La Vita Italiana nel TrecentoFr. Tréves, 1895 - 401 pagine |
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 139 - Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi; e l'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Pagina 35 - Vieni a veder la tua Roma che piagne, Vedova e sola, e dì e notte chiama : Cesare mio, perchè non m' accompagne ? Vieni a veder la gente quanto s' ama; E se nulla di noi pietà ti move, A vergognar ti vien della tua fama.
Pagina 205 - Lo principe de' nuovi Farisei, Avendo guerra presso a Laterano, E non con Saracin, né con Giudei ; Che ciascun suo nimico era cristiano, E nessuno era stato a vincer Acri, Né mercatante in terra di Soldano...
Pagina 291 - Per che, essendo essa medesima la messaggiera, al padre e alla madre disse che era contenta d'essere sposa di Nastagio; di che essi furon contenti molto. E la domenica seguente Nastagio sposatala e fatte le sue nozze, con lei più tempo lietamente visse. E non fu questa paura cagione solamente di questo bene; anzi sì tutte le ravignane donne paurose ne divennero, che sempre poi troppo più arrendevoli a' piaceri degli uomini furono, che prima state non erano.
Pagina 161 - Appresso a questo sonetto apparve a me una mirabil visione, nella quale vidi cose, che mi fecero proporre di non dir più di questa benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com
Pagina 180 - ... sotto verde manto vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio che già cotanto tempo era stato, che alla sua presenza...
Pagina 69 - Che notabili fien 1' opere sue. Non se ne sono ancor le genti accorte, Per la novella età; che pur nove anni Son queste ruote intorno di lui torte. Ma pria che il Guasco 1' alto Arrigo inganni, Parran faville della sua virtute In non curar d' argento, né d
Pagina 69 - Lo primo tuo rifugio e il primo ostello Sarà la cortesia del gran Lombardo, Che in su la Scala porta il santo uccello, Ch...
Pagina 321 - ... per la via. Dice Dante : Se tu non vuogli che io guasti le cose tue, non guastar le mie. Disse il fabbro : O che vi guast'io? Disse Dante: Tu canti il libro, e non lo di' come io Io feci; io non ho altr'arte, e tu me la guasti.