CARLO I. D'ANGIO'. NACQUE ACQUE Carlo d'Angiò di Luigi VIII. Re di Francia, e di Bianca di Castiglia nel 1226. Menò a moglie Beatrice figliuola del conte di Provenza, che quello stato ebbe in retaggio e gli recò in dote. Nel 1250 seguì il fratello S. Luigi nel passaggio che questi fece in Levante all'acquisto di Terra Santa e non volle la moglie in sì fatta occasione da lui dipartirsi. Egli si fu uno di que' prodi, che in quella spedizione segnalarono il lor nome ed il lor valore, e venuto in poter de' nemici, fu per molti mesi cogli altri in Damiata ritenuto prigione. Urbano IV. volendosi vendicar di Manfredi e balzarlo dal soglio, mandò a profferirgli la investitura del reame di Puglia e di Sicilia, sollecitandolo a venirne alla conquista. Carlo da prima fu restìo, ma indotto dalle istanze della moglie, donna di alto animo, che mal sofferiva non portare altro titolo che quello di contessa, mentre altre due sorelle eran fregiate del nome di Reine, vi si arrendè. Postosi in mare, sfuggite le insidie di Manfredi, giunse in Roma, dove da Clemente IV. succeduto ad Urbano già trapassato, fu con splendida pompa e reale, il dì 6. di Gennajo 1266. incoronato insieme con la moglie Re di Sicilia e di Puglia, ed il popolo romano volle in sì fatta occasione eleggerlo a Senatore perpetuo di Roma, rinunziando vilmente a questo prezioso vestigio di sua antica libertà. Carlo ricevuta dal Pontefice la investitura, e stipolatene le condizioni, verso il regno colla sua oste s'incamminò, dove lasciatoglisi libero il passo del Garigliano per tradigione del conte di Caserta; Manfredi sgomentato a tal nuova, e poco fidando sulle genti di regno naturalmente amiche di novità, ed allora più che mai sovvertite dagl'interdetti e dalle indulgenze di Roma, gli tenne per mezzo di ambasciadori proposte di accordo. Non ne rilevò però che risposte altiere e baldanzose, onde vedendosi in |