Fraseologia sicolo-toscanaGalatola, 1863 - 458 pagine |
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Parole e frasi comuni
alcu alcuno altrui andare aricchia Arristari assai aver Aviri lu bocca bona bonu buona Caminari cani Cascari cattivo cavaddu cavar ccu lu cesi chec checchessia chessia chiddu chiù ciare colle colui comu comu lu cuno cuore d'alcuno danari dare denti dice Dicesi Dicesi fig dire Essiri faccia Fari lu Fari nna Farisi fattu favella giuoco gran iddu Ittari Jucari l'occhi largu lascia Lassari leva limosina Livari male mancu mangia Mangiari mano manu megghiu mente Mentiri Mentirisi mettere munnu nare nautru nenti Nesciri nna lu ntra lu ntra nna occhi ossu pani parlare parole Parrari pedi Perdiri piè pigghia Pigghiari Pigghiarisi pigliar pisci poco Purtari qualcunu quan Quannu Sapiri stare stiddi Suol dirsi supra sutta tantu tempu Teniri tira Trimari Truvari tuttu ucca unni uomo venire Veniri vidiri Vinniri vino vinu voler Vuliri vuol
Brani popolari
Pagina 380 - Quel che non va nelle maniche va ne' gheroni. Vale che quello che non si consuma in una cosa , si consuma in un
Pagina 362 - Dicesi la prima scorza della noce o della mandorla, che cuopre il guscio, o nocciolo che contiene il seme.
Pagina 44 - Quando alcuno fa, o dice alcuna cosa sciocca, o biasimevole, e da non dovergli per dap pocaggine e tardità o più tosto tardezza sua, riuscire, per mostrargli la sciocchezza e mentecattaggine sua, se gli dice in Firenze : Tu armeggi...
Pagina 189 - Nello stesso modo pecca, ed è punito, chi fa il male, che chi lo consiglia, e vi consente. Scurdgheiu. sm Scorticatore. Chi O Che scortica. * Scurdghein, sm Scorticatoio. Coltello tagliente da scorticare. Souréz, sm Raccapriccio. Scuriccio per Cosa che fa ribrezzo s
Pagina 170 - Co' fiocchi e coi festoni. Sontuosamente. Giagiàr , Calzare vn Qn»drare , tornar bene , andar a verso , capacitare, garbare. - Oh f cofta la n fin giàgia. - Questa non mi si attaglia : a me non calza , a me non quadra : non mi va : non mi entra : non va alla volta mia: non mi va a pelo : mi va a contrappelo : non mi garba.
Pagina 419 - Fare al tocco, vale vedere a chi tocchi in sorte alcuna cosa, il che si fa alzandosi da ciascuno uno, o più diti a suo talento, e facendo cader la sorte in...
Pagina 174 - Crusca l'uso toscano, 6 qualunque cosa che viene senza spesa e, per lo più, da godersi In brigata.
Pagina 354 - Dicesi di chi è bravo di sua persona e non teme di alcuna cosa. Sold de I' emina. . . . Così chiamasi una cerca moneta da un' m che vi stava impressa. Nega o renega i cinq sold a l' ost Vale negar le , cose più certe , i diritti più sagri.
Pagina 146 - D' uno , eh' è benestante , cioè agiato nelle cose del mondo , che ha le «uè faccende ec. incamminate ec. e nondimeno , o per pigliarsi piacere d...
Pagina 50 - È un proverbio preso dal greco, che corrisponde ai nostri detti: « far la gatta morta » — « far la gatta di Masino, che chiudeva gli occhi per non veder passare i topi...