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İl Duca di Maddaloni gli affidò seguentemente la carica di Uditor Generale degli stati suoi, ed in premio degli onorati servigj da lui renduti, promover lo fece a quella di uno de' segretarj della Città di Napoli. Spiccò in questa l'Egizio viemaggiormente, non meno per la sua sufficienza e coltura, che per lo zelo di ottimo ed onesto Cittadino. In alto grado era egli intanto salito di stima per la profonda cognizione delle cose antiche, e per l'eccellenza nella interpretazione delle antiche medaglie ed iscrizioni. Carlo VI perciò gli commise d'interpretar la celebre e singolare iscrizione incisa su di una lamina di bronzo contenente il Senatus Consulto per la prescrizione de' Baccanali di Roma, rinvenuta nella terra di Teriolo in Calabria citeriore, e dal Principe di quella inviatogli. Egli scrisse un Commentario latino su di tal monumento, che fu poscia inserito nel tesoro del Grevio. Questo Commentario non sorti la piena soddisfazione de' dotti, e lo stesso Autore, con raro esempio di moderazione, confessò in una lettera da lui scritta ad Egidio Van' Edmond di avervi con poca critica ammassata ridondante erudizione , e l'avrebbe rifuso, se non fosse stato da morte impedito.

Il Principe della Torella, del quale era stato Precettore, inviato dalla corte di Napoli ambasciadore a quella di Francia nel 1735, seco il condusse come segretario di legazione. Seppe egli quivi attirarsi così la stima di tutti, e dello stesso Monarca Luigi XV, che ne fu regalato di una collana d' oro con medaglione di gran pregio rappresentante l'immagine Reale, dono che a segretarj di gran merito si facea.

Al suo ritorno Carlo di Borbone Re delle Sicilie di gloriosa memoria, onde rimunerarlo de'suoi servigj, l'onorò del titolo di Conte e della carica di Regio bibliotecario. Terminò di vivere con rincrescimento de' buoni nel 1745. Il Padre Gherardo degli Angeli recitò in sua lo

tere,

de una funebre orazione. Fu sepolto nella Chiesa di S. Brigida, ed il celebre Mazzocchi l'Epitaffio gli compose. Egizio fu pregiato non meno pel suo valore nelle letche per i suoi incorrotti costumi. Modesto egli era in tutte le azioni di sua vita, e fornito di una moderazione poco comune agli uomini letterati. Fu aggregato a molte letterarie adunanze, come a quella dell' Arcadia di Roma, degli Uniti di Napoli, de' Pigri di Bari, e ad altre.

L'Egizio ebbe certamente singolar pregio nelle lettere e tutte le sue opere si Latine che Toscane scritte sono con purità e candore. Le sue iscrizioni latine han tutto sapore dell'antichità, e pochi lo pareggiarono in questa parte. Eleganza e purità vedesi nelle sue rime Toscane che dettate pajono nell' aureo secolo di Leone. La sua prosa è di egual pregio, e per tutto il maestro si

il

ravvisa.

Recò in verso sciolto Toscano il terzo libro dell' Iliade, il quale chiaramente dimostra che se intiera l'avesse tradotta, potrebbe con le migliori traduzioni di quel poema a' nostri tempi pubblicate venire a contesa. Noi crediamo far cosa grata dandone un saggio ne' versi che qui inseriamo, che contengono il principio della Beozia, o sia della numerazione de' Greci.

Come allor, che arde per vorace fiamma
Immensa selva sopra l'erta cima

Di un monte, e lo splendor ne appar da lunge,
Tal marciando essi, dal forbito bronzo
Spandeasi da per tutto un gran fulgore
Per l'aere infino al Cielo, e come avviene
Se molti stuoli di pennuti augelli

Oche, grù, cigni, ch' hanno lungo il collo
Nell' Asio campo, o in riva del Caistro
Di quà, di là van dibattendo l' ale

Giocondamente, e quei che pria si posano
Van mugolando, e ne risuona il prato,
Così le genti molte dalle navi

Usciano, e dalle tende, e diffondeansi
Nella pianura di Scamandro, e il suolo
Sotto i lor pié suonava e de' cavalli
Terribilmente, ec. ec.

Le sue opere sono Memoriale Cronologico dell' Istorie Ecclesiastiche tradotto dal francese di G. Marcello con la serie degl' Imperadori Romani distesa da Matteo Egizio. Napoli 1713 in foglio: Senatus Consulti de Bacchanalibus sive aeneae vetustae tabulae Musaei Caesarei Vindobonensis explicatio. Napoli 1729 in foglio: Lettre amiable d'un Napolitain a M. L'Abbé Langlet de Fresnoy laquelle il est prié de corriger quelque endroit de sa Geographie touchant le Royaume de Naples. A Paris 1738 in ottavo. La stessa tradotta in volgare Italiano con due lettere sulla stessa materia del Barone Giuseppe Antonini al Signor Egizio con una risposta di questo. In Napoli 1750 in ottavo. Opuscoli volgari, e Latini, nuovamente raccolti. Napoli 1751 in quarto.

Pubblicò ancora le opere di Sertorio Quattromani con sue annotazioni e con la vita di quest'autore da lui scritta. Napoli 1714 in ottavo.

Egli volentieri le opere degli amici migliorava e correggeva, siccome fece dell'opera del Gemelli de' viaggi dell' Europa. Gran numero raccolse di medaglie e d'iscrizioni, che avea in animo di pubblicar per le stampe, nelle quali, con sopraffina critica, molte di quelle rapportate dal Reinesio e dal Grutero avrebbe emendate, e su quelle del Fabretti un copioso indice avea lavorato.

ANDREA MAZZARELLA DA CERRETO.

YORK

MARICLIBRARY

ASTOR, LENOX TILGEN FOURDIONS

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Quinto Ennio

Tamoso Poeta

Nacque nella città di Rudia nella Japigia l'An.di Roma 514. Mori in Roma nell'anno 584.

In Napoli pravo Nicola Gervasi al Gigante N. 23.

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