Delle istorie d'Italia ... libri XX.

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Brani popolari

Pagina 7 - ... sospetti i quali, per diverse cagioni, tra Ferdinando e Lodovico Sforza, principi di ambizione e di potenza quasi pari, spesse volte nascevano.
Pagina 85 - ... dalla virtù che dal vizio : inclinazione alla gloria , ma più presto con impeto che con consiglio : liberalità, ma inconsiderata e senza misura, o distinzione: immutabile talvolta nelle deliberazioni, ma spesso più ostinazione mal fondata che costanza : e quello, che molti chiamavano bontà, meritava più convenientemente nome di freddezza, e di remissione di animo.
Pagina 3 - Perché, ridotta tutta in somma pace e tranquillità, coltivata non meno ne' luoghi più montuosi e più sterili che nelle pianure e regioni sue più fertili, né sottoposta a altro imperio che de...
Pagina 103 - Ma è senza dubbio molto pericoloso il governarsi con gli esempli se non concorrono, non solo in generale ma in tutti i particolari, le medesime ragioni, se le cose non sono regolate con la medesima prudenza, e se, oltre a tutti gli altri fondamenti, non v'ha la parte sua la medesima fortuna.
Pagina 6 - Essendo adunque in Ferdinando, Lodovico e Lorenzo, parte per i medesimi parte per diversi rispetti, la medesima inten^zione alla pace, si continuava facilmente una confederazione contratta in nome di Ferdinando re di Napoli, di Giovan Galeazzo duca di Milano e della republica fiorentina, per difensione de...
Pagina 79 - E già non solo le preparazioni fatte per terra, e per mare, ma il consentimento de' cicli e degli uomini pronunziavano a Italia le future calamità; perché quegli, che fanno professione d'avere o per scienza, o per afflato divino notizia delle cose future affermavano con una voce medesima apparecchiarsi maggiori e più spesse mutazioni, accidenti più strani e più orrendi, che già per molti secoli si fossino veduti in parte alcuna del mondo.
Pagina 3 - ... ingegni molto nobili in tutte le dottrine e in qualunque arte preclara e industriosa; né priva secondo l'uso di quella età di gloria militare e ornatissima di tante doti, meritamente appresso a tutte le nazioni nome e fama chiarissima riteneva. Nella quale felicità, acquistata con varie occasioni, la conservavano molte cagioni: ma tra l'altre, di consentimento comune, si attribuiva laude non piccola alla industria e virtù di Lorenzo de...
Pagina 7 - ... in modo che non solo di alterazione presente non si temeva ma né si poteva facilmente congetturare da quali consigli o per quali casi o con quali armi s'avesse a muovere tanta quiete. Quando, nel mese di aprile dell'anno mille quattrocento novantadue, sopravenne la morte di Lorenzo de...
Pagina 9 - ... orrore, per essere stata celebrata con arti sì brutte; e non meno perché la natura e le condizioni della persona eletta erano conosciute in gran parte da molti: e, tra gli altri, è manifesto che il re di Napoli, benché in publico il dolore conceputo dissimulasse, significò 5 alla reina sua moglie con lacrime, dalle quali era solito astenersi eziandio nella morte de...
Pagina 85 - ... pareva quasi più simile a mostro che a uomo. Né solo senza alcuna notizia delle buone arti, ma appena gli furono cogniti i caratteri delle lettere. Animo cupido d' imperare; ma abile più ad ogni altra cosa: perché, aggirato sempre da...

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