Il naufragio del Titan (versione tradotta in italiano di "Futility" di Morgan Robertson)

Copertina anteriore
Cristiano De Liberato, 18 nov 2019

“Era la più grande imbarcazione e la più imponente delle opere degli uomini. Nella sua costruzione e manutenzione erano coinvolti tutti i settori scientifici, professionali e commerciali noti alla civiltà. Sul suo ponte c'erano ufficiali che, oltre a essere l’élite della marina reale britannica, avevano superato rigidi esami in tutti gli studi che riguardavano i venti, le maree, le correnti e la geografia del mare: non erano soltanto marinai, ma scienziati. Lo stesso standard professionale era stato applicato per la scelta del personale della sala macchine e per quello del reparto espressamente dedicato al comfort dei passeggeri simile, se non superiore, a quello di un hotel di prima classe...”


***


Eppure… il Titan, non arrivò mai nel porto di destinazione. Questo libro racconta in maniera precisa e dettagliata tutti gli avvenimenti che condussero l’avveniristico piroscafo verso il suo tragico destino.

È una storia che sembra ispirata a ciò che accadde al transatlantico Titanic (ci sono incredibili similitudini che iniziano con i due nomi, continuano con altre sconvolgenti somiglianze e terminano poi, con lo stesso tragico tipo d’incidente), se non fosse per un piccolo particolare:

il racconto scritto da Morgan Robertson è stato pubblicato nel 1898 cioè, quattordici (14!) anni prima dell’affondamento del Titanic. Tuttavia, l’incidente è solo un pretesto per Robertson: lui voleva raccontare ben altro e con “Il naufragio del Titan” ci è riuscito perfettamente.

Dall'interno del libro

Sommario

Sezione 1
Sezione 2
Sezione 3
Sezione 4
Sezione 5
Sezione 6

Parole e frasi comuni

Informazioni bibliografiche