Scritti editi e postumi

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A spese dell'editore, 1883 - 362 pagine
 

Sommario

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SCHILLER
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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 9 - Io l'ho sentito con queste orecchie, — e l'ha detto in tono di basso assoluto. Ora manca null'altro? — Non saprei: — v'è la prigione, e il Signore v'è dentro. Oh! le belle prigioni che son quelle dove vanno i signori! La povera gente le scambierebbe volentieri con la sua libertà. Cosa manca al Signore là dentro? Il soprastante gli ha pur detto: comandi, comandi ; — ed egli non ha inteso a sordo. Gli dà noia il divario, la -novità del locale? Può immaginarsi finita la scritta della...
Pagina 102 - ... io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro, e domandare della ragione delle loro azioni, e quelli per loro umanità mi rispondono, e non sento per quattro ore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte : tutto mi trasferisco in loro.
Pagina 169 - La freschezza dell'alma sì presto? Perchè il riso sì ratto scomparse? E perchè sulla fronte un sì mesto Velo stese la cura sì amara, Come il manto che cuopre la bara? Fanciulletto alla scuola del mondo Venni ; — e il mondo una coppa funesta Mi accostava alle labbra; — un profondo Sorso bevvi, — e una morte fu questa: — Ahi! letale del mondo è la scienza! È la morte del cuor l'esperienza! L'avvoltoio del dubbio mi rose Ogni fibra vitale, ogni forza; Mi recise le candide rose Della...
Pagina 8 - In cinque minuti il Signore è stato introdotto in un nuovo quartiere; e il soprastante gli ha chiesto perdono, se, così preoccupato com'era, aveva sbagliato di numero. Il valentuomo aveva preso un tredici per un quindici; e il Signore per tutta risposta gli ha battuto due volte umanamente sulla spalla, non mi ricordo se destra o sinistra. Ora le stanze sono tre, e prima erano una. Sono larghe, ariose, imbiancate di nuovo, con qualche rabesco per maggior vaghezza, e le finestre arrivano a mezza...
Pagina xvi - adoprava continuo a correggere la natura, e lo temperava di tanta benevolenza che nessuno poteva patirne o adontarsene: intollerante e santamente sdegnoso solamente all'ipocrisia. Lento, ma tenacissimo, negli affetti, non li tradì mai per tempo, lontananza, o vicende : tradito egli stesso, rispettò il passato e non rispose che col silenzio. Serbò, perseguitato, il contegno virilmente decoroso dell'uomo che dal primo all'ultimo anno della sua vita avea, com'egli stesso scriveva, « segnato una...
Pagina 52 - Spurzheim; quei signori notino bene, e cerchino fra le tante protuberanze buone e cattive, ché troveranno uno scavo fatto dall'idea della fuga, una figura tale e quale come l'ho descritta qui sopra. Pertanto noi siamo d'accordo: — il primo pensiere del carcerato è quello di andarsene. I mezzi poi per andarsene sono due: uno naturalissimo, e di riuscita infallibile, ed è quello di andarsene quando ti metteranno fuori; — l'altro naturale pur egli, ma non al grado del primo, ed è quello di fuggire....
Pagina 12 - Per non confondermi le assaggerò tutte. L'ordinario non lo voglio;— mi appresterete un pranzo a parte secondo la nota che vi darò. Pietanze sane, e in abbondanza. Vino sincero; — mi contento che me lo diate come l'avete ricevuto. Voglio sperare che col fatto smentirete la cattiva impressione, che produce il suono del vostro cognome. Scommetto che siete un galantuomo. Dite di no ? — Eh!
Pagina 9 - Ella è finita — vuoi farsi onore, e nessuno lo frastorni, — tanto non dà retta a nessuno. Laudato Iddio! l'assetto è finito, — si può respirare, « — respiro anch'io. Con un'occhiata i valletti son licenziati, e se ne vanno. Alla buon'ora. Adesso il soprastante è contento; — se lo guardate bene nella statura, vi pare un dito più alto. — Si asciuga il sudore della faccia, — si raffazzona i capelli, — compone lo scompiglio delle vesti, si scuote d'indosso la polvere, — si mette...
Pagina 216 - Sole, allorchè in un tratto vedo comparire un nuvolo di preti in erba, neri, sottili, affilati, non so se dalla fame, o dallo studio; — parevan lanterne ; — e dietro a loro una furia di ragazzacci di tutte le razze, di tutti i colori.
Pagina 12 - Eh! Signore! Che vuole? tanto il nome che il grado son cose, che bisogna portarle come Dio ce le mette addosso. Se stesse a noi scegliere, non andrebbe così; — io mi sarei messo un nome lungo e liscio come una coda di cavallo, e invece di cucinare per gli altri farei cucinare per me. Non so se dico bene, sono un ignorante. — Bisogna contentarsi, la Provvidenza ha saputo quello che ha fatto. Ma veniamo al pranzo. Come mi tratterete?

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