Storia d'Italia dal 1789 al 1814, Volume 5

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Elvetica, 1837

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Brani popolari

Pagina 298 - Urbano , massime negli ultimi tempi della sua vita, in cui poco più vacava alle faccende, se non avevano superato , certamente avevano uguagliato l'insolenzà e la cupidigia di quanti nipoti di papi fossero stati mai , non eccettuando nemmeno quei di Paolo IV , che tanto cupidi furono ed insolenti. Le quali cose considerando alcuni cardinali, e principalmente quello de...
Pagina 415 - D'esempio , d' incentivo e d' appoggio serviv|i loro la potenza , che col mezzo di contrastare ali' autorità sovrana si era la parte ugonotta acquistata in quel reame. Dal che procedette, che quelle valli, le quali per lo innanzi erano vissute quiete esse stesse, ed anzi avevano dato un ricovero sicuro ai protestanti, che fuggivano le persecuzioni di Francia, vennero turbate ed insanguinate dalle ire più feroci, che mai abbiano in alcun tempo travagliato i mortali. Ma per comprender bene le cose...
Pagina 340 - ... insinuare segretamente nel volgo. Viveva a questo tempo in Napoli un giovane Amalfitano, bello d'aspetto, robustissimo di complessione, accesissimo di fantasìa. L'età fioritale belle maniere* gli spiritosi detti, una certa venustà e grazia , che da tutta la sua persona spirava, l'avevano reso caro alla plebe , colla quale abitualmente conversava, per essere di professione pescivendolo. Né era ingrato agli uomini di miglior condizione, per le case dei quali andava praticando per le bisogne...
Pagina 355 - L' amore del popolo , che a moto di natura sana attribuiva ciò, che aveva radice nella pazzìa, convertissi in odio : questa mutazione produssero non tanto i comandamenti atroci, quanto e più ancora la superbia. Era il povero Masaniello da compassionarsi e da serrarsi in ospizio d' infermi. Ma altra cosa pensava il viceré, avvisandosi, che quella non fosse occasione da trasandarsi per levarselo del tutto d
Pagina 22 - So quanto ella compatisce il mio infortunio , « e come conosce l' iniquità de' miei persecutori , e « in conseguenza mi rendo sicuro , che sentirà con « piacere la mia discolpa , e , se non il castigo , almeno « la discoperta delle fraudi de' miei nemici. » Infatti si era instituita una deputazione per esaminare la causa , composta di persone sue nemiche , anzi si pensava di far venire da Pisa un matematico avverso alle sue opinioni. La bruttezza del fatto fu in qualche parte mitigata dalla...
Pagina 341 - ... medesimo sentisse, che a più alte cose il portavano, che dal basso stato, in cui era nato e nodrito, augurare si potesse. Fra quella immensa plebe di Napoli aveva gran seguito, e da tutti era candidamente amato, e senza tema rispettato, siccome quegli che si dimostrava alla mano con ognuno de...
Pagina 275 - Armò di pistole e di spade da trenta de' suoi, andò a palazzo, entrò di forza nella camera del papa, e presolo per mano, siccome tutto sbigottito era e in dubbio di se medesimo, e giaceva nel letto , lo confortò a non temere. Poi gli disse , che partiva per correre in difesa di Parma minacciata dagli Spagnuoli, cui il cardinal Barberini aveva...
Pagina 11 - Era sorta una voce per tutta l'Italia, voce non vana, ma dai fatti compruovata, che certi scelerati la corressero con proposito di spandervi la peste, comunicandola alle acque pubbliche ed alle acque benedette delle chiese. Qual cosa si debba credere di questo modo di comunicare il veleno pestifero, certo è bene, che quest...
Pagina 357 - Il rimanente del popolo armato gli faceva ala per tutte le strade con le armi basse, piegando le insegne al passare del cataletto. A tutte le finestre erano accesi lumi con bellissima -mostra. Passò davanti al palazzo regio, dove fu incontrato da otto paggi del Viceré con torcie accese, delle quali si vedevano ugualmente ripiene le ringhiere del palazzo medesimo. Le guardie reali con bandiere spiegate s'mchinarono.
Pagina 334 - Il popolo Palermitano, non parendogli poco di essere liberato dallo Spagnuolo, durante il viceregato del quale avevano vedute tante stragi e tanti tormenti, con festosissime voci acclamò il vegnente prelato; ed egli benigno e lieto in volto andava dicendo a tutti , pace e libro nuovo. La pace non venne subito , il libro nuovo fu come il vecchio. Nuove congiure , e nuove sollevazioni travagliarono Palermo ; in varie parti del Siciliano regno, come già abbiamo raccontato, si tumultuava. In Palermo...

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