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mali lattònzoli. A provvedere questi di allevamento basta la madre colle sue poppe; e però il padre, come loro non necessario, per lo più non gli cura, e non gli conosce. Il contrario avvien tra gli uccelli. Non è stato verun di loro dalla natura provveduto di latte, nè di mammella, e la ragione si fù, perchè dovend' eglino esser' agili al volo, sarebbe loro stato un tal peso di notabile impedimento. Dèon però vivere, per dir cosi, di rapina, ed in questa parte ed in quella procacciare il sostentamento, non sol per sè, ma ancora per le loro tenere famigliuole, le quali non sogliono essere meno ingorde che numerose. Ma come potrebbe supplire a tanto una debole femminella? Però al nutricamento delle colombe, delle tortorelle, delle pernici, e di altri simili uccelli, specialmente meno feroci, assiste anche il padre. Nè solamente tutti i bruti provveggono i loro pargoletti di cibo, finchè questi non possano procacciarselo da se stessi, ma gli sovvengono anche d'ajuto, d'indirizzo, e di documento, conforme i varj mestieri, c' hanno ad imprendere. Così lo sparviere ammaestra i suoi figliuoletti alla caccia, così il delfino al nuoto, così la lionessa alla preda, così la gallina alla ruspa, e così l'aquila ai voli anche più sublimi. E pure gli animali bruti non isperano comunemente dai loro parti veruna ricognizione, nè di opera, nè di affetto. Anzi, terminati i dì necessarj all' educazione, nè il generante riconosce più il generato, nè il generato riconosce più il generante, ma si disgiungono e ciascuno va dove più gli torna in profitto. Or se non ostante ciò, allorchè questi di fresco hanno partorito, assistono a' loro parti, con tanta sollecitudine gli allattano, gli provvegono, gli defendono, e prestano loro tutti gli ufizj di servitù più pietosa; chi non vede che questa legge di perfezzionare quanto maggiormente si possa la propria prole,

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non è legge inventata solamente da instituzione politica, o da reggimento civile; ma è legge entro a tutti i petti stampata dalla natura, e però dei dirsi che la natura paremente sia quella, che ne richiegga l'osservanza dagli uomini. Anzi assai più la richied'ella dagli uomini, che da' bruti. Perocchè gli uomini da una parte nascono nel loro genere men perfetti, nascendo i bruti vestiti, e gli uomini ignudi, i bruti calzati, e gli uomini scalzi, i bruti armati, e gli uomini inermi. E d'altra parte nascon capaci di assai maggiori perfezzioni lequali perchè non si possono conseguir se non assai lentamente, però l'educazione degli uomini non si termina in pochi giorni, come quella de' bruti, ma stendesi a molti lustri, anzi a tutta la vita, per lunga ch'ella si sia, e cosi rende di sua natura insolubile il matrimonio. P. SEGNERI. Predica XXV.

La Lanterna Matemàtica, ovvero, dell' educazione de' Figliuoli.

La prima sera del presente anno, dopo molte visitazioni richieste dalla civiltà del Gennajo nel giorno del suo aprimento, mi riserbai per gli ultimi convenèvoli di quel di d'andare alla casa d'un mio buon amico ammogliato, e arrichito dal cielo di più rampolli d'ulivo, che inghirlandano la sua mensa, maschi, e femmine. Trovai marito, e moglie, ch'erano al fuoco, della qual cosa io mi rallegrai grandemente; ma intorno aveano parecchi ragazzetti, della qual cosa non mi rallegrai punto. I puttini, che aveano ricevuta la mancia del capo d'anno, erano tutti fuor di misura allegri, e perciò aveano una vigoria di voci insolita; ed una forza di ginocchia tale, che assordavano le genti col cicalare, e co' salti. È vero, che il padre, e la madre, quando

v'entrai, fecero loro comandamento, che si tacessero, c stessero cheti, e così era per qualche tempo in generale, ma di tempo in tempo ad uno usciva una risata di quà, un altro facea un saltellino di là; chi gridava: state fermo : un altro io non mi muovo, ed infine il coro tornava ad intonare insieme; finchè il padre deliberò di farnegli uscire della stanza, in cui eravamo, ond' essi andarono a nabissare altrove, e rimanemmo tre al fuoco. I pensieri nascono l'uno dall' altro. Si cominciò a parlare dell' educazione de' figliuoli. Il padre, e la madre, i quali hanno in fantasia, ch'io sia filosofo, volevano ch'io dicessi loro in qual modo s'aveano ad allevare. Mi trovai a poco a poco impacciato in un ragionamento grave. Cominciai prima a dire, che non tutti i figliuoli si debbono educare ad un modo : che si dee avanti esaminare le loro inclinazioni, ed appresso avviargli a quella condizione di vita, che meglio s'acconcia al loro cuore, ed al cervello. « Ma come s'ha a fare? dice la madre, se si cambiano ogni momento, e, secondo le occasioni, mi pajono ora una cosa, ora un' altra. Non gli esaminate, dico, quando hanno ora questa passione, ora quella, perchè, secondo le voglie, muteranno astuzia per acquistare quel che desiderano, o fuggire quel che abborriscono; ma fate gli esami vostri quando si trovano quieti, e senza sospetto veruno. Anzi, , per dir meglio, destate voi medesimi in loro una passione, che non credano che sia tale, e si scoprano agli occhi vostri da sè. — Io non intendo, rispose il padre, quello che voi vogliate dire... » Mentre, ch'io andava fantasticando il modo di farnegli capaci; eccoti, che nella via s'ode a suonare una sveglia, da un portatore della Lanterna matemàtica. « Costui, diss' io vi spiegherà la mia intenzione meglio di me. Fateľ venire, e mostrare a figliuoli vostri le figurette sue. » È chiamato. La festa de' putti fa

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uno strepito di mare in burrasca ; tanto ch'io quasi pentito dicea in mio cuore: ob! dove se' tu, Erode? Il portatore acconcia la sua cassetta, sono portati via tutti i lumi; il solo lanternino della macchina è acceso, e fa chiarore nella muraglia; i putti tacciono. « Notate, dico io al padre, ed alla madre, secondo le figure, che usciranno, i movimenti, e le parole de' figliuoli vostri... » Comincia la vociaccia dell' uomo di Savoja. Eccoti il sole, la luna, le stelle, l'arca di Noè, gli animali, e l'altre masserizie della cassettina; nessuno parla. Escono altre cose stòriche; nessuno fiata. Eccoti un pastorello, ed una pastorella, che suonano, danzano, si pigliano per la mano, si fanno vezzi... I putti, le putte stridono d'allegrezza, e le putte gridano : oh bello! « Eccovi a che pende la natura,» dico io all' orecchio a' due. Escono di là a poco non so quai soldati a cavallo marciano, fanno zuffa. Uno de' putti si toglie di là dov' era, e va sollecito a toccare il muro con mano, e mostra, che quelli gli piacciono. Il padre lo nota. Bello fu, che uscirono certe figurette, dette dal portatore il mondo alla riversa, fra le quali vedevasi un marito, che filava, e la moglie col cappello alla sgherra, e l'archibuso in ispalla. E la padrona di casa cominciò anch' essa a ridere sgangheratamente, e scoperse il suo umore. Un filosofo, che legeya, fece innamorare un altro de' maschi; ed una danza de' nani fu un incantesimo per tutte le femmine, e fra l'altre una d'esse volea, che si facesse rivedere più volte una giovane, che si levava, e metteva più volte la maschera. Finalmente si chiusero le apparenze; e nelle considerazioni fatte dopo si rise molto. Io mi licenziai con opinione, ch'anche i più fanciulleschi diletti possano aver qualche sostanza, quando sono dal cervello giudicati.

Il conte GASPARO GOZZI.

Necessità d'un esempio.

CHI non sa la via d'andar al mare, ha bisogno di trovare un fiume, che l'accompagni '.

A vivere in questo mondo cosi ampio, e intralciato, pare, che sia una grandissima difficoltà. Tante faccende, che sono di condizione diversa, tante trappole celate, chc scoccano addosso altrui, senza ch'egli se n'avvegga; il venire ad abitarvi dentro ognuno senza sapere dov' egli sia, dove ogni cosa è a lui nuova, e del domandarne conto a coloro, che ci sono venuti prima di lui; è una delle maggiori, e più intrigate brighe, che s'abbiano, tanto che quasi darei ragione a coloro, i quali ci vengono, aprono gli occhi, guardando, non veggono, e gli chiudono con quell' immaculata ignoranza del primo giorno. Ma perchè l'essere trabalzati quà, e colà, come sono per lo più gl' idioti, è una meschinità si grande, che mi par degna di molta compassione, io vorrei, che ognuno, secondo lo stato suo, si ritrovasse un esempio, che l'accompagnasse per questo labirinto. Egli è il vero, che l'eleggere si fatto esempio. non è cosa agevole, quanto altri pensa. Tuttavia la miglior norma, che si possa tenere, pare a me, che sia lo studiare. minutamente la sua condizione e l'altrui, per non andare con l'imitazione nè più sù, ne più giù di quello, che richiegga il proprio stato. Ogni cosa ha certe circostanze particolari, adattate a sè, che son belle, e buone, le quali non si possono acconciare ad un' altra, che fra esse sarebbe slogata. Ecco un alto, e bel campanile, guardato, e com

Viam qui nescit quâ veniat ad mare,
Eum oportet amnem quærere comitem sibi.

PLAUT.

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