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CAJO LUCILIO.

Lia Satira è tutta nostra, sclama Quintiliano, per l'in

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venzione; poichè i primi a mordere i vizj, e ad esporli in tutta la loro schifezza all'abbominio de' buoni, furono i Poeti Latini. La verità allora si armò co' di lei strali, e la morale trovò il suo più saldo appoggio in questo nuovo genere di poesia. Noi possiamo dire a nostra gloria che i tre più celebri Satirici di cui si vanti la Romana Letteratura nacquero nelle nostre contrade: Lucilio che fu l'inventore di questo genere; Orazio che lo trattò con filosofia; e Giuvenale che con sanguinoso flagello sferzò, troppo forse sdegnosamente, i vizj de' tempi

suoi.

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e

Lucilio nacque nella città di Sessa degli Aurunci, nell'anno 142 av. G. C. La sua famiglia fu illustre ; poichè gli antichi Scrittori ci attestano ch'era prozio materno di Pompeo il Grande. Egli segui, la carriera delle armi Vellejo Patercolo (Hist. L. 2.°) ci narra che come cavaliere militò nella guerra Numantina, sotto il comando di Publio Scipione l'Africano. Il suo valore, e le sue letterarie cognizioni gli meritarono l'amicizia di questo famoso Capitano, e di Lelio.

Passò la maggior parte della sua vita in Roma, dopo le sue imprese militari, coltivando con ardore la poesia, ed ogni altra maniera di letteraria disciplina, sotto la protezione de'suoi illustri amici. Fu seguace nel pensare della scuola epicurea, siccome lo furono dopo di lui Orazio, ed Ovidio ma ardendo in pari tempo di magnanimo sdegno, contro i corrotti costumi de'tempi suoi diessi a scrivere 36 libri di Satire, nelle quali non risparmiò, al dir d'Orazio, nè i grandi nè il popolo :

Primores populi arripuit, populumque tributim. Egli osò il primo affrontare il pericolo a cui va incontro l'amante della verità. Perciò così di lui canta Boileau:

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pur anche una certa forza e robustezza, che ben si accompagna col genere trattato da Lucilio. E

per giovarmi di un esempio moderno, quanto ci dispiace il trovar molti versi duri e contorti fra le Rime Liriche dell' Alfieri, altrettanto ci sembra che abbiano una particolare vaghezza quando egli li adopra nelle sue bellissime Satire. I versi troppo armoniosi, e le grazie tutte di uno stile fiorito hanno picciol luogo in un genere di componimenti, in cui debbe traspirare da ogni parte una magnanima indignazione, e una certa bile generosa.

Lucilio scrisse oltre alle Satire varj Libri di Epodi, d'Inni, e una Commedia intitolata Nummularia, come ci attesta Vossio ( De Poet. Latin. ) Sembra che egli morisse in Napoli nell' anno 103. av. G. C.

Noi ci riuniremo al Bayle nell' invitare qualche paziente filologo a rischiarare i frammenti di Lucilio, che sono ancora molto tenebrosi dopo le fatiche del Douza. Questa impresa è degna di qualche nostro compatriota, tenero della gloria del Poeta d'Aurunca. Allora verrà illustrato anche uno de' non ultimi onori del nostro paeche coll' aver prodotto Lucilio, fe nascere la Satira, nobilissimo genere ed utile di poesia, che i vivaci ingegni di Grecia non conobbero mai (1).

se,

GIUSEPPE BOCCANERA DA MACERATA,

(1) I versi di Archiloco possono riferirsi al genere delle satire personali, non già a quello della satira de' costumi, inventato da Lucilio

BRANY

2. LENOX

ONS

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