Storia della storiografia italiana nel secolo decimonono, Volume 1

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Laterza, 1921 - 272 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 130 - ... personaggi storici, che gli abbiano dimenticati o posposti, quella sarebbe una scoperta da fermarcisi sopra. Ma nel conflitto tra quelle due forze s'agitava il destino d'alcuni milioni di uomini : quale di queste due forze rappresentava più da vicino il voto, il diritto di quella moltitudine di viventi, quale tendeva a diminuire i dolori, a mettere in questo mondo un po' più di giustizia ? Ecco, a parer nostro, il punto vero della discussione.
Pagina 136 - Pare in verità che parliate di un affare tra privati, di una causa civile. Vorreste che una rivoluzione di quella sorte si fosse potuta fare senza uscir dalle regole, senza turbolenze, senza moti repentini, senza intervento di forze illegali, rispettando tutte le consuetudini e salvando tutte le competenze.
Pagina 9 - ... produrre, ciò è solo perchè era superiore di mezzo secolo all'età in cui fu scritta. Ma è degno di osservazione, che le idee di Vico vanno sbocciando nelle menti altrui, a misura che la filosofia dell'erudizione progredisce; e si spacciano da per tutto molte teorie come novità, mentre non sono altro che semplicissimi corollari della dottrina di Vico.
Pagina 95 - ... tra il giudizio e la fantasia, tra l'amor patrio come motivo di problema storico, e l'amor patrio come motivo costruttore di un complesso d'immagini, che non sono più storia.
Pagina 75 - Venezia a Francesco , Genova a Vittorio. Né furono i governi di Francesco , di Vittorio , di Ferdinando , e di Pio sdegnosi: solo non misurarono la grandezza delle mutazioni fatte nelle menti e nel cuore degli uomini da si grandi, e sì lunghi accidenti; imperciocché se esse mutazioni erano come alcuni pretendono , malattie, richiedevano convenienti rimedi. Giudicheranno i posteri , se i mali che seguirono , debbano agl' infermi , od a chi gli doveva sanare , attribuirsi.
Pagina 61 - Il mezzo, e l'unico mezzo che uno abbia di rappresentare uno stato dell' umanità, come tutto ciò che ci può essere di rappresentabile con la parola, è di trasmetterne il concetto quale è arrivato a formarselo, coi diversi gradi o di certezza o di probabilità che ha potuto scoprire nelle...
Pagina 9 - ha dimostrato che le nazioni hanno una vita al pari degl'individui; ha osato segnar l'orbita, la quale sono costrette a descrivere per inalterabile necessità; nel tempo...
Pagina 61 - Che quei romanzi siano piaciuti, e non senza di gran perché, è un fatto innegabile, ma è un fatto di quei romanzi, non il fatto del romanzo storico...
Pagina 128 - ... questa tendenza antistorica, rafforzato dal suo cattolicesimo alquanto giansenistico, moralmente rigidissimo e meticoloso. La descrizione della vita italiana del seicento nei Promessi sposi è, senza dubbio, un capolavoro, ma un capolavoro piuttosto di satira e di fine ironia che non d'intelligenza storica, la quale è simpatia e si volge a quel che di nuovo e positivo si viene elaborando anche nelle età storiche che sembrano di decadenza o di scompiglio. Né fu senza ragione che egli aprisse...
Pagina 98 - E c' è un'altra tendenza, che nasce da fede ricevuta per tradizione o formatasi nuova nell'animo, la quale si allea sovente con aspetti di scientifico vero, e da questi trae conforto, e, guardando poi alla storia, crede di coglierne, e ne coglie in parte, le genuine fattezze, ma insieme ne ricava la rispecchiata immagine di sé medesima, una storia idealizzata sul tipo di quella immagine.

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