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gnore è opera del Baffano giovane. Nel lato dell'Epiftola in detta cappella vi è una nobiliffima Tavola, chemoftra efpreffi i Maggi, ed in, esso vedefi al naturale il ritratto d' Alfonfo II.

Ufciti da questa Cappella dalla parte dell'Epiftola, vedefi la cappella della famiglia Severina preffo la porta maggiore, & in effa un belliffimo quadro, nel quale ftà efpreffo S. Michele Arcangelo, dall'intendenti ftimafi,che fia ope. ra di Michel'Angelo Buonarota. Vi fono anco molte buone ftatue ne' fepolcri. Opere de' noftri fcul tori Napoletani.

Nella terza Cappella dallo ficffo lato, che è della famiglia Scotia, vi è una tavola,nella quale ftà efpreffo il Signore in Croce, e di fotto la Vergine,la Madalena,e S.Gio:opera delle più belle, che fiano ufcite dal pennello di Marco da Siena ; in modo che, egli di mano fua l'intagliò in rame. Nel.

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Nella Cappella Laterale all'Al tare maggiore dall'iftefla parte, vi è un'Imagine del Crocifillo di ri lievo in legno,che anticamente ftava nell'archetrave della Chicfa : opera di Gio:di Nola.

Vi fono diverfi corpi di Beati, come del Beato Giacomo già det to, del Beato Agostino d'Affifi co pagno del Patriarca S. Francefco, del Beato Francefco di nation Fra cefe,del Beato Venantio da Fabria no, mà tanto il Beato Agostino, quanto quest'ultimo non fi sà dove collocati ne stiano.

Vi fono anco una cofta di S. Bonaventura,& un'altra di S.Lodovico Vefcovo di Tolofa.

Dalla Chiefa fi può paffare à ve dere i Chiostri del Convento nobilmente abbelliti, e modernati dal P.Fra Leonardo di Napoli. Il primo dove è la porta della Sacriftia è nobilmente dipinto dal noftro Simone Papa, efprimendovi molte attioni, e miracoli del B. Giacomo della Marca.

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11 fecondo più grande, che tiene le fue volte fimilmente appoggiate come il primo fopra colonne di marmo,ftà egli dipinto dal Sicilia. no,ancorche in molte parti guasto dall'ingiurie del tempo.

Vièun famofiffimo pozzo, che da noi fi dice formale con un maraviglioso vifo, che conferva l'acque.

Nel Refettorio fi vedono molte antiche dipinture, cioè fopra la porta da dentro dove ftà cfprefla P'adoratione de' Maggi, e vili veggono alcuni ritratti de' Rè Aragonefi, e nel muro dove fiede il Supe tiore, la paffione del Signore, la quale per effere ftata ritoccata, non è più quella di prima:fono opera di Pietro,e Polito del Donzello, che dipinfcro Poggio Regale.

Nell'atrio di detto Refettorio vi fi vedono due belliffime tavole con due ritratti di fotto, che fi ftimano opera di Luca d'Olanda.

La cucina di quefto Refettorio

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ftà éretta sù le mura, e fundamenta. dell'antica Torre Maftria, dentro della quale vi fgorga un'acqua d' efquifita bontà, ed in abbondanza tale,che s'haveffe declivio propor. tionato potrebbe aggitare più molini:in ogni maniera dà l'acqua alla fontana detta della quaquiglia, che ftà auuanti la Garitta di Porto,ed à molti pozzi verfo la contrada di S.Bartolomeo.

I dormitorii fono ampiffimi, e capaci di più centinaja di Frati. Unita à questo Convento vi è l'infermaria per tutti i Frati infermi della Provincia, & in effa vi fi vede una famofa, e ricca Farmaco. pea.

Ufciti per la porta del Convento, nel dirimpetto vi fi vede una Chiefetta dedicata alli gloriofi S. Giacomo, e Chriftofaro, che hebbe questa fundatione:

Il gran Capitano Ferdinando di Cordua doppo d'haver conquistato il Regno di Napoli, ricordevole

del

della fua caducità, e per iftabilire un perpetuo luogo alle fue ceneri cercò di fundare una Cappella, & in effa la fua fepoltura nella Chicfa di s. Maria la Nuova; mà perche altro luogo non vi era, che la Cap. pella di S. Giacomo poffeduta da una compagnia di confrati, fe la fè cedere, & all'incontro,loro comprò un vacuo nella strada d'Alvino,do. ve hoggi fi vede, fomminiftrandoli quanto vi fù di bifogno per l'erettione di detta Chieletta, e nella Cappella cedutali famofamente vi fabricò la fua, dove fù collocato il corpo del Beato Giacomo della Marca. In quefta Chiefetta vi ficōferva un dente molare di S. Chriftofaro,che è molto grande.

Vi è ancora la fepultura di Luigi Antonio Sedecino, che fù uno de' famoli Grammatici de' fuoi tempi, che mori nell'anno 1557.

Tirando auuanti à finiftra,vedefi un vico, che fpunta alla strada d' Albino, e per dirla colla voce del vol

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