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AFAR, s. m. Affare, Negozio, Faccenda, che fu anche detto Bisogna.

Afàr de poche tAVOLE, Affare di poco conto o rilievo.

AFAR adatà per MI E PER LU, Terren da miei e da suoi ferri, detto fig.

AFAR CATIVO, Affaraccio.

AFAR INTRIGA O IMBROCIA, Affare o Negozio intrigato, imbrogliato, implicato, complicato.

L'AFAR NO XE TANTO DESPERÀ, Il diavol non è brutto o nero com'è. Chi vede il diavol da dovvero, lo vede con men corna e manco nero; e vale che L'affare non è così disperato.

L'AFAR S'HA ROVINA SUL PIÙ BELO, Appunto ci è caduta la gragnuola nel far della ricolta: detto fig. Il negozio si è guastato in sul buono della conclusione.

L'AFAR VA BEN, Avere o Tener buono in mano, dicesi metaf. dell' Essere in buono stato l'affare.

AVER DEI GRAN AFARI, Affogar nelle faccende; Aver più faccende che un mercato; Aver più che fare che a un paio di nozze; Aver le brache alle ginocchia; Le faccende mi si affollano.

DIGERIR UN AFAR, V. DIGERIR.

FAR BEN I SO AFARI, Accomodare o Acconciare il fornajo; Assettare o Acconciar le uova nel panieruzzo o panieruzzolo o paneruzzo, detto fig. Accomodar

benissimo i fatti suoi.

UN AFAR DE UN' ORA; UN AFAR DE TRE LIRE, DE QUATRO DRAZZI etc. Un coso d' un'ora, di tre lire, di quattro braccia.Ovv. Qualche tre lire, Qualche quattro braccia, Qualche dieci miglia etc. e vale La quantità, la distanza.

VEGNIR BENISSIMO UN AFAR, V. VEgnir. AFARETO, s. m. Affaruccio; Interessuccio; Faccenduola, Affare poco importante. AFARON O AFARAZZO, S. m. Grande affare, D'importanza o di lucro. Affaraccio è peggiorativo d'affare.

AFEDEDIA, Affededieci, Sorta di giura

mento scherzevole.

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DAR IN AFITO, Appigionare; LocareTor in afito, Prendere a pigione, a fitto o ad affitto Ricondurre un podere,

Prenderlo di nuovo a fitto.

SUI AFITI NO GH'È TEMPESTA, Del fitto non ne beccan le passere, e vale Il fitto è una rendita che non soggiace a' disastri delle campagne.

AFITUAL, s. m. Locatario o Conduttore e Condottore, Quegli che tiene in affitto i beni altrui, siano case o terreni · Pigionale; Pigionante o Inquilino è propr. Chi tiene a pigione una casa; Affittuale, Fittuario, Fittaiuolo o Affitiaiuolo, dicesi Chi tiene in affitto i terreni altrui. V. SuBAFITUAL.

AFLIZIÒN, s. f. Afflizione cella, Piccola afflizione.

Afflizion

Co LE AFLIZION NO SE CONZA I MALI Niun pensiero non pagò mai debiti. Per affliggersi non si ripara il male.

A FOTÒN, detto avverb. Lo stesso che A
boae, V.
AFRANCAR
AFRANCAZION

V. FRANCAR e FRANCAZION.

AFRICA, s. m. Avaro. V. Avaròn e Pitima. AFRONTAR, v. Affrontare, Assaltare il nemico; Ingiuriare.

AFRONTARSE, Adontarsi ; Recarsela, Chiamarsi offeso.

AFRONTE) s. m. Affronto, AdontamenAFRONTO) to, Öltraggio.

AGATA, Agata, Nome proprio di femmina.

SIOR' AGATA DA LE SAGRE, detto anche CORLO MATO, Bandiera, dicesi a Donna sregolata e sciamannata. AGERE, s. m. Aere ; Aiere ; Aria ; Vento. La voce vernacola è però triviale, dicendosi da moltissimi Aria. AGEVOLEZZA, s. f. Agevolezza.

FAR UN'AGEVOLEZZA, Ďare una mancia, o Far un piacere, una cortesia. AGHETO, s. m. Spilletto, Piccolo ago o spillo.

AGHETO DA PETO, V. PONTAPETO. AGIADA, s. f. Agliata, Vivanda appetitosa di biscotto preparata con aglio, clio,

aceto e pepe, la quale è molto in uso fra i nostri naviganti. V. BISCOTO.

FAR I'AGIADA, Maniera antiq, e fig, che vale Aggradir le minuzie. AGIARE, V. Agere. AGIAZZAR, V. Grazzàr. AGIÈTO, s. m. colo aglio.

s. m. 4glietto, Agliettino, Pic

AGIO, s. m. Aglio, Erba nostrale aromatica detta da Linn. Allium sativum.

AGIO DE TESTA GROSSA, Aglio capitato. Verde come l'aglio, si dice d' Uomo di apparente mala sanità.

MAGNAR L'AGIO, detto fam. e fig. Rodersi dentro; Rodere i chiavistelli o il freno o le mani, e vale Avere una grande ira e non poterla sfogare. Rodere i guanti, si dice propr. degli innamorati. Avere il tarlo con uno, vale Avere rabbia.

AGIO D' UN PUTÈLO, Aio; Allevatore, Custode e sopraintendente all'educazione di personaggio grande.

AGIO SU LE MONEDE, Aggio. Vantaggio che si ritrae dal cambio della moneta Aggiotaggio, dicesi l'abuso o eccesso della moneta; e quindi Aggiotatori si chiamano quelli che abusano. AGIORNAR, v. Aggiornare, Assegnare il giorno, Terminare. Aggiornare un dibattimento, dicevasi sotto il regime Italiano, il Destinare un dato giorno pel dibattimento criminale.

Siccome poi dicesi in vernacolo, METER A ZORNO QUALCUN, nel sign. di Dargli notizia di alcuna cosa ch'ei non sapeva; cosi in questo medesimo senso alcuno fra noi scrive Aggiornare ; ma è voce arbitraria. V. METER A ZORNO, in ZORNO. AGITAR, v. Agitare, cioè Travagliar, Inquietare.

AGITAR UN AFAR O UNA LITE, Agitare un negozio, una lite, cioè Trattar un affare, dirigere o regolare una lite. La lite si agita nel Foro di Padova. AGIUNTA, s. f. V. ZONTA. AGIUTANTE, s. m. Aiutante, Ufiziale che serve agli ordini del suo superiore.

AGIUTANTE DEL BOGIA, V. BOGIA. AGIUTAR, v. Aiutare, Fare aiuto, Sov

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CHI NO S'AGIUTA SE NIEGA, Chi non s'a iuta suo danno. I merlotti restan pelati. Convien adoprarsi e affaticarsi eghiribizzare per cavarsi di stento. Al battilana il lupo non caca lana; e vale Chi per sè non s'affatica, aiuto da altri e molto men dal nemico, sperar non dee.

PER ANDAR ZO OGNI SANTO AGIuta, V. Zo.

AGIUTIN, , s. m., Aiuterello, Piccolo aiuto. AGNÈLO, s. m. Agnello, che dicesi anche Pecorino- Mannerino si chiama l'Agnello castrato.

-

AGNELO VERNIZZO O MARZADEGO O AGOSTAROLO, Agnello vernio o marzaiuolo o agostino, cioè Che è nato o d'inverno o di marzo o d'agosto, fuor di stagione.

AGNELO CHE SALTA, Agnello lascivo. AGNELO, detto per agg. a uomo vale fig. Semplice; Innocente; Timido; Man

sueto,

AGNUS o

}s.

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AGNUSDEO s. m, Agnus dei o. Agnusdeo, che dicesi anche Brevicello e Brevicino. Piccolissimo involto o guancialino, con entro poca cera benedetta, che portasi per divozione anche appeso alla corona.

Detto metaf. vale Bacio -DAR UN A-. GNUS DEO, Dar un bacio.

AGO, s. m. Ago e nel plur. Aghi e antic. Agora, Piccolo strumento d'acciaio ad uso, di cucire.

RECHIA O BUSO DELL' AGO, Cruna. AGO CO LA RECHIA ROTA, Ago scrunato.. AGO DA POMOLO, Spillo, Spilletto. AGO DA PETO, Chiavacuore. Spillo che s'attacca allo sparato dinanzi della camicia.

AGO DA REDE O LENGUETA, Agocchia. Strumento biforcuto da una parte e dall'altra, con cui si fanno le reti. Quella quantità di filo che si adatta sull'Agocchia, si chiama Agata. V. LENGUETA.

ACO DA SACCHI, Ago da bastieri; Agone; Aguglione. Grande ago di ferro che serve per cucire la tela più grossa.

AGO DA TESTA, Infilacappio, L'ago col. quale s'infilano i cappi ne' capelli.

AGO DA RELOGIO DA SOL, Gnomone. Stilo ficcato nel muro che serve d'indice negli orologi solari.

AGO DEL SPIRON DEL VASSELO, Ago. Parte dello sperone d'un vascello, ch'è compresa fra la gorgiera e i porta antennali.

AGO DA SPARTIR I CAVELI, Dirizzatoio; Discriminale; Fuscellino; Dirizzacrine. AGÒN, s. m. Agone, Ago grande. AGÒN, s. m. T. de' Pesc, detto nell' Istria RIZZOTO e MENELOTO, Agone o Alosa. Pesce propriamente di mare, che nella primavera rimonta i fiumi, ma regna ancora nelle acque dolci. Quello che prendesi in mare si chiama più comunemente Cheppia o Laccia (CHIEPA); Agone o Alosa si dice quando è preso nell'acqua dolce. Linneo chiama la 'Cheppia Clupea alosa; ma il bravo Sig. Ciro Pollini Veronese, Naturalista moderno, indica l' Agone col nome Clupea alosa maior, distinguendolo da altre due specie, che chiama minor e parvula. V. SARDELA DEL LACO E BOGIANA, AGONIA, V. ANCONIA.

e

AGOSTAN O AGOSTAROLO, add. Agostino,
Nato o prodotto d'agosto.
AGOSTO, s. m. Agosto.

EL PRIMO D'AGOSTO, Ferragosto - FAR EL PRIMO D'AGOSTO O MAGNAR L'ANARA D'AGOSTO, Ferrare Agosto; dicesi Quando ad imitazione delle ferie Augustali, il primo giorno di questo mese si fanno gozzoviglie

e conviti.

DA

Prova d'agosto, Pioggia agostina. AGRAMAN, s. m. Voce storpiata dal Francese Agrément, e vale Cortesia; Piacere; Grazia; Vezzo, Attenzione piacevole.

AGRAMAN, chiamasi dalle Donne anche una foggia d'ornamento che ha la forma d'un gallone traforato e che serve per ornare i loro vestimenti, non meno che le tappezzerie.

A GRATIS, modo avv. Gratis, Gratuita mente, V. in BANDO. AGRAVA, add. Aggravato.

AGRAVA DAI ANI, Grave d' età o d'anni, vale Vecchio-Gravato dagli anni; Gravato per vecchiezza, cioè Travagliato, af flitto..

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stomaco..

AGRAVIO DE TESTA, Gravezza di testa o Gravedine. Far un capo come un cestone. AGRAZIAO, add. Voce antiq. Avventuroso; Fortunato.

AGREDIO, add. Aggresso, dicesi nell'uso de' Tribunali Colui contro il quale fu fatta violenza, nel sign. di rapina ; Rapinato; Assaliato o Assalito. AGRESSIÓN, s. f. Aggressione; Assalto o Rapina.

AGRESSOR, s. m. Aggressore, Assalitore, dicesi Colui che ingiustamente attacca ed assalisce una persona. AGRESTA, s. f. Agresto, Uva acerba. V. GRESTA.

SUGO D'AGRESTA, V. SUGO. SORBETO D'AGRESTA, Agrestata. DEVENTAR AGRESTA, Inagrare, Inagrestire, Inagrire.

AGRESTO, add. Agrestino o Agrestoso, Che ha sapor ď agresto..

ACRÈTI,S

s. m. T. degli Erbolai, Astuzia.

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l'uva acerba etc..

DEVENTAR AGRO, Inagrire; Inagrare; Inagrestire; Inacetare o Inacetire.

OMO AGRO, detto fig. Agro, cioè Severo, ruvido. PUTÈLO UN POCO AGRO, Agro, cioè Importuno, fastidioso.

SON AGRO, Espressione fam. Son fradicio, cioè Annoiato, infastidito. AGUATO, s. m. Aguato o Agguato, Luogo nascosto donde poter osservare e spiare i nemici.

METERSE IN AGUATO, Agguatare; Porsi in aguato; Tendere un aguato; Andarall' aguato.

STAR IN AGUATO, detto in senso più moderato, Stare alle vedette o sulle vedette o sulle velette, alla veletta e simili, vaglioStare no Stare attento per osservare — in sentore, Stare aspettando con attenzione qualunque notizia. V. Aldia. AGUAZZO, s. m. Guazza o Rugiada. AGURAR V. INGURàr.

AGUSTO, s. m. Voce antiq. Gusto, Piacere, Consolazione. V. GUSTO. AGUZÌN, s. m. Aguzzino e Auzzino, Basso ufiziale di galera che ha l'incombenza di levare e di rimettere le catene ai galeotti e forzati, e che invigila sopra essi.

AGUZIN, dicesi talora nel parlar fam. per Agg, a Uomo, in significato di Crudele, Disumano, Spietato, e si riferisce a Marito o a Padre o a Maestro che battono la moglie, i figliuoli, gli scolari. AI! coll'ammir. Oi, Voce che si manda fuore per dolore corporale, e vi corrispondono Ah; Ahi; Hui; Uh; Oimè. AIDA, Voce da noi usata per eccitare altrui ad affrettare e a proseguire il cammino, quasi dicendo Va là, va avanti, Va via, Sbrigati, Vanne S'usa non meno nel sign. di Addio.

SE NO VE PIASE, AIDA, Se non vi piace non me n' importa, non me ne cale.

MAGNAREMO DA CENA QUATRO SCULIERI DE PANADA, DO POMETI COTI E AIDA, Mangeremo a cena quattro cucchiarate di

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AIDA (coll'accento sull'i) s. m. T. antiq. Aita, Aiuto.

AIDAR, v. Antiq. Aiutare. V. AGiutàr. AIMEI, Ahime; Aime; Oime, Interiozio· Espressa per segno di respiro finito il dolore, O Dei respiro. Ora mi sento bene.

ne di dolore

RÒN, s. m. Airone; Aghirone ed Arione, detto da' Sistem.Ardea Maior. Uccello acquatico del genere delle Ardce. Il maschio di questa specie chiamasi specialmente l'Airone. Qui non conosciamo che le sue lunghe penne della testa, delle quali si fan pennacchi pregiatissimi, che sono chiamati col nome d'Airone. V. GARZETA.

ALA, s. f. Ala e Ale, Membro col quale volano gli uccelli e gli altri animali. Vanni, Sommolo, diVolo sono voci poetiche cesi all'estremità, Punta dell'ala.

ALE DEL PETO "

ALE DEI PESSI, Pinne; Aliette; Alette; Pennuzze, le quali si distinguono come Pinne pettorali ALE DE LA PANZA, Pinne ventrali ALE DE LA COA, Pinne anali

Legue

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ALE DE LA SCHENA, Pinne dorsali. V. COA DEL PESSB e SGUANZA.

ALE DEL FENESTRÒN A MEZA LUNA, Corni della lunetta.

ALA DEL FIGA, Lobo, Particella del fegato. V. FIG.

ALA DEL CAPÈLO, V. CapÈLO.

ALA DE LA VELADA, Quarto, Falda, cioè La parte cadente di qualsivoglia vesti

mento.

ALA DEL NASO, Pinne o Ale del naso, Le parti inferiori e laterali del naso. ALA DEL MURO, Alia, Cortina o Lato di muro, che si stende a guisa d'ala. DAR ALA A QUALCUN, Dare il gambone, modo basso, che vale Dar ardire, baldanza. SBASSAR LE ALE A UNO, Abbassare il cimiero a uno, Rintuzzargli l'orgoglio, la superbia Tarpare le ale ad uno, detto fig. vale Indebolirlo, Togliergli le forze. SBATER LE ALE, Dibattere le ale Starnazzare, vale Gittarsi addosso la terra col dibattimento dell'ali. V. SBATER LE ALE in SBATER.

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TAGIAR O LEVAR LE ALE, Tarpare, Spun-` tar le penne delle ale agli uccelli.

FAR LE ALE, Metter l'ale, vale Cominciar a nascere o spuntare.

FAR LE ALE, detto fig. Andarsene o Andarsi, si dice dello Scappar degli uccelli dalle insidie dell'uccellatore - Andarsene, dicesi ancora delle cose che svaniscono, si perdono, diminuiscono o si consumano. Andarsene si direbbe di chi fugge o sparisce.

STAR IN ALA O SEMPRE IN ALA, è frase de' Cacciatori, Villeggiare o Volare a giuo co, dicesi degli Uccelli da caccia quando vanno a spasso per l'aria girando.

ALA DEL COCULO, Ala, chiamano i nostri pescatori valligiani Un pezzo di graticcio che vien posto all'estremità del cannaio, il quale serve di conduttor al pesce per farlo entrare nella cogolaria. V. COGOLÈRA. FAR ALA, in T. Mil. V. SPALIERA.

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ramento.

A LA NEGLISAN, modo avv. Disadorno; Inculto; Negletto, Senza ornamenti - Alla buona, Alla domestica, Negligentemente. A LA PÈNSIGHE TI, V. À LA BABALÀ, ALAR, v. T. Mar. Alare, Tirare una corda-Ala la borina, Ala la bulina, per dire Tira la bulina.

Alare sopra un cavo, vale Tirarlo con forza e con tutto il del peso corpo.

Alare dentro, dicesi del Tirare o ricuperar dentro una gomona o gherlino che sia in mezzo al mare.

ALARMISTA, s. m. Vocabolo sentitosi nel tempo democratico, verbale di Allarmare: dicevasi Allarmista Colui che in odio del sistema democratico spargeva novità vere o false allarmanti, come di perdite di battaglie e simili.

A LA SBARAGIA, modo avv. A sbaraglio;
In disordine, All aperto; Allo scoperto.
DORMIR A LA SBARAGIA, Lo stesso che
Dormir a ciel seren,
V. CIEL.
ALBA, s. m. Alba, Aurora.

NOL M'HA DA GNANCA L'ALBA, Non me ne diede mica, Nulla affatto. ALBARA, s. f. Alberella o Tremolo o Pioppo tremolo; specie d'albero pioppo comunissimo, detto da Linn. Populus tremula, e dal Mattioli Popolo bianco. V. PIOPA. ALBASIA, s.f. Albagia; Burbanza, Boria, fasto, ambizione.

ALBEGIAR, V. ALBIZAR.

ALEÈO PEZZO, s. m. Abete o Abeto e Abezzo o Pino Abeto bianco, Specie di Pino montano, chiamato da Linn. Pinus Abies; albero che si sega per lungo e se ne fa tavole.

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ALBERGO, s. m. Così chiamasi quel Magazzino o Stanza annessa alle Chiese di Venezia, che serve per luogo di deposito degli arnesi e masserizie delle stesse Chiese; e dove ancora si mette provigionalmente qualche cadavero ricuperato dall'acque. ALBIO, s. m. (forse dal Barb. Albius pro Alveus) italianamente Truogolo o Trogolo, e nel Contado di Toscana ALBIO. Vaso che serve per tenervi entro il mangiare dei polli e de' porci, è talora a tenervi acqua per diversi usi. V. ALBUOL.

TEGNI LE MAN A VU E 'L MUSO A L'ALBIO, Maniera popolare e fam. Sta ne' tuoi cenci o ne' tuoi panni, cioè Bada a te, non allungar le mani. V. MAN A CASA, in Max. ALBITRARIA s. f. Arbitrato, Giudizio di Farbitri.

ALBITRO, s. m. Voce bassa, Arbitrio. ALBITRO, s. m. Arbitro, Giudice eletto dalle parti per decidere le loro quistioni. ALBIZAR, v. Albeggiare, Cominciar l'alba. ALBÒL O ALBUÙL, s. m. Madia dicesi Quella de'Fornai, e Arca quelle delle case particolari: Cassa dove s'impasta la farina per far il pane.

ALBUOL DA BEVER, Abbeveratoio o Be ́veratoio. Ogni sorta di vaso dove beono le bestie. V. ALBIO e BEVERARA.

RASSAURE DE L'ALBUÒL, V. RASSAURA. ALBORADA O ALBORADURA, S. f. Alberatura, Il complesso di tutti gli alberi della barca.

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ALBORÀME, s. m. Arborato, Luogo picno di varie specie di alberi Per AL30RADA, V. ALBORANTE, s. m. Inalberatore, Maestro fabbricante d'alberi di nave.

Inalberatore, dicesi anche in T. Mar. a quel Legnaiuolo che sopra le navi assiste alla visita ed al racconciamento degli alberi. ALBORAR, v. Inarborare o Piantar albori, e dicesi della Campagna.

ALBORAR UNA NAVE, Alberare o Inalberare una nave; Ammattare una nave, dicesi del Mettere al loro luogo gli alberi maggiori, passarli per le loro mastre e piantarli nelle loro scasse. V. MATAR E DEMATAR.

ALBORÈTO, s. m. Alberetto; Arboscello; Arbuscello; Alberino.

Frutice è Nome generico di quegli arbusti che tengono il luogo di mezzo fra gli alberi e l'erbe, e che mettono molti rami dalle radici.

ALBORETO DA CIESA, Abbracciaboschi, Agg. di quegli arboscelli che gettano molti rami lunghi e sermentosi, che s'attaccano o legano agli alberi vicini. ALBORO, s. m. Albero; Albore, Nome ge

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nerale d'ogni pianta che ha legno e spande rami.

ALBORO DA FRUTI, Albero a frutia o fruttifero.

ALBORO DA FAR TOLE, Albero segaticcio.
ALBORO STORTO, Tortiglione.

ALBORO CHE INGROSSISSE, Albero che s' impedala, Forma il pedale.

AL PRIMO COLPO NO CASCA UN ALBORO, V. CASCAR.

DA L'ALBORO SE CONOSSE I FRUTI, detto fig. Gli asini si conoscono a'basti: cioè Le operazioni esterne indicano la disposizione dell'animo.

NOL TROVA ALBORO DA PICARSE, Non trova cappa che gli cappi; Non trova brache che gli entrino: dicesi fig. di Persona

fastidiosa e insolente.

INTACAR LA SCORZA DE L' ALBORO, Calterire o Scalfire.

se

ALBORO DE LE BARCHE, Albero o Antenna.I vascelli grossi hanno quattro alberi, cioè uno verso la poppa che addimandasi Albero di mezzana o Mezzano; il se condo nel mezzo del vascello detto Albero di maestra o sia l'albero grande o maggiore; il terzo verso la prua e si chiama Albero di trinchetto; il quarto adagiato sull'avanti e sopra lo sperone, ove sporge in fuori a piano elevato, e si nomina l' Albero di bompresso o compresso. Ogni albero di nave è diviso in due o tre pezzi sovrapposti lateralmente l'uno sopra all' altro, i superiori de' quali si fanno all'uopo calar a ridosso del primo che resta immobile, (V. TREVO ). L'Albero ch'è innestato sul mezzano chiamasi Albero di contromezzana; e il terzo Belvedere. L'albero innestato sul maggiore si dice Albero di gabbia o Gabbiozzo; e il terzo pezzo, Pappafico di maestra. Quello sovrimposto al Trinchetto dicesi Albero di parrocchetto; e il terzo innestato al di sopra, Pappafico di trinchetto. Finalmente il pezzo d' albero innestato al Bompresso dicesi fra noi BASTON DE FLOCO o Parrocchetto di Com

presso.

ALBORO, s. m. T. de' Pesc. detto nell' I? stria RABON, Fravolino o Fragolino, Pcsce di mare detto da Linn. Sparus Erythrynus. Egli è della figura, benchè un po' più allungata, dell'Örata, ma tutto di color rosso di fragola onde trasse il nome italiano.

ALBORO BASTARDO, s. m. T. de' Pesc. V. OCHIAL.

ALBORO PAGNESCO, s. m. T. de' pescatori. L' Acarnane degli antichi. Pesce di mare che assomiglia molto allo Sparus Erythrynus Linn. e che fu riguardato dal sig. Nardo di Chioggia nelle sue osservazioni ittiologiche come una varietà del detto pesce. Ne diversifica però per aver la testa più grossa e per essere di colore meno acceso.Fra nei non è comune, ma frequente a Roma, dove si vende per lo Sparus Erythrynus.

ALBORON, s. m. Alberone; Alberonaccio, Grand'albero.

ALBUÒL, V. ALBÒL.

ALCHIMIA, V. ARCHIMIA,

ALCIÓN, s. m. Alcione o Alcionio, Sorta di produzione marina che ha vita senziente, ma non forma animale, ed è prossima' alle Spugne; dai Naturalisti classificato tra i Zoofiti o Piantanimali. V. PIANTANIMAL. AL DE LÀ. V. LÀ

ALDIA, s. m. verbale da ALDIR, Ascoltare.

STAR IN ALDIA, Star in sentore, in traccia, in attenzione, in osservazione; Stare in aguato, Tenersi attento a quel che debba avvenire.

ALDİR, v. Udire, Ascoltare. Parola vernacola antica, ch'era però in uso anche negli ultimi tempi del Governo Veneto nelle scritture forensi, non nella lingua volgare. Dicevasi in alcune sentenze civili, ALDIDE LE RAGIONI DELLE PARTI, cioè Sentite le ragioni etc. V. REALDIR. ALEANDRO, Voce triviale, V. LEANDRO. ALEARSE, v. Fare alleanze; Strignere alleanza; Collegarsi; Unirsi. ALEGA,

s. f. Alga ed Aliga. Pianta o Erba marina notissima, detta da Liun. Zostera Oceanica, che nasce ne' bassi fondi del mare e della laguna.

PESAR COME UN'ALEGA, Pesar come una paglia o un' alga, vale Niente.

SAN ZORZI IN ALEGA, S. Giorgio in al chiamasi un'isoletta dell'Estuario Vega, neto verso Fusina, ov'era già a' tempi del Governo Veneto un Monastero di Domenicani.

ALEGATO, add. e s. m. Allegato, o Alligato, vale Annesso, inchiuso, acchiuso. Termine introdotto all' epoca della prima dominazione Austriaca in Venezia dopo il 1798; e intendesi di Quelle carte e documenti che vengono prodotti da una delle parti in giudizio a prova di ciò ch'essa allega. Chiamasi più propriam. Docu

mento.

ALEGRARSE, v. T. antiq. Rallegrarsi. V. RALEGRAR.

ALEGREZZA, s. f. Allegrezza.

VEDERSE ALEgrezza dei sO FIOI, Vedersi consolazione dei propri figli, cioè Vedersi consolati colla buona riuscita de'proprii figliuoli.

TE,

NO POSSO VEDERME ALEGREZZA DE GNENLocuz. fam. Non potersi veder costrutto, profitto, frutto, utile di che che sia. ALEGRIA, s. f. Allegria, Allegrezza, Rallegramento, Ilarità, contentezza di cuore.

ALEGRIA DA MATI, Zurro; Zurlo; Gazzurro. Essere o stare in giolito, in zurro, in gazzurro; Essere o Andare in cimberli; Far festa o galloria; Galluzzare, va-, gliono Strepitare per allegrezza.

GODER CON ALEGRIA, Sguazzare, Godere, trionfare, far tempone.

ALEGRIE CURTE O CHE FA DA PIANZER, Allegrezze di pan caldo, cioè Che duran.

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ALEGRÒTOLO, add. Allegroccio, Alquanto allegro, Allegro anzi che no Serio giocoso, vale Misto di serio e di giocoso, A LE QUANTE LA VUSTU, V. QUANTO. ALESTIMENTO, s. m. Apparecchio ; Ammannimento o Ammannamento.

Dicesi ancora per Equipaggio; Corredo. ALESTÌO, add. Allestito, Preparato. ALESTO, add. V. LESTO. ALEVAR, V. V. ARLEVÅR. ALGUARO, s. m. T. agr. Solco; ma intendesi quando si fa di nuovo coll'aratura V. FOLCO.

ALGUN, T. antiq. Alcuno, Qualcheduno. ALIEGRO, V. ALEGRO.

A L'IMPARO, modo avv. Di pari; In pa

rità.

EL GERA UN AFRICA A L'IMPARO DE QUEL ALTRO, Egli era un avaraccio al pari dell'altro: cioè A somiglianza di quello.

CAMINAR O ESSER A L'IMPARO, Camminare o Esser pari, cioè In forma che uno non preceda l'altro.

STAR A L'IMPARO DE UN ALTRO, Stare a paraggio o al pari o alla pari d' un altro, cioè Stare al paragone, Agguagliarlo. A L'IMPENSADA, modo avv. All' impensata; All improvvista; Per la non pensata, Improvvisamente.

A L'INCIRCA, Circa; Incirca. Prepos.
Presso a poco,
Più o meno. Dicesi anche
Di circa o A un bel circa. V. INCIRCA.
A L'INCONTRARIO
A L'INCONTRO

},

modi avv. All op

posto; Per l'opposto; All incontro ; A riscontro; Altronde; Al contrario. A L'INGROSSO, modo avv. Indigrosso o In di grosso o Ingrosso, Grossamente, A un di presso.

COMPRAR O VENDER A L'INGROSSO, Comperare o Vendere indigrosso o ingrosso, Comperare o Vendere in grossa summa. Vedi il suo contrario in MINUO.

COMPUTAR A L'INGROSSO, Computare ingrosso Fare staglioo Stagliare vagliono Computare alla grossa che che sia a fine di farne saldo e quietanza.

TOR SU A L'INGROSSO, Pigliare affatto: dicesi del Contrattare senza discernimento o distinzione.

ALIPIO, Alippio, Nome proprio di uomo, ora passato in disuso. ALITE O A LITE, Modo avv. che potrebbe credersi introdotto dalla maniera barb. Ad litem usata nel sigu. di A rigore o d tutto rigore di diritio o di giustizia; frase che sembra venuta dalle concessioni di proprietà che si fanno in conseguenza d'una lite perduta, in cui si dà quanto si dee per ubbidire alla sentenza, ma niente di

più.

Questo modo vernacolo però usasi da noi comunemente nel sign. di Appena ; Con A malo stento; A briga; A pena; mala briga: cioè Con difficoltà, come si ha da'seguenti esempi.

A LITE QUEL PANO M'HA BASTA PER FARME UNA VELADA, Appena appena quel panno mi è bastato pel giustacore A LITE SON VEGNUO FORA DELE SPESE, A malo stento ho potuto indennizzarmi della spesa.

Dicesi pure: SON STÀ A LITE PER CASCAR, Sono stato in bilico o sul bilico della bilancia o lì lì per dare un cimbottolo in terra. V. BRuso.

STAR A LITE de l'acqua, Stare a gal

la. V. GALA.

ALMANCO, avv. Almeno o Almanco; Non che altro; Se non altro ; Per lo meno. V. in PEZO.

ALMIRANTE, s. m. Almirante o Ammi

raglio, Vascello ove naviga la persona del Generale di flotta; e Titolo del Generale medesimo.

ALMORÒ, Ermolao, Nome proprio di nomo. E persin là dove si parla in ao, Sento dir Almorò per Ermolao. ALOCADA

ALOCAGINE s.f. Alloccheria; Attonitaggine; Baloccamento; Astrattaggine; Sbadataggine, Azione d'uno sbadato. ALOCO (coll' o chiuso), s. m. Allocco ed anche Barbagianni e Ulula, detto in Toscana volgarm. Gufo. Uccello notturno raVe n' ha di varie specie. Quello da pace. noi conosciuto, ch'è l' Allocco comune. chiamasi da Linn. Strix Aluco, e da altri Ulula Aluco. Il maggiore è della grandezza d'un cappone.

ALUCO, Allocco, dicesi fig. per la creduta goffaggine dell'uccello, un uomo goffo e balordo.

FAR L'ALOCO, Fare il goffo o il balordo; Far la gatta morta, vale Fingere il

balordo.

ALOCON, add. Alloccaccio; Alloccone, Grande allocco; e tanto si dice nel senso proprio, cioè dell' uccello Allocco, quanto nel fig. cioè dell' aggiunto all'uomo, e vale Gran balordo e minchione.

ALOGIAR, v. V. ALozár.

per

ALÒGIO, s. m. Lo stesso che ALòzo, V. ALOGIO per lo più da noi si dice ALloggiamento, che è la Casa dove alloggia il soldato, quando, non avendo quartieri o caserme, è albergato dall' abitante del luogo.

ALÒN, Voce fam. eceitatoria (tratta dal Francese Allons, cioè andiamo); con cui si sollecita o anima altrui a far che che sia o a tacere, Animo; Via; Su; Zitto; Taci; Olà. Nelle commedie del Fagiuoli s'incontra spesso la voce Alò. ALOZAR o Lozin, o LozAR, v. Alloggiare ; Albergare; Ricevere ad albergo; Ospiziare; Ricevere in casa.

Stare ad albergo; Stare in casa d'uno; Prendere o Avere alloggiamento; A

bitare.

ALOZAR A LA PRIMA OSTERIA, detto fig. Non cercare o Non voler sapere più in là,

Appagarsi della prima apparenza - Andare o Stare alle grida o preso alle grida, Far checchessia sul fondamento di ciò che si è sentito, prima di esaminare la verità. E dicesi anche fig. Alloggiare alla prima osteria.

CHI PRIMI ARIVA PRIMI ALOZA, Chi primo arriva primo macina. E per contrario Chi tardi arriva male alloggia, dicesi di persona che arrivasse dove non potesse bene adagiarsi.

QUESTA NO LA ALOZO, detto fig. Questa io non la bevo, cioè Non la credo. V. in RICEVER.

ALÒZO, s. m. Alloggio; Albergo.

DAR ALOZO, Alloggiare; Ospiziare; Albergare alcuno.

ÅNDAR VIA DA L'ALOzo, Disalbergare.
Scazzar da L'Alozo, Disalloggiare.
SCAZZAR DA
ALOZO MILITAR, V. ALEGIO.

ALTANA, s. f. detto antic. LOBIA, Altana, Loggia aperta di tavole, riparata da spallette e posta sopra una casa per gli usi domestici. V. TERAZZA.

ALTANÈLA, s. f. Piccola altana. ALTAR,s.m. Altare; Mensa sacra. V.P1RAPETO, SIOLO, TOLÈLE.

SCOVERZER I ALTARI, detto fig. Scuopri- * re gli altari, vale Scuoprire un segreto. ALTARIN, s. m. Altarino; Altarello; Tabernacolo; Tabernacoletto.

ALTEA,

nella marcia - Detto fig. Desistere; Fermarsi, Cessare. V. FERMATIVA.

STAR ALTO DE PREZZO, Stare in sul tirato, Vendere care le sue merci. Alzar la mira, vale Portar alto le sue pretensioni. ALTOTO, V. ALTETO nel primo sign. ALTRO, add. Altro, Diverso detto su

st. Altro o Altra cosa.

ALTRI COMPAGNI O ALTRI CUSSÌ, Altrettali o Altrottali, Altri simili.

ALTRI, DE ALTRI, A ALTRI, DA ALTRI, Altrui, vale quanto Altro, ma non ha relazione se non all'uomo, e regolatamente non s'adopera nel caso retto: come ne'seguenti esempi. Le cose altrui o d'altrui o L'altrui assolut. detto in forza di sust. Dite altrui o ad altrui. Non odio altrui per o d'altrui. Uccidere altrui. Con altrui. Farsi in contro altrui o ad altrui. Saper da altrui. Per le altrui cose. Più l'altrui fallo che il mio mal mi duole CHE I ALChe gli altri godano.

TRI GODA,

SE NO TI GA ALTRO, Se non hai altri moccoli o simili: cioè Se non hai altro assegnamento.

D'ALTRA PARTE,

canto.

Altronde, Da altro

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ALTRO!, coll' ammir. Di là cioè Assai più; Molto più ; In oltre ALTRO CHE BECAURE, Son altro che punture d' assilli, cioè Assai maggiori SE NO ALTRO detto a modo avv. Almeno; Per lo meno;

Intanto. ́s. f. Altea, Arboscello noto che si coltiva ne' giardini, e chiamasi da Linn. Hibiscus palustris.

ALTENA, s. f. Voce bassa, V. ANTÈNA.
ALTERIA, s. f. Arteria, Vena principale
Arteriuzza, Piccola arteria.
ALTERIZARSE, v. Alterarsi, Commuo-
versi, Perturbarsi.

-

ALTÈTO, add. Altetto; Alterello.

ALTETO DAL VIN, Albiccio ; Albo ; Alticcio; Altetto; Alto dal vino; Ubbriacchello. ALTEZZA, s. f. Altezza, Distanza da basso ad alto.

Per altezza determinata, Vetta, Cima, Sommità.

ALTEZZA DE L'ARCO, Sfogo o Rigoglio dell' arco.

ALTEZZA DE FAR, Alterezza o Altierezza; Alterigia, Superbia, boria. ALTIER, add. Altiero; Alteroso, Che ha alterezza, arrogante, orgoglioso. ALTO, add. Alto, Elevato dal piano.

cesi

ALTO D'UNA TOLA o simile, Bitorzo o Bitorzolo; Bernoccolo, Rialto che scappa sopra la natural superficie di che che sia. LOGO DE TRAVADURA ALTA, Sfogato, didi stanza o di luogo, e vale per Agg. Alto. Archi sfogati; Volte sfogate. ALTO, si dice anche da noi per Agg.a uomo nel sign. di Elato, superbo ANDAR O STAR ALTO, Andare in contegno; Andare o Stare contegnoso; Stare o Sedere gote; Stare in gota contegna; Star Andar tronfio. grave; ALTO DAL VIN, Altetto; Alticcio; Alto, Alquanto ubbriaco. V. ALEGRO e ALTETO. ALTO, avv. Alto, Voce di comando finir che che sia.

in

sul

per

FAR ALTO, Far alto, T. Mil. Fermarsi

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GHE VOL ALTRO! Maniera fam. È altro male che di biacca! Di altra tasta ha bisogno la piaga! Vi vuol altro che stoppa e chiara d' uovo! cioè Il male o il disordine esige ripieghi maggiori.

NO TI XE BON DA ALTRO CHE DA LAVAR I PIATI, Va via, tu non sei da altro che da lavar le scodelle.

ALTURIAR, v. T. antiq. Altoriare, Voce parimenti antica e vale Aiutare.

SI DIO M'ALTURIA, Se Dio m'aiuti, m'assista, ALTURIO. CIGAR ALTURIO, V. CIGAR. ALUME, s. m. V. LUME DE ROCA. ALZADA, s. f. Alzamento; Alzata o Alzatura, L'alzare, l'elevazione. ALZANA, s. f. Alzaia, Quella fune che serve a tirar le barche per l'acqua.

MOLAR L'ALZANA, Allentare o Staccare l'alzaia.

TIRAR L'ALZANA, Alare, Tirar la corda detta Alzaia, e con essa le barche. V. Ti

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