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ARI, Arri o Arrò, Modo d'incitare le bestie da soma al cammino. V. I.

Senza dir nè ari nè stari, Nè motto nè totto ; Ne pur addio; Senza dire nè

a Dio nè al Diavolo. I Latini dicevano Insalutato hospite. ARIA, s. f. Aria ed Aere.

ARIA BONA, Aria sana, buona, abitabile, di buona temperatura, Aere aprico. ARIA GATIVA, Aria malsana, grossa, umida, corrotta.

ARIA COLADA, Aria colata, vale Aria che viene non di cielo aperto, ma quasi per canale- L'ARIA COLADA FA MAL, Aria di finestra colpo di balestra. Dinota che

l'aria colata delle finestre nuoce alla testa. ARIA COMPAGNA, V. COMPAGNO.

ARIA FINA, Aria sottile, vale Netta, purificata.

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AVER ARIA DA LEVANTE, Alzar il viso; Levare o Alzar la coda; Prender rigoglio; Andar colla testa alta; Aver fummo. CON UN'ARIA DA LEVANTE, detto avv. Altezzosamente; Burbanzosamente; Orgogliosamente.

UN PULESE CHE VOL FAR ARIA V. Pu

LESE.

SOL DE VERO E ARIA DE FESSURA MANDA PRESTO IN SEPOLTURA, proverbio che significa che il sole che passa per un vetro e l'aria ch' entra per gli spiragli sono cose dannose alla salute. V. ARIA COLADA.

ARIATA, s. f. Ariaccia, Aria cattiva — Brezza, Aria o Vento fresco ma incomodo, che si sente nelle stagioni di mezzo. ARIAZZA, s. f. Brezzolone o Brezzone, Vento freddo e gagliardo.

AVÈR UN'ARIAZZA, detto fig. Aver un'arione, Un portamento grande.

ARICHIR, V. V. RICHIR.

ARIÈTA, s.f. Arietta; Ariettina, dim. di Aria, in T. musicale.

Aura o Auretta, Piacevole e leggerissimo venticello.

AVÈR DE L'ARIETA, detto fig. Aver della superbiuzza, dell' orgogliuzzo, delTambizioncella.

ARIONA, s. f. Arione, Composizione di musica vocale, accompagnata da piena orchestra, forte e di carattere.

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ARIOSO add. Arioso, propr. dicesi di Abitazione atta a ricevere molta aria molto lume.

e

OMO ARIOSO, Bizzarro; Capriccioso; Fantastico Vistoso; Appariscente, Di bella veduta-Scialoso, vale Pomposo, magnifico; dicesi di un abito e simile. ARISMETICA, s.f. Voce antiq. in vece di Aritmetica o Arimmetica. La scienza dei numeri. Aris metrica dicevasi anticamente in Toscana.

0

ARIVAR, v. Arrivare, Giungere ad alcun

sito.

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No GHE ARIVO, Io non arrivo cioè Non comprendo, non giungo a capire. ARLASSO, s. nı. T. ant. Bravata a credenza, V. MERde col crostolo. ARLECHÌN

s. m. Arlecchino, detto anche per idiotismo Truffaldino, e da alcuni Trappolino e Mezzettino. Nome di maschera ridicola rappresentante un Bergamasco, che è un Servo sciocco in commedia, e come un secondo Zanni. V. TRUFALDIN, TRACAGNIN e STENTARelo. ARLECHINADA, s.f. Zannata; Cosa da Zanni, Cosa frivola, Buffoneria, V. BuFONADA,

ARLEVA, add. Allevato; Rilevato e Kallevato, e dicesi delle piccole creature. Allevato, vale anche presso noi per Ammaestrato, Costumato ARLEVA, Giovane bene o male allevato o disciplinato Mal creato, dicesi a Chi

è senza creanza.

PUTO BEN O MAL

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ARMA, s.f. Arme ed Arma, che nel numero del più si dice egualmente bene Arme ed Armi. Termine generico d'ogni arnese o strumento per uso di difendersi o di offendere.

Arme o Bocche da fuoco, diconsi Quelle in cui s'adoperano la polvere e le palle. Arma bianca, Quella in cui non s'usa fuoco, come spada, baionetta, pugnale etc.

Armi di punta e da taglio, Quelle che feriscono colla punta e col taglio, come sono i coltelli. V. SCHIOPO, PISTOLA, CorTELO, CANON, ARMAROL, CORTELER, SCHIO

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ARMA, add. Armato; Vestito dell' armi ; In punto di tutť armi.

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ARMA A BECAFÈRO O COME UN SASSIN Armato come un Orlando, come un Paladino; Armato alla sgherra, come un bargello, come un assassino; Egli ha tutta Brescia addosso, Per intendere che ha molte armi indosso.

PESSE ARMA. V. PESSE.

VASSELO ARMA, Vascello armato, vale Equipaggiato.

ARMADA, s. f. Armata, che chiamasi anche Esercito; Truppe; Milizia.

ARMADA, detto assolut. s'intendeva ai tempi della Repubblica, l'Armata nava le o marittima, la Flotta.

OMO D'ARMADA, Uomo d'arme o d'armi cioè Militare.

ARMADINA, s. f. Armatella o Armatetta. ARMADOR O ARMATOR, S. m. Armatore, Capitano di nave armata dal Governo o autorizzata da esso per corseggiare e far prede sopra i nemici dello Stato. Il Pirata o Corsale è ladrone di mare che preda indistintamente ogni sorta di nave. Armatore si dice anche la Nave stessa che corseggia. ARMADURA, s. f. Ponte; Beriesca, Sostegno o palco sul quale stanno i Muratori a murare e i Pittori a dipignere. Grillo, chiamasi il Ponte o armadura volante ad uso de' Muratori,

Armadura ed anche l'Armato, chiamano alcuni artefici Tutte quelle cose ch'essi pongono per sostegno, fortezza o difesa delle loro opere; e specialmente que' legnami che si mettono per sostegno delle fabbriche.

METER L'ARMADURA, Armare, cioè Far l'armadura alle fabbriche e ad altre cose. LEVAR L'ARMADURA, Disarmar volte, Disarmar fabbriche e simili.

Ar

ARMADURA DE La rede da pescar, madura, dicesi a quel Pezzo più o meno lungo di rete a maglie larghissime, che da una parte tiene attaccato il panno della rete a maglie più fitte, che va con un'estremità a toccare il fondo dell'acqua, e dall'altro superiormente sta raccomandata con filetti (PIOLE) alla spilorcia (IMA)

Armadura o Armatura, dicevasi a quel Riparo o Vestimento di ferro ad uso militare de' bassi secoli sino al secolo XV., nel quale si distinguevano e nominavano tutte le parti.

ARMAMENTO, s. m. Armamento, Ogni sorta d'armi e di munizione ad uso di guerra. Armeria o Armamentario, chiamasi il Luogo o Magazzino dove le armi sono riposte.

Armamento d' un vascello, dicesi anche in lingua vernacola, e vale Equipaggiamento generale d'un Vascello da guerra, o anche d'un mercantile destinato a far un viaggio lungo. ARMAR, v. Armare, Provvedere d'armi.

TORNAR A ARMAR, Riarmare,

ARMARSE, Armarsi, Munirsi d'armiDetto fig. vale Disporsi anticipatamente a dissimulare, a sopportare o simili. Armarsi di pazienza, di sofferenza.

Armare un vascello o Allestire o Guernire o Attrazzare, vale Equipaggiarlo di tutto quello ch'è necessario per far viaggio e per combattere. V. ARMIZAR. ARMÅR DE MARINERI UN VASSÈLO, Ammarinare o Marinare un vascello, vale Fornirlo de' marinaii necessari.

MAGISTRATO ALL'ARMAR O ALL'ARMAMENTo, chiamavasi sotto l' impero Veneto una Magistratura che soprintendeva l'armamento de' pubblici legni e in conseguenza le ciurme e i condannati al remo.

ARMARIOL O ARMARÒL, S. m. Armaiuolo, Colui che fabbrica, accomoda o vende armi da fuoco, che più propr. si dice Archibugiere o Archibusiere. ARMAURA, V. ARMADURA.

ARMELIN, s. m. Armellino o Ermellino, detto da Linn. Mustela Erminea, Piccolo animale quadrupede, di corpo bianco nell'inverno, eccetto la coda, ch'è in cima nera; di estate è rossiccio, eccetto il ventre, il petto e la gola. La sua pelle che pur chiamasi con tal nome, è preziosa. Egli abita nelle parti più fredde dell'Europa e dell' Asia.

NETO COME UN ARMELIN, V. NETO. ARMELIN, s. m. Albicocca e Meliaca o Umiliaca, Frutto notissimo prodotto dall'Albicocco.

ARMELINER, s.m. Albicocco comune ed anche Meliaco o Umiliaco, Albero che produce le albicocche, detto già da Linneo Prunus Armeniaca, ma più comunemente chiamato Armeniaca vulgaris. Credesi provenuto dall' Armenia. ARMER,

s. m. Armario o Armadio, Arripostiglio di tavole, notissimo. ARMER DA ABITI O DA VESTURE, Casset

nese o

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PO.

ARMĖTA, s. f. Borchia, Scudetto d'ottone o d'altro che serve per ornamento. ARMETA, Parte dell'archibuso, V. SCHIODelto per Armicella, Arma offensiva poco prezzo o Arme piccola. ARMIGLIA, s. m. Fraggiragolo o Giracolo o Bagolaro e Loto Bagolaro, detto in Toscana Spaccasassi, Albero di cui ve n'ha anche nel nostro pubblico giardino, che i Sistematici chiamano Celtis Australis, ed a cui il Mattioli diceva Loto, Nel Veronese dicesi PERLARO. Quindi Bagola si chiama il frutto del Loto, ch'è una bacca nericcia, dolce, con nocciolo assai duro.

ARMIRÀGIO, s. m. V. AMIRAGIO. ARMIZAR, v.T. Mar. Ormeggiare un bastimento, vale Ritenerlo cen uno o più

cavi fermati a punti stabili in terra o ad ancore in mare.

ARMIZARSE IN BARBA DE GATO, Affor care, Dar fondo ad una seconda ancora di posta, in maniera che venga a far colla prima quasi una forca, tal che l'una scemi la forza dell'altra nel sostener il vascello, e si dice anche Ormeggiarsi a due o a barba di gatto. V. POGIAR.

ARMIZAR UN BASTIMENTO, Attrazzare, Equipaggiare un bastimento, cioê Munirlo di tutto quello che gli è necessario. V ARMÁR.

ARMIZO, s.m. T. Mar. Ormeggio, Cavo che tien ferma la nave dalla parte di poppa.

Ormeggi si dicono altresì gli Attrezzi necessarii per ormeggiarsi, come GomeAncore etc.

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ARO, s. m. o ERBA BIZARA, T. degli Erbo lai, Asaro, Erba di montagna, detta dai Sistematici Asarum Europaeum. Tutta la pianta polverizzata fa starnutire. AROGANTIN, add. Arrogantuccio; Presuntuoso; Procacetto, AROMATICO, add. Aromatico o Aromato, Che ha odore o sapore

d'aromato.

Tanfo, chiamasi il Mal odore che conservano i luoghi chiusi SAVER DA AKOMATICO, Saper di tanfo. AROMATO, s. m. Aromato o Aromo, Nome generico d'ogni Specieria e profumo.

Gli Aromi Gomme sono lo Storace. l' Incenso, il Belzuino e 'l Balsamo. Gli Aromi Scorze sono la Cannella e 'l Mace e sia la spoglia reticolata della Noce moscada. Gli Aromi frutti sono il Garofano, la Nocemoscada e 'l Pepe - Droga è nome generico degli ingredienti medicinali e singolarmente degli aromati. Spezi o Spezie è miscuglio d' aromati in polvere per uso di medicina, e per condizione dei cibi.

ARÒN, S. Voce della bassa gente che intende di dire Rum, V.

AROSTO, s. m. V. Rosto. ARPEGÅR, v. Voce agr. Erpicare, Spianare e tirar coll'erpice la terra de'campi lavorati. V. ROPEGAR.

ARPEGO, s. m. Erpice, Strumento no

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tissimo da tirar la terra ne'campi, il quale ha le punte di ferro o anche di legno. ARPESE, s. m. Arpese, Pezzo di ferro con cui negli edifizi si tengono unite insieme pietre con pietre. Spranga, chiamasi il Ferro che si conficca a traverso per tenere insieme e unire le commessure.

ARPESE DA ATACO, V. GRAMPIA. ARPESÈTO, s. m. Spranghetta, Piccola

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ARPIGIAR, v. T. agr. Appigliarsi; Barbicare, Produr barbe e radici, che dicesi anche Barbare e Radicare: s' intende delle Piante.

ARQUANTI, Alquanti, cioè Non so quanti, V. DIVERSO. ARQUILÀ,

s. m. T. de'Pescatori, con cui essi chiamano ancora il pesce Asià. Si osserva che questa voce ha qualche relazione con la Francese Aiguillat, che deriva dal latino Aculeatus, avendo appunto questo pesce un aculeo alla pinna dorsale. ARSA, add. Innarsicciato o Inarsicciato; Arsicciato; Abbruciaticcio; Arsiccio; Abbronzato.

ARSADÌN, add. Abbronzatello, Alquanto

abbronzato.

ARSAR O ARSIR, v. Arsicciare ; Abbronzare; Abbruciacchiare, Quel primo abbruciare che fa il fuoco nella superficie l'estremità delle cose. Per esempio un panno bianco accostato alla fiamma s'infuoca, piglia il nero e si abbronza. V. INCANDIR Incroiare, dicesi d'un cuoio. ARSENAL, s. m. Arsenale, una volta Ar

sanale ed anche Arzana.

UN ARSENAL DE ROBA,Arsenale per traslato, si dice di un luogo nelle case dove si ripongono le vecchie masserizie, o che non sono d'uso momentaneo. V. PATRON. e VISDOMINO.

ARSENALOTO, s.m. Arsenalotti è Nome collettivo che si dà in Venezia agli Artefici d'ogni classe che lavorano nell' Arscnale. Erano gli Arsenalotti la guardia del Maggior Consiglio della Repubblica, e andavano armati di brandistocchi e d'un legno dipinto rosso, che tenevano in mano come si tiene un bastone. V. MAE

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ARTANTO, add. Altanto o. Altrettanto, Tanto quanto altro.

Usandosi per avv. Egualmente; Similmente; Altresì.

Do o TRE VOLTE Artanto, Due o tre tantio due cotanti etc. vagliono Il doppio. ARTE, s. f. Arte, vale Professione, Mestiere. Gli idioti nostri fanno Arte di gen. mascolino, e dicono EL MIO ARTE, e nel plur. I ARTI.

ARTE DA POCO GUADAGNO, Articella, Arte miserabile.

IMPARA L'ARTE E METILA DA PARTE,

per

Chi

tut

ha arte trova ricapito. Chi ha arte ha parte. Chi sa lavorare trova pane da to. A chi sa non manca nulla. Ad ogn'arte, sia ella meschina, Tutto il monpur do ricetto da e farina..

SENZ'ARTE NÈ PARTE, dicesi come per agg, ad uomo, e vale Scioperato; Perdigiorno; Ozioso.

ARTE, Arte si dice per Artifizio, astuzia, fraudolenza. Far che che sia con arte. Operar con arte.

Co L'ARTE E CO L'INGANO SE VIVE MEZO ANO, etc. V. INGANO.

CON ARTE, posto avverb. Artatamente o Con arte, vale Industriosamente, ingegnosamente.

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ARTESANÈLO, s. m. Artigianetto, dim.. di Artigiano, Arteficello; Arteficiuolo; Arteficiuzzo.

ARTICHIOCHERA, s. f. Carciofaia o Carciofoleto, Luogo piantato di carciofi. ARTICHIOCHETO,s.m. Carcioffino, Carciofo piccolo.

ARTICHIOCO, s. m. Carciofo o Carciofano e Carciofala fem., da alcuni anche detto Artichiocco. Pianta della classe dei Cardi, detta da Linn. Cynara Scolymus e frutto conosciutissimo. V. CARDO.

ARTICHIOCO. DE CIMA, Carciofo vettaiuolo, di vetta, che nasce in vetta. Nel Dizionario agron. del Gagliardi trovasi Carciofo madornale. A Roma lo chiamano Pedone.

ARTICHIOCO SALVADEGO V. ERBA RE

CHIELA.

و

ARTIGLIARIA, s. f. Artiglieria.

Nel governo Repubblicano Veneto v'era fra le tante Magistrature anche quella detta dell'artiglieria, composta di tre senatori col titolo di Provveditori alle artiglie rie, ch'erano eletti dal Senato e soprintendevano alla fondita de' cannoni, alla fabbrica delle polveri, al Corpo de Bombardieri etc.

ARTISTA, s. m. Artista dicesi propriamente Colui ch' esercita arte liberale Artefice o Artiere, dicesi Colui che esercita arte meccanica - Bottegaio, Quello che esercita e tien bottega - Operaio Quello che lavora per opera..

V. ARTESAN e BOTEGHIER. ARVEGNÌR, v. Rinvenire; Riaversi ; Risentirsi; E intendesi Da un deliquio o smarrimento. V. REVEGNIR. ARZARAN, s. m. Così vien chiamato Colui che sotto la dipendenza d'un capo, printende al lavoro degli argini de' fiumi. V. CAVARZARAN.

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ARZARAR, v. Arginare, Far argini, difendersi o ripararsi con argini - Ciglionare, direbbesi il Far i ciglioni ai campi. ARZARE, s. m. Argine, Rialto di terra posticcia fatto le rive de' fiumi sopra perchè non ribocchino. Se l'argine è assai rilevato, chiamasi Berga, alla Francese; se è di pietra, Pignone, e se di pali, Palafitta o Palata. V. BANCHINA.

MAGNAMENTO DE ARZARE, V. MAGNA

MENTO.

ARZARE DEI CAMPI, Argine; Ciglione o Berga, Quel terreno rilevato sopra la fossa che sovrasta al campo, e che si fa per difenderlo dalle inondazioni. Gittata, dicesi alla terra tratta dalla fossa e gittata sull'orlo di essa.

DESFAR I I ARZARI, Disarginare — Dilamare o Smottare, vagliono Smuovere la terra da luogo pendio.

ARZARI, diciam noi per Arginatura; Arginazione; Arginamento, cioè per la Formazione degli argini.

ARZARÈTO, s.m. Arginetto o Arginello, Piccolo argine. V. ARZARE.

Cigliare o Ciglione, Quel terreno rilevato sopra la fossa che sovrasta al campo. Cisale, dicesi al Ciglione che spartisce o chiude i campi.

Greppo o Greppa, si dice alla sommità del Cigliare della fossa.

Ritenitoio; Riparo, dicesi di Qualun-que cosa che serva a ritener che che sia, e chiamasi anche Sponda.

ne;

ARZARIVA, s. f. Guaime; Fieno serotiRimessiticcio, Erba che rinasce do-po la prima segatura. ARZARON, s.m. Arginone, Argine grande. ARZENTAR, V. INARZENTAR. ARZENTARIA, s. f. Argenteria, Quantità d'argento lavorato.

ARZENTIER, s.m. Argentiere; Argentaio e Argentario, Lo stesso che ORèse, V. ARZENTIN, add. Argentino o Arzentino, Che ha il suono dell' argento. ARZENTIN, s. m. T. de' Pesc. Sfirena, Pesce piccolo di mare, detto da Linn. Argentina Sphirena. Egli è della grandezza quasi doppia del Pesce Argentino (ANGUELA.) e mangiasi fritto. Se ne piglia in piccola quantità.

Il celebre ora defunto Abbate Stefano Chiereghin di Chioggia, amico dell' Autore, ingegnoso Naturalista ed esimio disegnatore, applicò alla Pittura la vescica natatoria di questo pesce, la quale è tut

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STAR ATENTI A SCOLTAR, Stare in ascol
Ascoltar con attenzione.

ASCOLTARSE, Ascoltarsi o Ascoltar sè medesimo, vale Star in soverchia apprensione della salute. Per fuggire l'ipocondria non bisogna ascoltarsi.

ASCOLTO, s. m. Ascolto; Ascoltamento, L'ascoltare.

No GHE DE ASCOLTO, Non gli date retta.

Non gli abbadate;

ANDAR A L'ASCOLTO, Andare all' as colta, dicesi Quando, per esempio, i Carcerati vanno ad uno ad uno a dire le loro bisogna al Presidente del Tribunale o ad altra persona delegata a sentirli. ASCUSO, add. Voce ant. Scusato. V. SCUSA, ASEGIAR, v. Voce ag. Pungolare, Stimolare col pungolo, V. ASEGIO. ASEGIO (coll' e chiusa) s. m. Pugnetto; Pungolo; Stimolo, Mazza con una punta di ferro in cima o altra cosa simile atta a pungere, e s'usa per istimolare i buoi affinchè camminino.

A SEGIO DE LE AVE O DE LE VESPE, Pungolo; Ago; Aguglione; Pinco; Pungiglione, Quella piccolissima spina che hanno nella coda le vespe, le pecchie, i calabroni e simili animaluzzi, colla quale pungono.

ASENADA, s. f. Asinaggine; Asinità; Asineria, Azione da asino.

QUESTE XE TUTE ASENADE, Queste sono asinerie, sgraiataggini, villanie, Azioni da non sopportare. ASENAZZO, s. m. Asinaccio, Grosso o Cattivo asino- Detto fig. per agg. a uomo, vale Ignorantaccio. ASENELO, s. m. Asinello; Asinetto, Piccolo Asino.

Detto figur. a nomo, vale Ignorantuzzo, Ignorantello.

- L'A

ASENITA, s. f. Asinità; Asineria; Asinaggine, Modo di procedere indiscreto. ASENO, s. m. Asino, detto altrimenti Giumento; Somaro; Somiere; Miccio, Animale da basto, comunissimo, che i Siste matici chiamano Equus Asinus sino salvatico si dice Onagro. Asino, per metaf. detto per agg. ad vale Ignorante, zotico; E dicesi pure nel sign. di Incivile, scortese -ASENO VESTIO DA OMO, Un o pezzaccio di pezzo carne cogli occhi, si dice di Persona rozza- - DeventÀr un ASENO, Imbuire.

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ASENO DA RAZZA, Asino emissario, Quell'asino che si manda a far razza.

ASENO IN PIE, detto fig. a uomo, Asinaccio; Asinone; Buaccio; Castronac cio, vale Ignorantaccio.

ANDAR SU L'ASENO, Andar sull' asino, detto fig. vale Incorrere in disgrazie.

CARO L'ASENO! Locuz. fam. Zucca al vento; Zucca mia da sale: dicesi di Persona vana che non ha abilità.

COI ASENI GHE VOL BASTON, Asin duro, baston duro: cioè Con gli ostinati bisogna usare ostinazione; A sgarare un ostinato bisogna un altro ostinato L'asin non va se non col bastone, Dicesi di chi non si muove ad operare che con asprezze e scortesie.

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CRIAR DE L'ASENO, V. CRIAR.

DAR DA INTENDER CHE I ASENI SVOLA, Dar ad intendere che gli asini volino o che il mal sia sano, cioè Voler far sup porre una cosa impossibile.

ESSER L'ASENO DEI ALTRI, Esser l'asino; Far come l'asino che porta il vino e bee l'acqua, Affaticarsi in d'altri. FAR L'ASENO, Fare il calandrino, Far l'ignorante cioè Fingersi.

pro

FAR LA BARBA A L'ASENO, Lavare il caall asino; Lisciar la code al diavolo; po Dar l'incenso ai grilli o ai morti, vale Far benefizio a chi nol conosce e non ne fa capitale: simili agli altri, Perdersi l'acconciatura o la lisciatura; Dar l'erba a' cani; Gettare via il ranno e il sapone.

ESSER UN ASENO D'ORO, Asino col pelo doro o Asino coronato, Dicesi d'un Ricco e scortese o ignorante.

L'ASENO SE FA SEMPRE COGNOSSER, Chi asin nasce sempre è asino, per dire che Chi nasce bassamente poco ammette gli ammaestramenti civili; simile agli altri, Chi asino nasce asino muore; Chi nasce goffo sempre si mantien goffo.

L'È UN ASENO SENZA CREANZA, Par che sia nato nella Falterona, ch'è un deser- L'È UN ASENO GRANDO E GROSSO, Egli è ben atticciato, Forte vigoroso: dicesi di Persona. V. ASENON.

to

LIGAR L'ASENO A LA CAVEZZA, Legar l'asino a buona caviglia, detto metaf. vale Attaccare un placidissimo sonno, Dormire,

LIGAR L'ASENO DOVE VOL EL PATRON, Legar l'asino dove vuole il padrone, Prov. che vale Accomodarsi senza pensarvi molto al sentimento altrui, Far l'ubbidienza cieca; simile all'altro, Lasciar andar l'acqua alla china o all' ingiù — Dicesi

ancora in sentimento stravolto e scherzevole, LIGAR EL PARON DOVE VOL L'ASENO Maniera riportata dal Lalli nell' Eneide travestita, ove scrisse Ma poi per obbedir dicono ancora che si leghi il padron dove vuol l'asino.

VOSE D'ASENO NO VA IN CIELO, Raglio d'asino non arrivò mai in Cielo, e vale che Le preghiere degli sciocchi e indiscreti non sono udite. ASENON, s. m. Asinone; Asinaccio, Asino grande.

Appropriato fig. ad uomo, Asinone; Asinaccio e Asino d'Arcadia, dicesi d'uomo corpulento e robusto ma di poco ingegno.

ASEO, s. m. Aceto; Vinagro, detto da'
Chimici nella loro lingua Acido acetico,
Liquore vinoso inforzato e divenuto acido.
ASEO CHE SBREGA, V. SBREGAR.
ANDAR UNA COSSA IN ASEO O DEVENTÀR
ASEO, Inacetire; Ingarbire; Inagrire.
METER L'ASEO,
Inacetare.

sa

GARBO COME L'ASEO, Acetato, Che ha l'odore dell' aceto: Acetoso, preso ᎠᎥ . por dell'aceto, acido.

COMPOSTE IN ASEO, V. COMPOSTA. ASEO! Modo ammir. Zucche fritte! Affo gaggine! V. SGNÈSOLE.

ASFORO (coll'o stretto) s. m. o ZAFRANÒN BASTARDO, Zaffrone ed anche Gruogo o Zafferano saracinesco

bastardo e sel

vatico. Pianta annuale erbacea detta da Linn. Carthamus tinctorius, i cui fiori sono adoperati nella tintura pel color di fuoco e di rosa.

ASIA O ASIAO, s. m. (che in antico trovasi scritto Azro) T. de' Pesc. Pesce di mare conosciutissimo, del genere degli Squali, detti Cani di mare, chiamato da Linneo Squalus Achantias; ed è pesce ottimo a mangiare. Fu detto Asià perchè s'usa venderlo scorticato ed affettato, cioè Preparato a cuocere. V. AsıÀ add. ASIA, s. m. T. de' Cacciatori valligiani, Anatra di coda lunga, detta in Toscana Germano marino e Codone, e nel Romano Coda-lancea. Specie d' Anatra marina, chiamata da' Sistematici Anas longicauda ed anche Anas acuta. Ella è più grande del Palettone (FOFANO). ASIA, add, dal verbo ASIAR, che vale Aggiustato; Ammannito; Preparato, è voce antiquata, che usasi però nel seguente dettato metaf.

POVARETO L'È BEN ASIA! Misero, egli è ben acconciato o aggiustato pel dì delle feste! cioè Sta male de' fatti suoi. ASIAR, V. V. PREPAR`R.

ASIO, s. m. Agio, Comodo; Luogo DAR ASIO; Dar luogo o comodo.

ASME, s. f. Azzimelle, Pane fatto di Pasta azzima, e dicesi di Quello di cui si cibano gli Ebrei durante il tempo della loro Pasqua.

ASMIRAGIO, V. AMIRAGIO.

ASMO, s. m. Asma e Asima, Difficoltà di respiro, che dicesi anche Ambascia. V, RESPIRO E SIEGON.

e

ASOLA, s. f. in generale significa una Ma

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ASOLA O ASOLA ARZENTINA è una specie di Fermaglio composto d'un piccolo strumento di fil di ferro adunco con due piegature da piè simili al calcagno delle forbici, chiamato Ganghero (MASCHIO); e d'una maglietta della stessa materia chiamata Femminella (FÈMENA), nella quale entra la punta del Ganghero, e servono ad affibbiare vestimenti.

A SOLA similit. chiamasi anche una per parte del Cappio ( GALAN ), la quale somiglia all' ASOLA, sebbene non serva per ricevere nè bottoni, nè altro. Un Cappio per solito ne ha due, ma talvolta se ne fa una sola, e talvolta tre, quattro e più quando il Cappio dee servire per orna

mento.

ASOLA, Ciappa, Addoppiatura fatta alle cigne, a cordelle etc. che viene formare come una campanella per passarvi e stabilirvi una fibbia, una cintura o altro.

ASOLA DEL CAPÈLO, Laccio, Quella fettuccia che raddoppiata e raccomandata ad un bottoncino, tien come eretta una tesa del cappello di feltro.

ASOLA DEL FIVIAL, Borchia; Gioia; Gioiello; Bottone, Scudetto colmo di metallo con che si attacca il piviale. ASOLETA, s. f., Cappietto, Piccolo cappio. ASOLETA DE FERO DA QUADRO, Appiccagnolo.

A SPARTE, detto a modo avv. A sparte; Indisparte, Separatamente. ASPE, s. f. T. Mar. Aspe e Aspi dell' Argano, Lunghi e forti pezzi di legno che si mettono ne fori del cappello dell' argano, e su di cui fanno forza i Marinai per tirare quando si salpa.

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vizio.

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ASPETAR, Aspettarsi; Spettare; Appartenere; Convenire NOL ME ASPETA, Non mi appartiene; Non mi spetta; Non mi conviene. No ME ASPETAVA TANTO DA LU, È riuscito meglio a pane che a farina,cioè Fece miglior riuscita che non si credeva da principio. V. SPETAR.

CHI LA FA L'Aspeta, V. FAR. ASPETATIVA, s. f. Aspettativa o Espettativa e Espettazione, Speranza, opinione che si ha del bene che sia per venire. Aspettativa, senz'altro aggiunto, vale Speranza e assicuramento di succedere all'altrui eredità, offizio o provento. ASPETAZION, V. ASPETATIVA. ASPÈTO, s. m. (coll' e larga) Aspetto, cioè Sembianza o Sembiante, Aria; apparenza

No L'È BRUTO ASPETO DE OMO, Non è mala presenza d'uomo, cioè È un bell'uo

mo.

ASPETO, è anche T. di musica, Pausa, Arresto, Posa, cioè Indugio, fermata di

suono.

ASPIRO, .m. Tendenza, Speranza o mira di conseguire.

Tendere a un posto

AVER UN ASPIRO, cioè A conseguirlo. ASPORTAR, V. PORTAR FORA in PORTAR. ASPORTO, s. m. Asportazione, Il trasportar fuori d' uno Stato i suoi prodotti naturali o quelli dell' arte: contrario d'Importazione. V.INTRODUZION, e INSIDA.

ASPORTO, è poi voce fam. nel sign. di Rapimento, quando si toglie la roba altrui con violenza; di Furto o Rubamento o Sottrazione, quando si porta via di nascosto del padrone; di Truffa o Froda, quando si sottrae con inganno. Diremmo poi per voce di pratica Asportazione il Prendere che fa la giustizia sotto la sua custodia i corpi di delitto o le robe sospette, togliendole al possessore. ASPREZZA, s. f. Asprezza; Asprume, Astratto di aspro; l'asprezza delle frutta immature. Afrezza, vale Sapore aspro che ha in sè dell'acerbo, come quello del- ́ le mele cotogne. Agrezza, dicesi l'Aspro dei limoni. Lazzezza o Lazzità, il sapore delle nespole, cioè Aspro e astringente.

Asprezza,detto fig. vale Rigidezza, du

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pore

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ASPRO COME L'AGRESTA, Agro, Proprio generalmente delle frutta non mature, coetc. Susine strozzame uva, susine, toie, dicesi di quelle che non sono per anco mature, e che allegano i denti. ASPRO O GARBO COME L'ASÈO, Acido. ASPRO COME I CODOGNI, Afro; Afretto; Afruzzo, Che ha in sè dell'austero e dell'acerbo come quello delle mele cotogne. ASPRO COME LE NESPOLE, Lazzo, Di sapore aspro e astringente.

Aspro, fig. agg. a persona, vale Severa, austera, burbera.

ASSA, s. f. Ascia o Asce, Strumento di ferro da tagliare, proprio de' Legnaiuoli e de' Pettinagnoli.

Desgrossar con L'ASSA, Asciare e Aschiare.

ASSA FETIDA, s. f. Zaffetica o Zalfetica, detta anche Assia o Assa fetida, chiamata da' Sistematici Ferula assa fætida. Gomma gialliccia d'un odor forte puzzolentissimo e insoffribile. ASSAE, avv. anticam. PURASSAE, Assai; Molto; Di molto; Di moltone; Grande

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ASSÀR, v. T. de’Bottai, Asciare le botti: cioè Levar via la superficie interna delle doghe per tor loro la muffa. ASSASSINAR O SASSINAR, V. Assassinare, Assaltare alla strada i viandanti per uccidergli e tor loro la roba.

ASSASSINAR Significa eziandio Danneggiare; Nuocere, ed anche Guastare; Sciupare.

ASSEDIAR, v. Assediare, Assediare una piazza.

Per simil. Assediare alcuno o Por l'assedio, vale Insistere, tormentare alcuno con parole a fin d'ottenere qualche cosa, importunare-Sobillare o Subillare uno, è Tanto dire e con tutti i modi pregarlo, ch'egli a viva forza e quasi a suo marcio dispetto, prometta di fare ciò da lui si ri

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