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tamente.viffe, e mori.

Il luogo dove questa Chiesa, & Monafterio di S. Agostino eretti fi veggono, anticamente era una for. tezza della Città chiamata Torre Ademaria, & anco Torre publica, come fe ne fono vedute belliffime veftigia,tutti di quadroni di pietra ben livellati, nel cauarfi per le fon. damenta, e del Convento, e della nuoua Chiefa,in modo che in alcu ne parti la fabrica ftà appoggiata sù queste anticaglie. Havendo il Re Carlo Primo fabricato il Castel nuovo, & ampliata la Città, con. ceffe la detta Torre alli Padri Here. mitani, i quali col difegno, e modello di Bartolomeo Picchiatti cir ca l'anno 1651.principiorno da fó⚫ damenti à rifare alla moderna l'anica Chiefa, la di cui ftruttura era alla gotica, e nel principiarla dietro d'un'antica tauola d'un qua• dro, che ftaua dalla parte dell'Evágelio, preffo la porta maggiore vi G trouò dipinta ne! muro un'Ima•

gine della Vergine col fuo Bambino in braccio, intitolata S. Maria del Ripolo, & effendofi la Divina pietà degnata di compartir molte gratie a' Napoletani, per mezzo di quella fù di grand'ajuto alla detta fabrica, per l'oblationi,e limofine, che vi vennero. Vedefi hoggi tidotta à perfettione la naue maggiore,che fi rende maravigliosa per la gran volta che fi foftiene dalle due altre nauilaterali.

Nell'Altare maggiore vi fono belliffimae tavole,nelle quali vi fta. no cfpreffe la difputa di S. Agostino cogl'heretici,la Vergine col fuo Futto in braccio. Opere di Marco Cardifco, detto il Calabrefe noftro regnicolo,e famofo dipintore,che ville circa gl'anni 1530.

Vi era ancora una belliffima tavola doue efpreffa veniua la Vergine col fuo Putto in feno con altri Santi,di Cefare Turco.

Nella Cappella grande di mez zo vi è la fudetta Imagine di S.Ma•

ria

ria del Ripofo, dipinta nel muro quà trasportata dal luogo dove fù ritrovata.

Vi sono molte infigni Reliquie, e fono:

Un pezzo del legno della Croce, la tefta di S. Luca Evangelifta do. nata à quefta Chiefa dal Rè Carlo Primo,del Sangue di S. Nicolò da Tolétino,'un braccio di S. Andrea, un'altro di S.Giacomo Apoftoli, la tefta di S. Clemente, una mano, & un pezzo d'un braccio d'uno de Santi Innocenti.

Nell'antica Chiefa vierano mol. te belle memorie, &antichi fepol· cri,quali colla nuova fabrica fono ftati tolti via, potendo la carità di quefti Frati collocarli in qualche luogo à parte,per confervare i mo. numenti di molte famiglie illuftri.

Vi era una belliffima porta di bianco marmo fimile à quella della Cattedrale fatta dalla famiglia Miroballa, che gode della nobiltà nel Seggio di Portanoua, e non sò per

che

che fia ftata tolta via quando i så che l'antico li fa venerando, e con questo li potè mostrare il pregio di G quelta Chiela in quei tempi, effendo che quefti ornamenti non erano che di Chiefe pregiate,e famofe.

Si pon vedere i chioftri:il primo benche picciolo dove stà il capitolo, ità egli bene architettato alla moderna, e le volte stanno appog giate fovra colonne di bianco mar

mo.

Ne fegue un'altro più antico che quali ftà tutto appoggiato sù l'antiche muraglia. L'habitatione per iFrati è molto ampia,e comoda. In ufcire dalla porta del detto chioftro nell'atrio,che formato vie ne dal prim'ordine del campanile, che è una delle belle Torri, che ve der polla, e dirimpetto alla porta del detto campanile à finiitra quá• do fi vien fuori dal chioftro vedefi un'altra porta,e questa è della piaz•~ za del Populo, volgarmente dette: reggimento,che contitle in una flã•

za

za molto ampia, doue s'unifcono l'Eletto colli fuoi 29.Capitani del. l'Ottine, e Cófultori à trattare de' publici affari,e nel elettioni.Quefto Seggio(come fi diffe)fù alli dieci diDecembre 1456. diroccato per co. mando del Rè Alfonfo Primo d'Aragona,e chiainauafi il Seggio pittato, per effere di varie, nobili, vaghe dipinture adornato, e da che questo Seggio fù diroccato, fù al populo fufpefa la parte, che egli haueua ne' publici affari, non crea. do il folito fuo Eletto;havendo poi conquistato il Regno fenza con. tradictioni Carlo Ottauo nell'anno 1495. reintegrò il populo nelle fue antiche prerogative,e perche il fuo Seggio fi trovò diroccato nello steffo tempo fi congregorno nel Capitolo che ftà nel chioftro fu. detto,e pofcia fabricorno il presé· teluogo, ancorche un noftro Scrit tore fi fia forzato di provare, che quefto fulle antichiffimo fin da' té pi de' Romani, per un marmo che

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