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per

A, pronunziato con un po' di forza e con alzamento di spalle, vale Atto disprezzativo o d'impazienza, e corrisponde all'italiano Eh, Interiezione detta da' Francesi Tarare, con cui si mostra beffarsi di ciò che altri dice, o non prestarvi credenza. Vale ancora per No.

A-OEL, è finalmente il grido o specie di comando, detto COMANDAIZZA, usato da' nostri Barcaiuoli e dai Pescatori nel girare per qualche rivo della Città, per avvertire la barca che sta per incontrarsi ad una cantonata di fabbrica e potersi volgere a destra o a sinistra. V. PREMER e STALIR.

ABACO, s. m. Abaco, Nome volgare del

l' aritmetica.

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TROVARSE O SENTIRSE ABATUO, Accasciare o Accasciarsi, Aggravarsi delle membra o indebolirsi per età o per malattia.

ABDICAR, v. Abdicare o Fare abdicazione o rinunzia abdicativa, vagliono Lasciare o rinunziare, e intendesi propriamente d'un comando o carica suprema: per esempio, Il gran Consiglio della Repubblica Veneta abdicò il governo nel giorno 12. Maggio 1797. V. RINONZIAR. ABECE (coll' e chiusa) s. m. Abbiccì o Alfabeto Abbecedario, dicesi ad una Serie di voci disposte con ordine alfabetico. V. RUBRICA.

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V.

A BEVELO, modo avv. A livello, Allo stesso piano, e s'intende dell' acqua. ABIANDO Voci antiq. dal verbo Avere, ABIENDO e vagliono Avendo. ABILITADAZZA, s. f. Grande abilità o attitudine, Grande ingegno. ABINAR, (dal lat. Bini, Bina etc.) Voce per lo più usata nel Foro criminale, ove scrivesi Abinare nel sign. di Congiungere, Metter insieme processi differenti; Unire, Accoppiare Combinare, si dice per Mettere o accozzare insieme più cose coll' immaginazione - Mescolare vale Confondere, Mettere insieme cose diverse. ABINAZION, s. f., Abinazione è termine di pratica nel nostro Foro criminale, e vale Unione, Accoppiamento: s'intende di processi riuniti e formanti una sola

causa.

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ABISSAR, V. V. SOBISSÀR.

ABISSO, s. m. Abisso; Nabisso; Affondoz Precipizio.

A BISSO DE STRADA, Strada affondata. Visi va sino al ginocchio o a pancia di cavallo o vi si sfonda.

ANDAR D'ABISSO IN ABISSO, L'abisso chiama l'abisso: detto metaf. e vale, Un primo errore chiama l'altro. ABITANTE, s. m. Abitante; Abitatore; e nel fem. Abitatrice.

ABITANTE NOVELO, Abitante avveniticcio o veniticcio, Ch'è venuto poco fa ad abitare.

ABITANTE DE CITA, Cittadino; DE BORGo, Borghigiano; DE TERA, Terrazzano; DE CASTELO, Castellano; DE ISOLA Isolano3 DE COLINA, Colligiano; DE MONTÀGNA, Montanaro; DE ALFE, Alpigiano Alpigino; DE COLONIA, Colono; DEL PIAN O DE LA PIANURA, Pianigiano; De vale, Valligiano; DE VALE VICINA AL MAR, Ma

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remmano; DE PALUO, Paludoso; DE LIDO, Littorano o Litorano; DE PAROCHIA, Popolano; e dicesi Parrocchiani quando si parli delle persone O del popolo d'una parrocchia. V. PAROCHIAN. ABITAR, v. Abitare, Dimorare. TORNAR A ADITAR, Riabitare. LOGO DA ABITAR, Luogo abitabile o abitevole.

ABITAR A PEPIAN, Stare terra a terra V. PEPIAN.

ABITAR INSIEME, Coabitare.

ABITAR, parlando dell'ancora, V.BITAR. ABITÌN, s. m. Abitino; Vestituccio; Vestitello; Robicciuola, Piccolo abito o veste. Abitello o Abituccio, direbbesi per avvilitivo. Un abitino strozzato; Un abitello corto.

ABITIN DE LA MADONA, Abitino, Piamente dicesi Quella piccola divisa o scapolare che portano appeso al collo i divoti di Maria Vergine.

detto

TAGIAR UN ABITIN ADOSSO A UNO, metaf. Attaccare altrui un campanello o una campanella; Appiccare i sonagli ad alcuno, dicesi dell'Apporgli alcun difetto, Dir male. V. TAGIAR e RECAMADA. ABITO, s. m. Abito.

ABITO CHE NO GA MACULA. V. MACULA. ABITO CHE STA BEN O CHE SETA, Abito che torna bene; Abito assestalo; Abite accostante; Abito fatto a suo dosso. ABITO CHE VA A TOCHI, Non brano 0 Cascare a brani, vale Avere la veste lacera. Abito sbrandellato, si dice Quello cui mancano alcuni pezzi.

se ne tener

ABITO DA FESTA, Abito dominicale o dei di delle feste o Il dominicale assolut. ABITO DA PARADA, Abito di parata, cioè comparsa, ́da portarsi con distinzione. ABITO DA STRAPAZZO O DA STRAS SINAR, Abito usuale.

di

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V. CONSOLAR.

CONSOLAR UN ABITO,
FODRA DE L'ABITO, V. FODRA.
FAR SU UN ABITO, V. SU.

L'ABITO FA 'L MONACO L'abito fa l'uomo- I panni rifanno le stanghe, dicesi metaf, e vale Gli abiti abbelliscono l'uomo.

L'ABITO NO FA 'L MONACO, Il fatto de' cavalli non ista nella groppiera. L'abito o la veste non fa il monaco, e vale Gli abiti non cuoprono i difetti morali dell'uomo; simile a quell'altro, La barba non fa il filosofo, nè la toga il dottore.

MANDAR I ABITI A STUDIAR, Mandare i vestiti a leggere, Metterli in pegno.

METTER SU O ZO L'ABITO, Pigliar o Lasciar l'abito, Farsi di Chiesa o Tornar secolare.

SBUELARSE DEI ABITI, V. SBUELAR. ROVERSAR UN ABITO, V. ROVERSÀR. TIRAR O REDUR UN ABITO A LA VITA D'UN Racconciare o Rassettare un abito al dosso d' un altro.

ALTRO,

Abito, si dice per Consuetudine, qualità acquistata col frequente uso e difficile a mutarsi, che anche si chiama Natura Abitaatezza, Usanza acquistata con atti frequenti e replicati CATIVO ABITO, Mal abito, Natura guasta ed usanza ma→ lamente seguita.

PER ABITO, Maniera avv. Abitualmente, Per abito, per usanza.

ABITUDINE, s. f. Abito; Abituatezza; Consuetudine. Alcuni scrivono Abitudine anche in italiano, ma questa parola non fu usata da nessun buono scrittore con tale significato.

ABLOCO, s. m. Voce corrotta dall' idiotismo volgare, Blocco; Bloccatura, L'assedio d'una Piazza alla larga.

A BOAE, modo avv. A bizzeffe; Abbondantemente; In gran copia. ABOCAMENTO s. m. Abboccamento, Congresso, Conferenza. Dare un abboc camento; Proporre un abboccamento.

ABOGAMENTO D'UN DAZIO. Appalto. Appaltare un dazio.

ABOCATO, add. VIN ADOCATO, V. Vin. ABOCATOR, s. m. Appaltatore e Arrendatore. Colui che assume in appalto e a proprio rischio qualche rendita dello Stato o un'impresa qualunque V. APALTADOR e FORNITOR.

ABOMBAR, v. Voce antiq. V. IMBOMBAR. ABOMINIO, s. m. Albominio; Abbomina

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DER.

L'ABONDANZA STUFA, V. STUFAR. ABORDAR, v. V. Bordar. ABORDO, col primo o chiuso, s. m. Voce

triviale. V. ABORTO. ABORTIR, v. V. BORTIR.

ADONTIR D'UN DESSEGNO, detto fig. Sventare; Svanire; Guastarsi; Sfumare, Ridursi in nulla un pensiero, una intenzione. Chi disegna non sempre colorisce, e vale Non sempre i disegni riescono. ABORTO, s. m. Aborto, che dicesi anche Sconciatura.

Aborto fig. si dice a Cosa fatta alla peggio - Detto a persona, Sconciatura; Caramogio; Caricatura, vagliono Piccola, contraffatta. Seriato vale Venuto a stento. ABOZZÈTO, s. m. Piccolo abbozzo; Schiz20; Mostra Abbozzaticcio, per Non

intieramente abbozzato. ABOZZO, s. m. Abbozzo; Abbozzamento; Abbozzata; Abbozzatura, Prima forma d'un'opera di pittura, scultura ec. solamente sgrossata. Abbozzo, dicesi anche fig. d'Ogni altra cosa nel suo genere imperfetta- Sceda, Scrittura abbozzata.

Bozza si dice propr. La prima forma non pulita e non ridotta a perfezione.

Schizzo, secondo i Pittori,è Quel leggier tocco di penna o matita, con che accennano i lor concetti.

A BRAZZACOLO, modo avv. Abbraccioni, Abbracciando.

BUTTARSE A BRAZZAcòlo, Gittare il braccio in collo a uno.

STAR A BRAZZACOLO, Stare in collo di uno o di una, vale Giacersi colle braccia al petto altrui. Stare abbraccioni. ZAFAR A BRAZZACOLO, V. ZAFAR. ABRAZZAR, v. Abbracciare, Strignere fra le braccia Rabbracciare, Abbrac ciar di nuovo.

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ABRAZAR, Si dice fig. per Seguire, AlotABRAZZAR UN' OPINION Abbrac ciare una opinione, un partito, un voto etc. V. ACEDER

ABRAZZAR, dicesi pure fig. per Conte nere; Comprendere; Racchiudere e simili―STO LIBRO ABRAZZA PIÙ COSSE, Questo libro comprende o contiene etc. ABRAZZO, s. m. Abbracciare; Abbrac ciamento; Abbracciata. In plur. Gli abbracciari, Le abbracciate o Le bracciate Far le abbracciate, vale Abbrac ciarsi vicendevolmente.

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ABREVIATURA 。 BREVIATURA, s. f. AL breviatura, Accorciamento d'una parola o d'una frase Abbreviaturaccia, dicesi la Cattiva abbreviatura.

Apòcope, chiamasi il troncamento-d'una lettera o d'una sillaba in fine d'una paro la, come Amar per Amare. Nel principio direbbesi Aferesi, come Sprezzare per Disprezzare,Redep e per Erede. Quando il mancamento è in mezzo, dicesi Sincope o Sincopa, detta anche da' Toscani Leva 'n mezzo, come Sgombro per Sgombero. V, ZIFERA.

ABRÒCO, s. m. Voce della plebe, Blocco. ABSINZIO, s. m. Assenzio, Erba medi cinale amarissima e notissima, detta da Linn. Artemisia Pontica. ABSTÈMIO, add. (dal barb. Abstemius) Astemio o Abstemio e nel fem. Astemia, Quello o Quella che non beve vino, e che s'astiene ancora da qualche altro cibo. Dicesi anche Bevilacqua.

ABÙ, Avuto, Add. del verbo Avere. ABUE, s. m. Oboe, Strumento da fiato notissimo.

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ABUSAR ABUSARSE 7. Abusare o Abusarsi, e dicesi anche Soprusare, Servirsi d'una cosa fuori del buon uso. Abasarsi della sofferenza altrui. Abusare del perdono ricevuto, della grazia etc.

Abusare, in sign. attivo vale Usar male, Far cattivo uso. Abusare un libro; Abusare il danaro. Soprusare l'autorità. ABUSO, s. m. Abuso e Abusione; Misuso, Mal uso e nel peggior. Abusaccio. L'ABUSO FA USO, V. Uso.

ACA, Acca, l'ottava lettera dell' alfabe to. Come sustantivo è mascolino, e detto poi per aggiunto a lettera, è fem.

NOL VAL UN ACA, Non vale un acca, un zero, un fico, Niente. ENB ACA, V. ENE.

ACADEMIA, V. CADEMIA.

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ACADEMIA D'AVOCATO, Accademia di declamazione. Radunanza degli studenti d'avvocatura ov'essi si esercitano nell'arte della declamazione o aringa estemporanea, com'era una volta in Venezia ed altrove dello Stato Veneto. ACADEMICAMENTE, avv. Accademicamente, In maniera accademica,

DISCORER ACADEMICAMENTE, Dialogizzare; Confabulare; Discorrere, Favellar con alcuno.

ACADÈMICO, add. Accademico, Che appartiene all' accademia.

AFAR ACADEMICO, Affure problematico, Disputabile per l'una e l'altra parte, Dubbioso, da non risolversi così facilmente.

ACADUDO, add. Accaduta, Avvenuto. ACAMPAR, o CAMPAR, O METER A CAMMettere, Venire, Entrare o Essere in campo o a campo; e simili. Mettere in campo delle ragioni, de dubbii, delle pretensioni etc.

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ACAMPAR, detto in T. Mil. Accampare Mettere in campo, Schierare. Accamparsi, o Attendarsi, Fermarsi coll' esercito e porre gli alloggiamenti alla campagna. ACANA, add. Affaticato o Faticato, Stancato sotto la fatica.

ACANA AL STUDIO, AL LAVORO, Accanito allo studio, al lavoro e simili, vale Indefesso, continuamente applicato.

AGANA IN TI ABITI, Vestito accollato, dicesi Quello che serra troppo il collo. V. ABITO,

ACANAMENTO, s. m. Accunimento, Disagio sotto la fatica, Assiduità travagliosa. ACANAR, v. Accanire, Tener assiduamente uno sotto la fatica, come si tengono i cani alla catena. Accanir uno al lavoro.

ACANARSE, Accanirsi, Star qual cane sotto la catena, cioè sotto il lavoro. ACANIMENTO, s. m. Rabbia, Stizza o anche Dispetto; Mal talento.

FAR UNA COSSA CON ACANIMENTO, Far che che sia accanitamente, cioè Stizzosa

mente.

ACASA, add. Accasato vale Domiciliato, Dimorante, Abitante- Accasata, Allo gata e Maritata dicesi d'una Figlia. ACASARSE, v. Accasarsi, Fissarsi di casa e dimora in un luogo.

Accasarsi; Maritarsi; Andare a marito, dicesi delle Figlie. ACASERMAR, v. V. CASERMAR,

A CASO, V. CASO.

ACÈDER, v. Accedere, Accostarsi, Aderire all' altrui sentimento, e s'usa in modo fig. per Acconsentire.

ACENTAR, v. Accentuare, Porre sulle vocali scrivendo l'accento; o Pronunziar cogli accenti. E quindi dicesi Pronunzia accentuale Quella fatta cogli accenti. ACENTO, s. m. Accento o Segnaccento, Quella posa che si fa nel pronunziar la parola più in una sillaba che in su l'altra ; o La linea o segno che la nota.

NO L'HA DITO UN ACENTO, Non disse una parola ; Non fece un motto, Non parlò.

ACARIMO, add. Acerrimo,

AVER UN ODIO ACERIMO, Avere un odio cordiale o mortale, Gran odio. ACESSO, s. m. V. SORALOGO. ACESSORIO, add. V. ASSESSORIO. ACETANTE, s. e add. Accettante o Accettatore, Che accetta.

Accettante d'una cambiale, dicono i negozianti di Colui che accetta la cambiale per pagarne il valore alla scadenza. V'è chi anche dice Accettatore. V. Traente.

ACETAR, v. Accettare, Acconsentire.

TORNAR A ACETAR, Riaccettare. Accettare le lettere, Promettere il pagamento della somma compresa nella lettera di cambio.

ACETAZION, V. AcÈTo sust.

ACETAZION D'UNA CAMBIAL, Accettazio ne, L'atto del Trattario il quale promette in iscritto di pagare alla scadenza la cambiale che gli vien presentata. ACETO (coll' e larga) s. m. Accettazione o Accettagione, Accoglimento cordiale ad altrui in casa propria, che anche dicesi Accettamento.

FAR ACETO, Far accoglienza o accogli mento, Accogliere cordialmente. ACETO, add. Accetto, Accettevole, Accettissimo, Caro, grato.

ESSER BEN ACETO DA PER TUTO, Esser come il matto ne' tarocchi, detto fig. e vale Esser caro e ben ricevuto dappertutto. NO ESSER ACETO, Disaggradare, verbo

n. Esser discaro, a disgrado; Esser disaggradevole.

ACETON, s. m. Superl. di ACETO, Grande accoglienza o accoglimento.

EL GA FATO UN ACETON, Gli fece un accoglimento de' più cordiali, de' più affet

tuosi.

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Festoccia; Carezzoccia; Amorevolezzoccia. ACOLGER, v. Accogliere; Accorre, Ricevere con dimostrazioni d'affetto.

ACOLGER UN'OPINION, Accogliere una opinione, un parere, vale Adottare, approvare. V. ACÈDER. ACOLGIMENTON, s. m. Grande accoglienza o accoglimento.

ACOMPAGNA, add. Accompagnato, Seguitato.

OMO ACOMPAGNA, Ammogliato.
COLOMBI ACOMPAGNAI,
Colombi appaia-

ti o accoppiati.

FILO ACOMPAGNA, Filo adeguato, Accoppiato con altro filo eguale. ACOMPAGNAMENTO, s. m. Accompagnamento o Accompagnatura, Seguitamento, scorta.

Codazzo, dicesi il seguito di moltitudine dietro a gran personaggio per corteggiarlo. Corteo è Codazzo di persone che accompagnano la Sposa, o pur anco il Figliuolo nato al battesimo.

Associazione o Accompagnamento, si dice propriam. de' cadaveri alla sepoltura.

ACOMPAGNAMENTO DE COLOMBI, Appaiatura; Appaiamento; Accoppiamento. Dal che dicesi Appaiatoio allo Stanzino o Luogo appartato ove si pongono per appa

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ACORAMENTO, s. m., Accoramento o Accorazione, Aflizione.

A CORANDO, modo avv. Correndo, dal verbo Correre, e intendiamo Subito-VEGNIR A CORANDO, Venire subitamente, Senza perder tempo.

ACORARSE, v. Accorarsi o Accuorarsi, Affliggersi Affegatare, verbo n. vale Accorarsi, quasi cascare il fegato. ACORDABILE, add. Accordevole, Atto, acconcio ad accordare.

ACORDADA, s. f. Accordamento, Conso

nanza di strumenti e di voci.

ACORDAR, v. Accordare; Incordare, Unire e concordare gli strumenti e le voci, che anche dicesi Temperare.

Accordare, vale anche Mettere d'accordo e placare gli animi― Accordarsi, detto fig. per Convenire, concordare — Tracordare o Tracordarsi, Grandemente concordare. ACORDAR, significa presso a noi anche Concedere, Dare-EL M'HA ACORDÀ LA SO PROTEZIO, Mi concesse la sua protezione.

NON ACORDARSE, Disconsentire o Disconvenire.

ACORDO, s. m. Accordo o Accordio, Convenzione, accomodamento.

Esser d'accordo; Star d'accordo; Andar d'accordo e simili, vagliono Concordare. D'accordissimo, dicesi in superl, di Accordo.

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DARSE L'ACORDO, Avere o Darsi l' intesa, Intendersi segretamente d'alcuna cosa. ACORDO DE SONI, Accordamento, Accordanza, Consonanza di strumenti e di voci. LITIGA CHE L'ACORDO NO TE MANCA MAI, Muovi lite, acconcio non ti falla — Emeglio un magro accordo che una grassa sentenza, dicesi anche in dialetto; e vale Esser più utile il cedere qualche cosa per via di patto, che aver tutto per via di sentenza. V. TRANSAZION. AÇÒRZERSE, v. o Inacòrzerse, Accor gersi e Raccorgersi; Avvedersi; Addivedersi.

SE SE NE ACORZE DOPO CHE LA XE FATA, L'asino non conosce la coda se non quando non l' ha, detto fig. e vale Non conoscere il bene se non quando ne siam privi.

SENZ' ACORZERSE EL S'HA SPANTO ADOSSO TUTO L'OGIO DE LA LUME, Non se n'avveggendo si rovesciò addosso una lucernata d'olio.

ACORZIMENTO, s. m. Accorgimento, Sagacità, Perspicacia.

ACOSTAR, v. Accostare, Far vicino, av

vicinare.

ACOSTARSE, Accostarsi, Appressarsi. ACOSTAR I ALBORI DE GABIA O EL PAPAFIco, Accostare i gabbiozzi o i parrocchetti, Locuz. Mar. Far toccare gli angoli dei gabbiozzi o dei parrocchetti alla girella che per tale effetto è posta in cima agli antennali.

ACRESSER, v. V. CRESSER. ACRIMONIOSO, add. Acrimonico, Che ha acrimonia; E figur. vale Acre, mordamaldicente.

ce,

ACUMULAR, V. CUMULAR. ACUPAR, v. T. antiq. Render cupo, malinconico, e dicesi dello spirito, Attristare, affliggere. ACUSADA, s. f. V. Acuso.

ACUSAR, v. Accusare - Raccusare vale Accusar di nuovo.

ACUSAR A TORTO, Apporre. AcusAn, Accusare, in T. di giuoco, vale Notare i punti della partita. ACUSO,

s. m. T. di alcuni giuochi, Accusata, dicesi di quelle verzicole che vengono accusate o sia dichiarite da' giuocatori, a tenor delle regole del giuoco, per ritrarne qualche vantaggio. Verzicola o Verzìgola chiamasi il Numero di tre o più carte andanti che si seguitano secondo l'ordine e valore stabilito dalle regole del giuo co. Al giuoco del Tresette diconsi Verzicole le sequenze di alcune carte, come Asso Due e Tre, o l'unione di quattro Assi o quattro Re etc. per cui facendosi l'accusata, si guadagnano dei punti Cricca si chiamano tre carte unite, come tre Fanti, tre Assi, tre Re etc. V. in PONTO.

AVER O NON AVÈR DA FAR ACUSO, Avere o Non aver verzicole. V.RoNFA e NAPOLI

ΤΑΝΑ.

ACUTO, add. Acuto, Sottile d'ingegno.

ANDAR IN T'I ACUTI, cutire; Inacutirsi.

Voce acuta. Ina

A DANO O LADANO, s. m. Adello o Adeno. Pesce di mare che la primavera rimonta fra noi il fiume Po; ed è l' Acipenser Huso di Linneo, cioè il Colpesce (V. COPESE) cresciuto e grandemente impinguato, il quale non si piglia che nel Po: onde Plinio indicandolo col nome Attilus lo credè proprio del detto fiume. Questo Colpesce ingrassato arriva perfino al peso d'oltre mila libbre grosse Venete. La nominazione poi di LADANO è del Polesine, giacchè i nostri pescatori non lo conoscono. ADAQUAR, v. Abbeverare, Dar l'acqua ad un campo prima di seminarlo. Dopo seminato dicesi Adacquare; Inacquare; Inaffiare o Annaffiare e Inrigare.

ADAQUAR LA RISÈRA, Inondare.

TERA DA ADAQUAR, Terra inrigatoria o adacquatoria, cioè Facile ad irrigarsi. ADASIETO, detto avv. Dimin. di Adasio, lo stesso che BELBÈLO, V.

Passo

ADASIO, avv. Adagio ; Ad agio ; A bell' agio, Con comodità, che dicesi anche Lentamente; Dolce dolce; Adagio adagio; Passo innanzi passo; Piepasso; de innanzi piede. ANDAR Andare adagio o ad agio, Andar lentamente. Lellare, modo basso, Andar lento nel risolversi e nell'operare ANDE PIÙ ADASIO, Allentate o Lentate il passo.

ADASIO,

Adagio, detto sust. è T. di Musica, e vale Meno lento del movimento indicato dal Largo. Suonare un adagio. ADATA, add. Adattato cioè Acconcio, proporzionato. Disadatto è il suo contrario.

QUATRO BASTONAE BEN ADATAE, Busse adattate, cioè Date a tempo emeritamente. ADATAR, v. Adattare, Accomodare una cosa ad un'altra; Attare, Applicarla, assettarla. Adattacchiare vale Adattar

malamente.

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bito; A momenti vengo.

ADI, avv. di tempo, A di o anche Addì, vagliono In quel giorno, in quel dì che quivi si menziona.

AD INSTAR, avv. Maniera latina che si mantiene fra le persone colte nel signif. di A guisa, A foggia.

ADIO, Specie d'avv. Addio e A Dio, Modo di salutare amichevolmente.

DAR L'ADIO, Dar l'addio o gli addii, vale Licenziarsi, prender commiato-Dar l'ultimo addio o l'estremo addio, Torre congedo per l'ultima volta, che eziandio si dice Dar l'ultimo addio in sign. di Morire.

DAR L'ADIO AL SERVITOR e simili, Dare il concio o il puleggio, Dar licenza di partire, Mandar via. Pigliare puleggio o il puleggio, vale Partirsi, andarsene. ADOBA, add. Addobbato.

DONA ADOBADA DE TUTO, Fornita; Ben fornita; Provveduta; Corredata V. PIEN. ADONCA, V. DONCA.

ADONTARSE, V. in OFÈso.
ADOPERAR, V. DOPERAR.

ADOSSAR, v. Addossare, e dicesi per lo più in sentimento fig. per Incaricare, Dar grave cura o occupazione.

pa,

ADOSSAR UNA COLPA, Addossare una coldetto pur fig. vale Accusare, incolpare. ADOSSARSE UN PESO. Addossarsio Accol larsi che che sia, Prendersi la briga, l'impegno, il carico.

ADOSSO, avv. Addosso, In sul dosso.

ANDAR ADOSSO A QUALCUN, Scender sopra uno; Scagliarsi addosso a uno ; Avventarsi sopra ad alcuno In altro sign. Far l' uomo addosso ad alcuno, vale Atterrirlo.

DAR ADOSSO A UNO, Dare alle gambe d'alcuno, vale Perseguitarlo, Attraversargli i suoi negozii, ed anche Lacerar la fama d'uno quando è lontano, che si dìee altrimenti, Suonargliele per di dietro.

METERSE ADOSSO UN ABITO, Addossarsi o Raddossarsi, Porsi addosso.

No SO COSSA CH' EL GABIA ADOSSO, Io non so che cosa egli abbia nell'animo, nel pensiero.

BUTAR ADOSSO UNO SORA L'ALTRO, Raddossare, vale Porre adosso. Furono rad-. dossati l' un sopra l' altro.

ABITO CHE GHE PIANZE ADOSSO, Abito che gli piange in dosso, cioè Che non gli fa appariscenza,

ADOTAR, v. V. DOTAR.

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