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fi trovò, che conteneva un decreto fatto dalla communità di Napoli, e la data diceva:in curia Bafilica Auguftiniana, come fe ne diè notitia, trattandofi della Chiefa di S. Lorézo, mà in quei tempi il Patriarca S. Agostino taua folo in mente di Dio.

Seguitando il nostro camino nel luogo detto il Pennino,à deftra vedeli un vico,che và giù, che al prefente dicefi de' Ramari, perche vi fono molti fabri, che lavorano vafi di rame, e dicefi ancora delle campane, perche qui fi fondono.

Più auuanti vedefi una porta,che in quefto luogo fù fatta trasportare da Carlo Primo,dal luogo già detto,della Zecca, che chiamata veniua porta Pizzofalcone,e quefta nell'ampliatione,che il detto Rè prinipiò à fare. Nell'arco di questa por a fin'hora vi i veggono l'armi Angioine.

Üfciti da quefta vedefi à deftra la ftrada hora detta, imacelli del Pen.

Pennino, e colla voce nollra lo chianche.

Quetta ftrada anticamente veni. ua detta dell'Inferno, e quefto nome l'hebbe da i continovi colpi che fi fentiuano de' fabri,che lavo. rauano zappe, vanghe, badili, vo meri,& altri istromenti di ferro,per Javorare la terra,come fin'hora pal fati i macelli qui t'arte fi efercita, ed in questo luogo nacque Urbano Seilo detto di cala Prignano, per. che l'origin fua l'haveva da un Ca· ftello di Pifà detto Prignano, màil fuo vero calato cra Scaverio, com me fcriue Teodorico Arete fuo ft. cretario,& anco il Ciacconio. Calando per questa strada s'ar rina à quella che conduce al Mer cato, & à destra di questa vedeli un vicolo,per lo quale li và al cortile,: Banco di S. Eligio, del quale appref fɔ fi parlerà.

Tirando auuanti s'entra nel fo ro magno da noi detto il Mercate luogo torfe il più ampio, che vedi

G poffa in Italia, occupandod dee ci moggi, e due quarte dilpa.io, efclufa la nuova piazza fatta avane ti la Chiefa del Carmine. Et ins questo luogo in ogni fettimana,ne® giorni di Lunedì, e venerdì s'uniIcono,e venditori, e compratori; e vi fi vede quantità di robba comeftibile,frumenti, farine,biade,legumi, animalı d'ogni forte, per ma cello fecondo i tempi, & ogn'altra forte di robba all'ufo humano ne ceffaria in modo che fi può equi parare ad ogni più famofa, & am. pia fiera, che li faccia nel noftro Regno.

:

Questo luogo anticamente fta va fuori della Città, poi das Carlo Primo fù ridotto dentro delle mura, nell'ampliatione ch'egli fece della Città;e della porta di quefto le ne moftreranno le vefti gia, quando s'anderà ad offervare la Chiefa del Carmine.

S'entra in quefta gran piazza per diverfe ftrade, quella à finiftræ Bbb quan

Giorn.IV.

quando fi và verfo del Carmine fono delle barre, de' Parrettari, dell' Orto del Conte, & altre nomina. te nell'antecedente Giornata; evi fi vede anco una bella Chiefa, e Collegio de' Padri Giefuiti, quali fondati furono nell'anno 1611.0 dedicata viene al Patriarca S.Igna. tio;e la fundatione fi principiò ad iftanza d'alcuni pii Gentil'huomini Napoletanise li principiò in una picciola Chiefa detta il Carminel. lo, che fin'hora la nuova Chiefa ne ritiene il nome. Quelle à deftra vá. no alle porte della matina, & alla Concieria, luogo dove i maturanoje s'accomodano i cuoi per l'ufo humano; e queft'arte fù in questo luogo trafportata per ordine del Ré Carlo Primo d'Angiò, essendo che prime fi esercitava nella tra da di Piltafi, che fi dimostrò nella terza Giornata; efù eletto questo luogo, per cflere abbondante d'ac qua,e confinante colmare, dove có poca fatica fi poflan buttare le fu perfluità.

Nel

Nel mezzo di questo vedeli un. ampia, e bella fontana tutta di blanchi marmi, quale fù fatta per ordine del Conte d'Oguatte, sedati che furono i rumori populari; e fù compofta di quell'ifteffi marmi, nelli quali il popolo haveva difegnato di farvi fcolpire i fuoi privilegii. Fu fatta col disegno del Cavalier Cofmo; e le spiritofe infcrittioni,che in effa fi leggono furono composte da D. Gio:Battista Cacace, vivaciffimo ingegno de noftri tempi, che mori nella paffata peste.

Dirimpetto à quefta fontana, se ne vede un'altra fatta per comodità di abbeverare gl'animali, che in questo luogo fi portano à vendere: e fù fatta per ordine dell'ifteffo Conte d'Ognatte,benche prima ve n'era un'altra non così ampia.

Paffata quefta fontana, tirando avanti verfo la Chiefa del Carmine, à finiftra,prima di giungere alla ftrada del Lavinaro vedefi uno Bbb 2 fti.

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