, già diretta da G. Carducci. Ed. Sansoni, Firenze, completa; Collezione di letteratura e storia giapponese. Casa editrice « L'Estremo oriente », voll. 12; GUALTERIO F. A. Gli ultimi rivolgimenti italiani, voll. 6; La Giovine Italia. Marsiglia, 1832-33; La Roma del Popolo. Roma, 1871-72; Pensiero ed Azione. Londra, 1858-60; Apostolato Popolare. Londra-Parigi, 1840-43; P. MARCELLINO DA CIVEZZA. Il romano pontificato. Prato, 1888, voll. 3; CROLLALANZA G. B. Storia militare di Francia, voll. 3; Lunario di S. C. Baccelli, dal 1855 al 1913, opuscoli 44; Teatro universale. Torino, 1834-1846, voll. 4; Gazzetta Ticinese. Lugano, 1828-1830, voll. 3; Blocco di opuscoli riguardanti politica, amministrazione di stato, diritto pubblico, letteratura e storia, memorie bolognesi, ecc. (Acq. ved. Berti), n. 554; Biblioth. latine-française. Paris, Panckoucke, 1825-47,, voll. 9; Volks-ConversationsLexikon. Hamburg, 1845-49, voll. 8; NIEBUHR B. G. Römische Geschichte. Berlino, 1873-74, voll. 4.

Nella collezione degli incunabuli e delle edizioni del principio del sec. XVI entrarono i seguenti esemplari: PLANTINUS CHR. Imagines partium corporis humani aeneis fig. expressa. Anversa, 1566. Constitutiones Regni utriusque Siciliae. Lugduni, 1568. Consuetudines Neapolitanae. Venezia, 1588. BODAEUS G. De contemptu rerum fortuitarum. Argentorati, 1529. CICERO. Opera selecta. Venezia, 1523. CASSIANUS G. De incarnatione Domini. Basilea, 1534. Francisci Georgii veneTI. De harmonia mundi totius, Cantica tria. Venezia, 1525. CALEPINUS A. Dictionarium (1509?). TOMMASO (S.) D'AQUINO. Opusculum fallaciorum et comentaria, 1526. PLATONIS. Opera, translat. M. Ficini, 1533. COCCII MARCANTONII. Exemplorum libri X. Strasburgo, 1518. Antonino (S.). Instruttione delli sacerdoti. Venezia, 1536. BEROALDI PH. Opera. Bologna, 1505. BEROALDI PH. Orationes multifariae, ecc. Bologna, 1500. MAMOTREctus. Venezia, 1492, con silografie. ANTONINO (S.). Sammuele. Venezia, 1499, con silografie. AuguSTINUS (S.). Sermones. Lugduni, 1520, con silografie. DATI AGOSTINO. Elegantiole, Venezia, 1538, con silografie. GAURICI P. Elegie Epigrammi, (s. l.), 1526. DIONISIUS. Opera omina. Parigi, 1515. FICINI M.. Opuscula. Venezia, 1503. BEMBO P. Prose. Venezia, 1525. Dicta notabilia. Venezia, 1534. Biblia sacra. Lugduni, 1567. LONGOLIUS G. Liexcon graecolatinum. Colonia, 1533. LUCANUS A. De civili bello. Aldina del 1502. CICERONE. Opere tradotte. Venezia, 1539. MARCO

AURELIO. Vita, gesta e costumi. Venezia, 1558. RUFO Q. C. Guerre di Alexandro M. Vene zia, 1535. TROGUS POMP. Historia trad. da Justino. Venezia, 1524. DE BOATERIIS P. In Sum mam notar. di Rolandino de' Passeggeri. Comentario. Bologna, 1501. PERSIUS, comentato da G. B. Planzio. Bologna, 1502. ANTONIO DI MONELIA. Carme sulla Teologia di S. Dionigi. Bologna, 1522. TITUS LIVIUS. Historiae. Firenze, Junta, 1522. TOMEO N. L. De varia Historia. Venezia, Junta, 1531. De LOPIS J. Solennis Repetitio. Lugduni, 1536. LUCRETIUS. De rerum natura. Lugduni, 1540. GUICCIARDINI F. Storia tradotta in latino. Basilea, 1567, voll. 2. ORIGENES. Opera. Lugduni, 1536, voll. 2. Opus super sententias. Lugduni, 1516. NipнI AUGUSTINI, Expositiones de Sophisticis Aristotelis. Venezia, 1534.

E non mancarono gli acquisti di codici, manoscritti, diplomi, documenti, lettere, autografi, fra i quali noto soprattutto: Lettera autografa di Francesco V Duca di Modena al Forghieri (25 dicembre 1869); Miscellanea d'erudizione di memorie bolognesi, Codice del 1700; Archivio Bazzanese (Casini) ecc., doc. n. 1350; Rogiti Marescotti 1387-1764 ecc., doc. n. 58; Diplomi, secoli diversi, doc. 3: Libro dei giustiziati in Bologna, 1030-1752; Atti, libri e registri (S. Michele di Monte Pastore) n. 6; MONTANARI O. L'anno solare e lunare astronomico perpetuo; Memoriale della famiglia Medosi di Budrio. Codice cartac. del sec. XV; Carteggio d'illustri scrittori del sec. XVIII con il conte Alfonso Malvezzi Bonfioli; Diploma di notariato del dott. S. Caldarini bolognese, sec. XV; Diploma del dottorato di S. de' Vergari di Monte Alboddo, sec. XVI; Codice in-fol. del sec. XV con legatura originale contenente le lezioni tenute nello Studio di Bologna dal senese lettore di diritto Caccialupi; Codice in-4o del sec. XVI contenente Epistole ed altri scritti letterarii dell'umanista Veemazzo; Pergamena con silografia del 1586: Privilegoi ai Minori conventuali di Monte Bodio; Autografi di illustri personaggi riguardanti la Storia del Risorgimento (2 pacchi) circa 300; Lettera autografa di Giuseppe Galletti al Berti-Pichat; Progetti di legge e decreti, carteggio Martinelli; Libretto ricevute della Compagnia del S. S. di S. Biagio, 1704-1774; Lauree universitarie, 1833-36; Lettere dimissorie per noviz. del vescovo P. S. Castelli; Albero genealogico della famiglia Masina; Copia di Memoria del gen. G. Galletti sui fatti del 1847-49.

L'elenco dei doni che pervennero alla Biblioteca durante lo scorso anno non è da meno dei precedenti. Un po' il periodico che dalla Biblioteca esce, un po' la simpatia che l'Archiginnasio desta nella cittadinanza, e soprattutto il desiderio e la cura che l'Istituto ha di raccogliere nelle belle sale che furono sede del glorioso Studio bolognese tutto quanto si riferisce alla vita della città e ai cittadini bolognesi che per qualche modo si resero noti o benemeriti della civiltà e della cultura, sono forse la cagione di questo continuo affluire di cose, le più delle volte importanti, che sono non piccola ragione del continuo e sempre maggior fiorire della Biblioteca.

Il dono più cospicuo dell'annata è quello rappresentato dal materiale vario e interessante offerto dalla signora Clara Archivolti Cavalieri, ad esecuzione della volontà generosamente espressa dal compianto comm. Giuseppe Cavalieri, un intenditore ed amatore di libri come pochi. Il Cavalieri aveva altre volte fatto doni all'Archiginnasio, ma innanzi di morire volle che la raccolta delle storie municipali nostre fosse arricchita di una suppellettile preziosa, per ciò che si riferisce a Ferrara e ai luoghi del ferrarese. Poiché nella patria città tale raccolta era presso che completa, pensò egli di offrire la suppellettile sua, che era frutto di molto affetto, di cure e di pazienti ricerche, alla Biblioteca di Bologna, ove, per i rapporti continui che corsero sempre con Ferrara, poteva riuscire di molto gradimento e giovamento agli studiosi.

La « Raccolta ferrarese » donataci dalla famiglia Cavalieri comprende 230 manoscritti o documenti o autografi, 231 volumi e ben 1644 opuscoli, senza contare altro materiale pur ferrarese, il quale, di mano in mano che se ne presenta l'occasione, la signora Cavalieri viene aggiungendo a questa suppellettile fondamentale.

Il materiale fu raccolto in apposite scansie della sala VI, la sala Minghetti, e sopra alle

medesime in una targa venne ricordato il nome del donatore, come si fece per altri notevolissimi doni.

Un dono di singolare importanza è quello fatto dalla contessa Cesira Savioli, a cui accennai nella passata relazione, promettendo di riprendere in questa l'argomento. E tanto piú agevole mi è il farlo perché il lavoro di ordinamento, come dicesi in altra parte di questo breve scritto, è compiuto, e perché dall'esame accurato fatto in occasione dell'ordinamento si è potuto constatare quale importanza abbia l'archivio dalla contessa donato, riferentesi a una delle piú cospicue famiglie bolognesi, e come interessanti siano i numerosi manoscritti, quasi un centinaio, che accompagnano l'archivio medesimo: tra questi, trovansi autografi di pregio, cronache bolognesi, e scritti letterari, fra cui l'originale autografo dell'opera di G. M. Barbieri sulla Poesia italiana, e un frammento di un poema in antico francese, che attrassero l'attenzione di egregi studiosi e che furono dottamente illustrati all'Accademia delle scienze dell'Istituto dal prof. Vincenzo De Bartholomaeis.

Particolare interesse ha un dono fatto dal signor Ignazio Massaroli, un antico e fedele amico dell'Archiginnasio, che diede alla Biblioteca la sua bellissima e compiuta raccolta di stampe, volumi e studi riguardanti Sabba da Castiglione; la raccolta delle edizioni dei Ricordi del buon Sabba è pressoché completa, e, come è saputo, molte di tali edizioni hanno un notevolissimo pregio di rarità: ora tutto questo materiale il Massaroli ha consegnato alla nostra Biblioteca, aggiungendo altri scritti di varia natura, specialmente del Risorgimento, e mandando lettere, autografi, opuscoli attinentisi a Pietro Bubani, bella figura di scenziato e di patriota romagnolo. Infine ci mandò un notevole gruppo di opuscoli riguardanti la sua bella e storica terra di Bagnacavallo.

Il marchese Carlo Alberto Pizzardi continuò, anche per il 1918, ad arricchire la collezione di cui già parlammo nelle passate relazioni, riferentesi alla Raccolta di opere inglesi, o sulla letteratura inglese, della prima metà del secolo XIX, periodo quanto mai importante per i rapporti dell'Italia coll' Inghilterra. Anche questi volumi furono collocati nelle scansie a tal uopo destinate nella sala IX e intitolate all'illustre patrizio bolognese. Da questa raccolta ne è venuta fuori una di quelle cosidette « Librerie personali e storiche » che fissano la cultura o il complesso delle pubblicazioni per un certo periodo e che per quello hanno tutti i caratteri della compiutezza; e non è la sola, questa, di tal genere di librerie, che si conservi all'Archiginnasio basti ricordare quelle celebri dello Sbaraglia, del sec. XVII, e del Landoni, Dantesca, del sec. XIX.

Anche importanti, per il numero e la varietà delle cose inviate, sono i doni fattici, seguendo il costume degli anni scorsi, dal senatore Alberto Dallolio membro della Commissione direttiva della Biblioteca e dal prof. Raffaele Gurrieri. Sono annate di giornali e di riviste, sono volumi di varie genere, e specialmente opuscoli di carattere storico, letterario, amministrativo, politico, medico, in un numero che raggiunge alcune centinaia.

Alla collezione della guerra diedero un bel contributo molti, ma degni di nota sono più specialmente il Sottosegretariato di Stato per la stampa (e per esso il prof. Giorgio del Vecchio, sempre memore di Bologna), il maggiore Ersilio Michel, il Comitato italo-britannico, la Biblioteca comunale di Guayaquil, il signor Gaetano Bussolari che offerse anche altre cose di carattere generale, il sen. Pullè, la prof. Rita Sorbelli, le Opere federate ed altri.

Venendo a parlare dei lavori, noterò che su alcuni di essi molto importanti, come la descrizione della serie A dei Manoscritti, si è dovuto soprassedere, appunto perchè l'aggiunto destinato alla medesima continuava a prestar servizio militare, e non era il caso di distrarre le forze rimaste da lavori che avevano un'urgenza assoluta. E cosi hanno dovuto essere sospesi altri lavori di ordinamento iniziati da personale che per ragioni militari o altrimenti si è allontanato. Si è però continuato, per accennare a qualcuno dei lavori, l'ordinamento degli autografi degli uomini politici di prima della guerra, una cospicua raccolta, unica forse nel suo genere, e che più tardi sarà avidamente cercata, che ci venne donata dall'onorevole deputato

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