Signori Professori d' Orchestra. Primo Violino e Direttore Sig. Filippo Donatutti A. F. Sig. Baldassarie Centroni A. F. di Bol. e Roma. Sig. Domenico Liverani A. F. di Bol. e Roma. Sig. Domenico Giili A. F. Primo Ottavino Primo Fagotto Sig. Gaetano Manganelli A. F. di Bol. e Roma. Sig. Gaetano Brizzi A. F. di Bol. e Roma. Prima Tromba Prima Tromba Duttile Sig. Leonardo Toschini A. F. Con altri Professori della Città. PROLOGO SCENA PRIMA. Atrio nel Palazzo Ziani in Venezia, illuminato. Entrano in iscena lietamente GUBETTA, GIULIO, OLDINI, PETRUCCIO, VITELLOZzo, e IACOPO. Quindi GENNARO, che, com'uomo affaticato, si riposa sovra un sedile appartato dagli altri. OLD. Amabile D'ogni piacer soggiorno! TUTTI E l'Oratore Ziani Noi seguirem domani: Tai feste in riva al Po? GUB. È d' Ezzelino splendida (inoltrandosi) Anche la Corte assai. OLD. (interrompendolo) VIT. IAG. TUTTI Acquetati; Non la nomar giammai. OLD. Io più di tutti. Uditemi - (tutti si accostano) GEN. Τυττι Un vecchio... un indovino ... Novellator perpetuo (interrompendolo) Deh lascia Eustorgia in pace! Taci... non interrompere Breve il suo dir sarà. GEN. Io dormirò: destatemi, Quando cessato avrà. (si adagia, e a poco a poco si addormenta) ... OLD. Nella fatal di Padova TUTTI OLD. TUTTI OLD. E insiem morrete, allora E un veglio in veste nera Fuggite Eustorgia, o Giovani, TUTTI Rio vaticinio è questo... OLD. Fede a fallaci oròscopi L'anima mia non presta... Tal sovvenir mi desta. Te, mio Gennaro, invidio, GLI ALTRI Bando a sì tristi immagini... Vieni la danza invitaci... Lasciam costui dormir. (partono tutti, traendo seco Oldini) SCENA II. Passa una Gondola: n'esce una Dama mascherata. È EUSTORGIA: s' inoltra guardinga. Vede GENNARO addormentato, si appressa a lui, contemplandolo con piacere e rispetto: GUBETTA ritorna. EUST. Tranquillo ei posa... Oh! sian così tranquille GUB. Son io. Pavento Che alcun vi scopra: ai giorni vostri, è vero, Che, conosciuta, non v'insulti alcuno. Nata io non era. Oh! potess' io far tanto GUB. Che il passato non fosse, è in un cor solo In mia grandezza, all' universo io chiedo! - 11 vedo; E da più di lo seguo in finte spoglie Da Padova a Venezia in tanta ambascia ... EUST. Tu scoprirlo? Non puoi. — Secó mi lascia. (Gub. si ritira) SCENA III. EUSTORGIA e GENNARO addormentato. (Mentre Eustorgia si avvicina a Gennaro non si accorge di due Uomini mascherati, che passano dal fondo, e si fermano in disparte) EUST. Come è bello!... Quale incanto -} In quel volto onesto e altero! ... Ch'ei mi debba un dì sprezzar. Pure il ciglio lagrimoso Terger debbo... un solo istante. (si toglie la maschera e si asciuga le lagrime) I. UOMO (Vedi, è dessa ...) (È dessa... è vero.) (Chi è il garzone?) (Un venturiero.) (Non ha patria ?) (Ne parenti; Ma è guerrier fra i più valenti.) |