Vite di uomini illusrti del secolo XV scritte da Vespasiano da Bisticci, Volume 2

Copertina anteriore
Romagnoli-dall'Acqua, 1893

Dall'interno del libro

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Sommario

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 266 - ... volle guatare. La fanciulla fu menata subito fuori di casa. Intesolo il duca e la corte tutta, non fu ignuno che non si maravigliasse di tanta continenza. Una cosa dirò io qui, che parrà maravigliosa. Donato quando menò donna, mai aveva conosciuta donna ignuna innanzi a lei; e questo so io per cosa certissima, intesala da uno degnissimo religioso d...
Pagina 234 - E se gli altri che sono stati per il passato avessino fatto quello che ha fatto lui, non saremmo in tanta oscurità, in quanta noi siamo, perché sono anni mille e più che non ci sono stati scrittori. Però sono molto obligati gli uomini a chi s' é voluto affaticare a fare quello che ha fatto messer Biondo.
Pagina 169 - Dio che non abbandona chi si fida in lui , uno suo famiglio che andava a pie , si mise sanza che persona lo sapesse , a cercare se quivi presso fussino case o ville, che vi abitasse persona. Andato per spazio di miglia quattro , trovò una villa dove erano più.
Pagina 287 - Firenze, sendo di prestantissimo ingegno, ebbe tutti i figliuoli degli uomini dabbene alle sua lezioni. Aveva del continovo ducento scolari o più. Fece, nel tempo che vi lesse, molti giovani dotti in latino e in greco. Leggeva non solo allo Studio, ma in casa faceva molte esercitazioni: e per contentare gli appetiti delle lettere, lo condussono a leggere Dante in Santa Liberata (2), il dì delle feste.
Pagina 218 - Prospero, e iscrisse più d'anni mille; e si vede che durò grandissima fatica a trovare quelle cose che furono in quegli tempi, per la oscurità degli scrittori. È stata questa sua opera ed é in grandissima riputazione, ed éssene fatte infinite copie, in modo ch' elle vanno per tutto il mondo ; viene sino alla perdita dello Stato del conte di Poppi.
Pagina 207 - Noti ognuno che pericolo egli é a venire al giudido d' uno popolo, dove sono vari pareri. Messer Poggio, veduto non gli potere contentare, perché le cose andavano per vari pareri e voluntà, fu contento, sendo già vecchio, per potersi riposare e vacare meglio agli istudi, di rinunciare, e che potessino mettere uno in suo iscambio ; e tutto fece, vedute le condizioni della città, e lui essere alieno da questo modo del vivere. Cosimo che l...
Pagina 288 - Francesco rispuose, com' egli faceva pensiero visitare il re Alfonso , e poi venire alla sua Santità. Papa Nicola, che sempre era stato amatore degli uomini litterati, volle che messer Francesco conoscesse la sua gratitudine, e pigliò uno legato di ducati cinquecento, e sì gli disse: messer Francesco, questi danari vi voglio io dare, perché vi possiate fare le spese per la via (5).
Pagina 228 - ... altre cose di questa presente vita. Credo ch' egli componesse alcune (1) Così in B., manca nell'ed. Bart. opere (l), delle quali per non ne avere notizia, non le metto. Era Vittorino basso di persona, macilente, molto allegro, di natura che pareva che sempre ridesse. A vederlo pareva uomo di grandissima riverenza: parlava poco, vestiva di vestimenti di moscavoliere oscuro, panni lunghi infino a terra. Portava in capo un cappuccio piccolo, colla foggia piccola, e il becchetto istretto. Lo vidi...
Pagina 69 - Finito ch'egli ebbe di parlare, tutto il popolo a uno gridò, che non si desse vettovaglia al re, che si facesse quanto saviamente da messer Giannozzo erano consigliati, per parte de
Pagina 208 - Visconti, sarebbono le cose loro più note, ch' elle non sono * e, se le virtù fussino altrimenti premiate ch' elle non sono, non sarebbono le cose in tanta oscurità * (2). E non é repubblica, che non dovessi dare ogni premio agli scrittori, i quali (3) iscrivessino i fatti loro ; che si vede a Firenze che, dal principio della città infino a messer Lionardo ea messer Poggio, non era notizia di cosa veruna, che avessino fatta i Fiorentini, in latino, e storia propria appartenente a loro. Messer...

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