Roma Ed i Papi: Studi Storici Filosofici Letterari Ed Artistici, Volume 3Volpato, 1857 |
Altre edizioni - Visualizza tutto
Roma ed i papi studi storici filosofici letterari ed artistici: 3, Volumi 1-5 Visualizzazione completa - 1857 |
Roma ed i Papi: studi storici filosofici letterari ed artistici, Volume 3 Tullio Dandolo Visualizzazione completa - 1857 |
Parole e frasi comuni
allora anco andò anima appo avea avesse Bonaroti buon Calvino Cardinale Carlo Borromeo casa Caterina cattolica celebre Cellini ch'è ch'era chè Chiesa chiostro Città Clemente VII colla Compagnia Compagnia di Gesù Concilio conciossiachè conseguire cosiffatte Cosimo costumi cotesto Cristo cuore d'ogni DANDOLO degno dianzi dire dottrina Duca e i Papi ebbe Enrico Enrico VIII epperò erano eresia figlio filosofia Firenze Francesco Francesco Sforza furono Gesuiti giorni Giovanni Giulio gran Ignazio indi lasciò Leon X Leone lorchè Lorenzo luterane Lutero mandato mano Medici mente mercè Michelangelo Milanese moglie morire Morone morte nemici niuno nome omai onore padre Paolo Paolo IV parole patria Pescara Pietro Aretino poco Pontefice pontificato popolo potè Prevosti principe propria quai quivi quod Raffaello religiosa riforma riusci sagre SAN CARLO BORROMEO Santa secolo sendochè Signore sovra Spagnoli stava Svizzeri teologia Tomaso tosto trapasso trovò unqua uomini vedere venir vescovo virtù visitare zione
Brani popolari
Pagina 149 - Grato mi è il sonno, e più l'esser di sasso: mentre che il danno e la vergogna ' dura, non veder, non sentir, m'è gran ventura; però non mi destar; deh parla basso!
Pagina 149 - La Notte, che tu vedi in sì dolci atti dormire, fu da un Angelo scolpita in questo sasso: e, perché dorme, ha vita: * destala, se no'l credi, e parleratti. A...
Pagina 56 - Il pero una mattina gli occhi aperse, ch'avea dormito un lungo sonno, e visti i nuovi frutti sul capo sederse, • le disse : Chi sei tu ? come salisti qua su ? dove eri dianzi, quando, lasso, al sonno abbandonai questi occhi tristi...
Pagina 26 - Un verde praticel pien di be' fiori, un rivo che l'erbetta intorno bagni, un augelletto che d'amor si lagni, acqueta molto meglio i nostri ardori; l'ombrose selve, i sassi e gli alti monti, gli antri oscuri e le fere fuggitive, qualche leggiadra ninfa paurosa: quivi vegg'io con pensier vaghi e pronti le belle luci come fussin vive, qui me le toglie or una or altra cosa.
Pagina 33 - Chi vuoi esser lieto, sia: Di doman non c'è certezza. Ciascun apra ben gli orecchi: Di doman nessun si paschi; Oggi siam, giovani e vecchi. Lieti ognun, femmine e maschi Ogni tristo pensier caschi; Facciam festa tuttavia. Chi vuoi esser lieto, sia: Di doman non c'è certezza.
Pagina 136 - Ben m' affaticherei con tutta quella Arte che tanto il parlar orna e come, Perché mille e mill' anni e più, novella Sentisse il mondo del tuo chiaro nome. Vattene in pace alla superna sede, E lascia all
Pagina 27 - Dimmi, per qual cagion sei qui venuto? perché teatri e gran palagi e templi lasci, e l'aspro sentier t'è più piaciuto? Deh dimmi, in questi boschi or che contempli? le pompe, le ricchezze e le delizie 45 forse vuoi prezzar più pe
Pagina 313 - Benvenuto si dipinge nella sua Vita senza pensarvi su più che tanto, persuasissimo sempre di dipingere un eroe. Eppure quella strana pittura di se stesso riesce piacevolissima a...
Pagina 138 - Tor d' essi or uno , e quando un altro guida Fe i sette colli , che col libro in mano Roma in ogni sua parte mi divida. Qui , dica , il circo, qui il foro. romano , Qui fu suburra ; è questo il sacro clivo ; Qui Vesta il tempio, e qui il solca aver Giano.