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De le blave GHE N'È IN QUANTITÀ, n grano fa piazza, cioè Abbonda.

V. CALAR

CALAR O CRESSER DE LE BIAVE, e CRESSER. AL TEMPO DE LE BÌAVE, In sul far la ricolta; Alla messe; Al tempo della mietitura.

DAR LA BIAVA AI CAVALI, Abbiadare i cavalli, cioè Pascerli di biada o sia d'avena. Prebenda o Profenda, dicesi Quella quantità che si dà loro a mangiare. Monzer Le BIAVE, V.. MONZER.

SEMENAR DE BLAVA, Seminare a biada - Campo imbiadato, vale Seminato a biada.

MAGISTRATO A LE BIAVE, dicevasi sotto il Governo Veneto ad una Magistratura composta di cinque Senatori, tre col titolo di Provveditori,eletti dal Maggior Consiglio, e due con quello di Soprapprovveditori, eletti dal Senato. A questo Consesso gravissimo era intieramente commessa la materia dell'annona non solo per Venezia, ma per tutto lo Stato. A Firenze una tale Magistratura dicevasi L'abbondanza. BIAVARIOL

} s.m.

BIAVAROL s. m. Biadaiuolo; Grana iuolo e Granaiolo, Chi vende grano Farinaiuolo, dicesi al Venditor di farina, BIAVAROLA, s. f. La femmina di Biadaiuolo, la quale seguendosi gli esempi di altre voci consimili, potrebbe dirsi Biadaiuola o Farinaiuola.

BIAVO, add. Biadetto; Turchino cioè di colore azzurro. Mavi o Sbiadato, dicesi al colore azzurro più chiaro.

CARTA BIAVA, chiamasi Una specie di carta ordinaria e di colore sbiadato, che serve per involture.

BIBARAZZA o Peverazza, 6. f. T. de' Pesc. detta nella bassa Romagna Piperata, e da Linneo Venus Gallina, secondo l'opinione di Olivi. Specie di Conchiglia marina bivalve, del genere delle Veneri; ed è buona a mangiare.

BIBARAZZA DE MAR, s. f. Altra specie di Conchiglia marina bivalve, detta da Linn. Venus verrucosa, che non si man

gia. BIBARON DE MAR, s. m. Conchiglia bivalve, del genere delle Came, abbondante in alcuni luoghi del Mare Adriatico. Ella è chiamata da Linn. Cama cor, dalla sua figura somigliante ad un cuore rigonfio; e non è mangiabile. BIBARON DE MARINA, s. m. Altra Conchiglia di mare, bivalve, del genere le Madie (Maetra Linn.) e detta dall'Ab

del

bate Olivi Mactra corallina, e da Linneo Mactra solida. Il suo colorito è bianco ed il corpo quasi triangolare e rigonfio; e non è commestibile. Chiamasi con egual nome vernacolo la Mactra stultorum Linn. BIBIA, s. m. e f. Tentennone, si dice in modo basso di Colui che è nelle sue operazioni irresoluto, risolve adagio e conclude poco Posapiano, detto di Chi va adagio come se avesse i piè teneri. Tardo; Ser agio; È più lungo che il sabbato santo. Stancherebbe la pazienza. BIBIAR, v. Indugiare; Tardare; Differire; Temporeggiare; Mandar in lungo.

Lellare; Ninnare; Tentennare, Andar lento nell' operare o risolvere.

Dondolare e Dondolarsi; Dondolarsela; Stare a dandolo e a dondolarsi, Consumare il tempo senza far nulla.

BIBIAR IN TUN LOGO, Appillottarsi, Fermarsi oziosamente in un luogo senza saperne uscire.

BIBIATAR, v. Lo stesso che BIBLAR. BIBIEZZO, s. m. Indugio; Ritardo noioso O anche Tardità; Pigrizia, Lentezza nell' operare.

NO FINIR MAI CO STI BIBIEZZI, Menare il can per laia; Dondolar la mattea.

EL TOL EL FIA CO STI BIBIEZZI, Farebbe disperar la pazienza; Stancherebbe l' agio o l'indugio; Egli è uno sfinimento,

una morte.

BIBIOSARIA, lo stesso che BIBIEZZO. BIBIOSO, add. Tardo; Indugiatore Detto anche per Pigro; Accidioso Ser agio. Aspetta per moversi il baldachino. BIBITA, s. f. Bibita; Bevuta; Bevitura.

Bevanda, dicesi di Cose medicinali. UNA BONA BIBITA, Una buona bevanda; Un buon bere. BICHIERON, s. m. Bellicone; Tonfano, Vaso di vetro da bere di vasta tenuta. Calicione alla tedesca.

BICHIGNÒL, s. m. Luminello, Quell' anelletto dove s'infila il lucignolo della lu

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con forti trinche, a fine di fortificar l'albero nel metter la nave alla banda per carenarla. Diconsi anche Bighe quelle travi che si metton fuori per li portelli de'cannoni di coverta per tesarvi nuove sacchie di rinforzo.

BIGARANI, s. m. Cacchiatella, Sorta di pane della qualità sopraffina, fatto a picce piccolissime, o sia in varie porzioni bislunghe, debolmente attaccate insieme e più gonfie e grosse verso le loro estremità, BIGARELA, s. f. e per lo più BIGARÈLE in plur. Bigorello, Chiamasi la ripiegatura del cucito de' forzi delle vele. V. FERZO. BIGATO , s. m. Bigatto e Bigattolo, Animaletto lungo che sta sotto terra e rode le biade. V. VERME.

BIGATI DEI CAVALIERI, Ninfa o Crisalide c Aurelia. Così appellasi il Filugello quando è nel suo secondo stato, ch'egli trascorre rinchiuso nel bozzolo. V. Cava

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BIGLIETO, s. m. Viglietto o Biglietto,

Lettera breve usata fra i non lontani.

BIGLIETO, si dice da noi ancora per qualunque altra piccola carta scritta per memoria o simile, Bollettino; Cedola; Polizza e Polizzino.

BIGNÈ, s. m. (dal Francese Beignet che vale Frittella ) Così vien chiamata da noi una specie di Frittelle di pasta tenera, condita con uova, butirro e zucchero, fritte nella padella con grasso di porco, che divengono gonfie.

BIGOLANTE (che suona Portatore del bigolo; V. BIGOLO) s. m. Così qui chiamasi il Facchino o la Femmina servigiale che porta l'acqua dolce alle case col mezzo dell' arconcello, detto BIGòLO. Se il Bigolante è uomo, dicesi Acquaruolo o Acquaiuolo; se femmina, Portacqua, essendo questa voce di gen, femminino. V. AquaRIOL E PORTAQUA.

BIGOLER, s. m. Vermicellaio o Pastaio, Quel Botteghiere che fa o vende vermicel li ed altre paste secche. V. BIGOLI. BIGOLI O MENUÈI, s. m. Vermicelli, si dìcono Certe fila di pasta fatte a quella somiglianza, e mangiansi cotti come lasagne.

BARETA A BIGOLI, V. BARÈTA,

LASSARSE MAGNAR I BIGOLI IN TESTA, Lasciarsi schiacciar le noci in capo o mangiare la torta in capo o cacare in capo. Lasciarsi soperchiare.

BIGOLO (coll' accento sull'i) LE XE TUT B Locuz. bassa che vale Tutto

DBL BIGOLO,

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BIGOLO (coll' o largo) s. m., che i Francesi chiamano Palanche, e nel Dizionario. francese italiano dell' Alberti si traduce Spranga di legno per portar secchie piene d'acqua. Arnese di legno curvato o arcato e qui usitatissimo, che bilicato sulla spalla serve per portar due secchie d'acqua o simile; sotto il qual senso potrebbe dirsi Bilico. Il Vocabolario Padovano del Patriarchi dice Arconcello da some. BIGOLON, add. Bighellone; Bigollone e Bigolone e vale Babbaccio, stolido, sci

munito.

noi e

BIGONZO (colla z aspra) s. m. Bigoncia. Cattedra tonda da cui s'arringa e si parla al pubblico. Montar in bigoncia. BIGONZO DA VIN, Bigoncio (dal lat. Bis congius) Misura da vino, che appo quivale a due mastelli. V. Coxzo. BIGORELO, T. Mar. V, BIGARÈLA. BIGOTA, s. f. Bigotta, T. Mar. Specie di bozzello che ha dei fori in vece di pulegge, i quali servono per tesare le sarchie, stragli e patarassi.

BIGOTA DE LA TROZA, Bigotta da trozza, dicesi Quella in cui passandovi una fune detta Trozza bastarda, si stringe l'antenna dell'albero.

Bigotta a mandorla è Quella fatta con un foro quadrilungo. BIGOTISMO, V. CHIETINEZZO. BIGOTO, V. CHIETIN. BILBOCHÈ, s. m., dal Frac. Bilboquet, Sorta di giuoco fanciullesco, detto da' Milanesi MIRABOCCHIA, che si fa con una specie di calicetto di legno, dal cui mezzo pende una cordicella alquanto lunga, alla quale è annessa una palla, e questa slanciata vi si va sotto col calice per raccoglierla e se il giuocatore fa entrar la palla nel vaso del calice, ha vinto, se no, resta perdente.

BILOSO, add. Bilioso, Stizzoso, iracondo. BILTRI, V. BLITRI.

BIMBI, s. m. Dindi. Parola colla quale i bambini quando cominciano a favellare, chiamano i danari.

BIMBIN, s. m. Grembialetto; Grembialino, Il traversino che portano davanti i fanciulletti.

In altro sign. Cece; Uccellino, Il membro virile de' fanciulletti.

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BINDE, s. m. Benda o Benduccio, Quella benda con eui altre volte si fasciava la fronte per tener ravviati i capelli: che anche oggidì s'usa da alcuni la notte; e chiamasi ancora Frontale. V. BONE. BINDELO, s. m. Benduccio; Fettuccia. V. CORDELA,

BINDOLAR, v. Ciondolare; Penzolare, Star pendente o sospeso in aria. BÌNDOLO, s. m. Ciondolo. Cosa pendente. BINDOLON, add, Ciondolone, Agg. ad uomo e vale Inetto, pigro, dappoco, infingardo.

A BINDOLON, Detto a modo avv. Ciondolone, o Ciondoloni, Per aria. BINETA, s. f. Cacchiatella, Sorta di pane della qualità sopraffine, fatto a picce piccolissime.

Fil di pane.

BINETA DA TRE, Coppiette o Panelle o Picce, diconsi a Pisa ed altrove i Fili di due soli pani. BIOLCA, s. f. Bifolca o forse meglio Bubulca o Bubulcata, benchè siano voci disusate. lugero o sia Misura o spazio di terra quanto può arare un paio di buoi. Corba, dicesi nel Bolognese a Certa misura di terreno e 'l lavorìo che si fa in un giorno con un paio di buoi. Nel Dizionario delle voci barbariche del Du Cange si trova. Bovata Terro per una specie di misura di terra, cioè di Quanta terra possono arare due buoi in un anno; e Bobulca e Bovariata per corrispondenti a Bovata. BIOLCO, add. Bifolco; Villanaccio. V. BI

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Imbiondare o Imbiondire, Far biondo. Rimbiondire, Farsi biondi i capelli con arte o Divenir biondo,

BIONDO, s, m. Lo stesso che BIONDA Legamento.

BIONDO, add, Biondo, Colore tra giallo e bianco.

FARSE BIONDI I GAVELI, Rimbiondirsi i capelli.

A L'ULTIMO BIONDO, Modo avv. All' ultima moda; All ultima galanteria; Col più buon gusto o garbo.

BIONDON, add. Biondaccio. Nel vernacolo Biondon è voce accresc. di Biondo, come se si dicesse Biondissimo, e și riferisce al colore de' capelli assai biondì. BIONI, Lo stesso che ERBA BELADÓNA. V.

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BIRBA, add. Birba; Birbone, detto per agg. a uomo, e vale Furba e Fraudolento. Fantino, dicesi di Uomo vantaggioso e che faccia professione di aggirare gli altri, che anche si chiama Barattiere.

ANDAR A LA BIRBA, Andare all'accatto o alla busca; Andare all'accattolica— BÂTER LA BIRBA O LA TRUSSA, Birbantare; Birboneggiare; Baronare; Poltroneggiare; Viver di birba, Vivere limosinando come i baroni:

Birba, s. f. Dicesi anche da noi ad Una specie di carrozza scoperta, che chiamasi più comunemente Biroccio. V. BIROCHIO E STERZO.

BIRBADA O BIRBANTADA O BIRBANTARIA, s. f. Birbonata; Birboneria; Guidoneria; Furfanteria; Monelleria, Azione indegna.

BIRBANTAR, v. Birbantare; Birboneg-
giare, Mendicare alla birba.
BIRBANTE, add. Birbante; Birbone;
Briccone.

BIRBO, Vedasi BIRBON.

FAR EL BIRBO, Sbirbare o Sbirbonare, Passar il tempo in ozio.

BIRBON, s. m. Birbone; Accattone; Paltone, Mendico che va limosinando. Pretendesi che Birbone derivi dal latino Fir bonus, detto ironicamente. BIRBONADA, V. BIRBÀDA,

BIRIBIS, s.m. Biribisso. Certo giuoco di fortuna che si fa sulla tavola, cavando a sorte uno de'numeri o delle figure sul tavoliere. V. ZOGAR AL BIRIBIS.

BIRICHIN, V. BERECHìn.

BIRLO, s. m. T. antiq. Brio.. BIRO, s. m. T. di Mascalcia, Spavento. Specie di convulsione che viene a'cavalli, che fa loro in andando alzare spropositatamente le gambe.

BIRO DE GAVELI, Ciocca di capelli ; Treccia.

BIROCHIETO, s.m. Biroccino, Piccol bi

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Carretta piana a quattro ruote, con cui si fa viaggio.

BISARIN, V. BIZarın.

BISATA, add. Torbidiccio, Di mal umore.
OCHIO BISATA, V. OCHIO.
BISA TÈLOY

BISATIN s.m. Anguilletta; Ciecolina;
Ciriuola, Piccolissima Anguilla. V. BURA-

TELO.

Detto per agg. a Fanciullo, Cardelletto, fig. e vale Instabile, inquieto, che anche dicesi Frugolo.

s.

BISATO s. m. e ANGUILA S. f. Anguilla, detto già latinam. Anguilla, e da Sistem. Murana Anguilla. Pesce notissimo, di corpo serpentiforme e viscoso, che trovasi in mare, come nell'acque dolci.

Fra noi si distinguono diverse varietà di questa specie, e vi si danno nomi diversi secondo l'età, la stagione, il sito ec. come segue.

BISATO, Si chiama da noi tanto l'anguilla fiumatica quanto la marina non oltrepassante il peso di tre libbre; oltrepassandolo si dice ANGUILA.

BISATO FEMENAL, corrotto da BISATO FIUMENAL, che dovrebbe dirsi e che dicevasi nel secolo XVI. come si trova nelle Lettere del Calmo. La voce stessa manifesta che per BISATO FIUMÈNAL intendevasi Anguilla fluviale o sia quella d'acqua dolce, ch'è assai più dilicata della marina, e che chiamasi Anguilla gentile. Ora dicesi FEMENAL, per agg. a quell' Anguilla che ha il dorso nericcio e 'l ventre bianco, e non arriva al peso di circa tre libbre. BISATOTO, dicesi l'Anguilla da una libbra crescente sino alle due.

BISATO MARIN ed anche TESTON si chiama Quello che ha del giallo sul ventre, e il dorso d'un fosco azzurro e presso le inserzioni delle pinne; che ha la testa più grande degli altri; ch'è vagante per la laguna e per le valli nell'estate avanzata, al qual tempo d'ordinario si piglia.

ANGUILA, si dice da noi Quella che oltrepassa il peso di tre libbre.Quando l'An- · guilla è poi stragrande in alcuni luoghi, come nelle valli di Comacchio, si chiama MEGIORAMENTO.

BISATO, detto fig. per Agg. a Fanciullo insolente, Fistolo; Frugolo; Nabisso, V. REBEGOLO.

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LOGO DA BISATI, Anguillaia, Luogo pantanoso dove si trovano molte anguille. SCAMPAR COME UN BISATO, V. SCAMPAR. BISATO INDEVISÀ, s. m. T. de' Pesc. Murena o Morena. Pesce di mare della figura dell'anguilla, di colore tigrato, di pelle liscia, buonissimo a mangiare; che fu celebre e in grande stima presso i Romani che ne avevano de' vivai e ne davano agli schiavi. Questo pesce è raro a Venezia, non però in altri luoghi dell'Adriatico. Linneo lo chiama Murena Helena. BISBETICO, add. Bisbetico; Aromatico; Umorista; Fantastico; Stravagante; Agg. a Persona di carattere inquieto; Che ha le lune a rovescio; Più lunatico che i granchi.

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BISCA O BISCAZza, s. £. Bisca e nel pegg.

Biscazza o Biscaccia, Luogo ove si giuo-
ca e dove si conduce qualche pollastrone
fraudarlo e fargli il collo e metterlo
per
in mezzo. Quindi dicesi anche Scanna-
toio e Strangolatoio.

BISCANTIERI, T. degli Architetti,
COVERTO.

}

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BISCAZIER, (colla 2 aspro) s. m. Biscazziere o Biscaiuolo, Colui che frequenta la Bisca, giuocatore di mestiere, vizioso. E dicesi anche Quello che tiene la bisca per conto proprio, l'Impresario. BISCOLADA, s. f. BISCOLAMENTO, s. m. J Dondolata; Dondolamento, L'atto del dondolare. Tentennata; Tentennamento. BISCOLAR, v. Dondolare e Dondolarsi, Muoversi in qua in là ciondolando.Altalenare, Giuocare all'altalena. V. BISCOLO. BISCOLAR LE GAMBE, Sgambettare; Dondolare colle gambe, Dimenar le gambe tenendole in sospeso.

e

BISCOLAR DE LA BARCA, Barcollare, Piegare or qua or là, come fa il naviglio nell'acqua. V. MARESELO.

BISCOLARSE, V. ZOGAR AL RISCOLO.

BISCOLAR DEI DENTI, Crollare, Disordinarsi dei denti, e quindi Crollamento dei denti.

BISCOLO, s. m. Altalena, Sorta di giuoco, ed è Un ondeggiamento fatto d'una tavola sospesa fra due funi, su la quale siede una persona, e si fa lanciar avanti, e indietro ciondolando.

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BISCOTAR, v. Biscottare, Cuocere il pa

ne a modo di biscotto.

BISCOTAR DEL SOL, Abbronzare, L'impressione che fa il calor eccessivo del sole su che che sia. BISCOTÈLI BISCÒTI Marroni secchi.

} s.m. Vecchioni, dicons; ì

BISCOTI DA BOLOGNA, Anseri, Castagne bislessate col guscio ed affumate, perchè si prosciughino senz'altra cottura.

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BISCOTI DA SOPA T. de' Ciambellai, Cantucci, dicesi a Biscotto in fette di fior di farina con zucchero e chiara d'uovo, rimesso in forno perchè si prosciughi meglio e prenda maggior sapore. BISCOTÌN, s. m. Biscottino e Biscottello, Pezzetto di pasta con zucchero, o altro condimento, cotto a modo di biscotto.

INFIAMARSE EL BISCOTIN, V. INFIAMÀR. BISCÒTO, s.m. Biscotto, Pane di frumento due volte cotto e molto asciutto.

CASTAGNOLE DE BISCOTO, Galette o Focacce di biscotto, Quelle cioè intiere che si cavano dal forno, che sono tonde e schiacciate.

MOLENCINE DE BISCOTO, Pezzetti di mollica di biscotto: cioè Quelli che si staccano eventualmente dalle galette.

BISCOTO IN FREGOLE, V. FRISOPO. BISEGADA, s. f.'

} Frugata e Fru

BISEGAMENTO, s. m. Frugata e Fru

gacchiamento, L'atto del frugare o frugacchiare.

BISEGAMENTO DE STOMEGO, CommoviMovimento; Irritamento; Brulichio,

mento interno.

BISEGAMENTO DE GUSTO, Razzolio di gioia, Titillamento; Titillazione, Sentimento interno. Non saprei dirvi che razzolio di gioia e di speranza mi sentissi correre per tutta la persona. BISEGAR, v. Frugare, Cercare tastando. BISEGAR IN SCARSELA, Frugare o Cercare in tasca.

ANDAR VIA BISEGANDO, Frugacchiare, che è il frequentativo di Frugare, una il -suo signif. diminuisce.

BISEGAR IN TEL FOGO, Stuzzicare il fuoco, Frugacchiarvi con che che sia.

BISEGAR DA PER TUTO, Rifus trare ogni "canto, ogni cantuccio; Por naso a ogni

'cesso.

BISEGAR IN TEL CUOR, Muovere ; Commuovere; Andar al cuore; Allettare; Solleticare; Ricercare; Andare a sangue, a genio.

BISEGAR IN TEL STOMEGO, Muover la biAe; Far venir la muffa o la senapa al naso; Sentire un brulichio di dentro, Eccitarsi.

SE BISEGA, Si lavoracchia, Dicesi di chi s'adopra un qualche poco nell'arte sua. BISEGHIN, s. m. Faccendiere o Faccendone, Chi volentieri s'intriga in ogni cosa, Che stuzzica i ferruzzi Buon procaccino, dicesi a Quello che s'ingegna per ogni modo di guadagnare. V. SBEZZOLIN.

BISEGHIN, detto per agg. a Fanciullo Frugolo,Frugolino, Si dice per lo più de'

Fanciulli che non istanno mai fermi. BISEGNIN, s. m. T. de'Cacciatori, Pispo la o Allodola di mare, Uccello detto da Sistematici Tringla Cinclus, ch'è poco più grosso dell' Allodola cappelluta, cui a qualche modo somiglia; che dimora presso alle acque, e particolarmente nelle paludi

maremmane.

BISEGOLAR, v. Arrabattare, Ingegna rsi

di lavorare.

BISÈGOLO, s. m. T. de' Calzolai, Busselto e Licciapiante, Arnese fatto di busso lo col quale i Calzolai lavorano le scarpe. BISERA s. f. Pisellaio, Luogo dove si coltivano e germogliano i piselli. BISETO, s. m. Piselletto, Picciol pisello.

Riferito a colore; e detto aggett. Bigiccio e Bigerognolo, Che ha del bigio, del cenerognolo.

EL XE UN POCO BISETO, Locuz. fam. È un po' matterullo, Quasi matto, detto ad È un po' cotticcio o alticcio, Un

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AVER EL SO BISOGNO, Aver l'occorrente o la tornata di casa, cioè l'abitazione e il vitto necessario.

CHI GA BISOGNO SE SBASSA, Chi ha bisogno s'arrenda, cioè Si umilii e si raccomandi. Abbassati e acconciati per dire Pur che tu acconci i fatti tuoi non ti curar di abbassarti e umiliarti.

DA BISOGNO TUTO È BON, A tempo di carestia pan veccioso; A tempo di guerra ogni cavallo è buono; Nelle scarsità bisogna torre quel che si può avere.

EL BISOGNO FA CORAGIO, Il bisogno può più che la vergogna. Dicesi ancora, La fame caccia il lupo dal bosco.

EL BISOGNO INSEGNA, Il bisogno fa prod' uomo. Il bisogno o Il bisognino fa trotiar la vecchia. Bisognino fa l' uomo ingegnoso. Il mangiare insegna a bere. Il far insegna a fare. Necessità costringe all'operare. Fu anche detto: La poverta è destatrice degl' ingegni, laddove la ricchezza gli addormenta.

FAR I SO RISOGNI, Far i suoi agi, Ca

care.

MALBIA O GRAMO CHI GA BISOGNO DEI ALTRI, Chi per man d'altri s'imbocca, tardi si satolla.

BISONTO, add. Bisunto; Strabisunto,
Intriso, lordato di unto.
BISÒTA, s. f. V. Cesarela.

BISSA, s. f. Biscia.

BISSA RANAROLA, Biscia acquaiuola, Sorta di biscia che vive nell' acqua e trovasi specialmente dove sono le rane. Linneo la chiama Coluber Natrix.

CHI DÀ E TIOL GHE VIEN LA BISSA AL CUOR, V. in DAR.

GH'È LA BISSA SCONTA, Dentro è chi la pesta, Prov. e s'usa Quando noi crediamo che l'interno di chi al di fuori mostra sanità e letizia, non corrisponda all'esterno.

LA BISSA GA BECÀ EL ZARLATAN, Locuz. Metaf. L'uccellatore è rimasto preso alla ragna; L'ingannatore è rimasto a piè dell'ingannato; Il pulcino saltò in capo alla chioccia; La Bertuccia ne porta l'acqua.

OGNI BISSA GA EL SO VELÈN, Non è sì picciol pelo che non abbia l'ombra sua. METERSE LA BISSA IN SEN, Allevarsi la serpe seno; Pagar il boia che ti frusti. BISSA DE FOGO ARTIFIZIAL, Serpentello, T. de' Razzai.

in

Bisse dei legni, T. Mar. Bruma o Teredine, Specie di conchiglie poste da'Sistematici nel genere delle Teredini e chia* mata da Linneo Teredo navalis, le quali perforano i legni che stan sull' acqua e vi s'internano. V. ROSEGAR.

BISSA, add. T. Mar. Verrinato, cioè Traforato o Bucherato dalle Brume. V. BISSE. BISSABOVA, s.f. Bisciabova; Uragano; Nembo; Procella; Scionata; Turbine; Girone di vento. Tempesta orribile e violenta pel contrasto di più venti. BISSACA, s. f. Bisaccia e Bisacca, quasi Due sacca.

BISSACHE DA FRATI, Sacche, e nel singolare Sacca, Quelle dei Frati mendicanti. BISSACA DE LANA, e simili, Guscio e Invoglia, Si dice de'sacchi, delle involture di lana, cotone ec. BISSACAR, V. V. IMBISSACAR.

BISSAR, v. Verrinare, T. Mar. Traforare; Bucherare; Foracchiare,e dicesi delle Brume che rodono e danneggiano le navi. BISSETA O BISSÒLA; s. f. Bisciuola, Piccola biscia.

BISSETE DE CAVÈLI, Anelli de' capelli, Quel riccio artificiale a forma spirale che si fa avere ad una parte de' capelli per or

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BISTÈTO,

s. m. Matassina, Piccola matassa. V. BISTO.

BISTÈTO DE SEDA, Trafusola o Trafuso lo, Piccola matassa di seta che i Setaiuoli mettono alle caviglie per nettarla e rav viarla. Matassina di seta.

Bisteto de CORDE DA VIOLIN, Gavetta, Matassina di corde di minugia. BISTO, s. m. Matassa, Quantità di filo avvolto sull' aspo 0 sul guindolo. Nel Trivigiano dicesi MADASSA. ROMPER O IMBROGIÀR I BISTI, Detto fig. Guastar i disegni; Sconciar le feste; Romper l'uovo nel paniere; Romper o Guastar l'uovo in bocca.

BISÙ, s. m. dal Fancese Bijou, e vale Galanteria o Gioia. Piccolo mobile prezioso ricco e gentile, finamente lavorato. BISUTARIA, s. f. Voce Francese, Minuteria o Minutaglia, Mercanziuole di lusso. Quindi chiamasi Minutiere quell'Orefice che fa di cotesti lavori. V. CHINCAGLIER.

BITA, s. f. Bitta e più comun. Bitte, nel numero plur. T. Mar. Grossi pezzi di legno piantati a guisa di colonne nelle due bande della nave per darvi volta e cazzare o assicurarvi alcune manovre. Bitte per gli amanti di maestra e trinchetto. Bitte per le scotte di gabbia e parrocchetto Bittarella, vale Piccola bitta - Bittone,

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BIZARIN, s. m. Agnelletto. I Chioggiotti dicono BEZERIN, che più s'accosta alla voce radicale Belare,da cui sembra derivata. BLITRI, ed anche BILTRI, s. m. Detto per agg. a uomo, Babbuino; Babbione; Dappocaccio; Dappocucciaccio; Signor di maggio; Signor da burla - Non vale un lupino, una liscia, una sorba, un corno,una buccia o fronda di porro; Non val niente E' non è tanto caldo che cuoca un uovo, Non ha veruna autorità Ministrello, Piccol Ministro Scalzagatti o Pelapiedi, Uomo vile - Mocceca o Lendine, persona abbietta e da poco.

Dice l'Abbate Parini nel suo discorso sulle caricature: Questi avea ridotto ogni cosa al blictri: cioè a piccolissime cose. BLATERAR, v. Voce latina usata però nel vernacolo dalle persone colte, Gracchiare, che vale Parlare assai e senza bisogno e con vana malignità. Vi corrispondono Chiaccherare, Avviluppar parole senza conclusione; Cicalare e Cinguettare, Parlar troppo e stucchevolmente,

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A

Co XE SCAMPA I BO, SERAR LA STALA, usanza di villan matto, dopo il danno fa patto. Serrar la stalla, perduti i buoi, Prov. e vale Cercar de'rimedii, seguito il danno.

CAVAR UN PELO A UN BO, Egli è come cavare un pelo al bue, Quando si vuol mostrare la o il danno essere tanto spesa di chi ha da far la spepiccolo in ragione sa, che colui non lo sentirà.

A Padova chiamasi Bo il luogo dov'esiste l'Università ed anche l'Università stessa. BOARÌA ; s. f. Proquoio e Procoio, dicesi a Quantità di bestie bovine. Bovile che vale Stalla da buoi, potrebbesi dire fig.

FAR BOARIA IN CASA, Far di sua mano, Far lavorar i campi senza affittarli. BOARINA, s. f. T. degli Uccellatori, Boarina o Cutrettola e Codizinzola. Uccelletto noto che frequenta i prati dove sono animali bovini al pascolo, ov' egli pur si pasce di que' vermetti che escono al calpestio di questi animali. Linneo lo chiamò Motacilla alba.

BOARO, s. m. Boaro; Boattiere; Bifol co, Guardian de' buoi,

BOAROLO (coll'o stretto)s.m. Bifolchetto. BOAZZA, s. f. Bovina e Buina, Sterco di bue. Meta (coll' e stretta) dicesi Quello sterco che in una volta fa l'animale.

BOAZZA, T. fam. Aggiunto a Femmina, Buessa e vale Ignorante, Sciocca. BOAZZO, add. Buaccio; Bue; Babbuasso; Babbaccio, vale Sciocco, Materiale, e dicesi a uomo.

BOAZZÒN, add. Babbaccione, accr. di Babbaccio.

BOBA, s. f. Bobba; Marcia; Putredine. BOBA dicesi in gergo de' nostri Prigionieri, per Minestra; ma intendesi Quella comune delle carceri.

BOBA DEI OCHI, Cispa e Tonnina, UmoPIEN re schifose che cola dagli occhi DE BOBA, Cisposo.

BOBA, s. f. T. de'Pesc. Boga. Pesce di mare del genere degli Spari, detto da'Sistem. Sparus Boops. Egli ha gli occhi assai

grandi; i Greci lo chiamano Boops, che vuol dire Occhio di bue.

BOBÒ, s. m. Voce fanciullesca o detta per

vezzi e vale Bue o Cavallo.

anima

ANDAR A BOBO, Andare a cavalluccio; ed è un giuoco fanciullesco, che consiste nell' andar a cavallo d'un legno. BOCA, s. f. Bocca. Parte del corpo le. A quella degli uccelli dicesi Becco. Bocca si dice all' Apertura di molte cose, come a pozzo, sacco, vaso arme da fuoco etc.

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BOCA DA DENONCIE SECRETE, detto fig. Bocca svivagnata, Larga.

BOCA DA SCARPA ROTA, Bocca storta o bieca.

BOCA DESCUSIA O DA CULO DESCUSÌO, Sboccato; Linguacciuto; Cronaca scorretta; Largaccio di bocca, Agg. a uomo Sgolato dicesi a Chi ridice facilmente le cose, Ciarliero.

BOCA LARGA, Bocca svivagnata; Bocca da mangiare i fichi piattoli; Bocca di forno.- Sboccato; E come l'orciuolo del povero, cioè sporco e sboccato.

BOCA SENZA DENTI, V. SDENTÀ. BOCA STRETA, Schifa'l poco, Dicesi di persona che artatamente faccia la contegnosa. Bocchin da sciorre aghetti, si dice di Bocca stretta e forzatamente serrata, come per lo più sogliono tenerla le femmine leziose. Far bocca d' ucchiello.

BOCA DE DAMA, Bocca di dama, Una specie di pasta dilicatissima, la cui sostanza o polpa è di mandorle, zucchero e tuorli d'uova.

BOCA DEL CANON, V. CANÒN. BOCA DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO. BOCA DEI GRANZI, SCARPIONI, GAMBARI → etc. Forbici e Bocca, Le branche con cui essi afferrano la preda Bocca delle chiocciole dicesi pure da'Naturalisti Quell'apertura onde l'animale sbuca fuori per

operare secondo la natura.

BOCA DE LA FORNASA, Bocca o Abbocca

toio.

BOCA DE LA NAVE, Bocca o Boccatura, CHIAPAR dicesi la Larghezza della nave— AQUA DA LA BOCA, V. CHIAPAR. BOCA DE LA REDE, Entramento; Entruta, La parte anteriore della rete per cui entra il pesce.

BOCA DEL FIUME, Foce o Bocca del fiu

me, cioè Dove termina.

BOCA DEL FORNELO, Braciaiuola, La cavità sotto la graticola del fornello, per Cui si cava la cenere caduta.

BOCA DEL STOMEGO, Forcella dello stomaco o Arcale del petto.

A BOCA STRETA, detto avv. A bocca stret ta o A mezza bocca, ed intendesi del Parlar perplesso o timido o rispettoso.

za,

AVER BOCA CHE VUSTU, Aver la pera mezEssere in felicità, in abbondanza. Aver latte di gallina; Aver uova e pippioni; Aver tre pani per coppia.

AVER BOCA DA FREVE, NO AVER VOGIA DE GNENTE, Al gusto infermo ogni buon cibo annoia. Chi ha guasto il palato, mele gli pare amaro.

il

BOCA FRESCA, Essero Aver buona bocca, Essere abboccato; Essere di buona bocca,

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AR BOCA STORTA O LE BELE BOCHE, Far bocca bieca. Fare scorci di bocca, il che si fa da alcuni cantando.

FAR LA SOPA IN BOCA, Far la

greta,

zuppa seFarsi facili le cose forse difficili. FAR LE BRUTE BOCHE, Far bocchi; Far muso; Coccare, È aguzzar le labbra inverso uno in segno di dispregio a guisa della bertuccia.

FAR LA BOCA DA PAPOLO, V. PAPOLO. IMPENIRSE LA BOCA PARLANDO, Empiersi la bocca, vale Parlarne strabocchevolmente e con piacere.

IMPENIR UN VASO SIN A LA BOCA, Abboccare un vaso, Riempierlo sino alla bocca. LAVARSE LA BOCA DE QUALCUN, Vantarsi di che che sia. E intendesi A pregiudizio di alcuno.

LA BOCA VOL DIR LA VERITÀ, Tal si burta, che si confessa, e vale Che alle volte sotto apparenza di burlare, si dice la verità.

METERSE A LA BOCA QUALCOSSA, Abboccare qualcosa, vale Porsela alla bocca.

METERSE EL CHIUCHIO A LA BOCA, Abboccare la zinna del fiasco o della tazza.

NO RECORDARSE DAL NASO A LA BOCA, Nor tener a mente dalla bocca al naso, Esser di memoria labilissima.

NO VERZER BOCA, Non aprir bocca; Non fiatare; Non dir fiato; Non alitare; Non far verbo.

ONOR DE BOCA ASSAE VAL E POCO COSTA, Onestà di bocca assai vale, ovv. assai giova e poco costa, Modo prov. per dire che L'onore che si fa altrui con parole non costa nulla e può giovare― Abbassati e acconciati, per dire, Pur che tu acconci i fatti tuoi non ti curar di abbassarti e umi liarti.

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EL PARLA PERCHÈ EL GA LA BOCA V. PARLAR.

PARLAR PER BOCA D'ALTRI, Favellare come gli spiritati: dicesi di Coloro che favellano senza intendersi, come fanno gli spiritati, cioè per bocca d'altri.

QUEL CHE GO IN CUOR, GO IN BOCA, Il mio labbro non mentisce i sentimenti del cuore, e vale, Dico la verità.

Restar a boca suta, V. ReståR.

RESTAR BONA BOCA, Rimanere a bocca dolce, cioè Consolato, come con cibo soave in bocca.

SAVER UNA COSSA PER BOCA D'ALTRI, Saper una cosa di bocca d' uno o Dirla per bocca d'uno, vale Saperla da altrui.

PORTAR PER BOCA, Lo stesso che MENAR РЕК ВОСА, V. MENAR.

SCAMPAR DA LA BOGA, Uscir di bocca, vale Venire o Scappar detto inconsidera

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