Opere di Torquato Tasso colle controversie sulla Gerusalemme poste in migliore ordine, ricorrette sull'edizione fiorentina, ed. illustrate dal professore Gio. Rosini, Volume 24Capurro, 1830 |
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Parole e frasi comuni
Agamennone ajuto Alcandro alcun altrui Amor anco antichi appo appresso Argante Aristotile arme Armida assai avea Bernardo Tasso canto canto quinto Capitan Capitano cavaliero Cento antico ch'è Chè cielo Circasso città Clorinda consiglio costume Cristiani Dante dell'Eneide detto dice dolce donna duce Dudon Eneide Erminia essendo Eustazio eziandio fama favola fero ferro figliuolo fugge furor GENT Gernando Gerusalemme GERUSALEMME LIBERATA Goffredo gran Greci GUAST guerra guerrieri Iliade impresa innanzi insieme Ismeno l'altro l'Arcivescovo di Tiro l'arme luogo MART medesimo mente morte mostra Muse nemici occhi omai Omero onore Ovidio parla parole pensier perciocchè Petrarca petto Platone Plutarco poema poeta poscia pregio quæ quivi quod ragione Re Norvegi regno Rinaldo sdegno segue Senofonte signor simile sovra spada Tancredi Tasso terra tolto Tortosa tosto uomo usato vede verso Vida vincitor Virgilio virtù vittoria vuol καὶ
Brani popolari
Pagina 132 - Così di naviganti audace stuolo, che mova a ricercar estranio lido, e in mar dubbioso e sotto ignoto polo provi l'onde fallaci...
Pagina 308 - Era la notte, e il suo stellato velo Chiaro spiegava e senza nube alcuna; E già spargea rai luminosi e gelo Di vive perle la sorgente luna. L...
Pagina 24 - Fende i venti e le nubi, e va sublime Sovra la terra e sovra il mar con queste.
Pagina 178 - Orrida maestà nel fero aspetto terrore accresce, e più superbo il rende: rosseggian gli occhi, e di veneno infetto come infausta cometa il guardo splende, gl'involve il mento e su l'irsuto petto ispida e folta la gran barba scende, e in guisa di voragine profonda s'apre la bocca d'atro sangue immonda.
Pagina 97 - Ed oh mia sorte aventurosa a pieno! oh fortunati miei dolci martiri! s'impetrarò che, giunto seno a seno, l'anima mia ne la tua bocca io spiri; e venendo tu meco a un tempo meno, in me fuor mandi gli ultimi sospiri.
Pagina 17 - l vero condito in molli versi I più schivi, allettando, ha persuaso: Così all'egro fanciul porgiamo aspersi Di soave licor gli orli del vaso; Succhi amari ingannato intanto ei beve, E dall
Pagina 179 - Che meco già da i più felici regni Spinse il gran caso in questa orribil chiostra; Gli antichi altrui sospetti ei fieri sdegni Noti son troppo , e l
Pagina 193 - D'auro ha la chioma, ed or dal bianco velo traluce involta, or discoperta appare: così, qualor si rasserena il cielo, or da candida nube il sol traspare, or da la nube uscendo i raggi intorno più chiari spiega, e ne raddoppia il giorno.
Pagina 127 - Era la notte allor ch'alto riposo han l'onde ei venti, e parea muto il mondo: gli animai lassi, e quei che '1 mar ondoso, o de' liquidi laghi alberga il fondo, e chi si giace in tana o in mandra ascoso, ei pinti augelli, ne l'oblio profondo sotto il silenzio de' secreti orrori sopian gli affanni e raddolciano i cori.
Pagina 17 - Sai che là corre il mondo ove più versi di sue dolcezze il lusinghier Parnaso, e che '1 vero, condito in molli versi, i più schivi allettando ha persuaso.