Immagini della pagina
PDF
ePub
[ocr errors]

per il primo sorgere del « Sirio » si può calcolare con abbastanza esattezza. Da tali due dati del « nuovo regno » si aveva anche già calcolato che il 9° anno del regno di Amenofi I, nel quale l'avvenimento si effettuò al nono giorno dell'11° mese, doveva essere negli anni 1545 fino al 1542 a. C., mentre in un anno non nominato del regno di Tutmosi III, nel quale l'avvenimento si era già avanzato di 19 giorni, deve corrispondere ad uno degli anni 1470 fino a 1467 a. C.; due avvenimenti che corrispondono proprio all'andamento generale della storia antica. Se l'epoca del « nuovo regno » era cosí stabilita, rimase però nell'oscurità tutto quello che era avvenuto prima; né alcuno poteva dire come era grande l'intervallo che divideva il « regno di mezzo » dal « regno nuovo ». Secondo l'estimazione di Edoardo Meyer, questo intervallo deve aver ammontato sui 400 anni; secondo quella di Petrie, sui 1000 anni. Ecco qui dunque dove la nuova scoperta dei papiri ci viene in aiuto in modo inaspettato. Fra le registrazioni nel giornale del tempio, si trova sotto il 25“ giorno del 7° mese del 7° anno del regno di Usertesen III la copia di una lettera colla quale il rettore del tempio comunicava ad un sacerdote che il sorgere del « Sirio » cominciava al 16° giorno dell' 89 mese, e lo avvisava a preparare il necessario per festeggiare quel giorno.

Sopra un altro frammento dello stesso giornale si trovano sotto il 17° giorno dell'8° mese (cioè il giorno dopo della festa) notati i doni per la festa del sorgere della stella « Sirio »: 200 pani, 60 brocche di birra, ecc. Da un calcolo fatto dal signor dott. Brix, col metodo dell'Oppolzer, sono gli anni 1876-1873 a. C. nei quali il sorgere del « Sirio » avveniva nel giorno indicato dall'antico calendario egiziano; in quegli anni dunque cadde il 7° anno del regno di Usertesen III. Perciò si danno per la 12a dinastia, a cui quel re appartiene, gli anni 1996-1993 fino agli anni 1783-1780 a. C.; l'età di questa dinastia si mostra dunque di circa 150 anni inferiore di quella che fu stabilita dal Mayer (cioè 2130-1930).

Cosí abbiamo finalmente ottenuta una base positiva anche nella storia dei piú antichi egizi. È degno di nota come per mezzo di questo avvenimento si conferma l'opinione di coloro, che come il critico inglese d'arte Wallis, hanno detto che il piccolo cambiamento nello stile dell'arte egiziana fra il « regno di mezzo » ed il « regno nuovo », forma solo un intervallo di pochi secoli fra le due epoche. Anzi è ormai ridotto a circa 200 anni. Ma manca ancora un simile punto stabile per il cosí detto « regno antico », il tempo delle antiche piramidi, e, chi lo vuole, vi può inserire un millennio. Ma secondo quanto si è ora sperimentato, è meglio tralasciare questo, giacchè è piú grande la somiglianza fra il « regno antico » ed il « medio » che fra il « medio » ed il « nuovo ». In tal modo si dovrà anche supporre che la piú bassa determinazione, che è di E. Meyer (2830 a. C.), è presa piuttosto troppo alta che troppo bassa ».

Lascito alla Biblioteca nazionale di Parigi. Il Gabinetto delle stampe si è arricchito di una collezione interessantissima di incisioni che gli ha lasciato per testamento il conte Enrico Delaborde, antico segretario perpetuo dell'Accademia di belle arti,

Il signor Delaborde era stato lungo tempo conservatore del dipartimento delle stampe. Ecco in quali termini ha egli formulato il suo lascito : « Io rilascio alla Biblioteca nazionale, dipartimento delle stampe, per ricordo degli anni che vi ho passati e della benevolenza che vi ho sempre incontrata, la serie completa delle stampe pubblicate dalla Società francese di incisioni dopo il tempo in cui la Società fu fondata fino al giorno della mia morte, piú l'esemplare colle numerose note manoscritte che vi ho aggiunte, del volume su Marc'Antonio Raimondi da me pubblicato nel 1886 ».

Donne bibliotecarie in Inghilterra. Anche in Inghilterra si comincia a fare un posto sempre piú largo alle donne nel personale delle biblioteche, come in quelle dell'America.

Già da vent'anni ci sono delle donne impiegate in lavori di biblioteca a Bristol e a Manchester.

Nel 1892 v'erano in tutta l'Inghilterra diciotto biblioteche con personale femminile, oggi sono ottantuna.

Le donne non sono impiegate soltanto come distributrici : fra esse si contano quarantaquattro bibliotecarie.

CORRISPONDENZA

Ai numerosi egregi signori Soci della Società bibliografica italiana che, in seguito alla circolare emanata dalla Presidenza, si sono rivolti alla Direzione ed Amministrazione della Bibliofilia per associarvisi al prezzo d'abbonamento ridotto, si risponde, che debbono indirizzare le loro adesioni alla Spett. Presidenza della Società bibliografica italiana di Milano, la quale si concorderá coll'Amministrazione di questa Rivista per l'invio regolare dei quaderni ai Soci aderenti.

La Direzione della Bibliofilia coglie quest'occasione per rendere vive grazie all'egregio Presidente della Società bibliografica italiana, l'on. signor senatore Brambilla, per le benevoli espressioni di simpatía e di lode dedicate alla Rivista nella sua circolare diramata ai Soci dello spett. sodalizio.

F. R., Monaco. Grazie del suo articolo che non potrà pero essere pubblicato sí presto, poiché la Rivista si è impegnata cogli autori di articoli inviati, ed in gran parte già composti, sino al nuovo anno. Come vede, anche questo quaderno eccede di parecchio il numero di pagine stabilito dal programma.

G. P. T. La sua pubblicazione dà prova di assidue sue ricerche; queste erano peró inutili, perché non aggiungono nulla di nuovo a ció che giá si sapeva, e perció questa Rivista non puó occuparsene.

1. B. T., Albany. · As you will see, your demand about guns shooting out ounce balls has been published in this number. Prof. G. B. is studying the question and will write you about in extenso.

Ch. L., Firenze. Your article about some valuable miniatures will be published in English just as you desired.

H. C., Cambridge - B. of Ed., Washington P. L., New York - N. L., Chicago W., York (Pa.) - E. E. A., Chicago - D., Bryans (Ohio)

D., Bryans (Ohio) - 1. E. L. Bryn Mawr. Best thanks for your kind letters accompanying your subscriptions to « La Bibliofilia », with request to recommend the Periodical to your bookbuying friends.

Comm. C. L., Colle di Tronto. L'articolo già composto e corretto deve essere rimandato al prossimo numero stante la mancanza assoluta di pubblicare per intero i due primi articoli.

[ocr errors]

Chiuso il 1° ottobre 1899.

002-10-99. Tipografia di Salvadore Landi, Direttore dell'Arte della Stampa

Volume I

NOVEMBRE-DICEMBRE 1899

Dispensa 88-94

La Bibliofilia

RACCOLTA DI SCRITTI SULL'ARTE ANTICA

IN LIBRI, STAMPE, MANOSCRITTI, AUTOGRAFI E LEGATURE

DIRETTA DA LEO S. OLSCHKI

ANCORA DELLE ANTICHE CARTE DA GIUOCO")

L'ARGOMENTO

'ARGOMENTO è sí importante sotto diversi rispetti (xilografia, stampa, statuti municipali, costumi) e sí malagevole a trattarlo compiutamente per la scarsità di documenti e dei cosí detti pezzi d'appoggio e di confronto, come d'ogni incunabulo xilografico, che ogni qual volta se ne scopra per avventura qualcuno nuovo, è pregio dell'opera ripigliarlo in esame, nell'intendimento di chiarire qualche dubbiezza e di progredire nelle ricerche col sussidio di esso e della critica. Le scoperte si vanno facendo e allargando coll' indagare meglio tra le raccolte pubbliche e private di stampe, per entro i codici e libri vecchi; e per ogni dove puó rimanere nascosto qualsiasi frammento di carta antica, che abbia ricevuta un'impronta a mano, a torchio, o in qualsiasi altra maniera. Onde qui torna più opportuna che mai, la esortazione de' padri nostri: Colligite fragmenta ne pereant!

Antonio Gheno nel Bibliofilo n. 7 del 1890 fece la descrizione di un'antica carta da giuoco incisa in legno, esistente nel civico Museo di Bassano; ma per quanto esattamente e minutamente fatta, non era facile formarsene un adeguato concetto non essendo accompagnata da riproduzione a facsimile, la quale non dovrebbe mancar mai a illustrazione di simili soggetti, come ha ben compreso l'egregio Direttore di questo periodico (fig. 1).

1 Gheno, esaminata la carta proveniente dalla raccolta del Remondini, non esita a ritenerla un prezioso avanzo dell'arte xilografica veneziana di cui fa cenno la matricola del 1441. E quanto all'epoca egli la giudica quasi

a

1) Bibliofilia, disp. 2"-3", pagine 37-46.

>

contemporanea alle antiche soltanto dipinte, « tanto assomiglia loro per disegno e per forma. »

E per rispetto al carattere o maniera del disegno, egli vi scorge l'influenza dell'arte bizantina, allora dominante presso la regina delle Lagune.

Il Barone De Reiffenberg, membro dell'Accademia reale del Belgio, avendo trovate, alcuni anni fa, cinque carte da giuoco del secolo xvi (fig. 2-4) presso un libraio antiquario di Colonia, volle darne notizia corredandola della loro riproduzione a fac-simile.

Egli ritiene che queste carte provengano dall'antica fabbrica d'Ulm, seguendo in ció l'opinione di Heinecken, che attribuisce agli alemanni la invenzione delle carte da giuoco.

Come si vede, a capo della prima coppia (ossia di due carte non peranco tagliate per farne uso), v'è una iscrizione in maiuscole mal formate ZVULM e dopo, il monogramma dell'incisore che non è citato dal Brulliot.

Il mentovato De Reiffenberg trattando dei diversi sistemi escogitati per iscoprire le origini delle

carte da giuoco, cominciando dalFig. J.

l'eroica e favolosa, ch'ebbero coCarta da giuoco esistente nel civico Museo di Bassano.

mune cogli scacchi, e indagando ne' tempi storici a chi ne spetti l'invenzione, ricorda pure che il Duchesne l'attribuisce all'Italia.

Un argomento a favore del nostro paese si è creduto desumerlo da un verso di un romanzo di cavalleria, intitolato La Spagna istoriata, che sebbene composto nel secolo xiv, non fu pubblicato che nel 1519 a Milano.

[graphic]
[ocr errors]

« Au chant XX° de ce poëme héroïque Roland a recours à un sortilège pour découvrir les ennemis de l'empereur Charlemagne:

Fece un cerchio e poscia gittò le carte.

Il fait un cercle, et puis jette les cartes. Si le mot italien carte a réellement cette signification, le passage ne serait pas défavorable à M. Duchesne. »

[ocr errors][ocr errors][ocr errors][ocr errors][ocr errors][merged small]

Ma il verso è sbagliato, e per soprassello citato a sproposito.
Esso deve suonare cosi:

Fe'un cerchio e poscia vi gittò le carte.

il che vuol dire che non gitto le carte come si fa nel giuoco, o nella gittata de’dadi, ma le gitto entro al cerchio, per iscoprire dalla loro giacitura, determinata da virtú magica (sortilegio) quali fossero e dove si trovassero i nemici dell'imperatore.

Vero è che ai Naibi si vollero dare da alcuni radici arabe od ebraiche che portano con sé l'idea di profezia o di predizione.

« IndietroContinua »