Quinte Orazio Flacco Nacque Celebre Poeta e Filosofo in Venosa tra la Puglia e la Lucania nel R.di Napoli nell'Anni di Roma 688. mori in Roma nel 745. 7 presso Nicola Gervasi al Gigante N. 23 In Napoli presso QUINTO ORAZIO FLACCO ого, Nel tesser la vita di questo esimio Scrittore del secol d' stimo esser pregio dell' opera, non che il mentovarne la patria, i natali, gli studj, le azioni, i costumi, gli amici, dare un piccol saggio ben anche del suggetto e del merito delle sue poesie, non tacendo pure e'l giudizio che valenti critici ne han formato, e qualche neo che han preteso rinvenirvi i suoi censori. Venosa cospicua e antica città del Regno di Napoli in Basilicata, un dì colonia romana, vide nascere il nostro Poeta il dì 8 Dicembre, l'anno secento ottantotto dopo la fondazione di Roma e'l sessantesimo terzo avanti l' Era Cristiana. Suo padre, figlio di liberto, benchè non fosse che esattore del publico, e signore di un piccol fondo, pure volle condurlo a studiare in Roma. Lo pose a scuola di Orbilio Pupillo di Benevento che lasciata la patria, colà insegnava le lettere umane. L'ottimo genitore, oltre che il facea comparire con isfoggio di vesti e con treno di servi, e a un tempo erudire al pari de' figli de' Cavalieri e Senatori, lo veniva eziandio con pratiche lezioni ammaestrando nella prudenza e nel costume, lo assisteva presso i di lui precettori, e invigilava su di lui, perchè la sua età puerile si custodisse pura ed illibata. Finiti Orazio in Roma i suoi studj di lingua greca e di belle lettere, giovinetto d'intorno a ventidue anni recossi in Atene a studiar filosofia. Ma non potè che pochi mesi ascoltare gli oracoli della greca sapienza. Marco Bruto il distolse dal meglio de' suoi studj, e'l fè Tribuno Militare. Militò due anni in A sia sotto un tal Comandante. Ma la seconda giornata di Filippi riuscì per Orazio, qual fu per Demostene la famosa giornata di Cheronea. Gittò come quegli con poco onore lo scudo, e lasciò il campo. La battaglia di Filippi terminò la guerra civile: e Orazio perdè la casa paterna e il poderetto. Indi restituissi ia |