Opere inedite, pubbl. da G. Cugnoni

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 324 - Dialoghi Satirici alla maniera di Luciano, ma tolti i personaggi e il ridicolo dai costumi presenti o moderni, e non tanto tra morti, giacché di Dialoghi de...
Pagina xcix - Ella possa aver cattiva opinione di quei pochi talenti che il ciclo mi ha conceduti, Ella non potrà negar fede intieramente a quanti uomini stimabili e famosi mi hanno conosciuto, ed hanno portato di me quel giudizio ch'Ella sa, e ch'io non debbo ripetere. Ella non ignora che quanti hanno avuto notizia di me, ancor quelli che combinano perfettamente colle sue massime, hanno giudicato ch'io dovessi riuscir qualche cosa non affatto ordinaria, se...
Pagina 325 - ... l'andamento, che ora ha preso la letteratura, verso il classico e l'antico: si stabilissero i limiti necessari a questo andamento, lodandolo però in generale, e mostrandolo necessario, ma inutile e dannoso senza l'unione della filosofia colla letteratura, senza l'applicazione della maniera buona di scrivere ai soggetti importanti, nazionali e del tempo, senza l'armonia delle belle cose e delle belle parole...
Pagina 61 - Hic canit errantem lunam solisque labores, unde hominum genus et pecudes, unde imber et ignes, Arcturum pluviasque Hyadas geminosque Triones, quid tantum Oceano properent se tingere soles 745 hiberni, vel quae tardis mora noctibus obstet.
Pagina 327 - ... falsità di ciò che forse si giudica, che il buon gusto non si possa trovare in libri nazionali e da contemporanei, l'uso costante di tutti i grandi scrittori di scrivere per il loro tempo e la loro nazione, o greca o latina ec., la possibilità di far libri classici e insieme nazionali...
Pagina 324 - Xóyon;): le quali potrebbero servirmi per provar di dare all'Italia un saggio del suo vero linguaggio comico che tuttavia bisogna assolutamente creare, e in qualche modo anche della Satira ch'è, secondo ch'io sento dire, nello stesso caso. Potrebbero anche adoperarsi delle invenzioni ridicole simili a quelle che adopera Luciano ne' suoi opuscoli per deridere questo o quello (come nella Hiwv 7ipà<n<;) ec.
Pagina xcix - Mio Signor Padre. Sebbene dopo aver saputo quello ch'io avrò fatto, questo foglio le possa parere indegno di esser letto, a ogni modo spero nella sua benignità che non vorrà ricusare di sentir le prime e ultime voci di un figlio che l'ha sempre amata e l'ama, e si duole infinitamente di doverle dispiacere.
Pagina xcix - Tutto questo, e le riflessioni fatte sulla natura degli uomini, mi persuasero, ch'io benché sprovveduto di tutto, non dovea confidare se non in me stesso. Ed ora che la legge mi ha già fatto padrone di me, non ho voluto più tardare a incaricarmi della mia sorte. Io so che la felicità dell'uomo consiste...
Pagina xcix - Lei, per l'espressioni ch'Ella si è lasciato a bella posta più volte uscire disinvoltamente di bocca in questo proposito, mi son veduto obbligato, per non espormi alla certezza di morire di disagio in mezzo al sentiero il secondo giorno, di portarmi nel modo che ho fatto. Me ne duole sovranamente, e questa è la sola cosa che mi turba nella mia deliberazione, pensando di far dispiacere a Lei, di cui conosco la somma bontà di cuore, e le premure datesi...
Pagina 314 - Frontone usa uno stile maschio, e robusto, non va dietro a frivolezze, ea grazie ingannevoli, cerca la sodezza e la forza; gli ornamenti, che adopera, non consistono in parole, ma in cose, e però sono, per così dire, innestati nel soggetto, e non risaltano certamente come quelli di Seneca e di Plinio. Questi lampeggiano, e Frontone risplende; essi saziano, e Frontone contenta; essi piacciono più al primo che al secondo istante, e Frontone più al secondo che al primo.

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