Atti della R. Accademia della Crusca

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"Ruolo degli accademici dalla ricostituzione dell'accademia" in anno 1907/08-
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 91 - Nel ciel che più della sua luce prende Fu'io, e vidi cose che ridire Né sa né può qual di lassù discende ; Perché, appressando sé al suo disire, Nostro intelletto si profonda tanto, Che retro la memoria non può ire. (Par.,
Pagina 92 - 20). E tre fiate intorno di Beatrice Si volse con un canto tanto divo, Che la mia fantasia noi mi ridice ; Però salta la penna, e non lo scrivo, Che l'immaginar nostro a cotai pieghe, Non che il parlare, è troppo color vivo.
Pagina 32 - Pargoletto divelse. Ah ! di que'baci, Ch'ella bagnò di lagrime dolenti, Con sospir mi rimembra, e degli ardenti Preghi, che sen portar l'aure fugaci, Ch'io giunger non dovea più volto a volto Fra quelle braccia accolto Con nodi così stretti e sì tenaci. Lasso ! e seguii con mal sicure piante, Qual
Pagina 92 - La bellezza ch'io vidi si trasmoda Non pur di là da noi, ma certo io credo Che solo il suo Fattor tutta la goda. (Par.,
Pagina 93 - Oh quanto è corto il dire, e come fioco Al mio concetto! e questo, a quel ch'io vidi, È tanto, che non basta a dicer poco. (Par.,
Pagina 91 - S'io avessi le rime e aspre e chiocce, Come si converrebbe al tristo buco, Sovra il qual pontan tutte l'altre rocce, Io premerei di mio concetto il BUCO Più pienamente; ma
Pagina 22 - 1 bel sereno Della tua fronte agli occhi miei s'offerse, E vidi armato spaziarvi Amore, , Se non che riverenza allor converse, E meraviglia, in fredda selce il seno, Ivi peria con doppia morte il core
Pagina 58 - e se quell' animo non fosse stato così preparato da una vita d'innocenza, di rassegnazione e di fiducia, la costernazione che provò in quel momento sarebbe stata disperazione. Dopo un ribollimento di que'pensieri che non vengono con parole, le
Pagina 26 - Poi, mostra a dito ed onorata andresti Fra le madri latine e fra le spose, Là nella bella Italia, ov'è la sede Del valor vero e della vera fede.
Pagina 91 - 4). E quel che mi convien ritrar testeso, Non portò voce mai, né scrisse inchiostro, Né fu per fantasia giammai compreso. (Par., XIX,

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