Poesie italiane di Giuseppe Giusti, ed altre attribuite al medesimoTip. nazionale, 1849 - 309 pagine |
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Poesie italiane di Giuseppe Giusti ed altre attribuite al medesimo Giuseppe Giusti Visualizzazione completa - 1847 |
Poesie Italiane Di Giuseppe Giusti Ed Altre Attribuite Al Medesimo Giuseppe Giusti Anteprima non disponibile - 2023 |
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Parole e frasi comuni
amor anco Andran arlecchini Ave Maria basta bella bestia birri Bravo brindisi buon burattini cabale canto capo caro casa casuisti Chè cheto Chiesa ciborio ciel ciuco colla crede Cristo cuore d'amore D'andare diavolo dice dolore empio ergastoli eunuco Evviva faccio fallito fare fede frati Fuggi galantuomo gente Gesuiti Giansenista giorno giuoco gloria gran gran Bolla grida idrofobi itterica l'anima lascia leva lieto lode lungo male mangiare maschere D'ogni paese mente messo mestiere Metternich mezzo mille minchion misero mondo morte muso nobile nome nuovo padre padrone Papa passo patria pensiero Piange pianto piè poesia Poeta popolo Povera croce ecc preti quaresima quattrini Ratio Studiorum ridere sangue Sant'Uffizio santo Santo dei Santi scomunica secolo sente siamo signora sogni sospiro sovrano suon Taddeo testa tiranni torna travicello vecchio vede Veneranda vergogna virtù Viva arlecchini Viva le maschere vuol
Brani popolari
Pagina 172 - ... nchiude, a poco a poco al mio veder si stinse; per che tornar con li occhi a Beatrice nulla vedere ed amor mi costrinse. Se quanto infìno a qui di lei si dice fosse conchiuso tutto in una loda, poco sarebbe a fornir questa vice. La bellezza ch'io vidi si trasmoda non pur di là da noi, ma certo io credo che solo il suo fattor tutta la goda.
Pagina 173 - Tu se' lo mio maestro e il mio autore: tu se' solo colui, da cui io tolsi lo bello stile, che m
Pagina 123 - Tacete, tacete ; Lasciate il reame, O bestie che siete, A un Re di legname. Non tira a pelare , Vi lascia cantare, Non apre macello Un Re Travicello. Là là per la reggia Dal vento portato, Tentenna, galleggia, E mai dello Stato Non pesca nel fondo : Che sccnza di mondo ! Che Re di cervello È un Re Travicello ! Se a caso s' adopra D
Pagina 199 - Quei che volentier perdona, sulle ginocchia il bel corpo abbandona soavemente, e l'una e l'altra palma. Un dolor stanco, una celeste calma le appar diffusa in tutta la persona; ma nella fronte che con Dio ragiona balena l'immortal raggio dell'alma.
Pagina 89 - Fuor de' minori Levar l'incomodo Ai suoi tutori, Fruttò il carbone Saputo vendere, Al cor di Cesare D' un mio padrone Titol di Re, E il nastro a me. Viva Arlecchini E burattini E pasticcini; Viva le maschere D'ogni paese, La candela di sego e chi l'accese.
Pagina 123 - Un popolo pieno Di tante fortune Può farne di meno Del senso comune. Che popolo ammodo, Che principe sodo, Che santo modello Un Re Travicello ! La Vestizione.
Pagina 207 - Teco vegliar m' è caro, Gioir, pianger con te; beata e pura Si fa l'anima mia di cura in cura: In ogni pena un nuovo affetto imparo. Esulta, alla materna ombra fidato, Bellissimo innocente! Se venga il...
Pagina 172 - Sempre più c'innamora Tua vision che poggia a tanta altezza ; Nessun la vide tante volte ancora Che non trovasse in lei nuova bellezza ; Ben gusta il frutto della nuova pianta Chi la sa tutta quanta ; In lei si specchia , cui di ben far giova ; Per esempio di lei beltà si prova.
Pagina 207 - Che intendere non può chi non è madre, Tacita siede e immobile: ma il volto Nel suo vezzoso bambinel rapito, Arde, si turba e rasserena in questi Pensieri della mente inebriata. "Teco vegliar...