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RIVISTA DELLE RIVISTE

The Library Association Record, a monthly Magazine of Librarianship and Bibliography, being the official organ of the "Library Association," edited by Henry Guppy. London, 1899.

Di questa importante Rivista, fondata nel gennaio dell'anno in corso, sono giá usciti nove quaderni con articoli svariati e notevoli sul movimento delle biblioteche inglesi; ma giacché non vogliamo - né lo spazio ce lo permetterebbe - render conto dei fascicoli arretrati per non offrire ai cortesi nostri lettori delle notizie alquanto stantíe, riportiamo soltanto il sommario dell' ultimo fascicolo di settembre (I, n. 9): Il signor Charles W. Sutton vi ha pubblicato un buon articolo su alcuni istituti di Manchester e Salford, dando di ognuno un' esatta e documentata storia e delle notizie sulla loro organizzazione; segue poi uno scritto sulla «< John Rylands Memorial Library, Manchester », nel quale l'autore, che non si nomina ma si suppone essere il direttore signor Henry Guppy, ci dà la storia di questa celebre biblioteca che la signora Rylands ha eretto in onore del suo defunto marito, acquistando con mezzi ingenti le più grandi raritá bibliografiche e letterarie qua e là sparse, che poteva ancora ottenere, e la celebre e più preziosa raccolta privata che abbia mai esistito e che si conosca, sotto il nome di Bibliotheca Althorpiana, per la quale la benefica e generosa signora pagó a lord Spencer la somma di cinque milioni, facendo fabbricare sui disegni dell' eminente architetto Basilio Champneys un apposito palazzo che fra poco sará aperto al pubblico, che potrà cosí ammirare e studiare i tesori inestimabili ivi gelosamente conservati. La biblioteca racchiude la piú splendida collezione di cimeli bibliografici del mondo intero, e non si esagera se si asserisce che non esiste al mondo una raccolta che illustri, sí completamente come questa, l'origine e lo sviluppo dell'arte tipografica. Havvi la più ricca collezione di Bibbie colle traduzioni in quasi tutte le lingue, delle edizioni principi dei classici, un numero straordinario delle opere più antiche e rare relative alla scoperta dell' America, ecc., ecc. Dei primi tentativi che si connettono colla storia dell'invenzione della stampa, notiamo la famosa xilografia rappresentante s. Cristoforo, con una sottoscrizione di due linee e la data 1423. Questo documento più antico d'arte tipografica, con data sicura, scoperto nel convento di Buxheim presso Memmingen, è già bastante per rendere famosa la biblioteca in cui si trova. Ma anche di altre opere xilografiche è ricca quest' insigne biblioteca, e ne segnaliamo le più famose, come l'« Ars moriendi », la « Biblia Pauperum », la « Historia Virginis ex Cantico Canticorum » e l'« Apocalypsis s. Ioannis ». Passando poi alle prime. produzioni dell'arte tipografica propriamente detta, cioé ai primi libri stampati con caratteri mobili, notiamo anzi tutto le due famose lettere d'indulgenza offerta dal papa Nicolò V nel 1452 a tutti quelli che con danaro volessero difendere Cipro contro i Turchi. Nella biblioteca trovansi tutte le antiche Bibbie latine, comprese la cosí detta « Bibbia Pfister » di 36 linee, la « Mazarina » di 42 linee, e la Bibbia di Magonza del 1462 in un esemplare magnifico stampato su pergamena ed ornato di molte splendide miniature. Non vi mancano i tre famosi Salteri di Magonza; il primo stampato nel 1457, che è in pari tempo il primo libro che porti una data dell'impressione, e gli altri due del 1459 in esemplari stampati su pergamena. La maravigliosa biblioteca contiene un esemplare splendido d'ognuna delle edizioni pubblicate dai primi tipografi italiani Sweynheym & Pannartz citate nel loro celebre

catalogo premesso al quinto volume della Bibbia postillata da Nicola de Lyra, ad eccezione del « Donatus », del quale non si conosce alcun esemplare. Notiamo in fine fra i cimeli bibliografici l'unico esemplare completo, che sinora si conosca, del magnifico Boccaccio stampato dal Valdarfer a Venezia, la cui raritá generalmente si spiega col fatto che gli esemplari furono bruciati dai fiorentini eccitati dal Savonarola. Sorpassando i famosi volumi di Caxton, dei quali la biblioteca ne possiede ben 51, e le altre edizioni rarissime e preziose dei primi stampatori dell'estero, segnaliamo ancora la splendida raccolta Aldina che contiene più di 800 edizioni della celebre tipografia veneziana, ed è forse la piú completa che esista. Abbiamo voluto occuparci di quest'articolo ampiamente, perché crediamo che offra un interesse speciale ai lettori della nostra Rivista, mentre tra gli altri scritti contenuti nel nono fascicolo dell'organo ufficiale della « Library Association » accenniamo ancora con vivo piacere a quello dedicato al signor dott. Richard Garnett, il celebre conservatore dei libri stampati del Museo Britannico, che dopo una lunga serie d'anni e di servigi superiori ad ogni encomio resi a quell'istituto grandioso, ha rassegnato le sue dimissioni e s'è ritirato a vita privata, nella quale non cessa peró di dedicarsi con amore ed ardore al progresso delle biblioteche della sua patria. L'articolo è un panegirico meritato di quell' uomo insigne che trova un'eco presso tutti coloro che lo conoscono da vicino e dai suoi scritti e che hanno avuto occasione di esperimentare la sua amabilità proverbiale, fra i quali non è ultimo quello che scrive queste righe e coglie l'occasione di mandargli a mezzo di questa Rivista un riverente saluto, augurandogli un lungo « otium cum dignitate ». L. S. O.

NOTIZIE

All'Accademia etrusca ebbe luogo il 7 settembre una solenne riunione in onore dell'illustre e dotto cav. Girolamo Mancini, già da venticinque anni benemerito bibliotecario della insigne libreria di Cortona. Nell' ampio salone della biblioteca, elegantemente addobbato per quella fausta occasione, convennero in gran numero gli accademici etruschi, e le più spiccate personalità del cortonese. Dopo che il vice bibliotecario cav. Giuseppe Garzi ebbe letta la lunga lista degli aderenti alle onoranze che si tributavano al Mancini, e nella quale figuravano i piú bei nomi d'Italia, aprí la seduta, con acconce parole, il vescovo di Cortona mons. Corbelli, ricordando le molte benemerenze verso l'accademia e la patria biblioteca acquistate in venticinque anni di assiduo lavoro dal cav. Mancini. Parlò quindi, applauditissimo, l'illustre archeologo Francesco Gamurrini di Arezzo, e poi il conte G. L. Passerini, il quale trattò della vita letteraria di Girolamo Mancini, fermandosi specialmente sulle opere principali di lui, la vita di Leon Battista Alberti e la vita di Lorenzo Valla. Sopra svariati argomenti lessero applaudite memorie il conte Rinaldo Baldelli-Boni e l'avv. Berti; la dotta marchesa Teresa Venuti, con gentile pensiero, invitò il Mancini a dare a Cortona una vita di Luca Signorelli al quale la città natale è ancora debitrice di un monumento, e il prof. Servetti lesse in italiano, in greco e in latino un suo felice componimento in onore del festeggiato. Negli intermezzi, suonarono egregiamente la signora Carolina Manciati e i signori Graziani e Salvoni. Finalmente fu distribuita una elegante medaglia commemorativa, opera dello stabilimento Johnson di Milano, recante da

un lato l'insegna dell'accademia e dall'altra questa inscrizione: Hieronymo Mancinio eq. Nob. cortonensi Ingenio literis Viro praestantissimo Sext. iam et viges. annum Patriae biblioth. museoq. Praefecto Optime de studiis merito Acad. etruscae sodales Lucumoni plaudentes.

Di Genova nell'arte decorativa, scrive il signor Benvenuto Pesce nel fascicolo 4° e segg. dell'Arte italiana decorativa e industriale. È un lavoro abbastanza ben condotto, e che tende a divulgare la conoscenza de' tesori d'arte mal noti della città di Genova. È accompagnato da buone illustrazioni.

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Una illustrazione dei " Trionfi,, del Petrarca. Nel fasc. 24, vol. XVII della Minerva, son riprodotti i quadretti di Francesco Mantegna, posseduti dai Colloredo, e già fatti conoscere dal Mantovani.

Un libro di cucina del secolo xiv ha tratto da un codice della Casanatense e pubblicato nella raccolta di Rarità storiche e letterarie diretta dal conte Passerini, il dott. Ludovico Frati, sottobibliotecario dell'università di Bologna. È un grazioso volumetto che volentieri segnaliamo all' attenzione degli studiosi di storia del costume e dei bibliofili.

La figliuola di Dante. Nell' ultimo fascicolo (VII, 8) del Giornale dantesco edito dalla casa Leo S. Olschki sotto la direzione di G. L. Passerini, è stato pubblicato un importante documento che toglie ogni dubbio sulla esistenza di Beatrice Alighieri. La gentile figliuola di Dante è realmente vissuta, ed è morta in Ravenna, dove si era fatta monaca nel convento di Santo Stefano degli Olivi.

Stampatori umanisti del Rinascimento è il titolo di un articolo di Piero Barbèra, pubblicato nel fascicolo 665 (1o di settembre) della Nuova Antologia.

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I furti del Libri nel Seminario di Autun. Il prof. Emilio Chatelain, l'illustre e benemerito autore della Paléographie des classiques latins, essendosi recato, pe' suoi studî, nella biblioteca del celebre Seminario di Autun, ebbe a riscontrare che cinque de' piú antichi e preziosi manoscritti di quell'istituto avean subíto gravi mutilazioni per mano di Guglielmo Libri. Crediamo utile dar qui, in breve, il risultato delle sue ricerche.

Ms. 4 d'Autun. I quattro Evangeli; scrittura onciale, secolo VIII in fine o principio del IX; con notevoli miniature. Il Libri ha rubato quattordici fogli riacquistati nel 1888 da lord d'Ashburnham, e che attualmente si conservano nella Nazionale di Parigi, dove formano la prima parte del manoscritto latino 1588, nuovi acquisti.

Ms. 107 d'Autun. Commentari di S. Agostino sopra i Salmi, ultima parte; grande scrittura onciale del vi o del VII secolo. Il Libri ha portato via il doppio foglio che formava la coperta del quaderno XVII. Ricomperato dalla Nazionale di Parigi, forma oggi i fogli 15 e 16 del manoscritto latino dei nuovi acquisti 1629.

Ms. 24 d'Autun. Istituzioni di Cassiano, libri V-X; grande scrittura semi-onciale del vi o del vii secolo. È mancante di tredici fogli, de' quali quattro furon rubati dal Libri che li vendé a lord Ashburnham, e furono ricomperati nell' '88 dalla Nazionale di Parigi, ove si conservano ora, tra i nuovi acquisti, nel manoscritto latino 1629.

Ms. 21 d'Autun. I morali di S. Gregorio sopra Job, libri I-V; lettera minuscola del secolo VIII. Da questo manoscritto il Libri involò dieci fogli, venduti, al solito, a lord Ashburnham, e ricomperati dalla Nazionale, dove si conservano ora nel manoscritto latino fra i nuovi acquisti, 1628, cc. 5-14.

Ms. 27 d'Autun. Questioni di Isidoro sopra l'Esodo, sopra i Numeri, il Deuteronomio, Giosuè, i Giudici, i Re; Commento allegorico sopra la Genesi. Questo manoscritto, diviso in tre parti, l'una indipendente dall'altra, anticamente legate in un solo volume, è scritto parte in grande ed elegante minuscola del secolo VIII, parte in semi-onciale e parte in caratteri visigoti pure del secolo VIII. Lo Chatelain ha potuto accertare che il Libri ha tolto da questo manoscritto quattro fogli, due de' quali formano ora il sesto frammento del manoscritto latino 1629, e due il quarto frammento del manoscritto 1628, nuovi acquisti, nella Nazionale di Parigi.

Aggiungiamo che della importante e dotta memoria di E. Chatelain, pubblicata nel Journal des Savants (giugno 1888) ha reso minutamente conto Leopoldo Delisle nella Bibliothèque de l'Ecole des chartes (LIX, 379 e segg.).

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La festa di Gutenberg in Magonza, nel 1900. L'invito a prender parte alla festa di Gutenberg che si celebrerà a Magonza il 24 giugno 1900, fu di giá diramato. Esso dice:

<< Nel giorno di S. Giovanni (24 giugno) 1900 la città di Magonza celebra il quinto centenario della nascita del suo grande figlio Giovanni Gutenberg. Il luogo natale dell'arte della stampa ha per primo il diritto ed il dovere particolare di onorare la memoria di Gutenberg.

Ma insieme con Magonza tutto il mondo concorre a celebrare l'invenzione della nobile arte, che segna il progresso più potente nella vita intellettuale dell' umanità.

Come l'opera di Gutenberg abbraccia la terra ed unisce i popoli, cosí l'umanità unita deve prendere grata parte ad una solennità in memoria di lui che è l'universale benefattore.

Per rendere omaggio alla memoria ed all'arte sua, i sottoscrittori, appartenenti a diverse nazioni, invitano tutto il mondo civile a prender parte alla festa, alla quale si prepara l'antica città Renana.

Il programma dettagliato delle feste verrà ancora fatto conoscere; a memoria perenne è stata giá sin d'ora progettata la fondazione di un Museo di Gutenberg, in onore del grand' uomo ».

Fra i molti sottoscrittori notiamo i seguenti illustri italiani:

P. BRAMBILLA, Senatore del Regno, Presidente della Società bibliografica italiana Milano.

E. BELTRAMI, Senatore del Regno, Presid. dell'Accademia dei Lincei Roma.

G. CARDUCCI, Senatore del Regno, Prof. dell' Università - Bologna.

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D. GNOLI, Direttore della Biblioteca Vittorio Emanuele Roma.
March. GUERRIERI-GONZAGA, Senatore del Regno Mantova.
Conte P. D. PASOLINI, Senatore del Regno Roma.

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P.S.: Durante il pranzo datosi in onore di S. M. l'Imperatore della Germania nel palazzo granducale di Magonza il 21 agosto u. s., il sindaco di quella città prese l'occasione di pregare l'Imperatore a voler assistere nell'anno venturo alla festa del quinto centenario di Giovanni Gutenberg, e S. M. promise d'intervenirvi, se ció gli sarà possibile.

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Gutenberg. Nel giorno onomastico di Gutenberg (San Giovanni), la Frankfurter Zeitung pubblico, nella sua appendice, un articolo assai interessante del D.' Heinrich Hei

denheimer di Magonza in memoria del principe dei tipografi, di cui daremo, stante la notevole sua importanza, a' lettori del periodico nostro, in uno dei prossimi quaderni, una minuta relazione.

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Le Biblioteche italiane all' Esposizione di Parigi del 1900. Il Giornale della Libreria annuncia che nell' Esposizione universale del 1900 si potrà vedere come sono costituite le Biblioteche italiane e che già s'è incominciato a fotografare le sale di lettura delle biblioteche principali del regno, i libri rari, i più famosi manoscritti, ecc.

Incendio della Biblioteca della Camera di Commercio di Parigi. Nella notte del 14 al 15 maggio u. s., si sviluppò nei fabbricati della Camera di Commercio di Parigi un incendio che distrusse la biblioteca di 40,000 volumi, molti dei quali assai preziosi e quasi irreperibili. La biblioteca era assicurata per 160,000 franchi. Súbito dopo il disastro si riuni il consiglio d'amministrazione e decise di rivolgersi per mezzo del Journal de la librairie ai librai ed editori francesi e stranieri con la preghiera di concorrere mediante doni alla ricostituzione di questa biblioteca sí utile per i commercianti e per gli industriali.

L'incendio di Como. Il dí 8 luglio u. s. fu quasi totalmente distrutta da un incendio l'Esposizione internazionale d'elettricità, che Como, la città natale di Alessandro Volta, avea eretta per commemorare degnamente il centenario dell' invenzione della pila elettrica. L'esposizione inaugurata il 20 maggio u. s. da S. M. il Re Umberto era situata in mezzo a giardini ed in prossimità del lago di Como e comprendeva l'elettrotecnica, l'arte profana e religiosa, l'industria serica, ceramiche, mobili artistici e fiori. Gli edifici d'esposizione fabbricati di legno ricoperto di gesso, aveano un gradevole aspetto e la rotonda centrale specialmente era d'un effetto bellissimo. Pur troppo non fu pensato al pericolo d'incendio, e questo, appena sviluppatosi, distrusse in un attimo i cimelî voltaici esposti in un fabbricato speciale. Vi perirono le prime notizie che Volta avea inviate sulla sua invenzione a Galvani e a mad. de Nanteuil, la sua corrispondenza con Gay-Lussac, Zamboni, Humbold, Baronio ed altri celebri scienziati, una lettera sua diretta da Parigi alla moglie con interessanti comunicazioni intorno all'invenzione di Jenner, il testamento autografo, il giornale, in cui avea notato i risultati dei suoi studî e che era l'unico documento che dimostrava la priorità dell'invenzione di Volta, le sue notizie di viaggi ed i suoi scritti, la lettera da lui diretta nel 1777 al prof. Barletti dell' Università di Parigi, ne'la quale Volta gli espose il principio della telegrafía, la sua lettera del 10 marzo 1800 nella quale egli comunicò la sua invenzione della pila, i regali preziosi ch'egli ebbe dai suoi amici, principi ed ammiratori, ecc. Questa sventura irreparabile che non colpisce soltanto l'Italia ma l'intero mondo scientifico speriamo che serva, almeno, di ammonimento severo per l'avvenire; ché troppo a cuor leggero si è finora operato, esponendo a pericoli inestimabili cimelî di alto valore.

La ricchissima collezione di libri di costumi del barone Franz v. Lipperheide che è da molto tempo già favorevolmente nota ai bibliofili dal catalogo magnifico pubblicato dal fortunato proprietario, fu da questo con disposizioni testamentarie legata dopo la sua morte al governo prussiano. Ma per rendere súbito accessibile la biblioteca importante al pubblico, affinché ne tragga il maggior profitto possibile, il signor von Lipperheide s'è deciso di distaccarsi sin d'ora dalla ricca sua raccolta e di consegnarla al Museo dell'arte industriale (Kunstgewerbe-Museum) di Berlino, che al 1° ottobre a. c. l'aprirà al pubblico. Questa Biblioteca è riconosciuta ovunque come la più completa raccolta speciale in fatto di costumi e della loro storia; essa comprende in 10,000 volumi, 30,000 stampe ed un

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