Opere di Torquato Tasso colle controversie sulla Gerusalemme poste in migliore ordine, ricorrette sull'edizione fiorentina,: Rime inedite, o dispersePresso Niccolò Capurro, 1831 |
Altre edizioni - Visualizza tutto
Opere di Torquato Tasso colle controversie sulla Gerusalemme poste in ... Torquato Tasso Visualizzazione completa - 1831 |
Parole e frasi comuni
Accademici della Crusca adorno albergo alcuni alma altrui AMARILLI amici AMINTA Amor animo antichi ardenti ardore Atque Austro bella bellezza beltà BERNARDO TASSO bianza brama caggia canto Cardinale celeste ch'io chè cielo colla corona corte cortese d'Amore degna dialogo diletto divina dolce dolore doni Donna dottrina Duca Este eterna felice fere Ferrara fiamma fior fortuna gentil GERUSALEMME GERUSALEMME LIBERATA giorno giudice gloria glorioso Gonzaga gran illustri infermo ingegno l'alma leggiadre LEUCIPPE lieto lode lucenti lumi MADRIGALI maggior Mantova maraviglia medesimo mente mille mira Mirtillo mondo morte mostra Ninfe nobil occhi omai Omero onore ostro padre PALENO pensieri pietà poema Poesia poeta pregio Principe Principessa pubblica quæ ragione Rime Ined Rinaldo sacra santo Scipione Gonzaga sdegno Signor SONETTO sospiri Sperone Speroni spirto stelle studj terra TIRINTO TORQUATO TASSO Toscana uomo vaghi vago valore Veggio virtù
Brani popolari
Pagina 57 - Gerusalemme quasi terrena e questa , che se io non m' inganno , è assai più simile ali' idea della celeste Gerusalemme. Ed in questo paragone mi sarà conceduto senza arroganza il preporre i miei poemi maturi agli acerbi , e le fatiche di giusta età agli scherzi della più giovanile, e potrò affermare della mia Gerusalemme senza rossore quel che disse Dante di Beatrice già fatta gloriosa e beata , Vincer pareva qui se stessa antica. Ma con tutte le ragioni eh' egli adduce per provare , che questo...
Pagina 62 - Non è più tempo che io parli della mia ostinata fortuna, per non dire dell' ingratitudine del mondo, la quale ha pur voluto aver la vittoria di condurmi alla sepoltura mendico; quando io pensava che quella gloria che, malgrado di chi non vuole, avrà questo secolo da' miei scritti, non fosse per lasciarmi in alcun modo senza guiderdone.
Pagina 62 - Sant'Onofrio; non solo perché l'aria è lodata da' medici, più che d'alcun altra parte di Roma, ma quasi per cominciare da questo luogo eminente, e con la conversazione di questi divoti padri, la mia conversazione in ciclo.
Pagina 71 - Ariosto ad un Buonarroti, ad un Giulio Romano, ad un Rubens, che con forte ed ardito pennello fanno quasi toccar con mano i più grandi, i più passionati, i più terribili oggetti, che si proposero di rappresentare (1 7) . Han detto altri , che miglior poema é quello del Tasso , ma maggior poeta l
Pagina 138 - Tu pur vedi il pianto mio, o mia gioia, sai ch'io t'amo, ch'io t'adoro, ch'io mi moro, e mi sei crudele? Questa è mercé de l'amor mio fedele? Ma se godi del mio male, o mio bene, son contento di languire, di morire, s'io vedrò che poi il...
Pagina 31 - ... potessi in qualche povero albergo menar la mia vita in libertà, se non sano , che più non posso essere, almeno non così angosciosamente infermo; se non onorato, almeno non abbominato; se non con le leggi degli uomini, con quelle de...
Pagina 117 - Tacciono i boschi ei fiumi, E '1 mar senza onda giace, Ne le spelonche i venti han tregua e pace, E ne la notte bruna Alto silenzio fa la bianca luna: E noi tegnamo ascose Le dolcezze amorose : Amor non parli o spiri, Sien muti i baci e muti i miei sospiri.
Pagina 60 - Cintio, che mal soffriva questa lunga assenza, gli fe scrivere di tornare a Roma , e di aver-, gli ottenuto dal Papa e dal Senato Romano l'onore del trionfo e della corona d' alloro in Campidoglio . Attesta il Manso , che non fu punto commosso da sì lusinghiera novella , e che senza il consiglio degli amici non avrebbe ceduto ai graziosi inviti del Cardinale. Al suo arrivo in Roma, che accadde sul principio del Novembre dell' anno 1 594 mostrò maggiormente ancora la sua indifferenza per una ricompensa,...
Pagina 111 - Un'ape esser vorrei, Donna bella e crudele, Che susurrando in voi suggesse il mele; E, non potendo il cor, potesse almeno Pungervi il bianco seno, E 'n sf dolce ferita Vendicata lasciar la propria vita.
Pagina 47 - ... miseri possono ancora a' beati servire per ammaestramento; e VA leggendo o ascoltando questa favola troverà alcune cose da imitare, altre da schivare, altre da lodare , altre da riprendere , altre da rallegrarsi , altre da contristarsi; e potrà col suo gravissimo giudizio purgar in guisa l'animo , ed in guisa temperar le passioni , che l'altrui dolore sia cagione del suo diletto , e l' imprudenza degli altri del suo avvedimento , e gl'infortunj della sua prosperità.