Morghen inc. Nilio Italico nel 24. dell' E. V Meri ne centerni di Napoli nell:05 dell' E.V. In Napoli presso Nicola Gervasi al Gigante N. 23. CAJO SILIO ITALICO. L'E fu Epica, questa difficilissima maniera di poesia, coltivata con ardore fra di noi fin da' più rimoti tempi. Ennio infatti con duro ed incolto stile, ma animato e pittoresco, il primo trattò con l'alto verso del Lazio argomenti eroici; Ovidio sparse tutte le ricchezze e tutti i fiori della poesia de'bei tempi d'Augusto nel suo poema immortale, che sebbene vada soggetto a grandi censure nella condotta forma la principale sua gloria; Stazio, di altissimo ingegno fornito, ci mostra le faville di una vivace poesia, miste però a metafore e ad immagini lontane dall' imitazione della bella natura; Silio Italico infine, comechè manchi di elevatezza di fantasia, ha il pregio raro a que' tempi, di aver fuggite le stravaganze, scrivendo il suo poema con istile grave e castigato. Sulla patria di questi muovonsi molte quistioni tra gli eruditi; poichè parimenti e gl'Italiani e gli Spagnuoli lo rivendicano. Italica era una città di Spagna, ed un'altra Italica era ne' Peligni, ove ragunaronsi a stringer patti i popoli che chiesero a Roma il dritto di cittadinanza, onde ebbe origine la Guerra Sociale. A noi sembra di dirlo nato nella nostra Italica. E primieramente, se addur di ciò vogliansi le pruove, non ultimo argomento per dirlo nostro si è il silenzio sopra di lui di Marziale, ove parla di tutti i poeti Spagnuoli suoi compatrioti non meno che il domicilio ed i beni, che ne'contorni di Napoli possedea. Non fuori di proposito perciò il nostro Signorelli, rapito a noi dalla morte da poco tempo, proverbiava il Lampillas che arditamente affermava esser Silio Spagnuolo, contradicendo ad un Erudito illuminato della stessa Nazione Don Nicola Antonio che dice esser ciò probabile in qualche modo. Noi dobbiamo molta riconoscenza perciò al Signorelli che con vittoriose ragioni atterrando le pretensioni spagnuole, abbia cresciuto il catalogo de' poeti che nacque |