Dizionario del dialetto venezianoVenezia., 1829 - 802 pagine |
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Parole e frasi comuni
acqua alcuno altrui Anas ANCA ANDAR antiq Arnese Aver barb basso bastone BATER BEVER BOCA bocca BOCON BOTA buona calcina cane carne carte casa CASCAR cato cavallo CAVAR CAZZA cesi ch'è chiama chiamasi CHIAPAR ciare cino coll'e colla z aspra colla z dolce colore Colui COSSA CULO danari denti DESFAR detto da Linn detto fig detto metaf detto per Agg dice dicesi dicevasi dimin direbbesi Donna DRIO ERBA Fare femmina ferro filo fiori FOGO gambe GIAZZO giuoco Governo Veneto gran grosso guisa legno Levar Linneo Locuz luogo MAGNAR male MANEGO mangiare Maniera mente METER Mettere MEZO MINCHION nave Nome proprio pane panno parlando persona Pesc pezzi Pianta Piccola Pigliar poco ROBA s. m. Voce serve sign simili Specie STAR stra sust TUTO Uccello Uomo vagliono vale vernacolo vino ZOGAR
Brani popolari
Pagina 259 - Quel getto che fanno gì' intonachi di calcina d' una porzioncella di lor superficie per lo più di figura tonda , simile al cappello o alla testa d
Pagina 104 - Strumento di legno, con quattro girelle, ove si mettono i bambini perché imparino a reggersi in piedi e camminare.
Pagina 298 - Pisa , Far come i ladri di Pisa. I corsali si nimicano ma non si danno. Usasi per mostrare non esser fra alcuni vera inimicizia, ma finta.
Pagina 121 - Il terzo stomaco degli animali ruminanti, quello cioè che riceve il cibo dalla trippa e lo manda alla molletta.
Pagina 316 - VENDERE PE' TEMPI. Vendere per poi riceverne il prezzo con dilazione di tempo determinato. VENDERE SOTTO L' ASTA. Vendere per concedere al maggior offerente. VENTOLA. Arnese di legno, metallo ecc. a foggia di quadretto con uno o...
Pagina 42 - Bardella, spezie di sella con piccolo arcione dinanzi, della quale si servono i poveri uomini e i contadini...
Pagina 178 - Maestro, che è quel ch'io veggio? 127 122 sannuto, che ha sanne, ed è sanno ( spiega il Vocabolario della Crusca ) dente grande , e più propriamente quel dente curvo, una parte del quale esce fuori delle labbra d'alcuni animali, come del porco, dell'elefante e simili. In alcune edizioni ponesi Sannuto non come epiteto di Ciriatto...
Pagina 219 - Il cacio è sano, se vien di scarsa mano. Il corpo piglia quel che gli dài, o sia poco o sia assai. Il fico vuole aver due cose, collo d'impiccato e camicia di furfante. Perchè, quando il fico è ben maturo, torce il collo e si piega, e la pelle screpola, si che ha la camicia stracciata. Il fuoco, aiuta il cuoco — o Buon fuoco fa buon cuoco. Il mandorlato una volta l'anno, chi non lo mangia suo danno. Il mangiare non s'appicca se non si distende la trippa. Il meglio boccone è quel del coco....
Pagina 175 - Colui che a' luoghi del dazio ferma le robe per le quali dee pagarsi la gabella — Talvolta ei ne fa anche la visita, e in allora si chiama italianamente Ceditore.