La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, Volume 2Presso L. Ciardetti, 1823 |
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La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Tomo primo [-secondo], Volume 2 Torquato Tasso Visualizzazione completa - 1792 |
Parole e frasi comuni
Adrasto Aladino Alcandro alfin allor Altamoro anco Apriche Arabi Arbilano Argante armata arme Armida avea Biserta campo capitan cavalier ch'a ch'al ch'è ch'io ciel Circasso città Clorinda colpi Cristiani d'arme d'Egitto Damasco desio destra destrier dicea dolce duce Ecco Egitto Egizio 17 Emireno empi Erminia esercito Egizio Etiopia fero ferro foco Franchi fugge furor genti GERUSALEMME LIBERATA gira Goffredo gran grida guardia reale Guelfo guerra guerrier indi Ismeno l'altro l'arme lido lieto loco lunge LXVI LXXI macchine Maomettano medesmo mira mortali morte mostri mura nemico notte occhi omai Pagan Palestina passi percosse petto piaga pianto piè poscia preghi pria primiero pugna puote Quinci Quivi Raimondo reale del Califfo regno Rinaldo saetta sangue scudo sdegno selva signor Sion monte Solimano sorpresa notturna sovra spada spirto squadre stuol suon Tancredi Tisaferno torre tosto troncar truppe ucciso usbergo Vafrino vede vendetta vinto volge volto
Brani popolari
Pagina 52 - 1 sangue, avido, beve: E la veste che d'or vago trapunta Le mammelle stringea tenera e leve, L'empie d'un caldo fiume. Ella già sente Morirsi ; e '1 piè le manca egro e languente. Segue egli la vittoria; e la trafitta Vergine, minacciando, incalza e preme. Ella, mentre cadea, la. voce alili
Pagina 53 - Non conosciuta ancor, sciolse e scoprìo. , . \ La vide, e la conobbe; e restò senza ;, .;, E voce e moto. Ahi vista! ahi' conoscenza! LXViII. Non morì già; che sue virtuti accolse Tutte in quel punto, e in guardia al cor le mise -. E premendo il suo affanno, a dar si volse Vita con l'acqua a chi col ferro uccise.
Pagina 53 - Movendo, disse le parole estreme; Parole ch'a lei uovo un spirto ditta, Spirto di Fè, di Carità, di Speme: Virtù ch'or Dio le infonde; e se rubella In vita fu, la vuole in morte ancella. LXVI. Amico, hai vinto: io ti perdon... Perdona Tu ancora, al corpo no, che nulla pave; All'alma sì:
Pagina 244 - città, del regno Di Giudea antichissima regina, Che vinta or cade; e indarno esser sostegno 10 procurai della fatal ruina: E eh'è poca vendetta al mio disdegno 11 capo tuo che il cielo or mi destina. Tacque: e incontra si van con gran risguardo; Che ben conosce
Pagina 54 - in vece di parole, Gli dà pegno di pace. In questa forma Passa la bella donna, e par che dorma. LXX. Come l'alma gentile uscita ei vede, Rallenta quel vigor ch'avea raccolto; E l'imperio di se libero cede Al duol già fatto impetuoso e stolto,
Pagina 87 - Se alcun giammai tra frondeggianti rive Puro vide stagnar liquido argento, O giù precipitose ir acque vive Per alpe, o 'n piaggia erbosa a passo lento; Quelle al vago desio forma e descrive, E ministra materia al suo tormento: Che l'immagine lor gelida e molle L'asciuga e scalda, e nel pensier ribolle.
Pagina 149 - XII. Vezzosi augelli infra le verdi fronde Temprano a prova lascivette note. Mormora l'aura; e fa le foglie e l'onde Garrir, che variamente ella percote. Quando taccion gli augelli, alto risponde; Quando cantati gli augei, più lieve scote: Sia caso od arte, or accompagna, ed ora Alterna i versi lor la
Pagina 149 - gli augei, più lieve scote: Sia caso od arte, or accompagna, ed ora Alterna i versi lor la musica óra. XIII. Vola fra gli altri un che le piume ha sparte Di color vari, ed ha purpureo il rostro; E lingua snoda in guisa larga, e parte La voce sì,
Pagina 54 - D'un bel pallore ha il bianco volto asperso, Come a gigli sarian miste viole: E gli occhi al cielo affisa; e in lei converso Sembra per la pietate il cielo e ' 1 sole: E la man nuda e fredda alzando verso II
Pagina 210 - purghi e rinnovi.. XV. Così pregava : e gli sorgeva a fronte, Fatta già d'auro, la vermiglia aurora Che l'elmo e l'arme, e intorno a lui del monte Le verdi cime, illuminando, indora: E ventilar nel petto e nella fronte Sentia gli spirti di piacevol óra , Che sovra il capo suo scotea dal grembo Della