Il Decameron di Messer Giovanni Boccaccio

acciò adunque Agilulf alcuna Aldobrandino allato alquanto altra amante amore andare appresso assai avanti avea avea nome avendo avesse avvenne basciò bassilico bella Beltramo buona camera casa Catella chiamato colei colla colui cominciò conoscendo costei costui credo dendo Diavolo diceva diletto dimora Dioneo dire disidero domandò dormire Ermellina essendo fante fare fece femina Ferondo figliuola Filostrato Frate Alberto Frate Puccio Gabriotto gentil donna Gerbino giardino giovane gittò gliele gran grandissimo Guardastagno guerire Guiscardo Iddio Inferno lagrime Lamporecchio levò lieta limosine Madonna mandò mangiare maravigliosa marito Masetto medesimo Messer Guiglielmo moglie Monaco morto mostrare mutolo n'andò nascoso Ninetta niuna noja notte NOVELLA occhj padre pallafreno Pamfilo Pampinea parole Pasquino peregrino piacere piagnere piè poteva preso priego quivi raccontare ragionare Reina Ricciardo rispose romore Rossiglione Ruggieri Salvestra sapeva seco sentire sepellito stare strignendolo Tedaldo tondelo tornò trovò Tunisi udendo udito uomo vedere veggendo venire voglio volentieri Zima