Storia delle compagnie di ventura in Italia, Volume 3G. Pomba, 1845 |
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Pagina xii
... ordine del Valentino assediano Siniga- glia , la cui rocca è difesa da Andrea Doria . Il Valentino da loro chiamato vi entra , e li ammazza tutti . Suoi progressi . Morte del papa Alessandro vi . Lo Stato del Valentino précipita e i ...
... ordine del Valentino assediano Siniga- glia , la cui rocca è difesa da Andrea Doria . Il Valentino da loro chiamato vi entra , e li ammazza tutti . Suoi progressi . Morte del papa Alessandro vi . Lo Stato del Valentino précipita e i ...
Pagina 22
... ordine a ' suoi di farsi via co ' ferri per mezzo ad amici ed a nemici , come fulmine fuggendo , si ridusse in salvo ( 1 ) . Fu la vittoria compiuta , ricchissimo il bottino , presi 10,000 uomini , morto quasi nessuno . Quella sera ...
... ordine a ' suoi di farsi via co ' ferri per mezzo ad amici ed a nemici , come fulmine fuggendo , si ridusse in salvo ( 1 ) . Fu la vittoria compiuta , ricchissimo il bottino , presi 10,000 uomini , morto quasi nessuno . Quella sera ...
Pagina 29
... ordine duo aviri imperatori , qui gente peregrina semper eligi « tur , ut eorum consilio quæ ad bellum pertinent administret , « socii attributi ; iis invitis , imperatori quidquam agere decernerc- « ve , quod alicujus momenti sit , non ...
... ordine duo aviri imperatori , qui gente peregrina semper eligi « tur , ut eorum consilio quæ ad bellum pertinent administret , « socii attributi ; iis invitis , imperatori quidquam agere decernerc- « ve , quod alicujus momenti sit , non ...
Pagina 30
... ordine due soldati milanesi s'introducevano a guisa di disertori negli accampamenti del Carma- gnola , e gli davano a credere , avere l'esercito nemico risoluto d'assaltarlo quella sera stessa oppure il mat- tino seguente . Prestò il ...
... ordine due soldati milanesi s'introducevano a guisa di disertori negli accampamenti del Carma- gnola , e gli davano a credere , avere l'esercito nemico risoluto d'assaltarlo quella sera stessa oppure il mat- tino seguente . Prestò il ...
Pagina 36
... avere e di persona a chi ne facesse parola . Il di appresso fu dato ordine al segretario Giovanni de Imperiis , che senza dimora si conducesse a Brescia con lettere : credenziali pel conte Carmagnola , e dopo i saluti 56 PARTE QUARTA .
... avere e di persona a chi ne facesse parola . Il di appresso fu dato ordine al segretario Giovanni de Imperiis , che senza dimora si conducesse a Brescia con lettere : credenziali pel conte Carmagnola , e dopo i saluti 56 PARTE QUARTA .
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Parole e frasi comuni
adunque alcuni Alfonso alloggiamenti allora armi artiglierie assedio assoldati Bartolomeo Colleoni Bartolomeo d'Alviano battaglia Bentosto Braccieschi Braccio Brescia Caldora capitani capitano generale Carmagnola Casalmaggiore cavalleria cavalli Chiesa città colle comandati combattere compagnia condotta condottiero costui cotesta difesa dominio duca di Milano duca Filippo Maria erano esercito fanteria fanti fazione Federico Federico da Montefeltro Ferrara figliuolo Filippo Maria Visconti Fiorentini Firenze fiume Francesco Sforza Francia furono genti giorno Giovanni Giovanni d'Angiò guerra Guicciard Hist Iacopo Piccinino Item l'Alviano l'esercito lancie Lombardia Ludovico Machiav Malatesta mandò medesimo Milanesi militare milizia morte Napoli nemico Niccolò Piccinino nuovo ordine Orsini pace pace di Ferrara pace di Noyon papa passare Pitigliano prigione principe proprio Quivi quod repubblica resto Sanseverino schiere servigi Sigismondo signor Guglielmo Simonett soldatesche soldati squadre stipendii Svizzeri Tedeschi terre tosto Triulzio uomini d'arme Valentino Venezia Veneziani venire venturieri verso Virginio Orsini Vitelli vittoria
Brani popolari
Pagina 248 - ... a guisa di giuocatori che di soldati messi in ordinanza e ben disciplinati; e così fatti soldati ed eserciti videro i più antichi dell'età nostra nella guerra di Serezana, che fu l'ultima che facesse la nostra città avanti alla ribellione di Pisa; si che non fu da prendere meraviglia sn in quel principio facessero le genti italiane sì mala pruova con gli oltramontani.
Pagina 370 - ... e che non corriamo noi spontaneamente e popolarmente a difenderla con i petti e con le braccia nostre. Perché se ora non si sostiene quella città, non rimane a noi più luogo di affaticarci per noi medesimi, non di dimostrare la nostra virtù, non di spendere per la salute nostra le nostre ricchezze.
Pagina 248 - Macedoni : perché gl'Italiani non avevano la perizia di quella ordinanza chiamata falange; la quale poi quasi messero (147) in uso in Italia con le loro picche gli oltramontani, e principalmente gli Svizzeri. Portavano appresso i nostri le rotelle, e certe partigiane piccole da lanciare, le quali nelle scaramuccie lanciavano...
Pagina 73 - Gatamelata fece domandar che era quello; lui rispose «che era un morto di peste, che andava a sepelire; et altro «non gli fu dito, perché di altri se ne portavano».
Pagina 249 - ... autorità o riputazione, ma più tosto atti da essere dalla malizia di quelli aggirati e vilipesi che obbediti o temuti. E tale era la condizione non...
Pagina 100 - Spirito, cil. 111.71. (SRI.™ disperato moriva (1). Capitano di subiti consigli, presto * all'odio, all'amore, al biasimo, alla lode, all'ira, alla riconciliazione : più facile a eseguire un'ardita impresa, che a ponderarne la difficoltà o la giustizia; pronto, audace, ed anzi che audace, temerario; ma in modo che la temerità e la prontezza gli fosse talora origine, talora rimedio di mala fortuna: non mai soggiogato, non mai abbattuto dalla sorte, ma ritrovante in sé contro ogni sciagura nuove...
Pagina 243 - I fanti venivano assoldati a bandiere. Una bandiera comprendeva solitamente due caporali , due ragazzi, dieci balestrieri, nove palvesai e una paga morta; sotto il qual nome s' intendevano i servitori del capitano della bandiera od altra gente inutile, che tuttavia per suo vantaggio gli veniva valutata, come se effettivamente militasse. Le armi di ciascun soldato, sia a pie sia a cavallo, erano determinate (1).
Pagina 6 - Comincia il libro chiamato altro Marte de la vita et gesti de lo illustrissime et potento capitano Nicolo Picinino.
Pagina 248 - Infatti • de' soldati a pié ( narra l'autore della vita di « Antonio Giacomini) in un esercito ben grande era . poco il numero e molto meno l'uso. Portavano poche • arme da difendere , e per offendere lancie molto • lunghe e sottili, con le quali , sebbene ferivano il « nemico da lontano, non potevano però sostenere • l'impeto della cavalleria; e perciò poco si mescola« vano nei fatti d'arme, se non con gran loro van< taggio, e in luoghi montuosi e diffìcili: sicché così « fatte...
Pagina 249 - ... riputazione, ma più tosto atti da essere dalla malizia di quelli aggirati e vilipesi che obbediti o temuti. E tale era la condizione non solamente...