Se le fazion, che porti, non son false, Ma chi ti mena a sì pungenti salse? (3) Condussi a far la voglia del Marchese, E se di ciò vuoi fedel testimonio, E volti a destra sopra la sua scheggia, Da quella cerchia esterna ci partimmo. (4) Quando noi fummo là dov' el vaneggia Di sotto, per dar passo agli sferzati; Lo duca disse: attienti, e fa che feggia Lo viso in te di questi altri malnati, Ai quali ancor non vedestù la faccia, Perocchè son con noi insieme andati. (5) Dal vecchio ponte guardavam la traccia, Che venia verso noi, dell' altra banda, E che la ferza similmente scaccia. DANTE, Inf. 8 Il buon maestro senza mia dimanda Quelli è lason, che per cuore e per senno Poichè le ardite femmine spietate' Tutti li maschi loro a morte dienno. Ivi con segni, e con parole ornate Isifile ingannò, la giovinetta, Che prima tutte l'altre avea ingannate. Tal colpa a tal martiro lui condanna; Con l'argine secondo s' incrocicchia, L'occhio a veder senza montare al dosso E mentre ch' io laggiù con l'occhio cerco, Quaggiù m'hanno sommerso le lusinghe, Che là si graffia con l' unghie merdose, Ed or s'accoscia, ed or è in piede stante. Taïda è la puttana, che rispose Al drudo suo, (quando disse: ho io grazie Grandi appo te?) anzi maravigliose: E quinci sien le nostre viste sazie. NOTE (1) E già nessuno Le seconde aspettava, nè le terze: non che le terze. Perchè dico alle prime percosse, mentre che nessuno aspettava le seconde? nè per non che dal latino neque. V. FORCELLINI. Così ristette, perciò si fermò. (3) Ma chi, quid, qual colpa. Da quella cerchia esterna ci partimmo, lasciammo d'andare attorno, e voltammo al centro. (5) Attienti ec. Attaccati ad un ronchione, e fa che il viso di questi altri malnati si scontri nel tuo, al che conviene che ti chini. CANTO XIX. Terza bolgia: i Simoniaci. O Simon mago, o miseri seguaci, Or convien che per voi suoni la tromba, Montati, dello scoglio in quella parte, O somma Sapienza, quanta è l'arte, Che mostri in cielo, in terra, e nel mal mondo, E quanto giusto tua virtù comparte! lo vidi per le coste e per lo fondo Piena la pietra livida di fori, D' un largo tutti, e ciascuno era tondo. Non mi parean meno ampi, nè maggiori Che quei che son nel mio bel San Giovanni, Fatti per sfogo del Battezzatori'. (1) |