Opere di Antonio Raffaello Mengs primo pittore della maestrà di Carlo III, re di Spagna, ec. ec. ec, Volume 1

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Dalla Stamperia Reale, 1780
 

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Brani popolari

Pagina 35 - Ma siccome la scelta non può precedere la cognizione; quindi è, che tutti quelli, che furono prima di Raffaello, di Correggio, e di Tiziano, non cercavano se non che la pura imitazione; e così non vi era in quel tempo verun Gusto, ed un Quadro era in certa maniera un caos. Alcuni volevano imitar la Natura, e non potevano; altri, che avrebbero potuto imitarla, non lo facevano, ma volevano scegliere senza sapere come si sceglie . Nel tempo finalmente de' tre grandi lumi della Pittura, cioè de...
Pagina 85 - Et ut corporis est quae- si dam apta figura membrorum cum coloris quadam suavitate, eaque dicitur pulchritudo, sic in animo opinionum iudiciorumque aequabilitas et constantia cum firmitate quadam et stabilitate virtutem subsequens aut virtutis vim ipsam continens pulchritudo vocatur. Itemque viribus corporis et nervis et efficacitati similes similibus quoque verbis animi vires nominantur.
Pagina 7 - Convien dunque figurarsi, che la perfezione e come il punto matematico , o indivisibile , e che contiene in sè tutte le proprietà, e gli attributi celesti; e questi non possono trovarsi nella materia , poichè ogni materia è imperfetta ; onde abbiamo immaginata una specie di perfezione adattata alle umane comprensioni ; cioè quando i nostri sensi non arrivano a capire , che vi sia dell'imperfezione in una cosa , allora quest'apparenza di perfezione chiamasi...
Pagina 36 - ... massimamente ne' Colori . Il più grande era naturalmente quegli , che possedeva la parte più importante: ed essendo l'espressione senza dubbio la più utile , e la più importante parte della Pittura , Raffaello è incontrastabilmente il maggiore di questi tre. Dopo di lui segue il Correggio, poichè il dilettevole è come la seconda parte importante della Pittura ; e siccome la verità è piuttosto un dovere , che un ornamento , Tiziano non è che il terzo nell'ordine ; ma tutti e tre sono...
Pagina 156 - Ideale della Pittura consiste nella scelta delle cose belle della Natura depurate da ogni imperfezione. In tutte le parti della Pittura entra l'Ideale. Nel Disegno l' Ideale è la Bellezza soprannaturale , prodotta dal riunire varie parti belle , che convengano fra di loro. Nel Chiaroscuro sono le masse , e gli accidenti scelti a proposito per aumentare il bello di un'Opera. Nel Colorito è l'elezione del tuono, che si dà alle cose , che si rappresentano , e...
Pagina 11 - ... Natura non fece niente, che fosse inutile; e , come già si è detto , vi è Bellezza in ciascuna cosa , semprechè la medesima apparisce perfetta a quella idea ed aspetto, a cui appartiene. L'idea viene dalla cognizione della destinazione di una tal cosa ; e questa cognizione proviene dall'anima. La Bellezza si trova allora in qualunque cosa, quando tutta la materia è conforme alla sua destinazione...
Pagina 76 - Bellezza non consista sempre in una medesima parte, ma nell'esser la parte scelta rappresentata perfettamente . Le Statue del grado sublime sono il Laocoonte , ed il Torso di Belvedere : quelle del secondo grado l'Apollo di Belvedere , ed il Gladiatore di Borghese: del terzo grado poi ve ne sono infinite; e delle ordinarie non stimo farne menzione. I grandi Professori dell'Antichità furono più sublimi nelle loro idee di quel che lo sieno stati i Moderni ; ed anche nell'esecuzione furono più grandi...
Pagina 203 - ... contorni si compongono- di queste tre , non può essere altra differenza tra essi contorni che quella del carattere, che loro si dà. Per esempio, l'Apollo si compone tutto di linee convesse molto soavi, di angoli ottusi assai piccoli, e di pianure ; ma vi dominano le convesse dolci . Dovendo il carattere di questa figura divina esprimer la forza, la nobiltà, e la delicatezza, il suo Autore ha dimostrata la prima co' co' contorni convessi , la seconda con la loro uniformità, e la terza con...
Pagina 221 - Il merito apriva la strada ai maggiori onori, fino all'Apoteosi: la Bellezza si considerava come un dono degli Dei. Gli uomini erano più valutati per quello che erano, che per quello che possedevano. E quale stimolo soprattutto non dovea essere per gli Artisti il vedere, che i loro Giudici erano Filosofi, e che gli stessi Regolatori della Repubblica erano della propria classe...
Pagina 31 - Arti sono fatte per gli uomini : che l' uomo niente ama tanto , quanto se stesso ; e che per ciò anche l'uomo deve essere il più degno oggetto dell' Arte ; onde impiegavano la più grande diligenza in questa parte della Natura . Essendo l'uomo stesso più degno di quel che lo sono i suoi abiti , lo dipingevano , e formavano per lo più nudo , eccettuato soltanto il sesso femminile , non permettendolo la decenza , e la verecondia . Comprendevano esser l'uomo l'opera più degna della Natura per la...

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