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Noi nulla sappiamo degli avvenimenti della sua Vita, ond'è che passeremo a tener ragionamento dell' Opera, che di lui ci rimane.

Il Satyricon ci pervenne, quando si scoprì, tutto monco e pieno di lacune. Un notabilissimo frammento che comprende la Cena di Trimalcione fu scoperto da Statilio Erudito. Alemanno. Naudot infine scoperse l'intiero Codice di Petronio in Ungheria, e così empiè tutte le lacune che ancora esistevano. Se la scoperta del primo fu riconosciuta veridica dalla maggior parte de'critici; quella del secondo parve una solenne impostura, poichè non si rinvennero ne' frammenti di Naudot quei pregj delocuzione e di stile, che appariscono nelle altre parti non controverse del Satyricon.

Quest' opera è un misto di prosa e versi, e dee così ascriversi al genere della Satira Menippea, che molto si assomiglia al Romauzo; non già a quello della Satira che imprende a descrivere i vizj dell'uomo, e ad abbandonarli alla esecrazione ed all'abbominio. Nel Satyricon al contrario i vizj sono portati come in trionfo. Quest' opera comprende varie osservazioni sulla falsa eloquenza de' sofisti di quel tempo, un Poemetto sulla guerra civile, la descrizione di uno splendido convito. che dà un ricco ed ignorante pubblicano, di furti, di greche Ve- . neri, e di tutto ciò che l'intemperanza, ed il più eccessivo libertinaggio possono suggerire ad una mente piena di fuoco poetico. Il disordine vi regna da per tutto: ella sembra scritta in varie epoche, e come la fantasia riscaldata del giovine autore si, volgeva alle diverse passioni che lo dominavano. La latinità è però sempre purgata; ond'è che un erudito ebbe a chiamar Petronio : Auctor purissimae impuritatis.

Vi si scorge anche una gran varietà nello stile. Il Poemetto sulla Guerra Civile ha tutti i difetti dello. stile di Lucano e di Stazio; ma ne ha ancora tutti i pregj, ed in varie parti avanza di gran lunga il suo modello. Varj altri squarci di poesia eroica sembrano al di sotto della mediocrità, ed appariscono come le prime esercitazioni di uno scolare, Alcuni versi di genere liris

co, e di argomento amatorio, sono al contrario di una venustà e di una forbitezza degna de'Classici. Chi non ammira questi versi ?

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Qualis nox fuit illa Dii Deequae?
Quam mollis thorus haesimus calentes,
Et transfudimus hinc et hinc labellis
Errantes animae. Valete curae.
Mortalis ego sia perire coepi.

Saint Evremout scrittore pieno di gusto e di crite rio era invaghito di quest' opera. Egli vi ammirava specialmente la facilità prodigiosa nel dipingere con finezza tutti i caratteri. Noi ci riuniamo a quest' opinione, e ci sembra che Petronio nel suo Romanzo, occupandosi a descrivere con veracità il quadro vastissimo delle corrotte società, miri ad un più alto scopo di quello che ebbero in pensiero Eliodoro, Longo, Caritone, Apulejo, e gli altri che scrissero Romanzi amatorj. Egli divise con Luciano la gloria di meschiare le grazie della poesia e dell' eloquenza, a' sali della piacevolezza, di far nascere così quel genere di Romanzi Comici, più utile, per avventura, della stessa Commedia; che coltivato ne' tempi moderni da due sommi ingegni, da Cervantes, e da Lesage, giunse al sommo della perfezione, presentò una grande utilità per la morale pubbli e distrusse molti pregiudizj radicati negli animi dall'impero di vecchie abitudini, che non erano state vinte dal freddo raziocinio della filosofia calcolatrice.

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Noi dobbiamo però di buon grado accordare che di quando in quando si scorge in Petronio quella ricerca-ta eleganza di stile, quelle antitesi, e quell' intemperante lusso di espressioni, che costituiscono il carattere invariabile degli Scrittori Latini de' secoli d'argento. Ma qual' altro libro si rinviene in quell'epoca più ameno di questa Satira Menippea? Perciò il gran Parini favellando al suo giovine signore, così si esprime:

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Declama i versi.
Del dilicato cortigian d' Augusto
O di quel che tra Venere e Lieo.
Pinse Trimalcion ....

Quanto c'interessa la narrazione degli amori di Circe e di Polieno! Qual delicata conoscenza del cuore umano! Qual' esatta dipintura de' costumi di que' tempi nel banchetto di Trimalcione! Noi assistiamo a quelle cene; osserviam l'abbigliamento delle cortigiane e de' citaredi, le danze impure, le astuzie femminili, le impo-. sture de' sacerdoti; passeggiamo per que'deliziosi giardini ne' quali si dispiegava tutto il fasto della romana potenza; ascoltiamo le galanti conversazioni di quel tempo, la vuota e fallace eloquenza de' sofisti, le dispute de' filosofi; ridiamo infine udendo la bellissima novelletta della Matrona d' Efeso la più festiva di quante ce ne abbia conservate l'antichità, ed emula di quella di Giocondo cantata dall' Omero Ferrarese. Noi ci veggiamo trasportati, come per incanto, al Secolo degli Antonini. Nessuna opera è più preziosa del Satyricon sotto questo rapporto (i).

Tutti questi pregj non bastano però a compensare il danno che producono ne' giovanetti le parlanti pitture di osceni avvenimenti, che ad ogni tratto s'incontrano in questo libro seduttore. Sventuratamente negli Amori di Ovidio, in alcune Odi di Orazio, ed in molti altri componimenti degli Autori Latini s'incontra un pericolo anche maggiore. La Poesia è disonorata da simili infamie, che corrompono quest'arte divina destinata a dilettare e ad istruire il genere umano. Crebillon, Piron tra' Francesi; Marini e Casti tra di noi, seguendo l'esempio di Petronio, meritarono l'approvazione de' libertini, e l'aborrimento de' saggi.

GIUSEPPE Boccanera da MACERATA.

(1) Petronio Arbitro è stato tradotto con molta felicità, per la prima volta, dal Ch. Lancetti. Questo Volgarizzamento fu stampato col testo a fronte e con note in Brescia pel Bettoni 1808. in due volumi in 8. grande.

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Mawr Beneventan
Ab. Celestine

Chiamato la Tonice de Matematici
Nanque in Benevente nella fine del Sic: XV
e meri dopo la metà del Sic: XVI

In Napoli presse Nicola Gervasi al Gigante Nr. 23

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