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ARZENTO VIVO, s. m. Argento vivo o Mercurio, V. MERCURIO,

EL GA L'ARZENTO VIVO ADOSSO, Egli è un frugolo un nabisso; Hal argento vivo addosso; È un mercuriale, cioè Vivo; impaziente: si dice per lo più de'fanciullini che non istanno inai fermi.

ARZIGNON, s. m. Ardiglione, Ferruzzo appuntato che è nella fibbia, e serve ad assicurarla alla scarpa. ASBANDONAR, V. V. SBANDONÅR. ASCOLTAR, V. SCOLTAR; Ascoltare ; Scoltare; Dare orecchio.

ASCOLTAR BEN, Aguzzare le orecchie ; Stare cogli orecchi levati o tesi; Stare in orecchi.

ASCOLTAR I FATI DEI ALTRI, Raccorre i bioccoli, Modo basso e fig. ed è Lo ascoltar attentamente le altrui parole per riferirle.

ASCOLTAR IN SCONDON, Origliare o Orecchiare, Stare nascoso e attentamente ascoltare; Porre orecchi; Stare più in orecchi che una lepre.

STAR ATENTI A SCOLTAR, Stare in ascol to, Ascoltar con attenzione.

ASCOLTARSE, Ascoltarsi o Ascoltar sè medesimo, vale Star in soverchia apprensione della salute. Per fuggire l'ipocondria non bisogna ascoltarsi. ASCOLTO, s. m. Ascolto; Ascoltamento, L'ascoltare.

No che dÈ ASCOLTO, Non gli abbadate; Non gli date retta.

ANDAR A L'ASCOLTO, Andare all' ascol ta, dicesi Quando, per esempio, i CarceTali vanno ad uno ad uno a dire le loro bisogna al Presidente del Tribunale o ad altra persona delegata a sentirli. ASCUSO, add. Voce ant. Scusato. V. Scusa, ASEGIAR, v. Voce ag. Pungolare, Stimolare col pungolo, V. ASEGIO.

ASEGIO (coll' e chiusa) s. m. Pugnetto; Pungolo; Stimolo, Mazza con una punta di ferro in cima o altra cosa simile atta a istimolare i buci afpungere, e s'usa Enchè camminito.

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À SEGIO DE LE AVE O DE LE VESPE, Pungolo; Ago; Aguglione; Pinco; Pungiglione, Quella piccolissima spina che hanno nella coda le vespe, le pecchie, i calabroni e simili animaluzzi, colla quale pungono

ASENADA, s. f. Asinaggine; Asinità z Asineria, Azione da asino.

QUESTE XE TUTE ASENADE, Queste sono asinerie, sguaiataggini, villanie, Azioni da non sopportare. ASENAZZO, s. m. Asinaccio, Grosso Cattivo asino Detto fig. per agg, a uomo, vale Ignorantaccio. ASENELO, s. m. Asinello; Asinetto, Piccolo Asino.

Detto figur. a nomo, vale Ignorantuzzo, Ignorantello.

ASENITA, s. f. Asinità; Asineria; Asinaggine, Modo di procedere indiscreto. ASENO, s. m. Asino, detto altrimenti Giumento; Somaro; Somiere; Miccio, Animale da basto, comunissimo, che i Sistematici chiamano Equus Asinus - L'Asino salvatico si dice Onagro.

Asino, per metaf. detto per agg. ad uo mo, vale Ignorante, zotico; E dicesi pure nel sign. di Incivile, scortese -ASENO VESTIO DA OMO, Un pezzo o pezzaccio di carne cogli occhi, si dice di Persoua rozDEVENTAR UN ASENO, Imbuire. ASENO DA RAZZA, Asino emissario, Quell'asino che si manda a far razza.

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ASENO IN PIE, detto fig. a uomo, Asinaccio; Asinone; Buaccio; Castronaccio, vale Ignorantaccio.

ANDAR SU L'ASENO, Andar sull' asino, detto fig. vale Incorrere in disgrazie.

CARO L'ASENO! Locuz. fam. Zucca al vento; Zucca mia da sale: dicesi di Persona vana che non ha abilità.

COI ASENI CHE VOL BASTON, Asin duro, baston duro: cioè Con gli ostinati bisogna usare ostinazione; A sgarare un ostinato bisogna un altro ostinato L'asin non va se non col bastone, Dicesi di chi non si muove ad operare che con asprezze e scortesie.

CRIAR DE L'ASENO, V. CRIAR.

DAR DA INTENDER CHE I ASENI SVOLA Dar ad intendere che gli asini volino o che il mal sia sano, cioè Voler far supporre una cosa impossibile.

ESSER L'ASENO DEI ALTRI, Esser l'asino; Far come l'asino che porta il vino e bee l'acqua, Affaticarsi in pro d'altri. FAR LASENO, Fare il calandrino, Far l'ignorante cioè Fingersi.

FAR LA BARBA A L'ASENO, Lavare il ca po all' asino; Lisciar la coda al diavolo; Dar l'incenso ai grilli o ai morti, vale Far benefizio a chi nol conosce e non ne fa capitale: simili agli altri, Perdersi l'acconciatura o la lisciatura; Dar l'erba a' cani; Gettare via il ranno e il sapone.

ESSER UN ASENO D'ORO, Asino col pelo d'oro o Asino coronato, Dicesi d'un Ricco e scortese o ignorante.

L'ASENO SE FÅ SEMPRE COGNOSSER, Chi asin nasce sempre è asino, per dire che Chi nasce bassamente poco ammette gli ammaestramenti civili; simile agli altri, Chi asino nasce asino muore; Chi nasce goffo sempre si mantien goffo.

L'È UN ASBNO SENZA CREANZA, Par chè sia nato nella Falterona, ch'è un deserto L'È UN ASENO GRANDO E GROSSO, Egli è ben atticciato, Forte vigoroso: dicesi di Persona. V. ASENON.

LIGAR L'ASENO A LA CAVEZZA, Legar l'asino a buona caviglia, detto metaf, vale Attaccare un placidissimo senno, Dormire,

LIGAR L'ASENO DOVE VOL EL PATRÓN, Le l'asino dove vuole il padrone, Prov. gar che vale Accomodarsi senza pensarvi molto al sentimento altrui, Far l'ubbidienza cieca; simile all'altro, Lasciar andar l'acqua alla china o all'ingiù - Dicesi

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ancora in sentimento stravolto e scherzevole, LIGAR EL PARON DOVE VOL L' ASENO Maniera riportata dal Lalli nell' Eneide travestita, ove scrisse Ma poi per obbedir dicono ancora che si leghi il padron do ́ve vuol l'asino.

Vose d'aseno No VA IN CIELO, Raglio d'asino non arrivò mai in Cielo, e vale che Le preghiere degli sciocchi e indiscreti non sono udite.

ASENÒN, s. m. Asinone; Asinaccio, Asino grande.

Appropriato fig. ad uomo, Asinone; Asinaccio e Asino d'Arcadia, dicesi d'aomo corpulento e robusto ma di poco ingegno.

ASEO, s. m. Aceto; Vinagro, detto da'
Chimici nella loro lingua Acido acetico,
Liquore vinoso inforzato e divenuto acido.
ASEO CHE SBREGA, V. SBREGAR.
ANDAR UNA COSSA IN ASEO O DEVENTÀR
ASEO, Inacetire; Ingarbire; Inagrire.
METER L'ASEO,
Inacetare.

GARBO COME L'ASEO, Acetato, Che ha preso l'odore dell' aceto: Acetoso, Di sapor dell'aceto, acido.

COMPOSTE IN ASEO,

V. COMPOSTA. ASEO! Modo ammir. Zucche fritte! Affo gaggine! V. SGNÈSOLE.

ASFORO (coll'o stretto) s. m. o ZABRANON BASTARDO, Zaffrone ed anche Gruogo o Zafferano saracinesco o bastardo e sel

vatico. Pianta annuale erbacea detta da Linn. Carthamus tinctorius, i cui fiori sono adoperati nella tintura pel color di fuoco e di rosa.

ASIA

o Asio, s. m. (che in antico trovasi scritto Azio) T. de' Pesc. Pesce di mare conosciutissimo, del genere degli Squali, detti Cani di mare, chiamato da Linneo Squalus Aehantias; ed è pesce ottimo a mangiare. Fu detto Asià perchè s'usa venderlo scorticato ed affettato, cioè Preparalo a cuocere. V. AsıÀ add. ASIA, s. m. T. de' Cacciatori valligiani, Anatra di code lunga, detta in Toscana Germano marino e Codone, e nel Romano Coda-lancea. Specie d' Anatra marina, chiamata da' Sistematici Anas longicauda ed anche Anas acuta. Ella è più gran de del Palettone (FOFANO). ASIA, add. dal verbo ASTAR, che vale Aggiustato, Ammannito; Preparato, è voce antiquata, che usasi però nel seguente dettato metaf.

POVARETO L'È BEN ASIA! Misero, egli è ben acconciato o aggiustato pel dì delle feste! cioè Sta male de' fatti suoi. ASIAR, V. V. PREPAR`R.

ASIO, s. m. Agio, Comodo; Luogo - DAR ASIO; Dar luogo o comodo.

ASME, s. f. Azzimelle, Pane fatto di Pasta azzima, e dicesi di Quello di cui si cibano gli Ebrei durante il tempo della loro Pasqua.

ASMIRAGIO, V. AMIRAGIO.

ASMO, s. m. Asma e Asima, Difficoltà di respiro, che dicesi anche Ambascia. V. RESPIRO & SIECÒM

ASOLA, s. f. in generale significa una Ma

glietta di qualunque materia che serva a guisa d'ucchiello per ricevere bottoni, gangheri od altro: italianamente forse chiamasi Asolo.

ASOLA O ASOLA ARZENTINA è una specie di Fermaglio composto d'un piccolo strumento di fil di ferro adunco con due piegature da piè simili al calcagno delle forbici, chiamato Ganghero (MASCHIO); e d'una maglietta della stessa materia chiamata Femminella (FÈMENA), nella quale entra la punta del Ganghero, e servono ad affibbiare vestimenti.

A SOLA similit. chiamasi anche una per parte del Cappio ( GALAN ), la quale somiglia all' ASOLA, sebbene non serva per ricevere nè bottoni, nè altro. Un Cappio per solito ne ha due, ma talvolta se ne fa una sola, e talvolta tre, quattro e più quando il Cappio dee servire per orna

'mento.

ASOLA, Ciappa, Addoppiatura fatta alle cigne, a cordelle etc. che viene formare come una campanella per passarvi e stabilirvi una fibbia, una cintura o altro.

ASOLA DEL CAPELO, Laccio, Quella fettuccia che raddoppiata e raccomandata ad un bottoncino, tien come eretta una tesa del cappello di feltro.

ASOLA DEL VIVIAL, Borchia; Gioia; Gioiello; Bottone, Scudetto colmo di metallo con che si attacca il piviale. ASOLETA, s. f., Cappietto, Piccolo cappio. ASOLETA DE FERO DA QUADRO, Appiccagnolo.

A SPARTE, detto a modo avv. A sparte; Indisparte, Separatamente.

ASPE, s. f. T. Mar. Aspe e Aspi dell' Argano, Lunghi e forti pezzi di legno che si mettono ne' fori del cappello dell' argano, e su di cui fanno forza i Marinai per tirare quando si salpa.

ASPERGE, s. m. Aspersorio ; Aspergolo, Strumento per aspergere d'acqua benedetta.

ASPETAR,. Aspettare; Stare in aspetto; in aspettare; Stare aspettando.

ASPETAR CON ANSIETA, Stare a piuolo o a bocca aperta; Fare la lionessa; Fare le volte del leone o lione, Modi fig. gliono Aspettare con somma ansietà, V. SCANGOLIR.

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CHE TE CAPITARÀ L'OCASION, Siedi e sgambetta che vedrai tua vendetta, Non correre a furía a vendicarti, potendo conseguirlo col tempo.

ASPETIME, CHE GHE VEGNIRò PIÙ, Ci verrò domani; A rivederci alle calende greche, Non ci verrò mai - ASPETA, CHE TI LA VEDARÀ PIÙ, A Lucca ti riveddi; Fa conto d'averla vista, Non la vedrai più. ASPETA UN TANTIN, E' non è ancora andato a letto chi ha a avere la mala notte, Prov. che si dice Minacciare per e pronosticare altrui male.

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FAR ASPETAR, Porre; Mettere o Tenere a piuolo FAR ASPETAR QUALCUN A MAGNAR, Fare allungare o dilungare il collo; Tenere in disagio - FAR ASPETÀR A DISNAR, V. DISNAR.

L'ASPETAR FA DANO, L' indugio piglia

vizio.

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ASPETAR, Aspettarsi; Spettare; Appar tenere; Convenire NOL ME ASPETA Non mi appartiene; Non mi spetta; Non mi conviene.

No ME ASPETAVA TANTO DA LU, È riuscito meglio a pane che a farina,cioè Fece miglior riuscita che non si credeva da principio. V. SPETAR.

CHI LA FA L'ASPETA, V. FAR. ASPETATIVA, s. f. Aspettativa o Espettativa e Espettazione, Speranza, opinione che si ha del bene che sia per venire.

Aspettativa, senz'altro aggiunto, vale Speranza e assicuramento di succedere all'altrui eredità, offizio o provento. ASPETAZION, V. ASPETATIVA. ASPÈTO, s. m. ( coll' e larga) Aspetto, cioè Sembianza o Sembiante, Aria; apparenza

No L'E BRUTO ASPETO DE OMO, Non è mala presenza d'uomo, cioè È un bell'uo

mo.

ASPETO, è anche T. di musica, Pausa, Arresto, Posa, cioè Indugio, fermata di

suono.

ASPIRO, .m. Tendenza, Speranza o mira di conseguire.

AVER UN ASPIRO, Tendere a un posto cioè A conseguirlo. ASPORTAR, V. PORTAR FORA in PORTÀR. ASPORTO, s. m. Asportazione, Il trasportar fuori d' uno Stato i suoi prodotti naturali o quelli dell' arte: contrario d'Importazione. V.INTRODUZION, INSIDA.

ASPORTO, è poi voce fam. nel sign. di Rapimento, quando si toglie la roba altrui con violenza; di Furto o Rubamento o Sottrazione, quando si porta via di nascosto del padrone; di Truffa o Froda, quando si sottrae con inganno. Diremmo poi per voce di pratica Asportazione il Prendere che fa la giustizia sotto la sua custodia i corpi di delitto o le robe sospette, togliendole al possessore. ASPREZZA, s. f. Asprezza; Asprume, Astratto di aspro; l'asprezza delle frutta immature. Afrezza, vale Sapore aspro che ha in sè dell'acerbo, come quello delle mele cotogne. Agrezza, dicesi l'Aspro dei limoni. Lazzezza o Lazzità, il sapore delle nespole, cioè Aspro e astringente.

Asprezza,detto fig. vale Rigidezza, du

rezza PROCEDER CON ASPREZZA, Aspreggiare.

ASPRITÀ, s. f. V. ASPREZZA.

ASPRO, add. Aspro, Propr. dicesi del Sadelle frutta acerbe. . pore

ASPRO COME L'AGRESTA, Agro, Proprio generalmente delle frutta non mature, coSusine strozzame uva, susine, toie, dicesi di quelle che non sono per anco mature, e che allegano i denti.

etc.

ASPRO O GARBO COME L'ASÈO, Acido. ASPRO GOME I CODOGNI, Afro; Afretto; Afruzzo, Che ha in sè dell'austero e dell'acerbo come quello delle mele cotogne. ASPRO COME LE NESPOLE, Lazzo, Di sa

pore aspro e astringente.

Aspro, fig.agg. a persona, vale Severa, austera, burbera.

ASSA, s. f. Ascia o Asce, Strumento di ferro da tagliare, proprio de' Legnaiuoli e de' Pettinagnoli.

DESGROSSAR CON L'ASSA, Asciare e Aschiare.

ASSA FETIDA, s. f. Zaffetica o Zalfetica, detta anche Assia o Assa fetida, chiamata da' Sistematici Ferula assa fæ ́tida. Gomma gialliccia d'un odor-forte, puzzolentissimo e insoffribile.

ASSE, avv. anticam. PURASSAE, Assai ; Molto; Di molto; Di moltone; Grande

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ASSAR, V. T. de Bottai, Asciare le botti: cioè Levar via la superficie interna delle doghe per tor loro la muffa. ASSASSINAR O SASSINÀR, v. Assassinare, Assaltare alla strada i viandanti per uccidergli e tor loro la roba.

ASSASSINAR Significa eziandio Danneggiare; Nuocere, ed anche Guastare; Sciupare.

ASSEDIAR, v. Assediare, Assediare una piazza.

Per simil, Assediare alcuno o Portas sedio, vale Insistere, tormentare alcuno con parole a fin d'ottenere qualche cosa, importunare-Sobillare o Subillare uno, è Tanto dire e con tutti i modi pregarlo, ch'egli a viva forza e quasi a suo marcio dispetto, prometta di fare ciò da lui si ri

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gna, Rendita, entrata, provento, provvigione. Assegnamento per lo vestiario: Assegna di dote, di patrimonio. ASSECURAR, v. V. antiq. V. SEGURAR. ASSENDENTE, s. m. Ascendente T. Legale. Ascendente o Ascendenza, dicesi anche per Superiorità — AVÈR ASSENDENTE SORA QUALCUN, Aver ascendente sopra uno; O fig. Aver dato la zampa della botta ad alcuno, vale Essersi guadagnato la grazia d'alcuno. Aver gran superiorità allo spirito di uno, Aver ascendente sull'animo di uno.

ASSENTAR, v. (dal lat. Assentor, aris, nel sign. di Assentior) T. di Palazzo introdottosi dopo l'associamento nostro coi Lombardi, nel sign. di Conchiudere; Risolvere; Determinare; Decidere; Stabilire d'accordo, Quasi Consentire o approvare.

ASSENTATAMENTE

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Avv. datoci dai Lombardi, e da essi usato nelle pubbliche carte, e vale Accertatamente; Per

certo; Sicuramente.

ASSERTO, s. m. Asserto, Affermazione, Asserzione. V. ASSUNTO.

Asserto, add. da Asserire, Asserito; Affermato.

ASSESA, s. f. Salita, Il luogo per cui si sale. V. SALIA.

ASSESA ERTA, Acclività; Ripidezza; E quindi Acclive o Ripido si dice al luogo per cui si sale.

ASSESSISTA, s. m. Termine qui usatosi fin dal tempo della prima dominazione Austriaca del 1798 e si chiama presso al Governo, il Minore degli impiegati civili subalterni con paga: forse dettosi dal lat. Accessor, Qui accedit, Iniziato agli

uffizii.

ASSESSOR, s. m. Assessore, Propr. Giudice aggiunto ai tribunali. Assessori si chiamavano appunto sotto il governo della Repubblica Veneta que' Giudici ch'erano associati ai pubblici Rappresentanti per giudicare in civile e criminale. ASSESSORIA, s. f. (dal Barb. Assessoria, Assessoris seu iudicis munus) Assessorato, L'uffizio dell' Assessore.

ASSESSORIO, add. Accessorio, T. Leg. E ciò che si aggiunge e che accresce il principale; ed è voce di molto uso fra noi presso le persone colte, e suona come sust. per Giunta, Di più.

PER ASSESSORIO, detto a modo avv. Per giunta; Per di più; Per soprappiù; Per o d sopraccarico.

ASSIA, s. f. V. Assa

ASSICURADOR, s. m. V. SIGURADÒR. ASSICURAR, O SICURAR, V. Assicurare e Kassicurare, Far sicuro.

TORNAR A ASSICURAN, Riassicurare o Raccertare, Assicurare o Accertar di

nuovo.

GHE LO ASSICURO: Glielo dico io, Modo di affermare la verità d'una cosa.

ASSICURARSE, Assicurarsi, cioè Avverare. V. ACERTARSE.

ASSICURAZION, s. f. V. SICURAZION.
ASSIEME, arv. V. LYSIEME.

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ASSISTENZA, s. f. Assistenza.

XE MEGIO POCA ASSISTENZA MA PRONTA, CHE MOLTA MA TARDA, Meglio è vicino da presso che fratello da lunge, detto fig. et vale che Un presto soccorso, benchè meno efficace, val più che un tardo o remoto quantunque potente.

Andar

AVER DA DOMANDAR ASSISTENZA, all' altrui mercede. ASSO, s. m. Asse o Perno, Legno o ferre ritondo sopra il quale si aggirano le cose che si volgono in giro.

ASSO DE LE RODB, Sala, Pezzo di legno o di ferro che entra ne' mozzi delle ruote, intorno all'estremità del quale esse girano. . BERO e TESTA DE LE RODE. Asso, dicesi ad una Carta di giuoco, ch'è la prima d'ogni seme.

ASSO DE DANARI, detto in lingua furbesca, vale Il culo, Il bel di Roma.

Asso, detto in T. de' Bottai, Rasiera, Specie di raspa per uso di lavorar le botti.

RESTAR IN ASSO O RESTAR DE ASSO Restare o Rimanere in asso o in Nasso, che dicesi anche Rimaner nelle secche o Trovarsi sulle secche di Barberia, vale Restare abbandonato senz' aiuto e senza consiglio; restar solo.

EL XE FURBO COME I TRE ASSI, maniera fam. Egli ha pisciato in più d' una neÈ ve; putta scodata; E uomo scaltrito; E uomo trincato.

ASSOLUTISSIMAMENTE, avv. Lo stesso che Assolutamente, ma ha maggior espressione nel nostro sign. di decisa fermezza. ASSOLUTISSIMAMENTE NO LA TEGNO, Assolutamente io non mi fo stare. ASSOLUTO, add. Assoluto, vale Independente, non limitato. Comando assoluto; Volontà assoluta; Esser padrone assoluto.

TRE MESI ASSOLUTI,

Tre mesi intieri.

PER ASSOLUTO, detto a modo avv. Assolutamente o Assoluto, vagliono Di certo, Di sicuro.

ASSOLUTORIO, s. m. (dal lat. Absolvere, Finire, Condurre al fine) chiamasi il Certificato che al termine del quadriennio viene concesso dall' Università allo Studente, in prova degli esami da lui debitamente sostenuti ogni anno negli studii legali. ASSORBIR, v. Assorbire o Assorbere, Ingoiare, inghiottire.

EL MAGIOR ASSORBE EL MINÒR, L'accessorio seguita la natura del suo principale. Massima legale.

ASSUEFATO, add. Assuefatto, Avvezzo.

ASSUEFATO DA TANTO TEMPO, Anticato, cioè Invecchiato e assuefatto per lungo tempo. ASSUNTO, s. m. Assunto, cioè Cura, carico, incumbenza.

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Per istrumento con punto d'acciaio di diverse forme, detto Saettuzza, usato dagli Scultori e dagli Scarpellini, Trapano a petto.

ASTA DEL TAMBURO, T. degli Oriolai, Barile del tamburo o Bariletto ASTA DEL TEMPO, Paletta.

Asta, dicesi al Luogo della pubblica vendita all'incanto; e quindi Subastare o Metter sotto l'asta, Vendere all'asta.

ASTA DE PUPA, T. Mar. Ruota di poppa, dette a Napoli Dritto di poppa, Legno diritto e grosso, ed uno de' pezzi principali d' una nave, che si dispone quasi verticalmente sull'estremità posteriore del la chiglia, e forma il sostegno di tutta la poppa della nave.

ASTA DE PROVA, Ruota di prora, Legno curvo che forma il davanti della nave, posto sopra la chiglia e rinforzato al di dentro da un altro legno simile che si chiama Contraruota di prora.

BEL'ASTA DE OMO O DE DONA, Bella tacca d' uomo o di donna: cioè Di bella statura e qualità.

ASTANDO, Idiotismo dell'antico vernacolo, Gerundio del verbo Essere, e vale Essendo.

ASTASI, s. f. Voce bassa, V. STASI. ASTESE, s. m. Astaco, Sorta di Granchio

marino a coda lunga, detto da Linn. Cancer Gammarus; in Toscana si chiama Lupicante.

Astice, si dice alla Locusta marina (SCHILA).

go

ASTIN, s. m. Nome che davasi sotto il Ferno Veneto a quel Soldato della guardia d'un pubblico Rappresentante,che portava in mano un bastone inastato, ed aveva l'incumbenza di recare gli ordini e le citazioni.

ASTIO, s. m. Astio e Aschio, Invidia; Livore; Malignità.

PIEN D'ASTIO, Astioso, e Aschioso.

AVER DE L'ASTIO, Astiare. Portare o Tener broncio, vale Essere o Stare adirato. ASTIO, add. Tegnente; Tenace; Aspro; Ruvido, Aggiunto a cosa malagevole a maneggiarsi.

ASTONI, s. m. T. degli Erbolai, Circio campestre, Erba medicinale, detta da' Botanici Cardus Monspessulanus. Fa i fiori biancastri.

ASTOR, s. m. Astore, Uccello di rapina, detto da Sistem. Falco palumbarius. V. FALCHETO.

ASTOSO, add. Astifero, Portatore di aste, Chiamasi quel Mercenario, che porta le Aste nelle processioni.

detto fam. Insolente;

RAGAZZO ASTOSO, Impronto; Fastidioso.

ASTROLABIO, s. m. Astrolabio, Strumento astronomico che serve ad osservare le stelle sul mare.

STUDIAR L'ASTROLABIO PER VIVER, Fantasticare; Stuzzicarsi o Beccarsi il cervello per vivere.

ASTÚRA, s. f. Nome che si dà in Levante al Crostaceo che da' nostri pescatori dicesi PALOSTREGA, V. ASVELTO, V. SVELTO.

ATACAR, v. Attaccare, V. TACAR.

ESSER ATACA AL SERVIZIO DE UNO, ESser addetto al servigio di uno, Applicato al servigio.

ATACO,

s. m. Attacco, nel Militare si dice l'Assalire una terra o città o l' Attaccare la battaglia. Dar l'attacco.

Attacco, fig. dicesi per Relazione, affinità, corrispondenza.

AVER DEI ATACHI, Avere degli amoretti o amorucci, Aver delle piccole passioni di cuore, degli affetti, delle inclinazioni. ATACO, Rasente, Proposizione, e vale Tanto vicino che si tocchi quasi la cosa ch'è allato. Allato; Accosto.

ATACO, ATACO, Allato allato; Vicin vicino; Da presso; Da canto ESSER ATACO ATACO, Esser alle costole d'alcuno; Essere o Stare a tocca e non tocca, vale Vi

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ATENTATO, s. m. Attentato, cioè Ardire, Arditezza.

ATENTATO, parlandosi di cose criminali, vale in sign. vernacolo per Delitto tentato e non consumato. Attentato prendesi più comunemente per Delitto, to, eccesso commesso. ATENTO, add. Attento, Che usa atten

zione.

misfat

STAR ATENTI A SCOLTAR, Stare in ascolto.

STA BEN ATENTO A QUEL CHE TE VOI DIR, Attendi quello ch' io ti voglio dire. ATENTO CHE, Maniera ant. Attesochè; Perche.

ATENTI! Badate bene; State attenti; State in guardia.

ATENZION, s. f. Attenzione, Applicazione di mente, Attendimento, Oculatezza. PICOLA ATENZION, Attenzioncella.

STAR IN ATENZION DE QUALCUNO DE

QUALCOSSA, Attendere, dicesi per Aspettare. Attenzione non usasi in questo sign. comunque sia verbale di Attendere, e dicesi più tosto Aspettamento; Aspetta

zione.

TEGNIR IN ATENZION,Tenere in orecchi. ATENZION, ne'modi familiari vale appo noi per Finezza; Riguardo; Cortesia; Piacere Usin A UNO DE LE ATENZION, Far ad uno delle cortesie, delle finezze. ATERAR, v. Atterrare, Abbattere, gettare a terra, smantellare.

ATERAR UN RIO, Interrare o Interriare un rivo, riempirlo di terra. ATERGAR, v. Attergare, T. del nostro Foro, e vale Scrivere al di dietro di qualche Memoriale; ed è la risposta o decisione, ovvero ordinazione che dà l'Autorità alla domanda espressa nel Memoriale. ATERGATO, s. m. Attergato, Termine di nuovo uso nel Foro e vale Scritto al tergo: cioè Le parole scritte al di dietro di un memoriale, che esprimono la risoluzione del Tribunale o Autorità sulla domanda fatta.

ATERÌO, add. Atterrito, Divenuto per paura smorto, quasi del color della terra; Spaventato.

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s'intende Barbaro; Crudele ; Tiranno;

Inumano.

ATILA, add. Attilato, Con acconci e bei vestimenti indosso - Gerbola; Figurino; Bellimbusto, in forza di sust. dicesi a Giovane vanerello che sta sulle mode.

VECHIO ATILA, Rifarsi dal barbiere, dicesi delle Persone attempate che si lisciano o strebbiano per esser più appariscenti, ATIMO, s. m. V. ATOMO.

ATINENTE, add. Attenente, Appartenente- Attenente vale non meno per Parente, congiunto.

ATITAR, V. V. Ategiar.

ATIVAR, v. Attuare, Porre ad effetto, ad esecuzione; Asseguire; Effettuare.

ATIVAR UNA LEGE, Porre ad esecuzione una legge, un regolamento, una disciplina. ATIVAZION, s. f. Esecuzione, Effetto, Adempimento.

METER IN ATIVAZION, lo stesso che ATIVAR, V.

ATIVITÀ, s. f. Attività, Prontezza di ope

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Atto, si dice ancora per Cenno. FAR DEI ATI, Atteggiare , Fare atti e giuochi In T. di Foro, Attitare, Incamminare e proseguire gli atti giudiziarii; Procedere giudiziariamente o giudizialmente contro alcuno.

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ATI A LEZE O A LEGE, Così chiamavansi sotto il Governo Veneto le Sentenze iutte dette a legge. Si sentenziavano a legle Successioni intestate; le Assicurazioni e i pagamenti di dote; i Vadimonii, gl'Interdetti a legge; i Chiamori; e dicevansi atti a legge le Terminazioni a dividere: Veggansi queste voci al loro luogo. SCOMENZAR I ATI, Intavolare la lite.

FAR CORER DEI ATI, Dare o Mandare spesa, Aggravar uno di spese per lite. ATI DE COLOR, Atti di colore, cioè Gradazione di colori.

Magistrato sopra atti, Magistratura di prima istanza civile del cessato Governo Veneto, composta di tre senatori, cui competevano le cause che erano ad essa delegate dalla Serenissima Signoria. ATO, add. Atto cioè Adatto; Adattato; Idoneo.

GNENTE ATO, Disadatto.

TUTI SEMO ATI A FALAR, Chi fu fulla e chi non fa sfarfalla, ovvero e chi non fa non falla, proverb. che vuol dire che Ciascun falla.

ATOMO, O ATIMO, s. m. Atomo.

IN T'UN ATOMO, In un atomo o In un atimo, vale In un momento di tempo; in uno stante. Far checchessia in un attimo, in un istante, in un baleno, in un bacchio baleno.

ATORNO, avv. Attorno; Intorno ; D`at

torno; D'intorno ATORNO VIA, Attorno attorno, Tutto attorno, da ogni lato. METERSE ATORNO EL MAGNAR, V. METER. STRAZZARSE LA ROBA D'ATORNO, Lacerarsi le vesti; Mandar male; Dissipare. DIR ATORNO, V. DIR.

TORSE DATORNO O DAI FRESCHI QUALCUN, Dare o Porre il lembo o il lembuccio in mano ad alcuno; Torsi d'addosso o dinanzi alcuno, Allontanarselo.

DARSE LE MAN ATORNO, V. MAN. ATRAPAMENTO, s. m. Attrapperia, Sorpresa con inganno; Incappo; Frode. ATRAZZI Į

A TREZZIŠ s. m. Attrazzo ed anche Attrezzo, e per lo più Attrazzi ed Attrezzi nel num. plur.Termine collettivo che esprime Una gran quantità di cose necessarie per certi usi, come per la guerra, per la marineria, per fabbriche e simili. Arredi ́è più proprio delle cose che servono per abbellimento. Arnesi, dicesi particolarmente degli Strumenti appropriati alle arti, e delle cose che servono di fornimento nelle case Attrazzi necessarii per la navigazione, come Manuvre, pennoni, bozzelli, vele, ancore, gomone etc. E quindi Attrazzare vale Corredar la nave di tutti gli attrazzi necessarii. E Attrazzatore, dicesi Colui che provede gli attrazzi della nave.

AVA, s. f. e per lo più Ave, plur. Ape; Pecchia, Animaletto volante noto che produce il miele e la cera, ed è chiamato da Linn. Apis mellifica.

MATON DE LE AVE O AVA SALVADEGA, Fuco o Pecchione, Il maschio delle api senza aculeo, detto da Linn. Apis mellifica mas, e da' Naturalisti italiani anche Bordone o Falso bordone.

Buso o Bozzo de le Ave, Alveare, Alveario, Il luogo dove si custodiscono le arnie, detto anche Apiario- Arnia o Coviglio dicesi la Cassetta entro cui dimorano le api; e se è fatta a doghe, chiamasi Bugno, V. Bozzo- Favo o Faumele, Quel pezzo di cera lavorata a cellette che le api fabbricano per depositari il miele. Fiale si dice a Quella parte di cera dove sono le celle, e dove le api ripongono il mele. Alveoli alle Piccole cellule fatte ne' favi di cera d'un alveare Propolo o Pegola, in T. Agr. a Quella sostanza resinosa che le api traggono dalle piante, con cui turano le screpolature e í buchi delle

arnie.

UX NUVOLO DE AVE, Uno sciame di api UN MUCHIO O SCHIAPO DE AVE, Un gomitolo.

A VALIO, modo avv. derivato dal vernacolo VALIVO O GUALIVO, Dirittamente, In dirittura.

AVANTARSE, v. V. VANTARSE. AVANTÀZO, s. m. V. VANTAGIO-AVERGHENE D'AVANTAZO, Averne d'avvantaggio, cioè Più del bisogno.

AVANTAZO, detto in T. de'Stamp. Vantaggio, chiamasi Quell' asse sopra cui il Compositore assetta le linee dopo che le ha composte.L'assicella incanalata nel Vantaggio, dicesi anche in vernacolo Balestra.

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Avanti o Innanzi, dicesi anche per Prima.

In

Per Di rimpetto, V. DAVANTI. AVANTI TEMPO, Immaturamente; nanzi o Anzi tempo; Prematuramente. ANDAR AVANTI, V. ANDÅR.

AVANTI, assolut. pronunziato in tuono imperativo per sollecitar altrui ad affrettare il passo o a camminare, corrisponde al toscano Trana o Tran trana, cioè Sbrigati.

DA QUA AVANTI, Da qui; Da qui innanzi; Da quinci innanzi; Da oggi innanzi; Da quindi innanzi, Per l'avvenire.

EL DAVANTI, Il dinanzi, e risponde all'Indietro, posto in modo sust. come Il di dentro e Il di fuori.

AVANTI E INDRIO, Andirivieni; Dirivieni; Ghirigoro, V. DAVANTI.

METER AVANTI, V. Meter. AVANTO, s. m. Vanto; Vantamento, Iattanza, millanteria. V. VANTO. AVANZO, s. m. Avanzo, Il rimanente, il residuo.

AVANZI DE TOLA,

Rilievo o Rilevo.

V. RESTO E VANZAURA. FARIAVANZI O I GUADAGNI DE DONA CHECA, Locuz, domestica, Far l'avanzo del grosso Cattani; Far l'avanzo del Cibacca che a capo d'anno avanzava i piè fuori del letto; Far l'avanzo del Cazzetta, che bruciava il panno di Spagna per far cenere morbidosa; Fare il civanzo di Monna Ciondolina che dava tre galline grandi per averne due nane e cappellute per ch' eran brizzolate.

NO GH' È DA FAR AVANZI, Non v'è da far calia, vale Non v'è da guadagnare. AVARAZZO, V. AVARÒN. AVARO, add. Avaro, detto anche Spilorcio; Sordido; Guitto; Pillacchera; Mignatta.

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FARSE O DEVENTÅR AVARO, Gettarsi allavaro-FAR L'AVARO, Avarizzare o Inavarire.

COI AVARI BISOGNA FAR DA AVARO, Colle lesine bisogna esser punteruolo, detto fig. 5. per far intendere che Cogli avari bisogna essere spilorcio.

L'AVARO XE INSAZIABILE, L'avaro è come l'idropico, quanto più beve più ha sete. AVARÒN, s. m. Avarone; Avaraccio; Avaronaccio; Scorticapidocchi; Pelanibbii; Cane barbino che tien la bocca stretta. Non darebbe fuoco al cencio. Largo come una pinna verde. AUDITOR, s. m. La Repubblica Veneta aveva tre Magistrature civili, una chiamata Auditor vecchio, alla quale erano devolute alcune appellazioni; l'altra detta Auditor novo, cui si appellavano le sentenze della Terraferma; la terza dicevavi Auditor novissimo per ascoltare le appellazioni dalle sentenze delle cause dette de minori, e per otto mesi dell'anno anche quelle de maiori. L'Auditor novo ed il Novis

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AVE, V. AVEMARIA.

AVEDÌN, s. m. Abete, albero, V. ALbèo. AVEDÚDO, add. Avveduto, Avvedimen ́ toso, Cauto.

AVEGNER O AVEGNIR, v. Avvenire, Accadere, V. INTRAVEGNIR.

AVEMARIA, s. f. Avemaria o Avemmaria, Orazione che si porge alla Beata Vergine.

Avemaria, chiamasi Un certo tocco di campana che si fa alle chiese tanto alla mattina che nel chiudere del giorno. AVENENTE, V. EVENENTE. AVENTARIO, Voce bassa s.m. Inventario o Nota, che anche dicesi Legaggio, Carta o Libello in cui sono notate capo per capo le masserizie ed altro che si trova.

FAR L'AVENTARIO, Inventariare. AVENTOR, s. m. Avventore e Bottegaio, Quegli che continua a servirsi d'una bottega per comprare i generi occorrenti.

DESGUSTAR O PERDER I AVENTORI, Sviare la colombaia o Tirare i sassi alla colombaia, dicesi fig. Quando i Bottegai fanno in maniera che gli avventori non capitino più alla loro bottega.

no,

SAVERSE FAR AVENTORI, Dare il camiAllettare i compratori. AVENTURIÈR, s. m. VENTURIÈR. AVÈR, s. m. Avere, cioè Facoltà, possessi, patrimonio, rendite. AVER, v. Avere, Possedere AVER, Riavere.

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TORNAR A

AVER DEL FATO SOO O DEL PROPRIO, Avere in proprietà. V. AVER DEI CAMPI AL SOL, in SOL.

uno, AVER DE UNO, Aver l'aria di vale Assomigliargli.

AVER EL MALAN B LA MALA PASQUA, V. MALAN.

NO AVERGHENE UN PER LA RABIA, Non ne aver un per medicina ; Esser arso, distrutto, Esser senza danaro.

)

AVER IN TE LA MENTE O IN ASEO O IN QUEL SERVIZIO, V. SERVIZIO e CULO. AVERLA AL CULO, V. CULO. AVER LA LUNA, V. Luna. AVERLA SU CON UNO, V. Su. AVER LA TESTA DURA, V. TESTA. AVER LA TESTA VIA, AVER MAN CON UNO, V. MAN. AVER PER MAN, V. PER. AVERSENE PER MAL, V. MAL. AVER UN GRAN DA FAR, V. FAR. CHI HA BU HA BU, OVV. CHI HA AUDO HA AUDO, vagliono La cosa è fatta ; Non c'è rimedio; Addio fave; Chi ha tenga e chi n'è ito, peggio; Suo danno. Dicono i Napoletani su di ciò Acqua passata non macina mulino.

AVERTA 8. f. V. VERTA.

AVERTAURA, s. f. Apertura, Sparato Fesso, Quell' apertura che v'è ai fianchi

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