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mà prima d'entrarui vedefi un vico anticamente detto, Barbacane, hora de' chiouaroli, e con altro nome la Lamia, perche qui un tempo v'erano gran fabri,che faceuano chiodi, e nel principio di questo vico in, ufcir dal fopportico vedefi un antico palazzo con un fonte nel cortile. Quefto fù la famofa, e ricchilima habitatione di Francefco Coppola nobile di questa piazza,e Côte di Sarno,tanto caro al Rè Ferdina do Primo, e pofcia dallo stesso Rè fatto morir decapitato, quand'egli era venuto nel Caftel nuouo, per follennizare il matrimonio trà il fuo figliuolo primogenito, & una nipote dello fteffo Rè. Questo fù quel Conte di Sarno, che promofle la congiura de' Baroni, che fù cc si fiera contro dello fteffo fuo Rè, che inalzato l'haueua à grandezze fen• za pari,e ricchezze innumerabili. Segue appreffo della piazza fudetta à deftra la Chiefa, hora detta S. Maria di Portanoua, che prende Aaa 2

il

il titolo dalla porta fteffa, dalla quale prende la denominatione il Seggio. Anticamente chiamauafi S.Maria in Colmodin, voce greca, che ornamento fignifica. Fù quefta edificata in tempo dell'imperator Coltantino il Grande,e fù una del lefti Chiefe Greche officiata da Greci. Ella è una delle quattro Pa. rocchie maggiori di Napoli. E' ab. badiale, el'Abbadia fià aonella al Monafterio di S.Pietro ad Ara, e l'Abbate pro tempore di quel luogo è Rettore di questa Chiesa; I nobili del Seggio vi hanno la loro eftau. rita, ed in quefta Chiefa fi congre. gano quando han da trattare ne. gotii del publico. Vi fono trè Edo. madarii curati, da quali s'ammini ftranui Sacramenti per Pottina, e vi è un Collegio de Preti,che vanno ad affociare i cadaueri alla fepol

tura.

Nell'anno pofcia 1629. fù quefta Chiefa conceduta alli Chierici Regolari di S.Paolo, che con altro

no

nome van chiamati Barnabiti, che vennero da Milano, doue hebbero la loro fondatione in tempo che gouernaua quella Chiefa da Arciuefcouo il Santo Cardinale Carlo Boromeo,che fù il corifeo di questa fondatione. Questi buoni Religiofi effendono di grand’utile, e di edificatione in questo quartiere obligò la pietà de' Napoletani að ajutarli. Hanno mutata l'antica Chiefa, e ridottala all'ufo moder no,benche vi manchi la Tribuna, e vi han principiato una comoda, e bella habitatione, e con quest'occafione fi fon trouate molte, e fa» mofe veftigia d'antichi palazzi d'opere lateriche,e reticolare,come anco di quadroni di pietre.

In questa Chiesa fotto del maggiore Altare dentro d'un urņa di marmo fi conferua il Corpo di S. Euftafio, che fù il fefto Vefcouo di Napoli, e fu il primo cadauere, che tuffe ftato trasferito dall'antico cimiterio dentro della Città. Vi fo

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no ancora altre Reliquie del glo. riofo S.Carlo, quà trafportate dagl' iftessi Padri,che heredi nerimafero.

Pallata la porteria vedesi un vi. colo anticamente detto Sinocia, ò Sinoca,che girando và à puntare dentro della Giudeca,& in quefto fi può riconofcere, che anticamente s'habitava molto alla stretta, per. che vi fi veggono strade, che non han di larghezza più che fette pal. ini, evifiriconofce qualche cola antica, chemoftra d'essere stata di qualche famiglia nobi!:,

Nella ftrada maggiore non vi erano un tempo altri fondachi,che di drappi colla fuperficie di feta, c coll'orditura, ò di lino, ò di cana. pe,altri ben lavorati di bombace, con feta,ed altri,ò di lana, e feta, o di capicciuola,e feta,che fin'hora da noi fi chiamano drappi di Por

tanoua.

Girando da doue fi veggono le carceri dell'arte della lana, che ha un Tribunale à parte,per privilegie

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concedutoli dal Rè Ferdinando I. che l'introduffe in Napoli,co quella della feta,à finiftra vedefi un vico anticamente detto l'Appennino delli Moccia, per la famiglia Moccia nobile del già detto Seggio,che v'habitaua, e venina dalla strada fotto il Monafterio di S. Severino, anticamente detta Ferula, hoggi viene detta fcefa di S. Severino.

Più auuanti vedefi un'altro vico detto de' Gattoli nobili del medefimo Seggio, per l'habitationi, che detta famiglia v'haueua, e fino à noftri tempi vi fiè veduta la cafă di D.Trojano Gattola honoratidim Caualier vecchio, che per qualche tempo v'habitò, & in questa regione di tanti palazzi nobili, che vi erano, trè foli se ne veggono poffeduti da nobili, & è questo che hora è paffato ad altri poffeffori per efe fere eftinta quefta famiglia colla morte di D.Antonio Gattola Marchefe d'Alfedena,Caualiere quanto puntuale,tanto virtuofo, figliuolo Aaa 4 del

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